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Autore: mistaya    31/05/2016    1 recensioni
Fin da quando è nata, in molti sapevano che Rosette era destinata a essere una grande maga. All'alba dei suoi sedici anni, i suoi poteri si destano, ma ci sono forze che cospirano contro di lei: forze oscure, forze del cuore. La più grande speranza di chi la ama, è che possa vivere e praticare la sua buona magia a lungo.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Nuovo personaggio, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 17

Good, Brave and True

 

 

Finalmente per Rosie era arrivato il momento che aspettava da quando aveva iniziato il suo viaggio: la sua cerimonia di iniziazione, in cui sarebbe diventata ufficialmente una maga. Ci sarebbero stati tutti i maghi presenti al castello.

Quella notte, alcune maghe la prepararono, vestendola come Diana cacciatrice, con un chitone bianco e calzari, e le dipinsero sulle gambe e sulle braccia delle lune calanti blu. La ricoprirono anche con della cipria che faceva brillare la sua pelle alla luce della luna. I capelli erano legati con dei nastri blu in una elaborata treccia che ricadeva sulle spalle.

Finita la vestizione, le sacerdotesse, che indossavano tuniche rosse, le misero un mantello bianco sulle spalle e le si circondarono per accompagnarla al cerchio sacro. Questo doveva dimostrare che lei si fidava della comunità che la stava accogliendo. Rosie si girò un attimo verso le orchesse, che l’avevano osservata per tutto il tempo, e mentre si incamminava, sorrise loro dolcemente. Dopodiché, le sue amiche presero una scorciatoia per arrivare al luogo dell’iniziazione prima di lei.

La cerimonia si sarebbe svolta su un altura. Non appena entrò nel cerchio, qualcuno iniziò a suonare. Le sacerdotesse le tolsero il mantello. La Grande Sacerdotessa, vestita anch’essa di bianco, si parò davanti a lei, mentre tutte le altre si posizionarono in tondo, fuori dal cerchio. Cominciarono a intonare un canto sacro, mentre la Grande Sacerdotessa mormorò le parole del rituale per risvegliare la parte magica di Rosie, invocando la Grande Madre.

La ragazza tenne gl’occhi chiusi per tutto il tempo e, quando li riaprì, alla fine del canto, erano diventati uguali a quelli dorati di Tremotino, quando era l’Oscuro. D’istinto cominciò a correre nella foresta, come se fosse in trance. Sarebbe tornata solo la mattina successiva.

Le orchesse la videro sfrecciare via. Ormai potevano solo aspettare.

Dopo un po’, Rosie arrivò alla cascata, nel cuore della foresta. Andò sulla roccia al centro della sorgente, che si allungava a dietro alla cascata. Da dietro l’acqua, sarebbe uscito fuori la parte primordiale della strega o del mago che arrivavano fino a lì, probabilmente con l’aspetto di un animale.

E in effetti, dopo pochi istanti, dall’acqua comparve un maestoso leone, alto quanto lei, dal manto dorato, e i suoi occhi erano uguali a quelli di Rosie in quel momento.

I due si guardarono per un po’, poi lei toccò il leone e i due si fusero. Rosie sentì l’adrenalina che l’aveva pervasa in quel momento, quietarsi, trovare un equilibrio. Quando il leone si dissolse, lei scivolò sulla roccia, addormentandosi e sognò. Sognò della sua infanzia, degli eventi narrati nel libro di Henry prima della maledizione. La sua nascita, quella di Emma, e tante altre immagini…

 

 

Rosie andò avanti e indietro sua stanza. Il giorno dopo ci sarebbe stata la sua iniziazione, ma non si sentiva affatto tranquilla. E non era la cerimonia a preoccuparla, ma il dopo. Come avrebbe fatto con Angelique?

Dopo un po', sentì una strana cantilena venire dal balcone. "Asante sana cocco banana mejo ino ino wa".

Rosie andò sul balcone, e intravide solo uno strano gnomo troppo cresciuto, vestito come uno dei quei Cappellai Matti che si vedevano nelle illustrazioni del mondo reale di Alice nel Paese delle Meraviglie, e recitava quella buffa cantilena. Scuotendo la testa chiuse la porta della finestra, ma questa si riaprì subito e lo gnomo continuò a sussurrarle quella canzone.

