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Autore: Bunny05    30/05/2016    3 recensioni
Cosa accade quando due mondi completamente diversi si incontrano?
La protagonista sarà costretta a cambiare il suo modo di vita, che è molto burrascoso, e entrare in un nuovo mondo, fatto di persone diverse da lei, di situazione diverse dalle sue. Nuove conoscenze, amicizie e amori sconvolgeranno la sua vita. Scoprirà che le persone di cui è circondata non sono proprio come le vede e che hanno qualcosa di più profondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Paura
 
Quante cose passano per la mia testa, quanti pensieri da sopportare, quanti problemi da risolvere, la mia vita è sempre stata così, sempre con troppi pensieri, la mia mente è sempre stata invasa, piena di preoccupazioni, di paure, di sofferenze, tutto quello che ho passato mi ha reso quella che sono. Una ragazza dalla testa dura, forte, con un coraggio da vendere, ma anche problematica, difficile e con la paura di vivere a pieno la mia vita perché ho sempre paura che possa sfuggirmi dalle mani. Sono così stanca di pensare, così stanca di dover sempre trovare un modo per essere felice, anche se ho sempre vissuto con il sorriso sulle labbra, più per gl’altri che per me, perché non volevo mostrare loro che vivere una vita senza niente era davvero difficile, volevo che fossero felici. << Martina giusto? >> una voce maschile si avvicina a me, quando mi volto vedo un uomo, dai capelli scuri, con la barba che cammina nel prato dell’accademia. Indossa una camicia bluette e dei pantaloni scuri. L’uomo sorride quando è proprio vicino a me, << Sono Pablo >> dice poi lui, io ricambio il sorriso ma poi torno a guardare l’orizzonte, seduta su una panchina che guarda verso l'oceano, << So chi è lei >> borbotto poi io mentre l’uomo si accomoda vicino a me, << L’ha mandata Mechi? O Jorge? O… >>, << No, no non mi ha mandato nessuno, ti ho solo vista seduta qua, mi sembravi molto sovrappensiero >>, << Mi scusi, pensavo che qualcuno l’avesse mandata da me per convincermi a partecipare alle lezioni >>, << Beh, se ti fa piacere saperlo io vorrei che tu partecipassi alle lezioni >>, << Non voglio >>, << Non ho detto che devi farlo, la musica alcune volte riapre ferite, ti fa provare sentimenti che non vorresti mai riprovare, e so che non è facile >>, volto leggermente lo sguardo verso Pablo e lo guardo << Si per me è difficile, troppo >>, << Ma sei comunque molto brava, c’ero anche io al pub quella sera, anche se non vuoi cantare, sappi che sei veramente strepitosa, non ho mai sentito nessuno in questa scuola cantare come te >>, << La ringrazio, ma non credo di essere così brava come dice >>, << I miei alunni sono molto bravi, soprattutto Jorge, Mechi e Diego, i migliori del mio corso, sono nati per cantare o per esibirsi sul palco, è il loro talento, anche il resto della classe è molto brava ma ci sono arrivati con il tempo, hanno dovuto studiare ma sono diventati grandiosi, per alcuni è facile, è un dono, c’è l’hanno dentro, altri invece devono arricchire il loro dono per diventare migliori, e tu Martina hai un dono, forse il più bello di tutti, perché non sai semplicemente cantare, sai trasmettere >>. Io rimango in silenzio non so cosa dire, << Quando cantavi ho provato delle emozioni profonde, è come se tu avessi trasportato tutte le tue sensazioni agl’altri, ho sentito il dolore, la paura, ho sentito quanto per te era difficile e quanto lo è ancora adesso >>, << Io non mi sono resa conto di aver trasmesso questo, ho solo cantato >> borbotto io un po’ confusa, << Hai cantato con te stessa, hai cantato le tue