Anime & Manga > Alice Academy/Gakuen Alice
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Autore: CMeli    01/06/2016    3 recensioni
[–Ei Ruka, da quando te esci con delle femmine ahaha?- facendo finta di essere offeso mi diede una sberla sulla schiena e mi disse –ci hanno invitato, hanno detto che gli piacerebbe molto, ti prego vieni con me- mi scrollò pregandomi di andare con lui. Ci riflettei per un po’, non sono fidanzato, per cui, perché no? –e dimmi, sono fighe?- ]
Questo era solo un assaggio di quello che c'è :3
E' la mia prima fanfic, siate cauti per favore. Credo che mi capiteranno degli SPOILER un pò ovunque sorry c:
Genere: Demenziale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I-Una serata movimentata

Scesi dal letto tutto frastornato. Guardai l’orologio pensando che sia una giornata orribile, pioggia a non finire nonostante eravamo a maggio. L’estate stava per arrivare e gli esami si avvicinavano sempre di più. Non avevo paura perché sicuramente sarei passato, studiavo come un dannato solo per essere promosso, poi durante l’anno successivo, avrei saltato le lezioni come al solito. Niente di più facile.
 Prima di iniziare la mia routine, andai in bagno per aggiustarmi un attimo, sembravo uno zombie appena uscito da The Walking Dead.
Mi sdraiai nuovamente sul letto dopo essermi lavato come si deve. Aprì il fumetto, mi stavo già annoiando. Ero arrivato al capitolo in cui la protagonista era costretta a lasciare la sua famiglia per poter andare con il suo “capo” e risolvere misteri insieme. All’improvviso sentì qualcuno che bussò alla porta –entra- dissi senza nemmeno voltarmi. Sentì inoltre un altro peso sul mio letto, continuai comunque a sfogliare pagine del fumetto, senza guardare la persona accanto –Natsume…ti va di andare stasera a mangiare con delle ragazze?- Ruka. –Ei Ruka, da quando te esci con delle femmine ahaha?- facendo finta di essere offeso mi diede una sberla sulla schiena e mi disse –ci hanno invitato, hanno detto che gli piacerebbe molto, ti prego vieni con me- mi scrollò pregandomi di andare con lui. Ci riflettei per un po’, non sono fidanzato, per cui, perché no? –e dimmi, sono fighe?- dissi chiudendo il fumetto. Lui diventò di colpo rosso in viso e fece una risata minima. Continuai a fissarlo per avere una risposta e fece cenno di “si”. Gli strinsi la mano come se facessimo un patto –okay verrò-.
Mi invitò ad uscire dalla camera per andare a fare un giro, giusto per perdere tempo. Vedo Ruka a disagio per un qualche strano motivo e così gli chiesi che cosa avesse –Natsume, non ti duole il fatto che non ci sia Mikan?- Mikan? Per quale motivo mi parla di Mikan? –ma va, per quale motivo mi dovrei preoccupare? Ahah, no. Non m’interessa- dissi fiero di me. Non me ne frega di lei –sicuro?- chiese incerto -certo che si- lo rassicurai.
-Natsume! Ho saputo che stasera esci con delle amiche mie care. Lo sai che ci sarò anch’io?- incrociai sfortunatamente Sumire, maledì quella giornata –Ah davvero Sumire? Sarà un piacere per noi averti a cena-. Disse Ruka. In verità neanche lui era felice del fatto che ci sarebbe stata anche quell’oca –non è fantastico? Ci vediamo stasera!- ci disse abbracciandoci. La staccai immediatamente, pareva una cozza talmente si era appiccicata. La scansai e andai avanti mentre Ruka si “godeva” l’abbraccio.
Andando avanti per il corridoio, arrivammo vicino la nostra classe, dove sentivamo un casino. Ci guardammo intorno perché io e Ruka sentivamo urli, presunti oggetti che venivano scagliati contro il muro, lamenti, pianti, non si capiva bene chi fosse. Ci avvicinammo meglio ad una delle classi e quando capimmo da dove arrivava il frastuono, aprimmo al porta. Mi ritrovai le ultime persone che avrei voluto incontrare: Misaki e Ombra.
