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Autore: Meramadia94    28/05/2016    1 recensioni
Sequel di '' Capace di uccidere?''
Sakura torna a Tokyo per svolgere un lavoro universitario e nel frattempo pensa di poter godere della compagnia del fratello e dei suoi nuovi amici... ma come arriva in città verrà coinvolta in un nuovo caso che vede protagonista un membro della prima squadra. Fantasmi del passato che vogliono vendetta ed una sfida alla polizia che in caso di sconfitta, potrebbe costare molto cara.
Genere: Angst, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ninzaburo Shiratori, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa, Un po' tutti, Wataru Takagi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~Il sospettato si chiamava Akinari Shouto, trent'anni.
Era un bell'uomo tutto sommato: alto, abbastanza muscoloso, capelli ed occhi castani, ed un accenno di barbetta.
A differenza del suo ex collega ed amico di accademia però abitava in un' abitazione ben più modesta. Tipico appartamento da '' persona normale'' che era situato all'ultimo piano di un condominio che non vantava più di venti piani.
'' Non sono passato con il rosso, vero?''- scherzò quando vide arrivare la polizia per poi assumere un'espressione scioccata quando Megure gli raccontò il motivo della loro visita, ma non oppose la minima resistenza quando chiese il permesso al padrone di casa per far perquisire la casa dai suoi agenti.
'' Shiratori ha tutta la mia gratitudine.''- fece Shouto parlando con Megure ed i suoi due migliori agenti -'' non ho motivo nè di odiarlo nè di portargli rancore, in alcun modo.''
'' Non secondo l'ispettore Ayanokoji della omicidi di Kyoto.''- fece l'agente Sato squadrandolo da capo a piedi -'' Ci ha raccontato una storia molto interessante, riguardo a come la vostra grande amicizia si sia spezzata.''
'' Lei voleva chiudere un caso in fretta, a discapito di un innocente.''- aggiunse Takagi -'' All'ispettore Shiratori non è andata a genio la sua bella pensata e l'ha denunciata, dopo che lei ha buttato via la possibilità di poterne uscire pulito.''
'' Subito dopo il suo arresto...''- fece Megure -'' I vostri superiori hanno praticamente implorato Shiratori di accettare la carica di ispettore, non solo perchè era riuscito a trovare il vero colpevole di quel caso, ma anche perchè, parole loro, Questo paese ha bisogno di rappresentanti della legge di alta levatura morale e spirito di sacrificio.''
'' Aggiudicandosi così la carica che bramava anche lei, che sarebeb potuta essere sua...''- aggiunse Sato -'' Se Shiratori le avesse retto il gioco.''
'' Ho commesso un errore, è vero.''- fece l'ex poliziotto -'' e mi sono fatto un anno di galera per questo errore, che avrei potuto evitare se avessi avuto il buonsenso.
Shiratori aveva ragione, non valeva la pena rovinarsi la vita ed io non l'ho ascoltato. Sì, è vero. All'inizio l'ho odiato, ma in carcere ho avuto tempo e modo di riflettere.''
In quel momento, uno degli agenti fece capolino dalla cucina.
'' Ispettore, mi scusi...''- fece l'agente facendo segno agli investigatori di raggiungerlo.
L'ispettore e i suoi sottoposti, lo raggiunsero, seguiti a ruota dal padrone di casa.
'' Abbiamo trovato questo.''- fece l'agente mostrando l'oro una confezione di vino composta da sei bottiglie.
O meglio, da cinque, dato che il posto in cui avrebeb dovuto trovarsi la sesta era vuoto.
Lo stesso vino trovato a casa di Shiratori.
'' Signor Shouto...''- fece Takagi -'' Come spiega questo?''
'' Non capisco a cosa lei si stia riferendo, agente.''- fece l'interpellato.
