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Autore: AllaricercadiOlly    30/05/2016    0 recensioni
Storia di una ragazza comune la cui sua vita un giorno viene sconvolta da un incontro inaspettato. La protagonista è Lisa una semplice ragazza, simile a ognuno di noi. Lui è James Wood il ragazzo più carino e popolare della scuola. Tutto nasce da un equivoco, da un vassoio rovesciato, da un amico, da compiti di biologia non svolti. Lisa è affiancata da inseparabili amiche, che la aiuteranno, che la sosteranno in tutto. Ambientato in una scuola, come può essere la vostra, in un paesaggio invernale, l'amore diventa protagonista, con fantastiche avventure e drammi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Tutti a scuola conoscevano il nome di James Wood, non solo perché era il capitano della squadra di calcio, ma anche perché era il ragazzo più bello dell’istituto. Era alto come un modello, capelli corti, con un taglio alla moda. I suoi occhi azzurri ti toglievano il fiato ogni volta che lo incontravi. Tutti lo amavano, tutti lo rispettavano, tutti avrebbero fatto qualsiasi cosa per lui. Lui era il top, io ero nessuno. Ma non fraintendetemi io non sono per niente una ragazza che si deprime per queste cose, sono solo una che sta attenta a queste cose. Ciao a tutti, mi chiamo Lisa McFly come dicevo un nome poco popolare, ma questa non è la cosa peggiore: sono la più alta tra tutte le ragazze della scuola, e questo non è sempre un vantaggio. Come ad esempio non riuscire a trovare un ragazzo che sia, letteralmente, alla mia altezza, ed essere alle superiori di certo non aiuta. Mi raccomando non fraintendete, l’unica cosa che non mi piace di me è l’altezza, poi per il resto sono ricca di energie, sono una a cui piace vivere in modo intenso e partecipe. Sono solita sfruttare pienamente il tempo libero che ho a disposizione, e per questo non mi sembra mai sufficiente. Il mio modo di intendere la vita riesce a coinvolgere anche le persone che mi sono vicine, come ad esempio la mia coinquilina, Grece, una tipa molto riservata e sedentaria. Ma torniamo a me: i miei capelli castani sono di un riccio indomabile, i miei occhi non hanno un colore molto definito, ma quando sono verdi acqua, si possono notare delle leggere striature di marrone chiaro, quasi oro. A differenza di tutte le ragazze della mia scuola, non indosso tanti vestiti all’ultima moda, anzi solo capi comodi. Non tento neanche di valorizzare i miei pregi, o smorzare i difetti. E per questo mia madre non mi capisce, ma a me semplicemente non interessa passare ore per truccarmi come se dovessi fare una sfilata. Ma torniamo al fantastico James Wood: quel giorno il suo circolo di amici, durante l’ora di pranzo, aveva preso di mira me. Io e Grece come al solito eravamo sedute ad un tavolino, leggermente isolato dagli altri, ma almeno potevamo parlare tranquillamente senza essere disturbate. Grece fisicamente è l’opposto di me, no dico sul serio, bionda spaghetto, non alta ma di corporatura robusta. Aspettate un attimo, visto così sembra, ma in realtà avevamo un sacco di amici, è solo che frequentano scuole diverse. Quel giorno stavamo mangiando una poltiglia rossastra, che spacciavano per pasta al pomodoro, mentre ragionavamo su cosa avremmo fatto per le vacanze di natale: -Io e la mia famiglia pensavamo di tornare alla casa al lago- dissi con entusiasmo – è uno di quei pochi momenti dove ci rivediamo con tutta la famiglia- continuai a raccontare. -Noi pensavamo di restare in città, ma prima di partire, usciremo tutti insieme?- disse Grece – Si certo!- risposi -Quando ci scambiamo i regali del babbo natale segreto?- A quel punto la nostra conversazione venne interrotta, da quegli stupidi tutto muscoli e niente cervello. -Ma guarda chi abbiamo qui! Le due asociali, ditemi li avete fatti i compiti di biologia?- Ecco qui va specificata una cosa: uno dei miglior amici di James è Tyson. E per tutte le sfortune di questo mondo siamo nello stesso corso di biologia, ed è risaputo che lui non sia una gran cima. Molto spesso obbliga i ragazzi più sfigati o quelli che hanno paura di lui a fargli i compiti. Quel giorno toccò a noi, ma sia io che Grece, non eravamo quelle ragazze a cui era facile mettere i piedi in faccia. Entrambe continuammo a mangiare, cercando di ignorarlo, ma Tyson, con l’atteggiamento più strafottente possibile, fece cadere il mio vassoio. – Allora non mi avete sentito?- Oltre a lui c’era anche James, che osservava impassibile e altri ragazzi della loro squadra di calcio. Vedendo il mio misero pranzo per terra, mi salì da dentro una rabbia, mi piegai e lo raccolsi. – Si, ti abbiamo sentito benissimo, e la risposta è no. Andiamo Grece.- Il gruppetto mi guardava sorpreso, e nell’aria si avvertiva un po’ di tensione. – Ragazzina, forse non hai capito.- Io mi girai tranquilla, anche se dentro ribollivo di rabbia. -Si, ho capito benissimo, e la risposta è no, visto che non hai ancora preso il pranzo, ti cedo volentieri il mio.- E poi gli rovesciai il vassoio sulla maglietta bianca. Tutti i presenti ci guardavano per vedere cosa stesse succedendo, James e i suoi amici iniziarono a ridere, Tyson mi guardava sorpreso, ma si poteva comprendere che stava diventando rosso dalla rabbia. Gli sorrisi, mi voltai e con il passo più veloce che avessi, me ne andai, tutta rossa per la figura appena fatta. Io e Grece ci rifugiammo nella biblioteca, dove a quell’ora non c’era nessuno. -Lisa ma che ti è saltato in mente? Hai rovesciato il tuo pranzo addosso a Tyson Rondon, il secondo ragazzo più popolare della scuola!- In quel momento il mio cervello riprese a ragionare e finalmente compresi la gravità del mio gesto. Già non ero molto popolare, adesso tutti mi avrebbero ricordato per una stupida ragazzina che lancia il pranzo. Ma in tutto quello che avevo fatto c’era qualcosa di divertente, e quel qualcosa mi portò a ridere come una matta. -Scusa, è troppo divertente!- dissi. Grece mi guardava come se fossi pazza, ma alla fine anche lei si unì a me – E poi hai visto la sua faccia!- continuai, ma quello che più mi preoccupava era: cosa mi avrebbe fatto all’ora di biologia? Per fortuna la giornata passò veloce. All’ora di biologia Tyson non si fece vedere, e James Wood giustificò l’assenza dicendo semplicemente che l’amico non si sentiva tanto bene. In compenso il gesto compiuto a mensa non passò inosservato. I ragazzi, senza farsi sentire da Tyson, ne parlavano di nascosto. Durante quell’ora mi sentii stranamente osservata, come se qualcuno mi tenesse d’occhio. Era comunque una sensazione a cui non detti tanto peso.
   
 
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