-ei Natsume, come mai sei qui?- chiese Ombra mentre schivava un banco intero lanciato da Misaki –perché state litigando?- chiese Ruka –beh ecco…credo che voi il motivo lo sappiate, sono stato invitato stasera a partecipare ad una pizzata con delle ragazze e dei ragazzi che presumo siate voi dato che mi avevano accennato che avrebbero invitato due ragazzi “fighi” della IIIC- non sapevo chi era peggio, o Sumire o Tsubasa –a questo punto, mi passa la voglia di uscire-  dissi tossendo per attirare l’attenzione dalle occhiate di Misaki verso Tsubasa –Tu Tsubasa, se scopro che fai il cretino con una di quelle ragazze, ti pianto in asso capito?! Mi chiedo come ti è saltato in mente di accettare quella proposta!- gridò Misaki, sembrava fosse un drago –Calmati Misaki, vado solo a mangiare una pizza con delle….ragazze….non sono neanche tanto belle, te lo giuro- stava mentendo spudoratamente –ma se le ho viste! Sono bellissime quelle ragazze, ma questo non significa che tu ci possa andare. Spiegami perché non mi hanno invitato se sanno benissimo che sei il mio ragazzo- urlò lanciando una matita presa da chissà dove –non ti hanno invitato perché….- intervenne Ruka separandoli, per evitare che si sbranassero, o meglio, che Misaki lo sbranasse vivo –Non ti hanno invitato perché è una pizzata per il “nostro fanclub”, ricordi? Quello che ha inventato Sumire, ecco spiegato il fatto per il quale anche lei sarà presente- Ruka gli salvò il fondoschiena, anche se personalmente preferivo che la sua ragazza lo sgridasse come se non ci fosse un domani –va bene okay, divertiti, credo in te…- si avvicinò a lui e come se niente fosse successo, gli strappò un bacio a stampo –già che ci sei, sistema te la classe ahah- disse lasciandolo solo –ei voi due, che dite, mi aiutate?- con la coda dell’occhio guardai Ruka per un momento, e lo stesso fece anche lui –no- dicemmo in coro allontanandoci.
Quindi, c’era anche ombra oltre a quell’oca di Sumire. Valutai la situazione, era il caso di andarci o no? Lo facevo per Ruka alla fine. Decidemmo di andare a Central Town anche se pioveva a dirotto, rubammo degli ombrelli appoggiati al portone, intenti ad uscire. Corremmo verso la fermata dell’autobus, pronti per andare a farci un giretto.
Nel corso non c’era quasi nessuno, solitamente quando c’è il sole si riempie sempre, ma oggi pioveva talmente tanto che chiunque come me avrebbe pensato di rimanere in camera tutto il giorno a perdere tempo. Entrammo in un negozio di alimentari, avevamo fame –Ehilà- disse una voce femminile –Ciao Hotaru- dissi – che ci fai qui?-guardai la scatoletta che aveva in mano, acciughe-che ci fate voi qui. Io sto comprando qualcosa da sgranocchiare da mettere in frigo quando mi vengono i languorini- ah bene, non pensavo che gli piacessero le acciughe-senti Hotaru, ma Mikan?- chiese Ruka. Non riesco a capire il motivo del fastidio di questa domanda –oh, Mikan non si sentiva troppo bene, quindi è rimasta in camera- dopo questa notizia, mi sarebbe venuta voglia di andare immediatamente da lei per assicurarmi che non fosse niente di grave –beh, addio- disse scansandoci. Ruka mi fissò e mi fece un sorrisetto –tranquillo, appena abbiamo finito andiamo da lei-.
-davvero? Ahah- chiesi –si- rispose Ruka. Mi stava raccontando di quando una di quelle ragazze che avremmo incontrato stasera, si dichiarò al mio migliore amico pregando che diventasse il suo ragazzo per far ingelosire le altre –che stupida- dissi facendomi scappare una risata –già Natsume-. L’autobus era così poco affollato che arrivò subito alla nostra fermata.
-Natsume, io vado che ho da fare, mi raccomando salutami Mikan. Ci vediamo stasera- disse senza nemmeno ascoltarmi.