emozioni, con il cuore, hai messo tutto di te dentro la tua voce, perché è un dono, tante persone sanno cantare bene, molto bene ma non sanno trasmettere perché non mettono loro stessi, non mettono sentimenti, non mettono sensazioni >>. Pablo guarda l’orizzonte e sorride leggermente, << Sei straordinaria e non lo sai >>, << La ringrazio ma non credo proprio che sia così… >> e rimango in silenzio perché non so che dire. << Salve Pablo >> saluta poi una voce familiare, Ruggero con un gran sorriso si avvicina a noi, << Martina >> esclama poi chinando leggermente il capo, << Stavo venendo da lei in classe >> esclama poi il ricciolo guardando l’insegnate, quest’ultimo guarda l’orologio, << Non mi sono accorto che è già così tardi >> borbotta alzandosi, Ruggero punta lo sguardo su di me, sono molto pensierosa in questo momento, << Martina stai bene? >> chiede lui guardandomi con una faccia buffa e confusa, << Io… si, sto bene è tutto ok >> rispondo con un sorriso e poi saluto con la mano Ruggero e Pablo che si dirigono verso l’edificio delle lezioni. E così ho un dono! Penso nella mia testa, perché proprio io? Io non mi sono resa conto che mentre cantavo i miei sentimenti, le mie sensazioni siano venute fuori, che qualcuno potesse capire il mio stato d’animo in quel momento, ma a quanto pare ho messo tutte le mie emozioni nella mia voce e Pablo se ne è accorto, e chissà chi altro. Sono un po’ frastornata dalle parole di Pablo, così mi dirigo verso l’alloggio per andare a sdraiarmi un po’, per rilassarmi, così forse riuscirò a togliermi le sue parole dalla testa.
 
Sono sdraiata sul mio letto e guardo il soffitto, una parete completamente bianca, piatta, e nella mia testa immagino che i colori disegnino su quella parete bianca mescolandosi tra di loro, cerco di non pensare a niente, di lasciar andare tutto quello che la gente dice, quello che la gente pensa. Ho solo voglia di non pensare, di lasciarmi andare ed essere come quei colori che si mescolano e danno vita, ho voglia di credere che la mia vita sia perfetta anche se non lo è, solo per un momento, solo per un attimo vorrei crederlo. Volto il mio sguardo sulla sveglia che segna l’ora, sono le cinque e mezza e Mechi non è ancora tornata dalla lezione di musica, mi chiedo spesso come lei mi vede, cosa lei pensa di me, anche se me lo dice, vorrei poter entrare nella sua testa e sapere realmente cosa pensa, perché con me si è sempre comportata come un’amica, come una sorella, dalla prima volta che mi ha visto è sempre stata vicino a me, anche se non mi conosceva, anche se ero discriminata da tutti, anche se non sapeva nulla di me mi è rimasta vicino, sempre e vorrei sapere come mai non esistono più persone come lei. << Ce’ qualcuno? >> chiede la voce di Diego entrando nell’alloggio bussando leggermente sulla porta, mi alzo dal letto e mi dirigo verso il salotto. << Ehi >> dico io << Come mai qui? >> chiedo poi sorridendo, << Volevo solo sapere se Mechi sta bene! >> esclama poi lui facendo spallucce, << Mechi? Perché mai dovrebbe stare male? Non è ancora tornata dalla lezione >> borbotto io, << La lezione è finita alle cinque come sempre, ma lei non è venuta >> esclama lui poi leggermente, << Come non è venuta? >> chiedo perplessa << Quando è uscita stava bene >> borbotto io. Jorge compare sulla soglia dell’alloggio e ci guarda, poi mi sorride ma vedendo il mio viso confuso cambia espressione, << Cosa c’è? >> chiede lui guardandoci e entrando nella stanza con le mani nelle tasche dei pantaloni, << Hai visto Mechi? >> chiedo io << In giro, l’hai vista? >>, << No, pensavo non stesse bene visto che non è venuta a lezione >>, << Magari non aveva voglia di venirci >> borbotto io respirando lentamente, << Mechi non salterebbe mai una lezione di musica >> mi dice Diego, << Come lo sa?! >> domando io, << Lo so perché la conosco da tempo, so che non rinuncerebbe mai a una lezione a meno che non sia malata >>, in quel momento è come se mi cascasse addosso il mondo. Deglutisco e poi mi avvio verso l’uscita del mio alloggio, << Dove vai? >> domanda Jorge vedendomi con un’espressione impaurita ma anche arrabbiata, << Prima di andare a lezione doveva vedersi con Lucas >> dico girandomi leggermente per guardarli e poi parto a passi veloci verso il l’alloggio di Lucas. << Martina fermati >> urla Jorge << Cosa pensi di fare? >> chiede afferrandomi il braccio, << Vado da quel bastardo >> esclamo io riprendendo a camminare velocemente seguita da Diego che è impaurito, sconvolto e pieno di rabbia << Se gli ha fatto qualcosa io lo ammazzo >> esclama, << Sempre se non lo ammazzo prima io >> rispondo. << Martina forse dovresti far fare a noi >> borbotta poi Jorge, << Jorge, per favore credi davvero che non me la sappia cavare, ho vissuto in mezzo la strada e fidati ho visto cose che tu nemmeno immagini, so cavarmela benissimo e ti posso giurare che farò il culo a quello stronzo se ha fatto qualcosa a Mechi >>, << Non sei lucida >> dice poi, sento il sangue pulsare nelle vene, sul collo, sulla fronte, gl’occhi spalancati e iniettati di rabbia, il respiro affannoso, il cuore martellante, nella mia testa passano mille immagini di Mechi, il suo sorriso, il suo broncio, i suoi occhi dolci, il suo sguardo arrabbiato, e poi le immagini diventano sempre più brutte, spaventose e questo mi fa ribollire ancor di più il sangue, << Sono lucidissima, Mechi è importante per me, lo capisci, ho bisogno di trovarla e di sapere che sta bene e non mi importa se devo prendere a schiaffi qualcuno per saperlo ok? >>, << Vuoi farti sbattere fuori? >> chiede poi Diego << Prima devi sapere se è successo qualcosa, perché se lui è innocente tu verrai buttata fuori se gli fai qualcosa >>, << Sapete, non mi interessa, per Mechi, per sapere se è al sicuro questo e altro, ho come la sensazione che qualcosa non vada, che lei in qualche modo non stia bene >>, << Per favore non fare stupidate, Mechi non lo vorrebbe >> esclama Jorge, << Ok, ma lo faccio nero se le è successo qualcosa >>, << E io ti aiuterò >> risponde poi Jorge appoggiandomi una mano sul braccio, << Respira Martina >> mi dice poi lui in un modo così delicato che un pò mi rilassa. Arriviamo davanti all’alloggio di Lucas, faccio un gran sospiro e poi busso, preparo uno dei miei sorrisi finti e la porta si apre, Lucas davanti a me, mi guarda impassibile, << Che volete? >> domanda poi lui, << Hai visto Mechi? O è qui? >>, << No >> risponde lui tranquillo, << Ok, te lo chiedo più esplicitamente, so che veniva da te prima di andare a lezione, quindi dove diavolo è Mechi? >> chiedo con un tono cattivo e con lo sguardo duro, << Di cosa mi stai accusando? >> chiede lui ridacchiando, << Dicci dov’è Lucas >> esclama Diego, << Oh, tu che cosa vuoi da Mechi? >> chiede Lucas per cambiare discorso, << Mi stai innervosendo >> borbotto io con un mezzo sorriso, sento la mano di Jorge sfiorarmi la schiena, come per tranquillizzarmi, << E cosa vuoi fare? >>, << Lo vuoi vedere? >> domando io, << Sei sono una nullità >>, << Non offenderla >> esclama Jorge, << Già non offendermi >> borbotto io tirando un calcio potente alla porta che la fa spalancare del tutto, da una porta scorgo Mechi, seduta in un angolo dietro a un letto con le lacrime agl’occhi e tutto nella mia testa si annebbia.
