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Autore: Black Deer    01/06/2016    0 recensioni
"Perché mi hai fatto questo...?" gli dissi con tono implorante "Perché era necessario" disse freddo House "Vedilo più come un esperimento" "Io non sono un tuo esperimento..."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Greg House, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Era cominciato tutto qualche ora prima, quando stavo per staccare dal mio turno da infermiera all'ospedale St. Davis.
Ero una tirocinante da poche settimane, poco conosciuta e tranquilla. Stavo percorrendo il lungo corridoio verso gli spogliatoi quando un uomo dagli abiti sportivi, un po' trasandato e con un bastone puntò dritto nella mia direzione. Mi bloccò parandomi il bastone davanti alle gambe e mi rifilò un plico di cartelle "Le consegni alla Dottoressa Cuddy" "Scusi ma lei chi è ?!" risposi scettica "Perché ha tutte le cartelle del..." ne aprii al volo qualcuna per vedere chi era il medico curante degli ex pazienti menzionati "...del Dottor House?" "Bha, non saprei" disse sarcastico "Forse perché sono IO House?! Ora vada".
 
Senza ribattere l'infermiera partì a passo spedito nella direzione opposta verso l'ufficio della Cuddy. Rientrai nel mio studio dove il mio team mi stava già attendendo. "Buongiorno!" "E' già l'una House, dov'eri finito ?!" mi chiese Cameron, notai una leggera nota di disappunto nella sua voce. "Oh bhe sai...notte di fuoco!" dissi rivolgendomi agli altri "Non vi racconterò niente però, sapete non vorrei farla sentire gelosa" Lei alzò gli occhi al cielo, seccata ma divertita. "Dunque la paziente?" "C'è un grosso problema riguardo lei, ha detto che si rifiuterà di fare qualsiasi cura finché non parlerà con sua sorella" disse Chaise "E dove sta il problema? Chiamatela e organizzate una bella riunione di famiglia!" "E' questo il problema!" aggiunse Foreman nervoso "La sorella è morta due anni fa in un incidente d'auto".
 
House si avvicinò col suo passo ondeggiante alla lavagna e scrisse 'amnesia' in coda alla lista degli altri sintomi. "Come può non ricordarsi della morte della sorella?" disse Cameron sconcertata "Magari potremmo utilizzare la cosa a nostro vantaggio" dissi "Spiegati meglio Foreman" mi incalzò House "Bhe se non si ricorda neanche che è morta, allora magari non si ricorderà neanche esattamente com'è fatta. Potremmo trovare qualcuno che sia simile a lei e provare a..." "Si si, potrebbe funzionare. Abbiamo una foto della sorella?" Chaise gli passò una fotografia che le ritraeva insieme. Subito House si alzò di colpo e senza dire una parola uscì dalla stanza.
 
