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Autore: Kazaha87    02/06/2016    0 recensioni
[la storia della Norvegia secondo me XD][non davvero storicamente attendibile ma storicamente collocata][comica/ridicola][Norvegia bambino]
Il giovane (per valori relativi di 'giovane') Norge è colto da un dubbio esistenziale sulle donne e comincia a interrogarsi sul perché, se esse riescono ad avere la meglio anche sugli uomini più forti dei loro villaggi, non si fosse ancora deciso di mandare anche loro alla conquista e al saccheggio.
Questo, e la reazione che la sua proposta susciterà nel villaggio dove risiede, lo spingerà a prendere la decisione di trasferirsi definitivamente nella nuova capitale della neo-formata Norvegia, unificata per la prima volta sotto re Harald, e di guidare il suo re insediato di fresco su un trono prima di allora inesistente.
Questa storia è una storia di dubbi e rivelazioni sbagliate, ma segna anche l'inizio (secondo me XD) di una nuova era: l'era Vichinga.
Genere: Comico, Satirico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Norvegia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Cronache di Norge'
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Ovvero: Ma se il guerriero più forte del villaggio sconfigge i nemici, e una donna riesce a comandare a bacchetta il guerriero più forte del villaggio, perché non mandiamo anche le donne a saccheggiare e conquistare? Ma soprattutto… qual è il loro segreto?

Scusate, ho rinominato la storia e l’ho mentalmente riorganizzata perché, mentre scrivevo, ha acquisito, pur nella sua ridicolezza di fondo, un momento storico ben preciso in cui va a collocarsi, ovvero l’unificazione della Norvegia sotto un unico re – Harald Hårfagre – avvenuta nell’872 e che segna il vero inizio dell’Era Vichinga.

Per questa ragione, perdonate se vi ho cambiato il titolo in corso d’opera... La verità è che mi sto appassionando alla storia di questi paesi nordici che nessuno ci ha mai insegnato a scuola e che, se affiancata ai rappresentanti di Hetalia di queste Nazioni, mi fa totalmente sbarellare XD

Spero che questo “ciclo” di storie che sto raggruppando in questa serie che ho chiamato “Le Cronache di Norge” vi piaccia.

PS: i commenti sono sempre bene accetti, su questa e sulle altre storie che ho scritto – di questo ciclo e non XD

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Come tutte le mattine, il piccolo Norge si trovava giù al porto. Così come tutti i pomeriggi, tutte le sere, e così come quasi la metà della popolazione di ogni villaggio vichingo che si rispettasse.

Stonava un poco, a dire il vero, nella distesa di gente che si ammassava, affaccendata, lì intorno, ma ci poteva fare ben poco.

Generalmente, infatti, chi lavorava al porto erano la maggior parte degli uomini adulti presenti in un villaggio, il che comprendeva persone in una fascia di età che andava all’incirca dai tredici anni ai trentacinque, massimo massimo quaranta. Tutti gli altri adulti (che in fondo non erano poi così tanti, a dire il vero) ricoprivano invece altri incarichi all’interno della comunità: c’era chi si occupava di commercio, chi di produzione, chi di coltivazione della terra… e poi c’era il capo, che prendeva le decisioni insieme a dieci consiglieri – o talvolta anche di più, dipendeva dalle dimensioni dell’insediamento abitativo – e che erano generalmente scelti fra gli uomini più anziani.

A tutti questi, poi, si dovevano aggiungere i bambini – che non facevano altro che rincorrersi avanti indietro rumorosamente e che tendevano ad avere l’abitudine di decidere a cosa giocare col ‘metodo della rissa’, ovvero l’ultimo che resta in piedi si guadagna il diritto di scelta – e, soprattutto, le donne, queste strane creature piene di morbide rotondità che avevano il potere di far nascere i bambini, che potevano nutrire quelle nuove fragili creature col loro stesso corpo per qualche ragione che non gli era del tutto chiara, e che avevano la capacità di comandare a bacchetta anche gli uomini più forti e ardimentosi in battaglia, che sarebbero probabilmente stati capaci di conquistare intere città quasi da soli se si dava loro un’ascia in mano e si dava l’ordine di attaccare.

