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Autore: saffyj    02/06/2016    9 recensioni
Bella, una ragazza con la testa sulle spalle e dedita allo studio, si troverà nel bel mezzo di un gioco... molto pericoloso!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cotta Pericolosa'
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Ciao!!!! La fine della scuola del pupo è vicina e le fiere da preparare per il lavoro sono iniziate togliendomi anche i week-end... 
quindi il tempo si dimezza drasticamente!!!
Sono arrivata solo ora e ho dovuto fare una scelta sull'aggiornamento.... ed ho deciso questa FF... spero di aver scelto bene!!
Per "Il mio incubo personale", spero di riuscirci domani sera... sempre che l'inizio fiera non mi uccida come ogni volta!!! 
Quindi vi lascio con il nuovo capitolo di "Una cotta pericolosa"... cosa combineranno il pallone e l'addormentata?????
BUONA LETTURA!!!! 



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Lunedì 14 dicembre
Come ogni lunedì mattina, mi ritrovo in caffetteria con il mio buon caffè sotto il naso e gli occhi ancora chiusi dal sonno. L’inizio settimana è sempre tragico. Soprattutto se la sera prima improvvisi un pigiama party con le tue amiche e svuoti un intero barattolo di gelato al cioccolato!
Alice e Rose sono nella mia stessa situazione! Tutte e tre abbiamo gli occhiali da sole per coprire le occhiaie, dato che nemmeno il fondotinta miracoloso di Rose è riuscito a coprirle, e tutte e tre abbiamo la testa appoggiata stancamente alla mano sul tavolino.
“Ciao ragazze!” il vocione allegro di Jacob ci fa risvegliare.
“Ehi!” rispondiamo rauche e assonnate.
“Il ritorno degli zombi parte terza… ma che diavolo avete fatto ieri sera?” chiede sorridente mentre cerca di alzarmi gli occhiali e vedere le condizioni delle mie occhiaie.
“Pigiama party… gelato… film melensi…” Rispondo.
“E abbiamo parlato di Masen…” termina sbadigliando Rose come se parlasse del tempo. Non mi sfugge la mandibola che si serra di Jacob, non sembra contento.
“Di Edward Masen?” sibila stringendo gli occhi fulminandomi.
Annuiamo in sincrono.
“E perché parlavate di lui?” cerca di simulare un tono scherzoso, ma lo conosco troppo bene e so che in realtà Masen non gli piace.
“Perché Bella lo ha baciato” confessa Alice stiracchiandosi tranquillamente. Vorrei ucciderla. E’ vero, tra noi quattro non ci sono mai stati segreti, ma vorrei essere io a confessare i miei peccati!
“Tu lo hai baciato?” ringhia prendendomi per il polso ed obbligandomi a voltarmi verso di lui.
“Beh! Per fare certe cose bisogna essere in due!” rincara la dose Rose con fare ovvio e Jacob aumenta la stretta sul mio polso.
“Lasciami Jake, mi fai male!” e come scottato lascia la presa.
“E vi siete fermati al bacio o…” chiede mentre mi guarda come se non mi conoscesse.
“Ma che domande fai, Jake?” chiedo stizzita.
“Tu rispondi!” chiede perentorio parandomisi davanti in tutta la sua grandezza. La vena del suo collo sta pulsando, le mani sono strette a pugno e dai suoi occhi fuoriescono fulmini … è arrabbiato come non lo avevo mai visto in vent’anni.
“Non ci sono andata a letto, ok!” rispondo arrabbiata per il suo comportamento ed alzandomi con uno scatto “Credevo mi conoscessi ed avessi una stima più alta nei miei confronti” e fuggo dalla caffetteria. Maledetta Alice, maledetto Jacob, maledetta Rose, maledetto Edward… maledetta me ed i miei ormoni!
 