'' Allora glielo spiego io.''- fece Miwako che non aveva nessuna voglia di farsi prendere in giro -'' Si da il caso che la sera in cui l'ispettore Shiratori è sparito, abbia avuto una visita. Visita durante la quale ha bevuto un bicchiere di vino con il suo ospite.''
'' E allora?''
'' E allora...''- fece Megure -'' il suo bicchiere è stato corretto con una droga molto pericolosa, la scopolamina. E la bottiglia trovata a casa di Shiratori guarda caso, è della stessa marca di queste bottiglie. Non le pare strano?''
'' Francamente... no.''- fece il padrone di casa con nochalance -'' Questo è un comunissimo vino ta tavola, non certo adatto ad un palato da sommelier, ma è abbastanza buono. Lo si trova a buon mercato in qualunque drogheria o supermercato.''
Takagi e Sato si guardarono.
In effetti, aveva ragione lui. Non avrebbero mai potuto arrestarlo ed incriminarlo con le accuse di sequestro di un ufficiale di polizia e tentato omicidio di questi, solo perchè aveva comprato uno scatolone di bottiglie di vino della stessa marca di quello usato per drogare il loro collega.
Però da quello scatolone da sei ne mancava una... e la bottiglia incriminata era sotto sequestro come prova indiziaria.
Se quella bottiglia al momento non fosse stata reperibile immediatamente...
'' Mi scusi...''- fece Takagi -'' Ho notato che da quello scatolone manca una bottiglia... dov'è adesso? Può mostrarcela?''
'' Ma certo.''- fece Shouto con loro grande sopresa. Il padrone di casa aprì il frigorifero e mostrò loro la bottiglia mancante. Era mezza vuota e dall'appannatura sul vetro, doveva essere in frigo da parecchio tempo. Molto più di qualche ora -'' ecco qua la bottiglia mancante.''
'' Non prova che quella bottiglia provenga dallo scatolone però.''- fece Sato -'' Le bottiglie di vino, così come le bottigliette di acqua minerale o bibite in lattina, possono essere vendute anche singolarmente.
Quindi, non c'è nessuna certezza che lei non abbia comprato uno scatole da sei per indurci a pensare di non avere niente a che vedere con il nostro caso, e di averne comprata una singola che può aver usato sia per drogare l'ispettore o come copertura.''
'' Acuta, non c'è che dire...''- fece l'ex poliziotto -'' ma converrà con me che l'ispettore Shiratori, appassionato com'è di enologia non avrebbe mai bevuto un vinello da supermercato.''
'' Eppure l'ha fatto...''- fece il detective Goro raggiungendo i poliziotti nell'appartamento -'' Probabilmente si è presentato a casa sua con quella bottiglia, mentendo, dicendogli che gli dispiaceva per come si era comportato in passato e per chiedergli perdono di averlo tradito.
Shiratori che non ha mai smesso di confidare in un simile miracolo, la prende a ben volere, accettando quell'omaggio dal profondo del cuore, non sospettando invece che lei lo detesta e vuole vendicarsi e mentre non sta guardando gli versa una dose di scopolamina nel bicchiere e non appena la droga fa effetto, per lei non rimane altro che chiedergli di seguirlo, dopo avergli imbrattato i muri.''
'' Detective Mouri...''- fece il padrone di casa -'' che onore conoscerla. Ma purtroppo devo dirle che questa sua deduzione non sta in piedi. ''
'' Ah davvero, e come mai?''- lo sfidò il detective.
'' Vede, dopo essere uscito di prigione ho trovato un impiego al porto, come scaricatore.''- spiegò Shouto -'' E la sera in cui è avvenuto il triste fatto io avevo il turno di notte e dato che il capo sa che ho dei precedenti, non mi ha permesso di allontanarmi mai. Eccetto che per l'ora di pausa. Considerata la distanza dal porto da qualsiasi negozio in cui poter comprare una bottiglia di vino, e quella che separa il mio posto di lavoro dall'abitazione di Shiratori... impossibile fare tutto quello che dice lei in così poco tempo.''