L’aveva constatato coi propri occhi: sia la parte dell’assalto degli uomini alle città, sia quella di come queste potentissime macchine da guerra diventavano delle mammolette e venivano letteralmente schiavizzati dalle loro mogli una volta tornati a casa.

Per anni aveva meditato su come ciò fosse possibile. Anche perché, se davvero le donne avevano così tanto potere sugli uomini da riuscire a far fare loro tutto ciò che chiedevano, non capiva come mai non mandassero anche loro in battaglia a saccheggiare e conquistare così come mandavano gli altri…

E così, improvvisamente, ora le domande erano diventate due…

A questo punto non aveva scelta se non trovare davvero il modo di risolvere quella questione una volta per tutte se non voleva che la faccenda peggiorasse ulteriormente e i suoi dubbi aumentassero ancora.

Programmò quindi un viaggio per andare a trovare bror Dan che, era vero, era uno stupido, ma in fondo era un po’ più grande di lui e quindi, magari, in qualità di storebror, aveva una risposta alle sue (ora due) domande. In fondo non era sempre inutile… spesso sì, ma non proprio sempre: questo doveva concederglielo.

Come volevasi dimostrare, tuttavia, in qualità di storebror lasciò a desiderare anche stavolta: aveva addirittura faticato a capire quale fosse questione di preciso…… nemmeno ci volesse una cima…

Quindi, sconsolato, decise di allungare un poco il viaggio e andare a trovare bror Sve nella speranza che, almeno lui, sapesse rispondere alle sue domande o, perlomeno, fosse in grado di aiutarlo a trovare una risposta sensata. Ma, con sua somma sorpresa, anche lui che, chissà perché, non ci aveva mai pensato prima di allora, non era stato in grado di formulare un’ipotesi plausibile a tal proposito né si era reso utile in quella direzione.

Così fu costretto, terminate le sue opzioni, a tornare a casa da quel viaggio a mani vuote e con sempre maggiori perplessità sulla questione…

Possibile che nessuno ci avesse mai pensato prima?! E possibile che nessuno sapesse come facevano le donne a comandare gli uomini?!

Tutti e tre avevano vissuto a lungo, ormai: avrebbero dovuto saperlo! O, se non altro, avrebbero dovuto essere almeno in grado di capirlo e tirare le loro conclusioni, no?!

Tutta questa faccenda non aveva alcun senso…

Una volta tornato a casa cercò di lasciar cadere la questione e pensare ad altro ma non ci riuscì e infine, esasperato, decise che l’unico modo per scoprire quale fosse il segreto dietro al potere delle donne sugli uomini fosse quello di chiedere direttamente a una donna.

Certo, probabilmente una donna non sarebbe stata in grado di spiegargli come mai non venivano mandate in guerra anche loro (sicuro com’era che, dato che a prendere le decisioni era il capo villaggio, la questione fosse fuori dalla loro portata), ma almeno, così, sarebbe finalmente stato in grado di fare luce sul come! …anche perché davvero non gli veniva in mente niente…

Perciò prese coraggio e andò a chiedere, giusto per essere sicuro che la risposta fosse attendibile, alla donna più anziana del villaggio.