"Ma la vuoi smettere!" sbottò lei seccata uscendo sulla terrazza,

"Non posso smetterla, ho appena cominciato!",

Rosie cercò di scacciarlo, ma questo le girava sempre intorno, "Orribile gnomo, ma vuoi smetterla? Ma chi sei?",

"La domanda è: chi sei tu?",

Rosie restò ammutolita, "Credevo di saperlo...ora non ne sono più tanto sicura" rispose abbattuta,

"Be', io lo so chi sei! Avvicinati! E' un segreto" e gli sussurrò nell'orecchio, "Asante sana cocco banana mejo ino ino wa",

"Ah, adesso basta!" fece lei seccata, "Ma mi vuoi spiegare che cosa vuol dire?",

"Significa che sei tu lo gnomo svitato, e io no!" e rise,

"Io credo che tu sia un po' confuso" e si voltò, ma lo gnomo le fu subito davanti, puntandole un dito sul naso,

"Sbagliato! Non sono io a essere confuso, sei tu, quella che non sa chi è!",

"Oh, e immagino che lo sappia tu!" e incrociò le braccia,

"Ma certo! Sei la figlia di Tremotino! Ti ho visto una volta con lui quando avevi otto anni…", Rosie sbarrò gl'occhi, "Addio!", e si sedette su un gargoyle di pietra del sottotetto,

Rosie corse subito da lui, "Aspetta! Tu conosci mio padre?",

"Non personalmente! Ma ho scritto di lui!",

"Che vuoi dire?",

"Hai presente quel libro di favole di tuo nipote Henry?",

"Tu sei quello che ha scritto il libro?",

"Non proprio: l'autore vero me l'ha dettato, io l'ho trascritto e poi l'ho portato a Storybrooke!",

"E chi sarebbe l'autore?",

"Informazione riservata! Non vuole che si sappia, almeno per ora...Sai, una volta ho visto anche tuo fratello, da ragazzo, quando ancora abitava nella Foresta Incantata…”,

Davvero? Mio padre, quando ero piccola, mi diceva che ci somigliavano molto…”

Lo gnomo ci pensò un attimo su, poi si voltò verso di lei, “Mah! Francamente non mi sembrava proprio…” e vide per un attimo la delusione nel suo sguardo, "Ma non sono qui per quello! Sono qui per te! Seguimi!", e balzò giù, “Avanti, che aspetti? C’è una persona che vuole incontrarti!”

Rosie era perplessa, ma decise di seguirlo. “Ma chi è questa persona?” gli chiese seguendolo nel giardino,

Tu vieni e lo scoprirai!”,

Aspetta…non mi hai ancora detto il tuo nome!”,

Mi chiamo Frick1! Ora vieni!”, e cominciò a correre nella foresta.

Rosie cercò di stargli dietro e, non sapendo bene come, si ritrovò nei pressi di una piccola sorgente. Ad un certo punto comparve un piccolo fuoco, e da lì ne scaturi la sua madrina, Fiamma.

“Marraine” fece Rosie sorpresa, e l'abbracciò. “E' bello rivederti!”,

Mia cara, è un piacere anche per me”, e la guardò attentamente, “Ma guardati, tra poco diventerai una maga a tutti gli effetti...Siamo tutti molto fieri di te, nel regno delle fate”, Fiamma la osservò per qualche istante, e poi le disse: “Sai, è vero quello che dicono le creature fatate in giro...”,

Cosa?”,

Che tu e la Salvatrice siete le due dame più belle e coraggiose del reame, forse più belle delle vostre madri! Non avete rivali!”,