'' Quanto pensa che ci metteremo a verificare la tempistica del sequestro ed il suo alibi?''- fece Takagi. Ora capiva perchè anta anni prima Shiratori e quel tizio erano quasi come fratelli... stessa arroganza. Identica, se non addirittura peggio -'' Le ricordo che è appena uscito di galera e se salta fuori che è coinvolto in un altro crimine, sarà rispedito in prigione prima dell'appello serale.''
'' Non c'è alcun pericolo, mi creda...''- fece Shouto accennando ad un sorriso -'' Shiratori quando mi ha denunciato, per impedire che potessi avere guai in futuro ha fatto in modo che il cognome sulla pratica fosse un'altro. In poche parole, è come se io e l'uomo arrestato l'anno scorso fossimo due persone diverse.''
Quest'ultima frase fece cadere nello sconcerto i poliziotti ed il detective privato. E quindi, grazie a quest'ultima rivelazione, tanti cari saluti alla possibilità di poterlo praticamente obbligare a sottoporsi al test del DNA e comparare il suo con quei pochi residui trovati nel bicchiere a casa di Shiratori.
Non potevano nemmeno stabilire che il messaggio trovato da sua sorella fosse opera di Shouto, perchè era scritto al computer.
E dalla loro perquisizione era risultato che non il loro sospettato non aveva un computer e tantomeno una stampante.
Takagi si passò una mano sulla faccia, esasperato.
Possibile che quell'individuo non la smettesse di creargli problemi anche quando non avevano motivo di starsi sullo stomaco a vicenda e cercava di dargli una mano?

'' Cosa?!?''- fece Ran quando il padre ed i tre poliziotti fecero ritorno all'agenzia investigativa, dove la giovane aveva atteso il ritorno del padre assieme a Conan e alla giovane Sakura, che era andata all'agenzia per passare un po' di tempo con i due amici e magari tentare di farsi venire in mente un' idea per aiutare l'ispettore ad uscire dal guaio in cui era andato a cacciarsi, seppur non di sua volontà.
Purtroppo, oltre a non sapere affatto cosa fare in quel terribile frangente, i tre ragazzi dovettero fare i conti con un'altra notizia, tutt'altro che confortante.
'' Non potete nemmeno trattenerlo in stato di fermo per 24 ore?''- fece Conan.
'' Purtroppo no.''- fece Megure con un'espressione seccata in viso -'' Il suo alibi è stato confermato. La sera in cui è stato commesso il fatto ha lavorato per tutto il tempo tranne per l'ora di stacco concessa a tutti gli operai.
E in un'ora, come già ci ha fatto notare, non avrebeb avuto il tempo per procurarsi la bottiglia e la dose di scopolamina, andare a casa di Shiratori, fare la sceneggiata dell'amico pentito e riconoscente, aspettare che la dose facesse il suo lavoro e portarlo chissà dove e tornare in tempo record al lavoro.''
'' Ha ragione...''- fece Conan nella sua mente prima di avanzare un'ipotesi -'' ma se avesse fatto solo la metà di queste cose?''
I poliziotti e il detective lo guardarono straniti.
'' Moccioso, ti pare possibile che un elemento così pericoloso possa lasciare un lavoro a metà?''- fece Goro.
'' Forse ho capito...''- fece Sato -'' è vero che per fare tutto quello che abbiamo elencato, un'ora non sarebbe certo bastata... ma se avesse fatto solo una parte del lavoro, con la collaborazione dell'ispettore, un'ora sarebbe stata sufficiente.''
'' Cosa intendi?''- la esortò il fidanzato -'' Spiegati meglio.''
'' Ok, va bene.''- fece la poliziotta -'' Come abbiamo già detto, la sostanza trovata nel bicchiere di Shiratori è la scopolamina, nota ai più come la droga del controllo mentale o erba del diavolo.