Mi rifugio in biblioteca. Non voglio farmi vedere sconvolta dai miei compagni e sicuramente non riuscirei a seguire la lezione. E’ meglio tranquillizzarsi nascondendosi in biblioteca il luogo nel quale riesco a trovare la pace che cerco nei momenti difficili.
Mi siedo sul divanetto vicino alla finestra e, abbracciando le gambe al petto, nascondo il viso e libero tutte le lacrime. Le emozioni sono confuse come i miei pensieri. Seattle ha una brutta influenza su di me… e mi fa provare emozioni che non conosco. L’attrazione che provo per l’uomo più sbagliato dell’università, gli sguardi preoccupati delle mia amiche che per tutta la serata non hanno perso occasione di ricordarmi la pericolosità di quell’uomo, la sensazione di persona sporca che ho provato quando Jacob pensava che avessi ceduto al fascino di Masen, …
“Sapevo di trovarti qui!” la mano calda e grande di Jacob mi accarezza la schiena.
“Scusa per prima. Non dovevo reagire così. E ti conosco, lo so che non sei una delle oche di Masen” mi bacia la testa stingendomi tra le sue forti braccia.
“Perché hai reagito così?” gli chiedo con voce tremante e mantenendo il viso appoggiato al suo petto. Attendo alcuni secondi, ma non ottengo risposta. Alzo il viso e guardandolo negli occhi ripongo la domanda. “Perché mi hai trattata così?”
“Sono geloso Bella, e lo sai. Sei la mia sorellina e non voglio che una persona infima come Masen ti faccia del male. Sono geloso come ogni fratello lo è della propria sorella. Se fosse un bravo ragazzo, se fosse quello giusto per te, non avrei reagito così…” ride sottovoce “Beh! Non posso prometterti che non darò filo da torcere alla tua anima gemella, ma solo per testarlo… e se supererà i miei esami avrete la mia benedizione… ma Edward non è la tua anima gemella” mi accarezza il viso asciugandomi le lacrime “Edward Masen è la rovina delle brave ragazze come te, ed io non gli permetterò di rovinarti. Ok?” e stringe l’abbraccio cullandomi.
“Grazie Jake” sussurro con il viso affondato nel suo maglione.
Rimaniamo in biblioteca per quasi tutta la prima ora di lezione. Parliamo della nuova città, della nuova scuola… senza mai slacciare l’abbraccio. Tra le sue braccia mi sento al sicuro, mi sento a casa e tutte le paranoie sono lontane… rimarrei in eterno in quel bozzolo di pace!
 
***
 
Rientro in classe alla seconda ora. Mi siedo accanto ad Alice e dopo averla tranquillizzata che tra me e Jacob è tutto risolto, le spiego gli ultimi passi di “Re Lear”.
Un profumo delicato di sandalo mi inebria i sensi facendomi incantare. Scuoto il capo per riprendere la concentrazione e finisco il mio monologo. Alice mi guarda come se stessi parlando un’altra lingua e riscrive pedestremente le mie parole. Scoppio a ridere per la faccia buffa della mia amica. Ha le rughe sulla fronte e le labbra strette come se stesse risolvendo un difficilissimo problema esistenziale.
“Posso ridere anch’io?” la voce sexy di Edward mi arriva alle spalle facendomi ripercorrere in un secondo tutte le emozioni provate negli ultimi giorni, dalle più belle a quelle meno belle.
“Nulla, parlavamo di Re Lear” rispondo con fare non curante ed evitando di guardarlo negli occhi, in quei magnifici occhi…
“E cosa c’è di divertente in Re Lear?” dalla voce lo sento confuso.
“Nulla” rispondo mettendomi composta nel banco e salutando il professore che è appena entrato in classe.
Per tutta la lezione mi sento osservata, ma cerco di non perdere nessuna parola del professore e mi immergo nel magico mondo della letteratura. Ok, non voglio mentirvi! Cerco di concentrarmi sulla lezione ma gli ultimi incontri con Edward continuano a vorticarmi nel cervello facendomi perdere la concentrazione! Ecco l’ho ammesso!
Finita la lezione mi avvicino ad Alice, le sorrido passandole gli appunti che ho preso e inizio a spiegarle alcuni miei geroglifici…
“Potrei chiederti anche io gli appunti?” di nuovo la voce di Edward arriva alle mie spalle facendomi perdere un battito per lo spavento. Credo che si sia deciso a farmi morire entro fine giornata. Mi volto cercando di non far trapelare l’agitazione e con voce il più possibile ferma gli rispondo.
“Perché dovrei darti i miei appunti?”
“Beh, alla tua amica li hai passati senza che nemmeno te li chiedesse, e dato che vorrei capire cosa c’è di divertente in Re Lear volevo leggere i tuoi appunti” mi risponde con il suo sorriso speciale che mi fa capitolare. Mi fa anche l’occhiolino e apre leggermente le labbra umettandosele.
Gli ormoni urlano, ma il cervello riesce a tenere le redini della situazione.
“Non c’è nulla su Re Lear nei miei appunti, quindi mi dispiace non posso esserti d’aiuto. Ciao” e con tutta la forza che possiedo in corpo mi volto e mi allontano. Lo so vi domanderete perché non gli ho dato comunque gli appunti, poteva essere una buona occasione per testare se l’amicizia tra secchiona e adone è possibile… beh, la risposta è semplice: i miei ormoni non sono ancora pronti per superare il test ed Alice ha ragione quando dice che con lui devo fermarmi alla sola immaginazione!
 
