Mi basta
Quest’ora non passa.
I miei appunti finiscono alle 10:00. Giusto il tempo per scrivere di
cosa si sarebbe dovuto parlare oggi, qualunque cosa sia. Non la
sopporto. Non sopporto lei, il suo accento sgradevole, le sue battute
che non fanno ridere, ne quelle sue spiegazioni che poi non spiegano
niente.
La matematica non
sarà mai il mio mestiere.
Mi annoio. Disegno
sul diario, poi la sento chiamare il mio nome, mi chiede qualcosa sulla
lezione, io annuisco e apro il quaderno all’ultima pagina, dove ho
scritto pezzi di canzoni. (Indovina a chi stavo pensando?...Indovinato)
faccio finta di prendere appunti finchè non distoglie lo sguardo, poi
torno a pensarti.
Lo squillo della
campanella
Vivo per il cambio
dell’ora, quando il mio orario s’incontra con il tuo: sembra che si
allineino i pianeti, che questa cavolo di scuola inizi ad avere un
senso anche per me.
Così finisce questa
nenia, ed esco. Quando ti vedo faccio finta di non vederti, faccio
finta che non mi importi niente di te, faccio finta di avere già tutto
quello che mi serve.
Parlo di cose che non
mi interessano con le mie amiche, ascolto i loro commenti sciocchi...ma
si può essere così inconsistenti?
L’idea che possa
esistere qualcosa di così meraviglioso come te mi conforta.
Mi perdo nei tuoi
sguardi rubati. Chissà se te ne accorgi.
Chissà se ti accorgi
che quando sto ferma, appoggiata al muro, le braccia perennemente
incrociate, lo faccio solo per te, per vederti qualche attimo in più.
Maledetta timidezza
che mi blocca...tutte le cose che vorrei dirti...tutte le cose che non
so...
Sei bellissimo, ci
pensavo ieri; ci penso tutte le volte che sento la tua mancanza.
Tu. Io. Tutto questo
romanticismo del cavolo.
Arriva la bidella. Mi
viene da ridere mentre vi urla contro con la sua vocetta stridula e vi
impone di rientrare in classe.
Sei l’ultimo a
rientrare. L’hai fatto per me? O neanche ti sei accorto che sono ancora
qui?
Ti guardo che
richiudi la porta, i nostri occhi si incrociano per un istante.
Mi guardi e sorridi.
Di me? Per me? Con me?
Mi guardi e sorridi.
E per oggi mi basta.
Un tuo
sorriso, rivolto a me. Mi basta questo per essere felice.
Saaaalve... non c'è molto da dire su questa storia...tranne che l'ispirazione mi è venuta leggendo una cosa sulla Comix...Però l'ho praticamente stravolta, nfatti dubito che qualcuno sano di mente pubblicherebbe mai 'sta roba. Comunque se per un caso fortuito foste incappati in questo mio delirio, vi pregherei di lasciare un commentino...magari piccino piccino...grazie in anticipo a chi leggerà, a chi commenterà e a chi (magari!!!) metterà quest'agglomerato di qualcosa tra i preferiti. Thanksssss!!!!