Grazie!”,

La tua magia è simile a quella del Signore Oscuro, eppure allo stesso tempo molto diversa…La sua era profonda e oscura come la notte, ma la tua…tu sei fuoco, ragazza! E il fuoco è potente: è energia, passione...Può essere caldo e avvolgente come l’amore, e distruttivo e inarrestabile quanto l’odio! Illumina le tenebre, forgia il metallo, e controllarlo è difficile!”, Rosie la guardò perplessa. Non sapeva se sentirsi lusingata o spaventava, e non capiva perché le stava dicendo quelle cose. “Oh sei perplessa, vedo…C’è solo una cosa, che voglio dirti: la tua iniziazione, Rosie, sarà solo il principio, la tua sfida più grande verrà dopo...E c'è una cosa che devi sempre rammentare: tuo padre ha pagato un prezzo alto, per una sola e ingiusta decisione, e fu mutato in un oggetto di ostilità, ma tu seguirai un percorso diverso...Tu sei destinata a essere una luce e una guida”, e le si avvicinò per posarle le braccia sulle spalle, “Ricordalo...e ricorda sempre chi sei!”, le diede un bacio sulla fronte, e poi svanì, lasciando Rosie pervasa da un gran calore, non solo fisico, ma anche spirituale...

Ricordati, fu l'ultima cosa che sentì, ma non era certa che fosse l'eco della voce di Fiamma, o un pensiero che le aveva trasmesso. Quando ritornò in sé, sentì solo una brezza leggera.

A quanto sembra, si è alzato il vento!” gli disse Frick,

"Già...sembra che il tempo stia cambiando..." concordò Rosie, e non si riferiva solo alle condizioni climatiche,

"Ah, i cambiamenti siano positivi!",

"Sì, ma non sono facili da accettare...so quello che devo fare, ma non so bene come, e non so dove questo mi porterà...", e ricevette una bastonata, "Ahi, che male! E questo perché l'hai fatto?",

"Perché serviva! Comunque non ti ha ucciso!",

"No, ma fa male!",

"Oh certo, le cose che non ti uccidono, possono farti male! Ma per come la vedo io, da esse puoi scappare, oppure imparare qualcosa", e cercò di colpirla di nuovo, ma questa volta non ci riuscì, "Ah! Hai visto? Allora, che cosa decidi?",

"Per prima cosa, questo via!" e gli prese di mano il bastone, scagliandolo via, e poi corse verso il castello,

"Ehi, dove stai andando?",

"Torno al castello, e mi preparo per la mia iniziazione! Poi vedrò cosa fare!",

"Bene! Vai! Vai via di qui!" e rise forte.

 

 

Quando Rosie si ridestò, verso l’alba, era sulle sponde del lago. I suoi occhi erano tornati normali e si sentiva bene. Al castello era ancora presto. Quasi nessuno era sveglio, tranne la Grande Sacerdotessa, che aveva qualcosa da consegnarle.

“Tieni, Rosie, questa è per te” fece la sacerdotessa, una volta entrate nella stanza della giovane, e gli diede una maschera nera, simile a una di carnevale, che copriva solo la parte superiore del viso, “Questa dovrai metterla quando combatterai” gli spiegò, “Le maghe che scelgono di volgere la loro magia al meglio, non combattono mai per se stesse, ma per gli altri, e se combatti per una ragione comune, devi metterti questa maschera perché non sarai tu a lottare, ma la causa per cui lo farai! Ovviamente, non dovrai indossarla se è una battaglia solo tua, capisci?”,

“Certo” e guardò la sacerdotessa, “Non posso garantire che non userò mai la magia per me stessa, ma se dovrò combattere, cercherò di fare modo che sia con questa maschera!”,

“Sono colpita…un’altra iniziata mi avrebbe garantito che non l’avrebbe fatto mai per se stessa, tu invece sai riconoscere che hai delle debolezze…E’ molto saggio!”,

“Sarebbe ancora più saggio se cercassi di sconfiggerle…”,

“Questa è un'altra cosa che devi accettare: la perfezione non esiste, e tutti abbiamo dei difetti...ma anche quelli ci servono!”

Rosie annuì, e contemplò qualche altro minuto la maschera. Suo padre, quando era il Signore Oscuro, aveva assunto molte forme: il Mostro, la Bestia, il Coccodrillo...Che fosse anche il suo destino? Con quanti altri nomi l'avrebbero chiamata?