Mi diressi verso i dormitori, quando arrivai all’incrocio che divideva il dormitorio maschile da quello femminile. Mi diressi verso la camera di Mikan, credevo che fosse stato giusto assicurarmi che lei stava bene, almeno salutarla. Non sapevo perché ma mi assalì un senso di colpevolezza. Bussai alla porta chiedendo gentilmente se potevo entrare –Natsume?- era completamente sdraiata sul letto a pancia in giù, che stava sgranocchiando delle patatine –ei Mikan, come stai?- chiesi sedendomi accanto a lei –sto abbastanza bene, tu invece?- mi chiese sorridendo –tutto apposto- dissi ricambiando un leggero sorriso. Aveva tutti i capelli scompigliati ed era rimasta in pigiama –hai mangiato qualcosa?- chiesi. Io avevo mangiato solo quattro cose contate –si, le patatine, nulla di che- continuò a ingozzarsi senza badare alla mia presenza –invece di mangiare sta robaccia, perché non ti mangi qualcosa di più buono?- andai nella sua “cucina” se si poteva chiamare così, date le dimensioni e aprì il suo piccolo frigorifero –ti rendi conto che hai solo una mela e il latte? Che poi la mela non si tiene in frigo, puoi semplicemente tenerla fuori- dissi togliendo la mela –Natsume, è da una settimana che non vado a comprarmi qualcosa da mangiare, solitamente mangio in mensa, ma quando capita il sabato e la domenica non ho quasi nulla, perché mi dimentico e non ci bado molto- disse accartocciando la busta di patatine ormai finite –lo vedo eh. Ricordati o morirai di fame-. Detto questo, decisi di andare a prendere qualcosa dal frigo della mia camera, scelsi una bella bistecca di ottimo taglio. Quando mi vide tornare con una bistecca le vidi la bava alla bocca. Gliela cucinai senza dire nulla a riguardo, non mi dispiaceva, tanto ero capacissimo di farlo –ma se…mi insegni?- disse avvicinandosi a me. Non l’avevo sentita alzarsi. Si mise di fianco a me e imitò i miei gesti, era così buffa che mollai la carne sui fornelli e l’abbracciai. Incominciai a baciarla senza badare al fatto che la stavo praticamente mettendo al muro, lei tentò di spostarmi e di dirmi che la carne si stava bruciando, così mi fermai dopo un po’. Lei era tutta rossa in viso ma nonostante ciò era ancora intenta ad imparare a cucinare, per cui fissò tutto ciò che io facevo –Okay, è pronta. Mangia, non fare complimenti- modestamente sapevo che era ottima. Appena la appoggiai sul tavolo, Mikan si fiondò subito ad assaggiarla, le chiesi se era buona e lei mi disse che era la cosa più buona che avesse mai mangiato in questi anni –Natsume…volevo chiederti…- la sentì farfugliare qualcosa –ti va di…..uscire stasera?- non avevo ben capito quello che aveva detto –non ti sento, parla chiaro- dissi –Natsume, ti va di uscire con me stasera?!- mi gridò nell’orecchio. Era diventata tutta rossa, probabilmente era imbarazzata. Ci pensai un po’ su alla risposta da darle –mi spiace non posso, stasera ho da fare- le accarezzai la testa, non potevo uscire con lei purtroppo. Mi sarebbe piaciuto mollare tutto per stare con lei, ma lo avevo promesso a Ruka–ah, capisco. Beh, sarà per un’altra volta- disse facendo sparire dal suo viso, il suo meraviglioso sorriso. Sapevo in cuor mio che si era offesa, ma purtroppo non potevo fare altro –Mikan…- mi scappò un sospiro mentre mi avvicinai a lei per afferrarle una ciocca di capelli da annodare attorno al mio dito. Mi avvicinai sempre di più a lei, era come se un qualcosa mi spingeva verso di lei, come se avessi un’attrazione interminabile. La baciai nuovamente, però con delicatezza. All’inizio era rigida, ma poi si lasciò andare anche lei –Okay, devo andare, mi spiace-. Mi sarei dovuto preparare per la serata.
Una volta in camera mia aprì il mio armadio e cercai di trovare dei vestiti comodi, semplicemente comodi. 