***
 
Nel pomeriggio non ho lezione, quindi decido di aspettare i miei amici rintanandomi in biblioteca a leggere.
Adoro la biblioteca, è silenziosa e la fantasia è libera di correre senza rischiare di mettermi nei pasticci.
Prendo il libro della Bradley “La donna del falco” e mi accomodo sul divanetto vicino alla finestra che dà sul cortile. Tutto intorno a me è pace. Nel cortile ci sono solo pochi studenti che camminano chiacchierando e la biblioteca è completamente deserta, ci siamo solo io e la bibliotecaria… che pace! Bellissima pace! Mi metto più comoda con le pagine rivolte verso la luce che penetra dalle finestre e mi preparo per il viaggio verso “Darkover” immaginandomi nei panni della magica Romilda MacAran.
“Allora non leggi solo Shakespeare” la voce di Edward mi fa trasalire. Strozzo un urlo ricordandomi in tempo il luogo in cui mi trovo e lo fulmino con uno sguardo.
“Mi piace spaziare!” rispondo riprendendo il libro e cercando il segno.
“La Bradley, mmmh, interessante, Anche se a Darkover preferisco il ciclo di Avalon” continua mentre si siede sulla poltrona di fronte alla mia.
“Lo puoi trovare nella stessa sezione. Corridoio B, ripiano 8.” Rispondo cercando di nascondere il tremore della mano. Bella riprenditi è Edward, l’ex adone delle tue fantasie… adesso non ti interessa più, sei rinsavita! … ma a chi la voglio raccontare?
“Li ho già letti tutti!” risponde mettendosi più comodo.
“Anche Darkover?” lo sfido.
“Beh, ne ho letti solo alcuni, ma non mi hanno intrigato!” risponde stringendosi nelle spalle e svaccandosi sul divanetto di fronte al mio.
“Peccato…” e ritorno a leggere… beh, mi obbligo a guardare la pagina e a leggere le lettere, ma la magia è svanita. Con Edward che mi fissa non riesco ad immergermi nel libro. Ci provo, ma alla seconda volta che leggo la stessa pagina perdo la pazienza. Ok, che è bello, sexy, conturbante etc… ma caspita, non gli hanno insegnato che fissare le persone è maleducazione?
“Volevi leggere questo libro?” gli chiedo porgendoglielo, mettendo però il dito come segnalibro.
“No” risponde tranquillo.
“Cosa vuoi?” gli chiedo spazientita perché mi sta rovinando il momento di pace.
“Esserti amico, te l’ho già detto, e i libri sono una cosa che abbiamo in comune” sorride indicando con gli occhi il libro che tengo in mano.
“Ma tu non hai un libro…” gli faccio notare, mentre le parole di Alice mi riecheggiano nelle orecchie “Forse ha trovato una ragazza con il quale può parlare di libri…”
“Tu quale mi consigli?” mi chiede appoggiando le braccia alle gambe e avvicinando il viso al mio. Mi ritraggo sul divano e torno seduta con le gambe al petto.
“Romeo e Giulietta” gli propongo prendendolo in giro. Non penso proprio che un libro romantico, dove l’uomo rispetta la donna e la ama al punto da uccidersi sia il libro adatto a lui, anche se avrebbe molto da imparare. Mi guarda alzando un sopracciglio.