Tuttavia, alla sua domanda, questa era scoppiata a ridere a crepapelle ed era andata avanti così, a prendersi gioco di lui e della serietà di quella importantissima questione che lo affliggeva, senza pudore, per diversi minuti senza sembrare in grado di darsi una calmata…

Quando, infine, la donna parve ritrovare un contegno, prese però a ringraziarlo per i suoi apprezzamenti e a ripetergli quanto fosse tenero e carino, il tutto mentre gli scompigliava i capelli affettuosamente ma con tanta energia che non capì come fosse possibile che combattere in prima linea contro i nemici in battaglia non gli avesse mai spostato la forcina dai capelli di un solo grano e invece due minuti di attenzioni di quella vecchia gliel’avesse fatta finire dalla tempia a dietro l’orecchio…

Inoltre, non capiva perché quella donna fosse convinta che il suo fosse un complimento rivolto al suo sesso dato che gli sembrava piuttosto lampante il fatto che la sua domanda fosse non solo seria, ma anche perfettamente sensata e di una rilevanza innegabile.

E fu così che anche quel tentativo, per qualche ragione, si era rivelato un buco nell’acqua come i precedenti…

Eppure chiedere a una donna gli era sembrata davvero un’ottima idea!

A questo punto, gli unici a cui non aveva ancora chiesto erano proprio gli uomini. Anche se da loro vedeva più facile ricevere una risposta sul perché non mandassero le donne in guerra piuttosto che quella sul come esse facessero a sottometterli in questo modo… in fondo era certo che non avrebbero mai ammesso la verità ad alta voce: era un uomo anche lui, dopo tutto, e conosceva bene cosa fosse l’orgoglio.

Tuttavia, a questo punto, anche solo una risposta parziale ai suoi dubbi gli sarebbe bastata.

E ora, quindi, se non erano tutti stupidi come bror Dan (e sperava di no, perché altrimenti la loro gloria come popolo vichingo sarebbe durata ben poco, di questo passo…), sicuramente, alla sua intelligente considerazione a tale proposito, il capo villaggio e il consiglio avrebbero dovuto prendere in analisi la questione e, infine, rendersi conto che aveva ragione lui e, di conseguenza, creare degli equipaggi misti delle navi d’assalto e espandere gli eserciti aggiungendo un contingente femminile…

Oppure, a questo punto e finalmente, avrebbero potuto fornirgli una spiegazione che però, stavolta, avrebbe dovuto essere non meno che esauriente sul motivo per cui le donne fossero tenute nei villaggi a preparare da mangiare e a badare che i bambini non si facessero troppo male mentre giocavano invece che essere mandate in guerra…

Stava per dirigersi verso la casa del capo villaggio, pronto a far valere il suo parere, quando, improvvisamente, si impietrì sul posto, colto da una spettacolare rivelazione.

Era vero, non rispondeva alla domanda sul perché per gli uomini dei loro villaggi fosse così ovvio che le donne rimanessero indietro, però spiegava perfettamente quale fosse la loro arma segreta!

Come aveva fatto a non pensarci prima?! …e come diavolo aveva fatto a non venire in mente nemmeno a bror Sve quando era andato da lui a porgli quella stessa domanda?!

Scosse il capo esterrefatto della propria lentezza e stupidità.

Come cucinano le donne non cucina nessuno!! Ecco come fanno a tenere in pugno anche gli uomini più forti!, esclamò infine dentro di sé, soddisfatto, finalmente, di aver trovato la chiave di quel mistero. Non è forse il cibo la cosa più importante dopo il coraggio, la fortuna e il desiderio di avventura che muove ogni nuovo passo verso la scoperta di nuove terre?!, rifletté.

A questo punto sentiva di aver avuto l’intuizione giusta, ovvero: se l’influenza delle donne sugli uomini era così potente, e se bastava tanto poco per ammansire i più feroci degli uomini come un buon banchetto, perché mai non portarle con loro nelle traversate e sfruttare le loro capacità?!

In fondo, avere degli ottimi pasti preparati durante il viaggio si sarebbe rivelato anche un ottimo modo per risollevare gli spiriti e tenere alto il morale del loro contingente bellico! Due piccioni con una fava!

Ma seriamente: potevano davvero essere tutti così stupidi al punto da non averci pensato prima da soli?!

…doveva decisamente andare a parlare col capo villaggio per ridiscutere il loro nuovo piano di espansione e conquista.

   
 
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