Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Ricorda la storia  |      
Autore: Shainareth    28/05/2016    4 recensioni
Aveva odiato Debrah non soltanto perché l’aveva fatta impazzire di gelosia; l’aveva odiata soprattutto perché quella maledetta schifosa aveva osato spezzargli il cuore. E se Castiel non fosse stato tanto orgoglioso, lei si sarebbe offerta di consolarlo, di stringerlo a sé, di donargli tutto l’amore che aveva per lui e che lo avrebbe coccolato e protetto dalla sofferenza.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ambra, Castiel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



PRIMO AMORE




Ambra riaprì gli occhi con la consapevolezza di aver detto la bugia migliore della sua vita. E, per una volta, quella bugia aveva fatto soltanto del bene, rendendola felice.
   Le sembrava di aver dormito un’eternità, di non aver mai riposato meglio, nonostante il letto stretto, il sordo dolore ai muscoli delle gambe e il caldo peso del braccio con cui Castiel l’aveva saldamente ancorata a sé per tutta la notte. Volse lo sguardo nella sua direzione, rabbrividendo per il dolce solletico che avvertiva sulla pelle nuda ad ogni respiro di lui. Castiel si era rivelato ancora più bello di quanto lei avesse osato immaginare nelle sue più maliziose fantasie. Ed era persino più passionale di quanto avesse sperato. La cosa che però l’aveva colpita dritta al cuore, quella notte, era stata un’altra: lui l’aveva stretta a sé e amata senza quasi smettere di baciarla, di accarezzarla, di sussurrarle all’orecchio quanto diamine la desiderasse.
   Avvertendo le lacrime salire ad inumidirle gli occhi per quella felicità insperata, ma a lungo agognata, Ambra lo divorò con lo sguardo: i suoi lineamenti, marcati e virili, assumevano un’espressione molto più dolce quando dormiva. Aveva le ciglia lunghe e folte, un accenno di barba scura sul mento e sulle guance, e i capelli rossi che ricadevano scompostamente attorno al capo. Con un gesto leggero e silenzioso, Ambra glieli scostò dal volto, trovando ingiusto che le impedissero una visione migliore di quella meraviglia. Trattenendoli per qualche istante fra le dita, ne osservò il colore fiammeggiante; le piaceva, perché credeva che sottolineasse la passionalità della sua indole. Ciò nonostante, ricordava perfettamente come, molti anni prima, lei stessa avesse perso la testa per quel ragazzino dai capelli neri che era stato capace di scioglierle il cuore con un semplice gesto. L’aveva amato da quel momento e aveva portato quei sentimenti sempre con sé, anche quando lui l’aveva ignorata, anche quando lei aveva provato a voltare pagina, anche quando qualcun’altra si era messa di mezzo. Aveva odiato Debrah non soltanto perché l’aveva fatta impazzire di gelosia; l’aveva odiata soprattutto perché quella maledetta schifosa aveva osato spezzargli il cuore. E se Castiel non fosse stato tanto orgoglioso, lei si sarebbe offerta di consolarlo, di stringerlo a sé, di donargli tutto l’amore che aveva per lui e che lo avrebbe coccolato e protetto dalla sofferenza.
   «Ti amo», gli aveva detto quella notte, sincera fino all’osso, mentre singhiozzava fra le sue braccia, il viso nascosto contro il suo collo. Lui l’aveva stretta più forte, donandole quella stessa protezione che lei aveva a lungo sperato di regalargli. Aveva poi affondato la bocca fra i suoi capelli, sudati per l’atto d’amore appena consumato, e le aveva confessato, con voce roca e appena percepibile, di non aver mai provato nulla di simile con una donna. Si era sentito fortunato ad essere il primo, per lei. Si sentiva fortunato perché non gli era mai capitato di stare con qualcuno che lo amasse davvero. A conti fatti, era un po’ come se anche per lui Ambra fosse stata la prima. Era stata un’emozione troppo forte per tenerla solo per sé. Aveva sentito il bisogno lacerante di dirglielo. Nessuna era stata capace di un simile miracolo, di scuotere la polvere dalla sua coscienza, di risvegliare in lui un sentimento tanto travolgente.
   Dopo la grande delusione avuta con Debrah, Castiel aveva sempre temuto che, semmai si fosse imbattuto in una donna capace di donargli amore, ne avrebbe quasi avuto paura. Invece, non solo si era reso conto di non averne, ma soprattutto di non voler più lasciar andare quel miracolo dai capelli biondi. Lo aveva avuto sotto al naso per quasi una vita e solo adesso si accorgeva di cosa si era perso per tutto quel tempo. Che stupidi erano stati…
