31/05/2016
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Il coraggio di dirti addio
Artorias camminò con passo strascicato, trasportando con sé la sua fedele arma avente già la lama sporca di nera corruzione.
Al suo fianco, il fedele lupo dal manto grigio camminava con la stessa andatura del compagno.
Il cavaliere sorrise mestamente fra sé e sé.
Sapeva che quella sarebbe stata l’ ultima missione che avrebbe fatto per il suo Signore, era consapevole che non avrebbe adempiuto all’ordine impartitogli e che non sarebbe mai tornato.
“Artorias..” Una vocina flebile e spezzata dai singhiozzi richiamò la sua attenzione.
Il camminatore dell’abisso arrestò il passo e si voltò lentamente verso di lei, convinto di trovarla con la sua solita maschera, ma invece rimase stupito nel vedere il suo viso dai tratti dolci e sottili.
Artorias chiuse gli occhi soffrendo internamente per quelle lacrime che ,sapeva, scendevano per lui.
“Ciaran.. Sei qui per dirmi addio?” Chiese il cavaliere con finta spavalderia, cercando di sdrammatizzare mentre si caricava il suo spadone sulla spalla sinistra nel vano tentativo di celare la lama oscura agli occhi liquidi di Ciaran.
“Sono qui per chiederti di non andare.” Rispose la giovane stringendo i pugni, conficcandosi le unghie nella carne, cercando di mantenere il tono della voce più fermo possibile.
“Non chiedermelo.. Sai che non posso astenermi, sono l’unico in grado di poter camminare nell’abisso.” Duro e tagliente, non ammetteva repliche.
Ciaran lo scrutò a lungo, osservando ogni suo minimo dettaglio, memorizzando ogni suo respiro e non le sfuggì il colore scuro che la lama del compagno aveva assunto.. Come non le passò inosservato quel goffo tentativo di nasconderla.
La ragazza sorrise mestamente, consapevole che quello sarebbe stato davvero un addio.
“Va bene.. Non te lo chiederò.” Rispose abbassando lo sguardo sconfitta e con il cuore traboccante di dolore.
Artorias la guardò per secondi interi, senza proferir parola, respirando a mala pena, ed imprimendosi nella mente quel viso angelico bagnato di lacrime che lo avrebbe certamente torturato durante il suo ultimo viaggio.
“Però ti chiedo un’altra cosa.” Esordì Ciaran tornando a fronteggiarlo occhi negli occhi.
Artorias restò in silenzio attendendo che la sua compagna continuasse.
“Torna.. Torna da me..” Singhiozzò incapace di proseguire, incapace di far uscire dalla sua bocca un suono diverso dai singhiozzi di un pianto che si prospettava disperato.
Il cavaliere non seppe con quale coraggio riuscì a reprimere quella voglia che aveva di lasciar perdere il suo dovere e correre ad abbracciarla, baciarla e passare l’eternità con lei.
Ma comunque sorrise fra sé e sé, non rispose e ,con un cenno della mano, si congedò.
Infine, proseguì il suo viaggio con il cuore straziato per la consapevolezza di non essere in grado di poter accontentare quella sua misera ed unica richiesta.
“Perdonami, Ciaran..” Bisbigliò al vento prima di addentrarsi in quell’anfratto oscuro dal quale non sarebbe più riemerso.
Al suo fianco, il fedele lupo dal manto grigio camminava con la stessa andatura del compagno.
Il cavaliere sorrise mestamente fra sé e sé.
Sapeva che quella sarebbe stata l’ ultima missione che avrebbe fatto per il suo Signore, era consapevole che non avrebbe adempiuto all’ordine impartitogli e che non sarebbe mai tornato.
“Artorias..” Una vocina flebile e spezzata dai singhiozzi richiamò la sua attenzione.
Il camminatore dell’abisso arrestò il passo e si voltò lentamente verso di lei, convinto di trovarla con la sua solita maschera, ma invece rimase stupito nel vedere il suo viso dai tratti dolci e sottili.
Artorias chiuse gli occhi soffrendo internamente per quelle lacrime che ,sapeva, scendevano per lui.
“Ciaran.. Sei qui per dirmi addio?” Chiese il cavaliere con finta spavalderia, cercando di sdrammatizzare mentre si caricava il suo spadone sulla spalla sinistra nel vano tentativo di celare la lama oscura agli occhi liquidi di Ciaran.
“Sono qui per chiederti di non andare.” Rispose la giovane stringendo i pugni, conficcandosi le unghie nella carne, cercando di mantenere il tono della voce più fermo possibile.
“Non chiedermelo.. Sai che non posso astenermi, sono l’unico in grado di poter camminare nell’abisso.” Duro e tagliente, non ammetteva repliche.
Ciaran lo scrutò a lungo, osservando ogni suo minimo dettaglio, memorizzando ogni suo respiro e non le sfuggì il colore scuro che la lama del compagno aveva assunto.. Come non le passò inosservato quel goffo tentativo di nasconderla.
La ragazza sorrise mestamente, consapevole che quello sarebbe stato davvero un addio.
“Va bene.. Non te lo chiederò.” Rispose abbassando lo sguardo sconfitta e con il cuore traboccante di dolore.
Artorias la guardò per secondi interi, senza proferir parola, respirando a mala pena, ed imprimendosi nella mente quel viso angelico bagnato di lacrime che lo avrebbe certamente torturato durante il suo ultimo viaggio.
“Però ti chiedo un’altra cosa.” Esordì Ciaran tornando a fronteggiarlo occhi negli occhi.
Artorias restò in silenzio attendendo che la sua compagna continuasse.
“Torna.. Torna da me..” Singhiozzò incapace di proseguire, incapace di far uscire dalla sua bocca un suono diverso dai singhiozzi di un pianto che si prospettava disperato.
Il cavaliere non seppe con quale coraggio riuscì a reprimere quella voglia che aveva di lasciar perdere il suo dovere e correre ad abbracciarla, baciarla e passare l’eternità con lei.
Ma comunque sorrise fra sé e sé, non rispose e ,con un cenno della mano, si congedò.
Infine, proseguì il suo viaggio con il cuore straziato per la consapevolezza di non essere in grado di poter accontentare quella sua misera ed unica richiesta.
“Perdonami, Ciaran..” Bisbigliò al vento prima di addentrarsi in quell’anfratto oscuro dal quale non sarebbe più riemerso.