E se avesse nascosto la bottiglia in un luogo facilmente reperibile per lui assieme alla droga per poi recarsi a casa dell'ispettore? Gli sarebbe bastato fargli una breve scenetta per poi offrirgli il bicchiere avvelenato. Il farmaco fa effetto, Shouto gli scarabocchia il muro e poi se ne torna al lavoro come se niente fosse. Ma non prima di avergli detto di andare in un dato luogo ed avergli indicato come raggiungerlo, e di non farsi notare.''
'' E' possibile...''- fece Sakura meditabonda -'' Io ho un amico che studia farmaceutica all'università di Kyoto e una volta mi ha detto che quella sostanza può durare anche fino alle dodici ore. ''
'' Cosa, così tanto?!?''- fece Ran sbalordita.
'' In tal caso, questo spiegherebbe come sia riuscito a far tutto in poco tempo... non è il dono dell'obiquità ma ci si avvicina.''
'' C'è altro da sapere su quella diavoleria che ha bevuto senza saperlo?''- fece Goro.
Fu Conan a rispondere.
'' Se non viene dosata come si deve può causare degli effetti collaterali: sonnolenza, allucinazioni, stordimento, coma e morte.''
'' Sai, non voglio nemmeno sapere come fai a sapere queste cose, moccioso.''- fece Goro. Certe volte si domandava cosa diavolo gli dessero da mangiare, leggere e vedere i suoi genitori prima di sbatterglielo in casa.
'' Incastrarlo non sarà semplice purtroppo.''- fece Sakura meditabonda.
'' Su, non essere così melodrammatica...''- la incoraggiò Ran.
'' Purtroppo ho timore di credere che smontargli il gioco non sarà facile...''- continuò Sakura -'' Non dimentichiamo chi era in passato.''
'' Ha ragione.''- concordò Megure -'' Cacciato con disonore o meno, si tratta pur sempre di un ex poliziotto e si fosse trattato di una recluta comunque, volontà di ferro o meno, non credo che Shiratori gli si sarebbe affezionato così tanto al punto di cercare di aiutarlo quando ormai il danno era irreversibile.''
'' Questo significa che questo caso...''- fece Takagi -'' Lui l'ha già risolto. Nella sua testa. Sa già chi è il colpevole, come ha agito e come ha ingannato i poliziotti per costruirsi un alibi... e sa anche quali errori avrebbe dovuto evitare se voleva evitare di finire in prigione.''
In quel momento, il cielo venen squarciato da un fulmine e sulla città di Tokyo iniziò ad abbattersi un violento temporale.
In poche parole, Akinari Shouto sembra essere riuscito nel realizzare quello che nemmeno il miglior giallista aveva mai realizzato.
Il delitto perfetto.
Contro di lui niente. Solo indizi e teorie nate grazie a congetture.
Nessun giudice avrebbe dato loro il mandato per imporre a quell'uomo il prelievo per il test del DNA.
Se Akinari Shouto fosse nato dalla penna di un giallista, probabilmente sarebbe stato un ottimo personaggio e gli articoli riguardo a tal personaggio l'avrebbero paragonato a James Moriarty, solo che non c'era uno Sherlock Holmes degno di questo nome capace di tenergli testa.
Invece non era un personaggio di un romanzo. Era una persona reale che agiva per una vendetta personale e che aveva preso di mira uno degli elementi più validi della polizia.
'' Sentite...''- tentò Ran -'' e se non c'entrasse nulla? In fondo, la nostra è solo...''
'' No Ran.''- fece Sakura osservando la pioggia che cadeva. Sperava solo che qualsiasi posto fosse tenuto prigioniero l'ispettore almeno fosse riparato o si sarebbe preso un malanno.
Ma considerata la sfida lanciata alla polizia... avrebbe fatto in modo di tenerlo in vita. Forse non in perfetta forma, ma vivo. Almeno per un po'.
'' E' lui.''- continuò imperterrita Sakura -'' E' Akinari Shouto il pazzo criminale che stiamo cercando.''