   Quando gli occhi di Ambra tornarono sui suoi, la sentì sussultare lievemente contro di sé. «Da… quanto sei sveglio?»
   Lui abbozzò un sorriso e non rispose. Si limitò a muovere il braccio con cui la cingeva per la vita per attirarla più vicina e si sollevò sull’altro gomito, facendola girare in posizione supina. Le fu addosso per metà, insinuando una gamba fra le sue e scendendo a baciarla morbidamente sulle labbra. Un attimo dopo, Ambra gli aveva già circondato il collo con le braccia, proprio come aveva fatto la sera prima, e aveva inarcato la schiena per far aderire il corpo, nudo e morbido, a quello forte e massiccio di lui.
   «Ti voglio qui tutte le notti», le fece sapere Castiel, quando il loro bacio si sciolse con un sospiro di inappagato desiderio.
   Lei sgranò gli occhi, rimanendo a bocca aperta per quella richiesta, folle ma dolcissima. «Non… Non credo mi sarà possibile…» balbettò, seriamente in difficoltà. Castiel si scoprì ad adorare il modo in cui arrossiva e distoglieva lo sguardo con fare insicuro. «Per venire qui, ieri ho detto ai miei che sarei andata a dormire da Charlotte, ma… non posso usare la stessa scusa tutti i giorni.»
   «Se Charlotte non va bene, allora di’ loro che vieni a dormire da me», fu la spiccia soluzione che trovò lui.
   Ambra lo fissò di nuovo con aria allibita. «Sei matto?»
   Castiel sorrise e, reggendosi il capo con una mano, il gomito ancora contro il materasso, iniziò a giocherellare con uno dei suoi riccioli biondi, attorcigliandoselo attorno alla punta di un dito. «Dovresti ricorrere anche tu all’emancipazione minorile», le suggerì distrattamente, tentandola come un serpente. Poi, quando si rese conto che Ambra lo stava guardando con espressione indecisa, quasi non sapesse se credergli o meno, iniziò a sghignazzare e le baciò il viso con tenerezza. «Nel frattempo, ci accontenteremo del fine settimana, se potrai.»
   Incerta se stizzirsi per quella presa in giro o sciogliersi per il gesto successivo, la ragazza lo tirò dispettosamente per i capelli. «Invece ci verrò anche quando me lo vieteranno.» Ammesso che i suoi genitori, tutt’altro che capaci di impartire a lei e a suo fratello un’educazione esemplare, fossero capaci di negarle un qualsivoglia capriccio. «Voglio  stare con te», dichiarò ancora Ambra in tono deciso, «e nessuno potrà impedirmelo.»
   I suoi occhi chiari splendevano per l’ardore di quella dichiarazione, una sfida alla sorte che indusse Castiel a tornare serio e ad ammirarla una volta di più. «Di’ un po’», cominciò allora, convinto di quel che diceva, nonostante tutto. «Se tra noi dovesse funzionare fino in fondo…» La vide corrucciare le sottili sopracciglia bionde e aprire la bocca, pronta a replicare con rabbia, ma lui gliela tappò subito con la mano, senza troppi riguardi. «…che ne diresti di trovarci un posticino tutto per noi, dopo il liceo?» concluse, ignorando i suoi tentativi di tornare libera.
   Davanti a quell’assurda, meravigliosa prospettiva, Ambra perse ogni voglia di lottare e lo fissò dritto negli occhi grigi: erano mortalmente seri. Davvero Castiel le stava proponendo una cosa del genere dopo appena una notte d’amore passata insieme? Doveva forse credere che anche per lui aveva significato moltissimo? E sì che glielo aveva anche detto, ma… fino a questo punto?
   Avvertì un tuffo al cuore, il naso pizzicarle per la commozione e le lacrime tornare ad appannarle la vista. Sentì Castiel ridacchiare prima di scendere a baciarle la fronte. «Lo prenderò per un sì.»












E dopo questa fuggo. ♥
Scherzi a parte, li ho sempre shippati, sin dall'inizio. Pertanto ho amato scrivere questa shot, che risale al 15 agosto dello scorso anno, addirittura, ma che non ho mai avuto il coraggio di postare (anche perché speravo di poter concludere prima la long... cosa che ormai vedo sempre più difficile, non me ne vogliate: colpa del troppo lavoro e del pessimo andazzo del gioco in sé).
Grazie a chiunque abbia avuto il fegato di leggerla. ♥
Shainareth





  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Shainareth