 
<< Martina no! >> urla Jorge ormai troppo tardi, un pugno dritto nello stomaco fa piegare Lucas e lo lascia senza fiato, Diego lo afferra per la maglietta mentre io corro verso Mechi, << Diego lascialo >> urla Jorge mentre è pronto per dargli un pugno dritto in faccia, << Chiamo la direttrice, ma non fare stupidate >> continua lui, << Lo ammazzo giuro >> urla << Cosa gli hai fatto? >> domanda a un centimetro dal suo volto, Lucas fa una risatina quasi malefica e Diego stringe ancora di più la sua maglia tirandolo verso di se << Ti uccido >> dice poi Diego a bassa voce, si sente tutto il suo disprezzo e la sua rabbia. Io mi avvicino a Mechi che sta piangendo, << Mechi o mio dio >> borbotto accovacciandomi vicino a lei e abbracciandola, << Stai bene? >> le domando, lei senza dire una parola fa un cenno con il capo e si accoccola a me iniziando a piangere a dirotto, << Avevo paura >> dice poi tra i singhiozzi sfregandosi il dorso della mano sul visto, << Sei al sicuro >> le dico io accarezzandole la testa. << Sei proprio un bastardo lo sai? >> sento la voce di Jorge riferendosi a Lucas << Ti meriteresti proprio di prenderle >>, << Perché non lo fate allora? >>, << Sei solo fortunato >> esclama Diego. << Che diavolo sta succedendo qui? >> esclama la direttrice entrando dalla porta, guarda tutti noi por ferma il suo sguardo su Mechi e poi lo posa su Lucas, << Spero per te che non sia successo quello che credo >> dice la direttrice << Perché sei in grossi guai >>, la professoressa Alonso arriva di corsa e spalanca la bocca scioccata, << Professoressa, porti Lucas nel mio ufficio e stia lì con lui finché non arrivo >> ordina Miranda, la faccia dell’insegnante è sconcertata e impaurita, afferra per un braccio Lucas e lo trascina fuori dalla camera << Ti sorbirai anche la mia di ramanzina >> gli dice uscendo dalla stanza, con lo sguardo severo, sono abituata a vederla sempre allegra, con il sorriso sul volto, con la sua aria da angelo, ora sembra un'altra persona, tutti in questo momento abbiamo la rabbia che ci scorre dentro. La direttrice viene verso me e Mechi, e dietro di lei Diego e Jorge. Diego si accovaccia vicino a Mechi e gli mette una mano sulla spalla, << E’ tutto ok, è tutto finito, sei al sicuro >> dice con un tono dolce e gentile, lei lentamente si appoggia con il capo al suo petto e inizia a respirare regolarmente. << Cosa è successo Mechi? >> le chiede Miranda sedendosi sul letto di Lucas, lei prende un po’ di coraggio ancora abbracciata a Diego, io mi alzo e vado in parte a Jorge, un po’ confusa, nervosa e ancora incredula, incrocio le braccia al petto e stringo forte per non sentire tutto quello che sta accadendo nella mia testa e poi Jorge mi mette un braccio intorno alle spalle e mi stringe a se, lentamente una lacrima mi scende dal viso. << Sono venuta qua perché dovevamo vederci, sembrava tutto normale e poi lui ha iniziato a farmi pressione, voleva che andassi a letto con lui, diceva che non aveva voglia di aspettare >> racconta Mechi tra i singhiozzi silenziosi << Io gli ho detto che era troppo presto, insomma non sono quel tipo di persona, volevo aspettare, e il suo volto è cambiato, completamente, poi gli ho detto che dovevo andare a lezione di musica e stavo per uscire, ero un po’ arrabbiata, un po’ delusa perché non pensavo la prendesse così male ma poi mentre uscivo mi ha afferrato per un braccio, voleva tirarmi a se e