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Autore: grety95    02/06/2016    0 recensioni
Flae non sa nulla della Vita. E' cresciuta in una gabbia, non ha mai visto il Mondo.
Flae non ha emozioni, vive per essere usata. Nessuno si è mai interessato veramente a lei, ma una notte Maria, una strana donna dagli occhi color sangue, la libera dalla sua prigione offrendole una nuova esistenza...
Quali progetti ha il destino per lei? E' finalmente padrona di se stessa, o sta per essere rinchiusa in un carcere diverso, più pericoloso e forse letale?
Genere: Drammatico, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Maria, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Jasper/Maria
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Precedente alla saga, Breaking Dawn
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Lo Straniero portava in spalla un’enorme pelle di giaguaro, probabilmente un grosso maschio nel fiore degli anni scuoiato per l’occasione.                                               Esattamente come gli altri abitanti del villaggio, anche Huilen restò senza parole per lo stupore: l’animale doveva essere stato enorme! Al confronto quello catturato dal giovane cacciatore della leggenda era un gatto selvatico o poco più.                                                                                                                                                 Per la prima volta dall’inizio della cerimonia, anche Pire si scompose e cercò di frenare senza riuscirci un strillo di sorpresa.                                                     Silenzioso come una pantera, il misterioso uomo avanzò verso la fanciulla di neve e depose il dono ai suoi piedi come tutti gli altri.                                                 Huilen pensò che la sorella fosse stata rapita dallo sguardo magnetico dello Sconosciuto, poiché si scordò di chinare il capo per mostrare la sua gratitudine, era quasi certa che stesse anche trattenendo il respiro.                                                                                                                                                                        Finalmente, quando lui tornò sui suoi passi e si inchinò davanti al loro padre, Huilen sentì Pire sospirare di sollievo.
 
Flae notò qualcosa di morboso nel modo in cui Joham aveva fissato quella povera ragazza. Era certa che stesse per svenire, quindi fu felice per lei quando riprese a respirare.                   
La vampira non osava prendere fiato invece, per non rischiare di essere sopraffatta dalla Sete. Dopotutto, era la prima volta che si avvicinava così tanto agli umani senza intenzione di ucciderli.                                                                                                                                                                                                           << Sono onorato di essere qui >> disse Joham al capo e Flae si rallegrò di comprendere la lingua dei Nativi << E, se me lo concedi, voglio competere anche io insieme ai tuoi valorosi guerrieri! >>
Mentre pronunciava le ultime parole, lo Straniero tornò a fissare la giovane umana con fare ossessivo. Flae non l’aveva mai visto tanto interessato a qualcuno o qualcosa che non fosse se stesso e, inspiegabilmente, un brivido le attraversò la schiena.
 
Huilen era sorpresa di vedere il dubbio sul volto di suo padre.                                                            
Da quando riusciva a ricordare, infatti, aveva sempre guidato il villaggio con saggezza e fermezza. Ora invece sembrava un cucciolo timoroso davanti al maschio dominante, sebbene lo Sconosciuto dovesse essere molto più giovane di lui.                                                   
La ragazza doveva tuttavia ammettere a se stessa che quell’uomo metteva in soggezione anche lei.                                                                                                    Non riusciva a staccargli gli occhi di dosso e si mise a studiarlo. Notò che si muoveva in modo aggraziato e che la sua voce era melodiosa come la sinfonia dei flauti suonati durante le cerimonie.                                                                                                                                   
 Ciò che la colpì maggiormente, tuttavia, fu notare che nel tornare al suo posto lo Straniero tenne gli occhi bassi, senza ostentare fierezza nonostante avesse un portamento più elegante di tutti i guerrieri del villaggio messi insieme. Cosa ancor più curiosa, si tenne il più possibile lontano dal fuoco, quasi lo temesse.                     
 
<< Come vedi sono facilmente impressionabili >> sussurrò Joham sedendosi accanto a Flae, il tono era troppo basso perché gli umani potessero sentirlo.                                                                 
Lei si limitò a sorridere, per non essere costretta a respirare.                                                                 
 “ Dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto per prendere quel bestione è il minimo ” avrebbe voluto rispondergli.      
Era stato faticoso limitarsi ad uccidere l’animale senza prosciugarlo poiché, aveva detto Joham, andava scuoiato mentre era ancora caldo, affinché la pelliccia rimanesse in ottime condizioni. Flae era quasi certa che due umani non sarebbero stati in grado di abbattere quel giaguaro, neppure se esperti.                               Improvvisamente il capo e sua figlia si scambiarono uno sguardo d’intesa e la vampira credette di sapere quale sarebbe stato il verdetto finale.
 
Il dono inaspettato aveva cambiato i piani.                                                                                         
Huilen vide sua sorella dimenticarsi della collana: ora tutta la sua attenzione era per la pelliccia di giaguaro. La colse da terra e si avviò verso lo Straniero.    L’improvviso silenzio conferiva solennità alla scena; gli occhi di tutti seguivano la lenta processione di Pire.                                                                                  Arrivata al cospetto dell’uomo, la ragazza gli porse ciò che lui le aveva offerto.                           
Allora lo Sconosciuto si alzò con un unico movimento fluido, tanto aggraziato da non sembrare umano.
 