Il primo soprannome glielo diedero già all'ora di colazione: molti sapevano che aspetto aveva preso la sua parte magica durante l'iniziazione, e alcuni cominciarono a chiamarla la Leonessa della Foresta Incantata. Tutto sommato, come primo attributo non le dispiaceva, soprattutto dopo quello che le aveva raccontato Rafiki tempo prima sulle Donne Leoni2.

 

 

“Ragazze, ma dove mi state portando?” chiese Rosie ridendo. Le orchesse quella sera le avevano fatto indossare un bellissimo abito, l’avevano truccata, e poi bendata. L’avevano guidata fuori, e ora cominciava a chiedersi cosa avessero architettato.

“E’ una sorpresa!” rispose semplicemente Tori.

Quando si fermarono, le tolsero la benda, e fu sommersa da dei: “Sorpresa! Tanti auguri, Rosie! Ce l’hai fatta! Brava! Brava!”.

C’erano praticamente tutti là fuori. Avevano allestito un piccolo banchetto, e decorato gli alberi a festa. E due fate le misero una coroncina di fiori sul capo. “Ma che cos’è tutto questo?” chiese Rosie, perplessa,

“Non si vede?” fece Phoebe, “E’ la tua festa!”,

“Per cosa?”,

“Ma come per cosa? La tua iniziazione, è ovvio!” fece Hertha,

“E’ un momento importante, per te!” aggiunse Blyss, “Bisognava festeggiarlo!”,

“Giusto!” intervenne Nord, “Hai segnato il tuo primo passo verso la magia bianca! Si deve festeggiare!”,

Rosie li guardò tutti commossa, “Vi ringrazio tutti, e…” e prese uno dei bicchieri pieni, “…io vorrei fare un brindisi a tutti voi, amici miei! Mi avete sostenuto, insegnato tanto e non so che altro dirvi se non grazie, dal più profondo del cuore! Spero di non deludervi!”. Emisero tutti un mormorio di complimenti.

“Bene, prima di festeggiare, c’è un’ultima cosa che dobbiamo fare” disse solenne Nord, e prese un grande libro in mano, mentre i suoi folletti suonavano, “Vieni avanti, Rosie”, e la ragazza si mise dirimpetto a lui, “Rosette” esordì Nord, “tu sei stata iniziata alla magia, e possiedi grandi poteri, ma essi comportano anche grandi responsabilità! Con la magia potrai fare tutto, ma non dovrai mai arrecare del male, perché ricorda: qualsiasi cosa farai, nel bene e nel male, ti ritornerà nella stessa maniera tre volte tanto! Il tuo apprendistato è finito, e con esso la prima parte del cammino che hai intrapreso, ma le tue sfide sono appena iniziate…La tua vita dovrà essere un continuo miglioramento, la consapevolezza del tuo potere deve renderti sicura, e dovrai dire a te stessa che potrai cambiare sempre e solo in meglio le cose perché puoi farlo e ne sei in grado…Te ne ricorderai, Rosette?”,

Rosie guardò prima le sue amiche, poi di nuovo Nord, “Sì”, e tutti applaudirono,

Dentolina le venne vicino, “Ricorda, Rosie, sarai una grande maga, se sarai sempre buona, coraggiosa e sincera”, e l’abbracciò,

“Grazie Dentolina!” fece lei alla fine dell’abbraccio.

“Giusto!” fece Calmoniglio, “E io vorrei dire abbasso a tutti gli stregoni malvagi, passati e futuri!”. E tutti risero.

“E ora musica!” fece Nord.

Le danze iniziarono e Rosie, dopo aver ricevuto gli auguri da altri suoi compagni, fu invitata a ballare a turno da molte persone. C'era anche Loki, che si congratulò con lei. La festa si protrasse fino alle cinque del mattino, quando cominciava ad albeggiare.

Quando tornarono al palazzo, Rosie e le orchesse andarono in camera loro, a dormire come sassi.


 

 

1In pratica questo personaggio è stato tratto da Frick dalla miniserie di Merlino (1998) e dal Capellaio Matto del film tv di Alice nel paese delle meraviglie (1999), interpretati da Martin Short. Dal primo film ho preso il nome, e dal secondo l'aspetto.

2Vedi il capitolo 10 della fanfic La Rosa.

  
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