'' Sakura...''- pensò Takagi preoccupato nel vedere la sorella così rigida ed immobile e quel tono stranamente arrabbiato ma composto.
'' E' lui, date retta a me.''- continuò la giovane Takagi -'' Non facciamoci ingannare dall'apparenza. Vi ricordate Sakuragi e Kaori o Kyoko, o come cavolo si chiamava, no?
Sembravano un uomo gentile, misericordioso, comprensivo, il padre ed il datore di lavoro dei sogni... invece era un assassino spietato pronto a sacrificare chiunque, senza nemmeno guardarlo in faccia, per salvarsi la pelle.
E la sua amica sembrava una vittima indiretta delle azioni di quel mascalzone... invece era esattamente come lui.''
I presenti capirono.
E come dimenticare quel caso che aveva coinvolto tutto il dipartimento di polizia e che aveva fatto conoscere loro la giovane Sakura?
Nessuno di loro aveva seriamente creduto nemmeno per un attimo che Sakura fosse stata colpevole, ma purtroppo non avevano potuto comportarsi diversamente con quegli indizi e quelle prove a suo carico.
Se loro erano rimasti sconvolti e frastornati durante l'inchiesta però... Sakura era molto più provata. Anche in quel momento. Anche se era passato del tempo.
'' Akinari è come loro.''- fece Sakura livida di rabbia in volto -'' ha una mente disturbata. Pensa che l'aver subito o il pensare di aver subito un torto gli dia il permesso di decidere indicriminatamente della vita di tutti, come se fosse un Entità Superiore... mettendo in croce il primo innocente che capita.''

'' Ehy Ragazzi...''- fece Chiba avvicinandosi ai colleghi Sato e Takagi con tre tazze di caffè mentre questi erano occupari a lavorare al caso che stava assorbendo le energie di tutto il distretto.
'' Oh grazie... ci voleva.''- fece Sato prendendone una.
Anche Takagi la imitò ma si limitò a fissarla meditabondo invece di bere.
'' Takagi stai bene?''- fece Chiba.
'' Sì. Sono solo preoccupato, tutto qui.''- fu la risposta.
'' Non preoccuparti, vedrai che presto troveremo una soluzione...''- cercò di tranquillizzarlo Sato.
'' Non è solo per il caso.''- le confidò Takagi -'' Hai sentito Sakura oggi, no? Sul come un criminale che ritiene suo dovere punire chi ritiene colpevole del reato di lesa ai suoi danni...è molto coinvolta nel caso.''
'' Come quasi tutti noi del resto...''- fece Chiba -'' e poi si tratta pur sempre di qualcuno che conosce...''
Sato capì a cosa il fidanzato si stesse riferendo.
'' Takagi secondo te...''- fece la poliziotta -'' Sakura sta ancora...?''
Il poliziotto annuì.
Non aveva dubbi.
Una persona innocente ritenuta colpevole da un pazzo che desiderava vendetta nei suoi confronti per un torto subito in passato.
O in quel caso che credeva di aver subito.
'' Non ho dubbi in proposito. Sakura non ha ancora dimenticato cosa è successo sei mesi fa, e soprattutto non ha dimenticato che una sua amica è morta per colpa di una persona così.''
Sicuramente non avrebbe voluto mai che succedesse una cosa del genere... ma per sua sorella, aiutare Shiratori ad uscire vivo dalle mani di quel pazzoide, era come salvare Yuky.
Una quasi diciannovenne che aveva il permesso di indagare con la polizia... roba da far mandare tutti a casa a calci nel didietro.
Ma a ben vedere, quando a fare una cosa del genere era il giovane Kudo il dipartimento ne aveva guadagnato.
In fin dei conti, era pur sempre la sorella di un poliziotto ed era una ragazza sveglia ed intelligente. Ed in quel momento... c'era bisogno dell'aiuto di tutti e di qualunque aiuto.

  
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