Camminai il più velocemente possibile verso l'ufficio della Cuddy, sperando di trovare l'infermiera di prima ancora là. La gamba cominciava a dolere di più. Mandai giù subito due pastiglie di vicodin e velocizzai il passo. Arrivato davanti allo studio, vidi le cartelle sulla sua scrivania, ma nell'ufficio non c'era nessuno. Subito andai verso gli spogliatoi. Entrai diretto nel camerino delle donne, subito iniziarono delle urla di imbarazzo. Alcune corsero verso le docce, altre si coprirono subito con ciò che trovavano. "Suvvia signore, calma, sono un medico so come siete fatte! Cerco l'infermiera a cui prima ho rifilato le mie cartelle. Una mora, occhi chiari..." "Perché mi vuole ?" Mi girai, la ragazza aveva una voce sprezzante e sicura. "Mettiti i tuoi vestiti e vieni con me".
La aspettai fuori dallo spogliatoio per quasi mezz'ora, poi si decise ad uscire "Le ci voleva così tanto per prepararsi?!" "In realtà speravo che se fosse già andato" mi disse con lieve sorriso beffardo "Muoviamoci". Arrivati davanti alla camera della paziente spiegai all'infermiera ciò che doveva fare, come immaginavo non era d'accordo. "Lei non può farle credere che sua sorella sia ancora viva! N-non è giusto!" "Ehi, se volevi le cose giuste hai scelto il posto sbagliato, la professione sbagliata e la specie sbagliata! Adesso vai" l'infermiera sbuffò, visibilmente scocciata, ma entrò nella camera.
Richiusi lentamente la porta scorrevole alle mie spalle, il Dottor House mi fece segno di avanzare, dietro di lui arrivarono altri tre medici: una donna giovane con lunghi capelli castani, un uomo di colore ed un giovane biondo dagli occhi chiari. Mi avvicinai al letto della paziente, non sapevo nemmeno il suo nome, mi bastava sapere che io dovevo interpretare il ruolo della sorella defunta, Melanye. La donna aprii lentamente gli occhi e sorrise dolcemente. "Melanye..." disse in un sussurro "C-ciao" dissi tesa "Come stai?" "Meglio di quanto si possa immaginare" disse sorridendo, replicai anch'io il sorriso. La donna cercò di alzarsi dal letto "Sarebbe meglio se rimanessi seduta". Lei sembrò non prestarmi attenzione e si alzò lo stesso. Si avvicinò tendendo le mani verso di me, istintivamente indietreggiai. "Che fai?" mi disse la donna "I-io? Nulla! Ma sarebbe meglio se non mi toccassi. S-sai potresti passarmi qualcosa o...". Poi si bloccò di colpo, come se qualcuno le avesse riattaccato la spina. Mi fissava, ma sembrava non vedermi "Tu..." disse poi lentamente "Non puoi essere mia sorella..." cercai di reggere il gioco il più possibile "Ma cosa dici?! Io sono tua sorella! Sono Melanye!" "No" disse ferma "Melanye è morta due anni fa in un incidente d'auto! Chi sei tu?!". Non riuscii a risponderle, la bocca improvvisamente era diventata secca e cominciai a respirare a fatica. "CHI SEI ?!" disse urlando. Poi con una forza inaudita, per una donna nelle sue condizioni, mi buttò a terra. Guardai velocemente verso la porta, perché nessuno faceva nulla? La donna cominciò a tirarmi calci, cercai di pararli come potevo, non potevo reagire o avrei rischiato di farle male, quindi restai a terra inerme. Per un momento la donna si fermò, guardò alla sua destra ed afferrò qualcosa dal comodino, vidi brillare qualcosa nella sua mano. Cercò di colpirmi con ciò che aveva preso, ma parai il colpo,subito però sentii una forte fitta al braccio sinistro: mi aveva infilzato una siringa nel braccio. La sfilò con forza e mi bucò nuovamente la pelle con forza: faceva male e bruciava molto. Dopo aver infierito per bene sul mio braccio in un momento di lucidità, la donna riempì la siringa d'aria e me la iniettò tutta d'un colpo nell'avambraccio. Fino adesso avevo cercato di trattenere le urla, ma questa volta non ce la feci. Strillai a pieni polmoni sperando che qualcuno dal corridoio mi sentisse, ma perché non arrivava nessuno...? Riguardai verso la porta, l'uomo di colore ed il Dottor House stavano discutendo animatamente, il primo cercava di entrare ma l'latro gli bloccava l'ingresso col bastone. "Aiutatemi..." riuscii a sussurrare "Cosa hai detto?!" disse la donna afferrandomi i capelli facendomi sollevare il viso: sentivo il sapore ferroso del sangue in bocca e sentivo il labbro gonfio. Ormai era chiaro che era completamente in balia di una crisi isterica. "Ti prego, basta..." gli dissi piano "...fermati" come risposta mi sbatté la testa contro il muro. Cercai di non farmi sopraffare dal dolore, ma era difficile. Solo allora sentii le porte scorrevoli aprirsi: l'uomo di colore ed il dottore biondo si fiondarono sulla donna per fermarla. La donna invece venne verso di me, una profonda preoccupazione aleggiava sul suo viso: delicatamente mi prese il volto tra le mani e mi asciugò le lacrime "Cameron levati!" gli disse House "Allora sei riuscita a scoprire qualcosa della sorella?" "House ti prego!" la implorò Cameron "I-io non..." "Tu cosa? Avanti rispondi!" mise una mano dietro la mia testa per sorreggermi "L-lei ha...ricordato". "Visto Foreman? avevo ragione io! Ha l'amnesia solo a momenti, quando prova una forte emozione si ricorda tutto". House mi strappò la manica sul braccio sinistro: piccoli rivoli di sangue scendevano dai parecchi buchi provocati dall'attacco, sotto uno di essi però c'era una grossa bolla. House tastò delicatamente la parte, poi aprì una siringa sterile e la infilò al centro, cominciò a risucchiare l'aria. Quando finì il dolore si era affievolito parecchio.
"Perché mi hai fatto questo...?" gli dissi con tono implorante "Perché era necessario" disse freddo "Vedilo più come un esperimento".
Non riuscii a fermarlo in tempo, ma House mi iniettò un sedativo. "Io non sono un tuo esperimento..."
Questa è l'ultima frase che ho sussurrato tra le sue braccia prima che il farmaco facesse effetto, prima di perdere i sensi, scivolando in un lungo sonno profondo e senza sogni.

 
 


Hellooooo
Questa oneshoot è stata ispirata da un incubo che ho fatto, lo so...abbastanza angosciante D:
Spero vi piaccia. A presto!

Ps. La frase “Ehi, se volevi le cose giuste hai scelto il posto sbagliato, la professione sbagliata e la specie sbagliata!” non l’ho inventata io: è presente in uno degli episodi della serie
   
 
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