cercava di togliermi i vestiti, mi ha spinto e sono finita in terra e poi mi ha sollevata e mi ha portato in camera >>, ho i brividi, la pelle d’oca, Jorge è rosso dalla rabbia, gl’occhi increduli e assenti, Diego sembra per esplodere si sta per alzare quando con un gesto la direttrice lo ferma, << Non ci pensare neanche >> gli dice guardandolo in modo serio e poi ritorna a guardare Mechi, << Ho continuato a difendermi, e lui mi ha tirato due schiaffi sul viso e poi e uscito dalla stanza e mi ha chiuso qui dentro, ha detto che sarebbe tornato dopo quando mi sarei calmata, ma nel suo sguardo ho notato qualcosa di strano, sono stata qui per ore, il mio telefono l’ha preso lui e non potevo fare niente, poi è ritornato e…. e mi ha sollevata tirandomi per un braccio, pensavo che mi avrebbe fatto del male, poi loro hanno bussato alla porta >> la direttrice guarda Mechi, sembra impassibile, la guarda in modo serio ma nei suoi occhi noto che è arrabbiata, che è profondamente irritata da questa situazione. << Hai bisogno di cure mediche? >> le chiede dolcemente poi cambiando sguardo e tono della voce, << No >> risponde la bionda, << Ma… >> inizia a parlare Diego, << No, voglio solo andare nella mia stanza >> esclama lei.
 
Camminiamo nei corridoi, la direttrice davanti a tutti noi, dietro di lei Diego che tiene stretto a se Mechi, vedo nel suo sguardo che qualcosa in lui si è come spezzato, so che l’ultima cosa che avrebbe voluto vedere è Mechi in quelle condizioni, io e Jorge siamo dietro tutti, << Come è possibile? >> domanda lui sconcertato, << Lo sapevo >> borbotto io << Dovevo controllarla di più >>, << Non è colpa tua >>, << Si invece, perché potevo evitare tutto questo >>, << La smetti di darti la colpa per tutto, l’hai aiutata, sei corsa da lei appena hai capito cosa stava succedendo, non potevi fare di più! >>, << Come fai a saperlo? >> chiedo io guardandolo. Nei corridoio alcuni ragazzi ci guardano, domandandosi cosa sia successo, arrivati davanti al nostro alloggio entriamo e la direttrice richiude la porta, << Ora andrò da Lucas, ovviamente ci saranno dei provvedimenti seri, tu rilassati e poi chiamerò tua madre >> dice riferendosi a Mechi << Se non c’è altro che devo sapere posso andare >> esclama lei, << Io ho tirato un pugno a Lucas >> borbotto, la direttrice si volta a guardarmi, << Hai fatto bene >> dice con un mezzo sorriso. Prima che arriva alla porta Diego la ferma, << Possiamo restare qua? Stanotte? >> chiede, Miranda ci guarda uno a uno, << Non potete, sapete benissimo il regolamento >>, << E’ per questo che gliel’ho chiesto, per non infrangere le regole, perché starò qui lo stesso >>, << Ho bisogno di loro >> esclama Mechi poi << Mi conoscono, sono le persone che voglio vicino >> continua lei, << Ok, solo per stavolta >> borbotta uscendo dall’alloggio. Mechi ci guarda tutti e tutti noi guardiamo lei, << Sono stata una stupida >> esclama rimettendosi a piangere, io mi dirigo da lei e la abbraccio, in modo forte e deciso per non farla sentire sola, << Dovevo ascoltarvi >> continua deglutendo << Tu non lo potevi sapere Mechi >> esclama Jorge, << Ma voi si, lo sapevate e io non vi ascoltavo, ero troppo concentrata a farvi vedere quanto fosse magnifico Lucas e non mi sono accorta di niente >>, << Mechi vai a dormire, è tutto finito e domani ti sentirai meglio >>, << Dovete scusarmi… >>, << Mechi ora basta >> dice Diego << Andiamo in