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Autore: Lady Moon    01/06/2016    3 recensioni
Chi è Lee per la piccola Clementine? Egli cosa ha segnato nella sua vita? Quali sono i punti di vista di Clementine e cos'ha fatto Lee di così speciale per renderla così orgogliosa di lui?
***
Buona lettura!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Who is him?





 
Incredibile. Come, scusa? Mi domandi per me cosa lo sia? È semplice, è incredibile rispondere a questa domanda... è... fantastico, in un certo senso, o forse è lui ad esserlo stato per me. 
Lee non è che un grande amico, mi è stato vicino nei momenti di pura difficoltà, momenti in cui nessuno, a parte lui, poteva.
Perché? Perché tutti erano immersi nei loro sfiancati problemi, nelle loro sfaccettate preoccupazioni, nei loro mesti e confusi pensieri. Come avrebbero fatto a dominare gli impulsi e i gemiti di una bambina? Come avrebbero potuto restarmi accanto nonostante tutto? Come avrebbero potuto aprire il loro cuore a me... le loro orecchie, la loro compassione? Non poteva esserci ragione o istinto alcuno, in quei tempi, se non quello che li spingeva a sopravvivere. Ma Lee era diverso, lui capiva, sapeva... sapeva ogni cosa. Era come se quando mi parlava - guardandomi negli occhi - capisse cosa pensassi, cosa volessi rispondergli, era come se mi avesse già conosciuta in un'altra vita, in un altro tempo, in un altro spazio... forse dove la pace era sempre la regina, la quale non cedeva spazio alla guerra, al dubbio, ad un'apocalisse di zombie - tanto per dirne un'altra. - 
Lee aveva ucciso un uomo prima di conoscermi. Si era confidato, me l'aveva detto. Ci sono state alcune persone che in quel tempo gliel'avevano - purtroppo - fatto quasi pesare, persone che lo reputavano nient'altro che un assassino, un pericolo per il nostro gruppo. (Ovviamente non tutti concordavano con quest'assurda teoria) Dio, se ebbi la voglia di spaccargli la testa con le mie piccole mani! Loro non sapevano abbastanza, loro non conoscono Lee... o meglio... non lo conoscevano. A tutti capita di sbagliare nella vita, a tutti capita di esagerare, di esasperarsi, non trovi? Lee era umano proprio per questo, perché lui donava pace e bene alle persone, si preoccupava per loro, proprio come avrebbe fatto un amico vero, un fratello, ebbene - per natura - poteva concedersi il lusso di sbagliare. E ciò non cambiava le cose, ciò non lo rendeva diverso dall'uomo che è stato.
Lee per me era più di quanto lo sono diventati gli altri e quando mi ha lasciata... beh... io... tutto è cambiato, non credevo nemmeno che grazie ai suoi insegnamenti sarei potuta sopravvivere così a lungo. Tuttavia sono bastati, mi ha salvato la vita più volte.
Quando piangevo era Lee a consolarmi, a restarmi accanto, quando avevo voglia di urlare era Lee a farmi pensare cose confortanti, gradevoli per una bambina. Ricordo quella volta che, dopo aver assistito ad un omicidio, chiusi in una cella frigorifera, affinché tutti ci salvassimo, mi invitò a pensare al mio vecchio walkie-talkie, in quel tempo mi rallegrava perché era l'unico “aggeggio” che mi permetteva di parlare con i miei genitori, o meglio... che mi permetteva di immaginare di parlare con loro. I miei genitori erano morti, ed erano divenuti a loro volta degli zombie. Lee lo sapeva... e lo seppi anch'io.
Lee mi ascoltava quando avevo un problema, seppure piccolo all'apparenza, stupido per gli adulti ignari, mi abbracciava, mi difendeva. Non aveva intenzione di insegnarmi a combattere all'inizio, forse perché credeva che io, una bimba innocente e buona quale ero, non avrei dovuto apprendere certe nozioni. Ma il bene che aveva nei miei confronti ha fatto sì che capisse... sapeva che quella di insegnarmi a difendermi da sola sarebbe stata la scelta migliore o come avrei fatto quando un giorno mi sarei ritrovata senza il mio amico custode? Sarei rimasta con altre persone fidate, senza ombra di dubbio, ciò nonostante era venuto il tempo di crescere, di affrontare il mio destino.
Vorrei poterti dire che per me Lee ha segnato un cambiamento importante e mi ha fatta maturare, che sono andata avanti tranquillamente anche senza di lui, tuttavia non posso celarti che mi ritrovo a sentire la sua mancanza alle volte. Mi sembra di poter risentire, nel calore della notte, la sua dolce e profonda voce che mi sussurra parole rassicuranti, poi mi sveglio e realizzo che è solo un sogno, un incantevole sogno, uno di quelli che vorresti si ripetessero all'infinito, ogni sera prima di aspettare d'immergerti nel buio totale.
Mi manca come mi manca la mia famiglia. Lui era diventato la mia famiglia. Ed era mio amico, il mio angelo custode. Solo il mio. 

Lui era Lee Everett, nient'altro che l'uomo più coraggioso e buono che io abbia mai conosciuto e a cui voglio tutt'ora un mondo di bene. E credimi quando ti dico che, nonostante si siano occupati di me anche altre persone, non sarei qui se non fosse stato per lui.











*Nota dell'autrice
Buon salve, lettori! ^-^
Ecco la mia prima ff su questa fantastica serie, la quale mi ha colpito dal primo istante e mi ha subito fatto innamorare, spingendomi a guardare tutti i gameplays - quelli della prima e della seconda serie. - Trovo sia veramente particolare, induce a riflettere su ciò che farebbe l'uomo se si trovasse in momenti di seria difficoltà, e insegna molto. Adoro il personaggio di Lee, un motivo per il quale mi sono decisa a scribacchiare ciò che Clementine, almeno per me, potesse pensare di lui. Anche lei è un personaggio che stimo molto e direi che per il momento sono i miei personaggi preferiti in assoluto. Il loro rapporto è la cosa che più adoro e mi ha spinta a scrivere.
Spero che la lettura sia stata gradevole e che come me apprezziate questi due personaggi fondamentali, nonché protagonisti. 
Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e chi abbia voglia di farmi sapere cosa ne pensa! :)
Un salutone,
a presto!*

 
   
 
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