Cuore del Traditore

 

La pazzia del Traditore

 

Quella fossa… la fossa dov’era seppellito Hidan. Probabilmente era ancora vivo, ma il suo corpo era ridotto a brandelli. – Arte della terra: fusione di fango. – Il suo corpo divenne fango e potè scivolare in quella fossa: appena vide carne umana congiunse le mani e sussurrò: - Arte del buio: varco dimensionale. – e scomparve.

 

- Quinto Hokage, la missione è stata completata. Hidan e Kakuzu sono stati uccisi.

- Complimenti, Shikamaru. – si congratulò Tsunade leggendo il rapporto.

- Grazie, signorina. – s’inginocchiò e scomparve.

Aveva vendicato Asuma, il suo maestro, morto in missione per colpa sua: non aveva trovato una strategia migliore e il suo maestro era diventato una pedina sacrificale. Sorrise, almeno aveva ucciso il suo assassino utilizzando la sua intelligenza. Alzò il capo e vide Sakura con in mano un cesto di mele, probabilmente stava andando da Naruto. La salutò appena ed entrò nel ristorante dove si trovava sempre con la sua squadra alla fine di ogni missione. Choji e Ino lo accolsero calorosamente al tavolo e ordinarono da mangiare.

 

- Cosa stai facendo?

- Niente, Itachi. Tu non dovresti essere in missione? – chiese voltandosi verso di lui e nascondendo con l’ampio mantello il tavolo e la sua “opera”.

- Il capo mi ha richiamato, deve darmi dei nuovi ordini. – avanzò verso la porta a destra della ragazza continuando a tenere lo sguardo fisso su di lei. – Allora, che combini?

- Lo scoprirai. - quel sorrisetto non prometteva nulla di buono.

 

Aprì lentamente la porta e trovò Naruto intento a guardarsi la mano. Sospirò rumorosamente e richiuse la porta; andò verso il suo letto e si sedette sulla sedia lì accanto. – Come ti senti?

- Bene, quando posso uscire?

Iniziò a sbucciare una mela rossa. Ogni volta che lo andava a trovare lo chiedeva, il sentimento d’inferiorità rispetto a Sasuke non era diminuito, nonostante avesse sviluppato quelle tecnica potentissima: il Rasen-shuriken.

- Secondo te, posso battere Sasuke con il Rasen-shuriken?

Lo guardò sorpresa, non si aspettava quella domanda. – Se lui userà il Chidori¹, ne sono sicura. Se dovesse usare delle tecniche di fuoco hai poche speranze.

- Il maestro Kakashi ha detto che non ne ho… - guardò basso e strinse i pugni.

- Dipende dalla potenza della tecnica di Sasuke. Se riuscirai a mandare indietro il suo attacco hai buone probabilità di sconfiggerlo.

Notò il suo volto illuminarsi e sorrise divertita dalla sua reazione: sembrava un bimbo a cui avevano regalato delle caramelle… non riuscì a dirgli che il suo corpo non sopportava quella tecnica, non voleva rovinare il suo umore.

 

Aveva finito. La sua “opera” era finalmente completa, mancava solo il tocco dell’artista.

- Arte del buio: unione delle ombre. – ogni pezzo della sua “opera” era stato congiunto ora era un corpo unitario.

- Dove mi trovo?

- Nella mia stanza. Ben risvegliato.

Qualche secondo per realizzare ciò che era successo e poi: - Devo parlare con il capo.

- È di là che ti aspetta.

Si alzò dal tavolo e mosse un passo, ma, invece di andare verso il luogo indicato, appoggiò la fronte su quella della ragazza. – Grazie, piccola. – e se ne andò.

 

Entrò nella tavola calda e vide Naruto, con un braccio completamente fasciato, discutere con Sai. Salutò e chiese che cosa fosse successo. Si voltarono verso di lui ricambiando il saluto e Sakura spiegò: - Naruto ha problemi a mangiare e abbiamo iniziato a litigare su chi dovesse servirlo.

Capì immediatamente che cosa doveva fare. Prese le bacchette e porse degli spaghetti al ragazzo. Naruto inorridì istantaneamente e decise di ingegnarsi per mangiare da solo.

Uscirono dal ristorante e trovarono Jiraya.

- Ehilà, Naruto, come va?

- Bene, eremita dei rospi! Era da tempo che non la vedevo.

- Ho raccolto delle informazioni su Akatsuki. Che ne dici di venire in viaggio con me?

Naruto iniziò a saltare da tutte le parti accettando felicissimo.