-Ei Natsume, ci sei? Sei pronto?- mi disse Ruka fuori dalla porta. Lo feci entrare –Ma sei proprio elegante Ruka- dissi – ahaha grazie Natsume, anche tu sei particolarmente bello- buono a sapersi. Ci dirigemmo quindi alla fermata dei taxi, dove una macchina nera ci aspettava sul ciglio del marciapiede. Andammo a Central Town, in una pizzeria. Lì al tavolo ci attendevano Sumire, Tsubasa, Due ragazze di cui non conoscevo l’esistenza e un ultima, Nonoko. Non mi aspettavo di trovare anche lei –Natsume, Ruka, ben arrivati!- disse Sumire accogliendoci. Avrei voluto volentieri vomitare sul suo vestito, era di un verde scuro mischiato al nero, non si capiva. Aveva un fiocco che stava attorno ai fianchi, sempre verde. Preferivo vederla con la divisa scolastica –Bene, che pizza volete voi?- chiese Ombra alla compagnia –io vorrei una margherita- disse una delle due ragazze- io se possibile bianca ai funghi- disse l’altra –io patatine- disse Nonoko –io margherita- disse Ruka –margherita, mi associo- dissi io e Sumire che ovviamente, dato che io e Ruka avevamo preso una margherita, anche lei doveva per forza prenderla margherita, che fan sarebbe no? Mah. Aspettammo il cameriere per ordinare quanto richiesto e ad un certo punto una delle due richiamò la mia attenzione –Scusami Natsume se non  mi sono presentata, io mi chiamo Yuri- disse Yuri –Ah giusto, io mi chiamo Nanami- disse appunto Nanami. Ruka incominciò a parlare di cose varie, argomenti sempre riferenti alla scuola, che si vedeva che a nessuno importava, ma nessuno di noi si azzardava a dirgli di smetterla per non offenderlo. Arrivarono le pizze, e lì silenzio totale. Fu in quel momento che mi pentì di essermi presentato, preferivo starmene per cavoli miei, oppure preferivo starmene in camera con Mikan ecco –Ei ragazzi, ma se dopo sta pizza andiamo a bere qualcosa?- disse Nanami incitando gli altri –si dai, è una buona idea- disse Tsubasa non badando al fatto di avere una ragazza gelosa e sclerotica che lo aspetta a scuola –che ne pensi tu?- mi chiese Ruka –per me è uguale- risposi mordendo la mia fetta. La mia mano era tutta sudicia, ma purtroppo i tovaglioli erano finiti e così non riuscì ad asciugarmela. Nanami ad un certo punto tirò fuori dal reggiseno un fazzolettino bianco, chissà perché lo teneva là dentro, ma comunque me lo porse ed io lo sporcai subito con nonchalance.
-andiamo lì in quel locale….! Come si chiama….ehm- tentò Yuri di ricordarsi di un locale –credo che tu stia parlando del Party Night?- disse Nonoko –Esattamente, proprio a quello stavo pensando, andiamoci forza-  disse alzandosi dal tavolo e con un gesto veloce tolse tutte le briciole rimaste sul vestito –andiamo allora!- disse Tsubasa abbracciando Yuri. Qualcosa non quadrava.
Arrivati al locale, la musica si sentiva anche da fuori, mentre all’interno c’erano luci stroboscopiche che lampeggiavano in continuazione di diversi colori e una musica che era talmente alta che non sentivi nemmeno l’enorme campana della scuola che segnava la mezzanotte. Per tutto il tempo, un trambusto enorme. Tsubasa andò immediatamente con le ragazze al bancone del bar per prendere qualche cosa da buttare giù, mentre io, Ruka e Nonoko rimanemmo sedute ad un tavolo. Si avvicinò al tavolo una ragazza tutta ubriaca –Ei tu, biondo, come ti va la vita? ti va di ballare insieme a me? Dai vieni- disse prendendo la mano a Ruka–no grazie io…- già era in pista poverino. Mentre guardavo tutta quella gente divertirsi e ballare, mi cadde un occhio su Nonoko che sembrava impaurita –qualcosa non va?- le chiesi per conferma –eh? No no ahah, è solo che non sono abituata a tutto questo casino- mi disse stringendo sempre di più le mani a sé. Non voleva ammetterlo, ma stava odiando profondamente quella situazione –Natsume ti prego aiutami, non ce la faccio più a ballare con quella, seriamente- arrivò Ruka stremato – va che hai il segno del rossetto sul collo, ti ha baciato sul collo- cercò di togliersi il segno in tutti i modi, ma purtroppo non voleva venirsene via. Decisi quindi di alzarmi e andare al bancone dato che avevo la gola abbastanza secca –ei Natsume, non ti sembra sexy Yuri?!- Tsubasa era già andato con qualche bicchiere che si era fatto –guardala, ha un culo meraviglioso- disse continuando a fissarglielo. Mentre lui si godeva lo spettacolo, mi feci anch’io qualche bicchierino, fino a quando Nanami mi disse –Natsume, facciamo una sfida a chi beve di più, ci stai?- era abbastanza ubriaca anche lei, ma accettai comunque –okay-. Avvisammo il barista della sfida, ci preparò i bicchierini pieni di Rum e altra roba che non sapevo cosa fosse. Dopo il via di Yuri, partimmo col primo, il secondo, il terzo, quarto, alcuni che guardavano e dicevano -giù giù- ed io che mi stavo seriamente ubriacando, gli occhi incominciavano a non vedere più, il cervello smetteva di connettere con la realtà. La musica mi sembrava più alta e tutto girava intorno a me. Yuri svenne e cadde si colpo a terra, mi sembrava chiaro che il vincitore fossi io. Alcuni applaudirono, compresi Ruka, Tsubasa e quell’oca di Sumire. Accompagnai in bagno  Nanami che non si reggeva nemmeno in piedi. Eravamo entrambi ubriachi –Natsume, mi hai stracciata, complimenti- disse mentre si appoggiava al muro –dato che hai vinto, non ti aspetti un premio?- disse cercando di guardarmi negli occhi –so che vuoi qualcosa da me, non è così- e incominciò a toccare la scollatura della maglietta, inclinandola come se mi dovesse far vedere qualcosa –andiamo Natsume, so che lo vuoi anche tu- disse avvicinandosi a me. La guardai deglutendo, non sapevo nemmeno perché provavo una sensazione simile, fatto sta che la baciai, brutalmente poi. La sbattei dappertutto, ma il fatto sconcertante è che nemmeno la conoscevo, sapevo solo che si chiamava Nanami. Alla fine ci spogliammo e si, lo feci con lei, quella sera, nel bagno pubblico.
