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Autore: Neera Everdeen    02/06/2016    0 recensioni
Una nuova minaccia, più potente e più spietata, sta sconvolgendo i Semidei del Campo Mezzosangue e il Campo Giove. Una nuova alleanza per fermare una Guerra che potrebbe sconvolgere il mondo. Una nuova Semidea potrebbe fermare tutto questo. Una Semidea talmente pericolosa e talmente potente che, se finisse in mani sbagliate, potrebbe distruggere l'Olimpo a proprio piacimento.
E tu, cosa faresti per salvare chi ami?
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Artemide, Gli Dèi, Le Cacciatrici, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Italia, parecchi anni fa:

Marte rimase fermo ad osservare la bambina dai capelli marroni correre nei campi, seguita da un uomo dai folti capelli rossi e gli occhi color ghiaccio.
- Martina, torna qui!- urlava l’uomo alla bambina incurante del pericolo che poteva correre.
- Stupida marmocchia.- sussurrò tra sé il dio alzando gli occhi al cielo, seduto sul ramo di una grossa quercia. Alzò un sopracciglio rendendosi conto che quella marmocchia era davvero veloce, poiché era riuscita a distanziare il padre di qualche metro.
La bambina passò sotto al ramo e alzò lo sguardo, sussultando appena vide l’uomo vestito in mimetica e con degli occhiali scuri,che non coprivano però le deturpanti cicatrici sul viso.
Piegò la testa verso sinistra e appoggiò l’indice destro sul piccolo mento.
- Perché sei lassù?- chiese al dio, incurante del fatto che non lo conoscesse.
- C’è una bella vista.- rispose l’altro con uno scaltro sorriso.
- Se lo dici tu.- rispose l’altra alzando le spalle con noncuranza, nascoste sotto ad una t-shirt bianca. Tutto in lei sembrava richiamare la natura selvaggia: i capelli marroni ed arruffati, gli occhi grigio verde che sembravano trapassare l’anima di chi li incontrava, il corpo magro ma forte per la giovane età. Il dio della guerra era, nonostante il disappunto, piuttosto colpito e divertito.
- Martina! Martina!- chiamava il padre, la voce attutita dalla distanza e dalla leggera brezza che il dio aveva chiesto ad Eolo: non troppo forte, ma abbastanza per coprire una conversazione che non dovrebbe essere ascoltata.
- Forse dovresti andare da tuo padre.- disse Marte osservando di nuovo la marmocchia che si stava sedendo sull’erba, protetta dall’ombra della quercia.
- E tu chi saresti?- gli chiese lei alzando gli occhi su quell’uomo buffo ed ignorando la domanda sottointesa.
- Non credo che ti converrebbe saperlo.- rispose lui con sufficienza.
- Forse.- disse la bambina scrutando il cielo azzurro e limpido di inizio giugno- ma cosa vuol dire “converrebbe”?-
- Vuol dire che non ti gioverebbe saperlo.-
- E “gioverebbe”?-
- Che non ti aiuterebbe saperlo. A scuola non ti insegnano niente?- domandò il dio alzando per l’ennesima volta gli occhi al Cielo, pregando Minerva che mandasse sulla Terra professori più propensi ad insegnare.
- Non è colpa mia se usi parole difficili.- disse lei assumendo un’espressione offesa ed incrociando le braccia al petto. L’uomo provava come una specie di ammirazione per quella bambina. “Buon sangue non mente” pensò con un sorrisetto divertito.
- Sei uno zingaro?- chiese la bambina, incuriosita dal fatto di trovare un omone sul ramo di un albero e vestito in modo così strano. La domanda fece girare di scatto la testa dell’uomo, che si era girata per osservare meglio le montagne all’orizzonte.
- Cosa?- chiese credendo di non aver inteso bene.
- Ho chiesto se sei uno zingaro. Papà dice che si sanno arrampicare sugli alberi come gatti perché lavorano nei circhi.-
- Non sono uno zingaro.- ribatté l’uomo con fare seccato. Era proprio vero il pensiero precedente: buon sangue non mente mai.
- Allora sei uno di quegli uomini che lavorano nei circhi?-
- Nemmeno.-
- Non addestri le tigri?- chiese delusa la piccola.
- Nah.-
- Nemmeno gli elefanti? E i leoni? Oppure sei uno di quelli che puliscono le stalle degli animali?-
- No, no e ancora no.- rispose l’uomo cercando di tagliare corto. Sentiva che Markus si stava avvicinando.
- Io devo andare.- disse alla bambina calandosi dall’albero con un agile balzo.
- Dove vai?- chiese lei pronta a seguirlo.
- Non ti deve interessare.- rispose alzando le braccia al cielo e inoltrandosi nella vegetazione fitta, dove lei non poteva seguirlo.
Il dio non si tolse quello strano sorriso per tutto il giorno, ripensando che “buon sangue non mente mai”.

ANGOLO AUTRICE:
Benvenuti! Che ve ne pare come inizio? Vi piace la piccola e testarda Martina? Cosa ne pensate, invece, dell'esasperato Marte?
   
 
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