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Beautiful
novel ‡
Correvo.
Semplicemente,
correvo, il bianco vestito da sposa pieno di
macchie e strappi, lo strascico ormai ridotto a brandelli. I rami e gli
arbusti
della macchia mediterranea mi graffiavano il viso e le porzioni di
pelle
lasciate scoperte dalla veste nuziale.
Mentre
inciampavo nell’ennesima radice, sentii uno schiocco e un
improvviso bruciore alla guancia. Me la sfiorai con le dita ricoperte
dai
guanti candidi, e questi si tinsero di rosso. Sangue.
Più
rosso del sole che moriva alle mie spalle e dell’alba che,
forse, non avrei mai visto.
Sentii
delle grida, e ne fui atterrita. Ripresi a correre
ansimando, inciampando sempre di più, anche a causa dei
tacchi alti a cui non
ero abituata. Uscii dal piccolo boschetto in cui mi trovavo e notai a
sinistra,
con la coda dell’occhio, un piccolo sentiero che puntava in
alto, verso l’acropoli
di Atene.
Senza
pensarci troppo, mi affrettai a percorrerlo il più
silenziosamente possibile; cosa non facile,dato che il mio ansimare si
faceva
più rumoroso ad ogni falcata , e i battiti del mio cuore
erano talmente
violenti da poter essere scambiati con quelli di un tamburo. Mentre mi
voltavo
per vedere se i miei aguzzini si erano accorti della deviazione, andai
a
sbattere contro qualcosa di molto solido, e rovinai a terra; caddi in
malo modo
sulla caviglia, ma, per quanto il dolore fu davvero lancinante,riuscii
a non
gridare. Solo, strinsi gli occhi e morsi convulsamente le labbra,
cercando di concentrarmi
su un altro tipo di male.
-Scusami,
non volevo farti cadere. Stai bene?-
Alzai
il capo per vedere a chi apparteneva la voce che mi si
rivolgeva in tono tanto gentile. Era un ragazzo alto, a occhio e croce
sulla
ventina, con occhi azzurri e lunghi capelli scuri.
Vederlo
per me fu come riemergere dall’acqua dopo due minuti di
apnea.
Incurante
del dolore, mi attaccai alla sua tunica e gli affondai
il viso nel petto, implorandolo tra le lacrime di aiutarmi e di
portarmi via da
lì. Non so cosa mi prese in quel momento, ma, sebbene per me
quel ragazzo fosse
un perfetto sconosciuto, la mia disperazione era tale che non esitai a
chiedere, anzi, ad implorare, il suo aiuto.
E
non so nemmeno cosa mi sussurrò nell’orecchio
quando le sue
braccia si strinsero attorno alla mia vita, avevo l’animo
troppo devastato per
pensare lucidamente. Ricordo soltanto di aver aumentato la stretta su
di lui
fino quasi a fargli male; ricordo una folata di vento e un freddo
improvviso;
ricordo il vociare dei miei inseguitori farsi via via più
lontano, fino a
svanire; ricordo, infine, un odore piacevole, che sapeva di mare e di
bouganvilles.
Poi,
più nulla.
Il
mio corner…
Premetto
col dire che questa fic mi sta particolarmente a cuore,
molto più di “oltre”, per vari motivi.
Primo,
perché la protagonista si chiama Lily, che, secondo me,
è
il nome più bello del mondo.
Secondo,
perché le vicende che coinvolgono la protagonista sono
in parte ispirate ad una storia vera, che ha visto coinvolta una
persona a me molto
cara.
Terzo,
perché vorrei che avesse il sapore delle cose semplici.
Quarto,
perché a scriverla ci ho messo davvero tutto il mio
affetto.
Spero
vi piaccia, fatemi sapere.
P.s:Scusate
se il primo capitolo è tanto breve, ma non è
altro
che un incipit.
Enjoy
!!!
*1bacio*
stantuffo