“Shakespeare…mmm…romantico… però preferisco il fantasy. Altre proposte?” mi chiede sorridendomi e avvicinandosi ancora di più.
“Le libere Amazzoni!” gli propongo. Donne emancipate che non hanno bisogno di uomini, anzi…
Mi perfora con lo sguardo e poi scoppia a ridere, senza tener conto di essere in una biblioteca.
“Shht, fai silenzio, altrimenti ci sbattono fuori” lo riprendo controllando che non arrivi la bibliotecaria.
“Ok. Ok” dice risistemandosi e tornando a fissarmi. Ha degli occhi stupendi, verdi come zaffiri e incantatori. Parlano più delle sue labbra e, forse lo sto solo immaginando, in questo momento mi stanno proponendo cose sconce… scuoto la testa sorridendo alla mia fervida fantasia e chiudo gli occhi per liberarmi dalla sua magia. Sospira e si passa la mano nei capelli leggermente frustrato mentre si volta verso l’immenso scaffale “E vada per un libro su Darkover… ma hai poca fantasia” mi canzona alzandosi per dirigendosi verso gli scaffali.
Ritorna con il libro in mano, me lo fa vedere con un sorrisino ed inizia a leggere.
Leggiamo in silenzio per un’oretta e mi diverto a guardare le facce che fa mentre legge. Ad un certo punto fa una faccia schifata veramente buffa ed io non trattengo una risata, che soffoco subito con le mani.
Alza gli occhi dal libro e mi guarda perplesso.
“Cosa è successo?” mi chiede confuso.
“La tua faccia!” gli spiego tenendomi la mano sulla bocca per non ricominciare a ridere.
“Cosa ha la mia faccia?” mi chiede offeso e tastandosela con le magnifiche mani affusolate.
“Hai fatto una faccia buffa…” e ricomincio a ridere rivedendo nella mia mente la faccia che ha fatto pochi secondi prima.
“E’ la seconda volta che me lo dici…” mi riprende offeso.
Smetto di ridere dispiaciuta e lui inizia a ridere. Adesso sono io che lo guardo confusa.
“Anche tu hai una faccia buffa quando ti imbarazzi” mi spiega continuando a ridere, ma poi si ferma come se l’interruttore si fosse spento “Abbiamo già due cose in comune!” mi accarezza con l’indice la guancia, facendomi diventare ancora più rossa, e facendomi l’occhiolino si alza, mi viene vicino e mi bacia sul capo.
“Vedi Isabella… la nostra amicizia è possibile!” sussurra accarezzandomi i capelli con le labbra. Annuisco sorridendogli mentre si allontana con il suo fare elegante... sì, la nostra amicizia potrebbe essere possibile!


 
!! ATTENZIONE SPOILER !!
“Che diavolo stavate facendo?” mi chiede Alice confusa da ciò che ha visto, appena Edward si accomoda al tavolo con gli amici.
“Nulla. Mi stava tenendo compagnia in attesa che…” cerco di spiegarle.
“Bella. Quando sono entrata pensavo vi steste baciando… vuoi essere la prossima oca-Masen?” mi chiede arrabbiata.
   
 
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