Tsubasa e gli altri probabilmente ci stavano cercando, ma io senza badarci tanto, continuai a divertirmi con quella troia di Nanami, che tramite la sua amichetta avevo scoperto che si era fatto anche qualcun altro. C’erano persone che bussavano alla porta, dato che era chiusa, sentivano dei “rumori strani” e così addirittura qualcuno pensava che stavamo male –Natsume…- mi sospirò nell’orecchio, tipo per avvertimi che il momento era passato. Ci guardammo intorno, non avevo ancora realizzato che l’avevo appena fatto con una ragazza che non fosse Mikan.
-Nanami? Dove sei?- sentimmo Yuri che la chiamava mentre uscimmo dal bagno –dove eravate andati voi due?- chiese alzando un ciglio –da nessuna parte, ci siamo fermati a parlare…vi stavamo cercando- Dissi facendo tacere Nanami, doveva assolutamente stare zitta. Non si doveva sapere in giro. Ruka mi guardò malissimo, come se avessi ucciso qualcuno. Avevo ben capito che lui aveva captato qualcosa, non era uno stupido –Ei, che dite? Torniamo al dormitorio?- disse Tsubasa continuando ad essere costantemente attaccato a Yuri –Di già? Sono solo le tre e mezza di notte ahaha. Andate andate! Ci vediamo poi- disse Nanami staccandosi da me. Non ci diedi tanto peso. La presi per un braccio e la spinsi verso di me –non lo deve sapere nessuno- gli dissi nell’orecchio –certamente- rispose tornando in pista. Ruka, io, Tsubasa e Yuri, uscimmo dal locale ed eravamo tutti abbastanza ubriachi da non capire quale fosse la strada di “casa”. Li guardai un attimo perplesso –ragazzi, ma manca Nonoko- dissi strizzando gli occhi –oh si, è uscita tempo a dietro mentre te eri chissà dove con quella figa di cosa. Diceva che aveva sonno, ma non gli credo, quella ci odia per averla portata lì- disse Tsubasa tutto completamente andato. Non era ancora intento a mollare la mano di Yuri, era da tutta la sera che erano appiccicati, magari non se ne rendeva conto, non era abbastanza lucido.
Arrivati a scuola, chissà come, grazie probabilmente ad un tassista sveglio, andammo verso i dormitori dove ci dirigemmo ognuno verso la propria stanza. Tsubasa per salutare Yuri, la abbracciò fortemente e poi gli diede un piccolo bacio e gli disse che si sarebbero rivisti il giorno seguente. Io salutai loro normalmente, con un “ciao” e una “buonanotte”.
Quando entrai in camera mia, mi misi immediatamente il pigiama e mi specchiai: ero un mostro. Tutti i capelli scompigliati e la maglietta quasi strappata, sembrava che fossi andato ad un rodeo.
Decido infine di entrare nel mio letto e di addormentarmi come se non fosse successo niente, anche se sapevo le conseguenze della mattina dopo.

_MY COMMENT C:_
Spero vi sia piaciuto, anche perchè vi ripeto, è la mia prima fanfic sul mio anime/manga preferito. 
 
   
 
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