camera tua e ti metti a letto, domani potrai dire quello che vuoi ma ora hai bisogno di riposo >>, lei lo guarda e poi annuisce leggermente. Sono nella stanza di Mechi, la guardo dormire, Diego in parte a lei la guarda attentamente, come se non volesse perderla di vista nemmeno un secondo, poggio la tazza di tè caldo per Diego sul comodino vicino al letto, << Dovresti dormire >> gli dico io prima di uscire dalla stanza, lui mi guarda soltanto e poi torna a fissarla. Arrivo in salotto e Jorge è lì, si avvicina a me con una tazza di te e me la porge e poi mi siedo sul divano. << So a cosa stai pensando >> borbotta poi lui sedendosi in parte a me, io volto il capo e lo guardo, << Sto bene >> esclamo io << Quella che ha più bisogno è Mechi in questo momento >>, << Mechi è in buone mani >> esclama lui << Devi smetterla di pensare che tutto succeda a causa tua >>, << Ma… >>, << Niente ma Martina, hai fatto tutto il possibile per tenerla al sicuro, non è colpa tua >>, << Potevo fare di più >> esclamo io, << Sei incredibile, pensi davvero che lui non ci avrebbe mai provato se gli stavi addosso? >>, << Si >>, << Beh, non è così perché in qualche modo gli avrebbe fatto del male comunque, l’importante è che sei arrivata in tempo, che l’hai capito e senza pensarci ti sei fiondata da lei >> mi dice lui, << Dovevo sapere se stava bene! >> borbotto, << E’ grazie a te se lei è qui che dorme nel suo letto >>, << Non lo so, è così complicato, perché? >> chiedo io guardandolo nei suoi occhi verdi e profondi, << Perché esistono queste persone? Io vengo sempre giudicata solo per il luogo da cui provengo, per il modo in cui sono cresciuta e non ho mai voluto far del male a nessuno, lui siccome è pieno di soldi non l’hanno mai giudicato ma guarda cosa ha fatto? Ti sembra normale? >>, << No, Martina non è normale, è sbagliato, lo so perché la prima volta che ti ho visto non ho pensato che tu fossi pericolosa, o che potessi far del male a qualcuno, anzi ho pensato che tu fossi una guerriera, una di quelle cha farebbe di tutto per difendere ciò che ama >>, << Jorge non devi… >>, << Lo so, so che non devo dirti queste cose, so che non vuoi sentirtele dire ma è la realtà >>. Lo guardo per qualche secondo che sembra un eternità negl’occhi, << Grazie >> dico poi << Tu credi in me >> borbotto guardandomi le mani << Anche se non sai il peggio di me, tu credi sempre in me, credi che io sia una persona… >>, << Magnifica >> esclama lui << E ora riposati un po’, sei sconvolta >> borbotta spostandomi una piccola ciocca di capelli dal viso, io annuisco piano. Lentamente appoggio la mia testa sulla sua spalla, chiudo piano gl’occhi, non ricordo di essermi mai addormentata così facilmente nella mia vita.

P.s: Eccoci qua con un altro capitolo, spero che vi sia piaciuto. In questo capitolo succede ciò che ci aspettavamo, Lucas cerca di convincere Mechi ad andare a letto con lui, ma perfortuna Martina con Jorge e Diego capisce ciò che sta succedendo. All'inizio abbiamo Pablo che parla con martina in modo molto profondo e gli dice che lei ha un dono. Abbiamo un riavvicinamento tra Martina e Jorge, mentre lui cerca di fargli capire che non deve darsi le colpe di tutto quello che succede e poi c'è Diego, che è palesemente innamorato di Mechi, cosa succederà ora alle nostre coppie? Grazie a tutti a Lunedì prossimo. Un bacio.

 
   
 
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