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Autore: BenHuznestova    13/04/2009    5 recensioni
"sottile è il confine tra realtà ed illusione;facile distorcerlo,altrettanto difficile ripristinarlo."
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Boris, Nuovo personaggio, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Con questa storia intendo uscire dalla lunga pausa che mi sono presa o forse interrompere il mio,bhe "torpore creativo"..
Mi scuso innanzitutto con tutti i miei lettori e lettrici e amiche scrittrici,la mia incostanza nell'aggiornare e nel recensire è imperdonabile..
Passando alle altre storie,il nuovo capitolo di "Comincia tutto con la neve.." era già scritto per buona parte..ma,rileggendolo,mi sono resa conto di quanto poco rispecchiasse ciò che volevo esprimere ed è esattamente così che ho intrapreso la mia lunga strada verso il blocco creativo..
Il prossimo capitolo di "C4" è in fase di elaborazione,ringrazio Matteo (il Bianco XD) che mi sta aiutando con alcuni aspetti tecnici e che da un pò di tempo a questa parte legge e commenta onorato (e onorandomi) le mie fic.
Inoltre cercherò di terminare una song-fic iniziata da tempo e di iniziarne un'altra in progetto..
Nel frattempo,godetevi questo prologo di una fic diversa dalle mie solite,una storia che può confondere per certi versi..e,se volete ovviamente,lasciate  una recensione con le vostre impressioni.
Grazie.Ancora.

"sottile è il confine tra realtà ed illusione;facile distorcerlo,altrettanto difficile ripristinarlo."

..:*+°SpEcChIò D'àCqUa°+*:..
Buona lettura.





..tictactictactictactic..

Sinceramente speravo in un soggiorno più movimentato qui a Praga, ma tant'è.. sono le due e mezza di mattina,il nostro primo giorno nella splendida capitale ceca ma ancora non ho avvertito alcun sentore di quel "risveglio emotivo" di cui,a detta di Alice perlomeno,sembro aver bisogno e in cui un pò tutti sperano.. risveglio emotivo che ci ha portati ad intraprendere questo breve viaggio,lontano da Mosca,lontano dai problemi(?),lontano da..
...

"Nessuna luce in questo minuscolo appartamento. L’albergo è il più economico possibile e le poche finestre danno su di un cortile interno spoglio e lucente di fredde pietre.. ma non ne ho bisogno angelo mio,poiché questa notte la luna si è calata fra queste insignificanti mura.. un tenue bagliore giunge fino a qui dalla camera dove ella riposa,sensualmente avvolta d'abiti di velo,meravigliosa e imprendibile come una ninfa. La diafana pelle percorsa da audaci brividi,le belle labbra d'avorio appena schiuse come in un eterno sussurro,le palpebre dolcemente calate in un sonno dolcissimo e surreale.. si,la luna stanotte giace nel mio letto,la luna stanotte sei tu,amore..


..come un riflesso sull'acqua,una brezza leggera e l'immagine si deforma,si scompone fino a riapparire.. ma ecco che non è più quella di prima.
Ma in fondo non lo è mai stata:essere vivo,di carne e di ossa che doni la tua figura alle acque.. quel riflesso incostante,inafferrabile non potrà mai rappresentarti e lui,pura acqua,puro spirito,non potrà mai riconoscersi in te.. eppure vi specchiate l'uno nell'altro,vi unite,vi sovrapponete,un'altro soffio di vento e tutto si capovolge,il vero diviene acqua,il riflesso muta in carne..
Così, decantando la misteriosa bellezza di cui io sono diventato il fortunato e silente spettatore, in un attimo sono stato travolto dal respiro gelido di quel folle vento e davanti ai miei occhi ho visto verità e sogno mescolarsi, e lei non era più lei e tu ti adagiavi sulla sua evanescente figura,simile ma in nessun particolare del tutto identico. E le sue labbra,sospirando,diventavano le tue,il petto si alzava in un respiro ed ecco che il tuo cuore vi aveva trovato dimora ed i suoi capelli,seppur nella loro invariata bellezza sanguigna,oh amore,io sapevo ch'erano i tuoi!E dunque chi eri tu,Luna?Chi era quella luce,quel calore,quell'amore che faceva sussultare il mio cuore?Come potevo discernere lei,profumata,pulsante vita da te(?),sogno,demone,riflesso dolcissimo e terribile se basta un ricordo,una parola,un amaro battito di ciglia perchè le vostre essenze si fondano ed io impazzisca?
Cosa sono io dunque?
Sono quel vento forse, sono io che sostituisco il sogno alla realtà, sono io che muovo le acque e capovolgo l'esistenza al solo scopo di fuggire?(..dal sogno?.. dalla realtà?)
Sono io stesso un riflesso, un corpo ormai vuoto la cui anima ora vaga nella corrente assieme ad un ricordo, via dalla vita?
O sono solo un folle,un miserabile senza scopo alcuno se non ostentare una testarda apatia verso tutto ciò che di vero lo circonda?
Non lo so. Non m'interessa.
Mai mi è importato di me stesso; la vera domanda è un'altra.
Chiunque io sia.. chi è che amo?
Amo te, dolce salvatrice, ingenua vittima di un cuore che ancora agogna il passato, demone dilaniatore di una carne che nulla vuole tranne lasciarsi morire?
Oppure amo te,passato irrisolto,dedalo incomprensibile nel quale amo perdermi e temo rimanere,sterile battito di un cuore che mi strappa alla ragione?

Come amarvi?

Come distinguervi?"

Rileggo più e più volte ciò che ho scritto, cercandovi e non trovandovi un senso.. perchè alfine non c'è davvero un senso,angeli miei. E’ solo la penna di un poeta mancato, di un cuore malato e d’occhi che non vedono se non attraverso l'illusione di un diabolico caleidoscopio.
Poso il foglio, prendo un accendino dalla mia tasca. Di là la sento muoversi scomposta tra le lenzuola. Ma sarà davvero lei?
Un altro pensiero, un’altra ferita..

"Sono stanco di farla soffrire. Stanco di correre,stanco di guardarla negli occhi ed ogni volta mentire. Mentire e fingere di vedere lei.
Davvero,io vorrei davvero vedere lei,conoscere lei;ma ogni volta la tua immagine si sovrappone a lei ed io amo,amo e sospiro,la stringo a me,la possiedo,la faccio mia e la ricambio,la ricambio di un amore puro ed eterno,nel silenzio della notte verso silenziose lacrime per lei,per lei che ora è la mia vita..
..per lei che in realtà è te.
E così,lo specchio d'acqua si capovolge,lei ora è illusione e tu,pallido fantasma,accarezzi il mio nome nel tepore delle lenzuola."

Mi avvicino al caminetto. Faccio scorrere il pollice sull'accendino e la sua tenue fiammella si materializza sfiorando un lembo della carta. Getto quella piccola torcia nel buio e freddo grembo di pietra, mentre la fiamma illumina e consuma quell'ultima frase, scritta più in fretta di altre..

"E di notte mi ritrovo,pensando a lei,a scrivere lettere a te,così familiare,così sconosciuto.."

E la sua fine,riceve l'abbraccio di grigia cenere,dissolvendosi.

"..a te,che dal buio dilani e guidi la mia insulsa esistenza.."

Vi racconterò la mia storia finora. Vi racconterò come tutto e cominciato. La malattia,la guarigione e la follia,la leggenda del mondo che si sostituisce allo specchio..

"..a te.."

Capirete?

"..Yuriy."


...continua(?)


A Ruben,il mio amore.
   
 
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