Quando la giovane umana fu davanti a loro, Flae sentì la gola pizzicare insopportabilmente, nonostante cercasse di non respirare. Fu sconcertante notare che neanche Joham era tranquillo come al solito, e a Flae sembrò per un istante che stesse soffrendo addirittura più di lei.                                                                           Malgrado tutto il vampiro non si scompose e, accennando un sorriso, prese delicatamente la pelle dalle mani della ragazza.                                                               Le loro dita si sfiorarono per un istante e lei avvampò, mentre un brivido di freddo la scuoteva da capo a piedi. L’improvviso confluire del sangue nelle guance provocò una fitta di dolore in Joham, che però ebbe come unica reazione una smorfia di cui solo Flae si accorse.                                                                                           La vampira restò molto colpita dall’autocontrollo del suo mentore, oltre che dal proprio. Con naturalezza, lo Straniero posizionò la pelliccia sulle spalle nude della giovane, poi si incamminò al suo fianco, deciso a concludere ciò che aveva iniziato.
 
Pire guardava il terreno sotto le sue ginocchia, mentre il loro padre recitava le preghiere agli dei per invocarne il favore.                                                                       Doveva essere molto imbarazzata, pensò Huilen.                                                                                             
In piedi accanto a lei, la loro madre versava lacrime di gioia mista a dolore: ora la figlia maggiore aveva un pretendente. Se tutto fosse andato per il meglio, presto avrebbero concepito un figlio, alla nascita del quale sarebbero diventati la nuova coppia-guida del villaggio.                                                                                     Huilen non era altrettanto euforica: quell’uomo misterioso aveva qualcosa di oscuro.                           
E la ragazza che era con lui? Era forse sua sorella? Non si somigliavano poi così tanto, tranne per il tenebroso fascino che entrambi avevano. Eppure nessuno, neppure il loro padre, sembrava accorgersene. O forse fingevano?                                                                                                                                                             Per un istante Huilen credette che lo Sconosciuto potesse essere la manifestazione del dio-giaguaro, venuto a reclamare Pire come sua sposa. Forse era per questo che nessuno faceva domande? Infondo al cuore, però, la ragazza sentiva che le circostanze erano ben diverse. Era come se un incantesimo ignoto fosse calato sull’intero villaggio. Qualcosa che annebbiava le menti degli uomini, che non faceva sospettare il pericolo imminente.                                                                       Eppure non aveva prove, si disse, tutto ciò che poteva fare, era continuare ad osservare i nuovi arrivati.
 
Dopo la cerimonia, il villaggio festeggiò con danze e canti.                                                                                                                                                           Flae si godeva l’allegria del momento, gustando tutto da un angolino in disparte e battendo le mani al ritmo dei piccoli cembali e dei tamburi.                                     Dovette fare appello a tutte le sue forze, quando una bambina con della frutta le si avvicinò timidamente.                                                                                   Inspirò quel poco d’aria sufficiente a rifiutare con gentilezza, ma ben presto si rese conto di essere stata troppo avventata. Il caldo profumo della piccola risvegliò infatti la Sete troppo a lungo repressa e Flae temette di cedere. Sarebbe stato così semplice, così intenso… Provvidenzialmente la madre della bimba la richiamò a sé un attimo prima che fosse troppo tardi.                                                                                                                                                   
La vampira si disse che quella era una donna fortunata: sua figlia era stata ad un passo dalla morte, ma era tornata da lei sana e salva, senza neppure accorgersi del pericolo che aveva corso.                                                                                                                                                                                                         Flae comprese con disappunto di aver attirato l’attenzione: accanto al grande falò una ragazza, probabilmente l’altra figlia del capo, guardava attentamente nella sua direzione.              
La vampira si augurò che non intendesse avvicinarsi e parlarle, perché non avrebbe avuto il coraggio di rischiare nuovamente, non quella sera.                                   Per fortuna l’umana si accorse di essere stata scoperta, così distolse lo sguardo.                                
Flae si sentì immediatamente sollevata, almeno finché un presentimento non si impossessò di lei: e se la ragazza avesse capito? Era possibile che li avesse smascherati, che avesse capito chi, o che cosa fossero?                                                                                                      
Non poteva dirlo con certezza, ma l’umana sembrava davvero troppo incuriosita da lei, da loro, per non destare sospetti. Doveva parlarne con Joham.                         Lo cercò con lo sguardo e vide che era impegnato in una danza sensuale con la ragazza che aveva conquistato con la pelle di giaguaro. Non impiegò molto a capire che non avrebbero avuto modo di discutere, quella notte.                                                                                                  
Decise quindi di abbandonare il villaggio, silenziosa come era arrivata, conscia di essersi spinta al limite e timorosa di dare spettacolo perdendo il controllo. Effettivamente nessuno la vide immergersi nuovamente nel cuore della giungla, tranne Huilen.
   
 
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