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Autore: fiokw    03/06/2016    1 recensioni
La storia parte temporalmente dal terzo anno di Harry anche se i personaggi principali non sono i soliti. Ci sono tre fratelli che non hanno avuto la stessa iniziazione alla magia dei nostri cari personaggi e il nostro caro insegnate di pozioni che cercherà di capire chi sono questi ragazzi. Ho sempre adorato il personaggio di Piton ed in questa fanfiction cercherò di scriverci più approfonditamnete. Cercherò di non andare fuori personaggi anche se certi saranno visti da angolazioni diverse da quelle dl romanzo.
Genere: Angst, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
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Note Autrice
Buongiorno a tutti *o forse è meglio dire buona notte essendo le 2.25 di notte*
Comunque volevo presentarvi un po' meglio la storia. Come avrete letto avra come personaggi principali Severus Snape e tre fratelli. Ho sempre adorato Snape come personaggio e dopo aver letto migliaia di fanfictio su di lui ho deciso di provare a scriverne una io. Non so come varrà è stato un colpo d'istinto a provarla a scrivere e spero molto di riuscire a mantenere ed a rispettare ienamente questo personaggio. 
Gli aggiornamenti spero di riuscire a farli ogni 2 settimane massimo ma lavorando potrei ritardare certe volte.
E' la mia prima fanfiction che scrivo anche se ne ho lette moltissime quindi accetto qualsiasi critica o commento, anzi apprezzerei molto qualche consiglio. 
E, beh, detto questo vi lascio leggere il primo capitolo. Spero possa piacervi.

fiokw

 
Occhi Maledetti 


11 luglio 1993-Hogwarts

Era una giornata spenta, una di quelle tante giornate che ricordava al Potion Master quanto la vita poteva essere fiacca. Il professore fece ritornare lo sguardo sul preside, sul suo Master e sul l’uomo che da anni ormai dettava le condizioni della sua vita, una vita ormai fatta solo di devozione e richieste. Quanto aveva dettato quel -Ogni cosa-  che aveva pronunciato in quella notte per riuscire a proteggerla, quanto. Eppure nulla, non era bastato. Nulla era bastato. Quanto si era illuso di poter riuscire a cambiarla quella situazione, di riuscire a proteggerla almeno quella volta ed invece, come al solito, lui non aveva avuto abbastanza potere. “Potere. Sia da un lato che dall’altro non si è nulla se non si ha potere”, pensò in disappunto.

-Severus, questa mattina ho ricevuto una richiesta ed avrei bisogno del tuo aiuto.

Snape lo guardò solo, consentendogli di andare avanti e spiegarsi. Non vedeva l’ora di uscire da quell’ufficio che odiava di più di giorno in giorno, che gli stava quasi claustrofobico.

-E’ arrivata una richiesta da una scuola americana. Tre fratelli, orfani saranno trasferiti in un orfanotrofio vicino a Manchester. Sono tutti e tre appartenenti al nostro mondo e due di loro saranno ammessi ad Hogwarts a settembre. Ho bisogno che tu vada a consegnarli la loro lettera e che gli spieghi come cambierà la situazione da settembre in poi. So che di solito questo non è un tuo compito e che di solito è Minerva ad occuparsi di queste situazioni; ma sapendo che tu abitavi prima lì mi sembra tutto molto più semplice, anche per il fatto che questa è una situazione più specifica.-

“Spinner’s End. Ecco come abitare nei sobborghi di Manchester può essere dannoso. Rimpiango il giorno che ho deciso di non bruciare quella casa”.

-Non capisco come possa essere pertinente il fatto che abitavo vicino a Manchester. Non mi sembra che Minerva e gli altri professori che hanno il compito di andare a trovare le famiglie dei nati-babbani si muovessero solo nei dintorni di casa loro. Perché questa situazione richiede la mia presenza, Preside?-

-Suvvia Severus. Lo so che è una richiesta ambigua per le tue mansioni ma in questo caso preferirei andassi tu, ho il presentimento che sia la decisione migliore vista la situazione.

Severus fissò per un istante il preside senza dire nulla. “Come se le tue presunzioni Albus dovessero dettare la mia vita”. Severus cercò un modo nella sua testa per evitare questa situazione. Odiava tornare vicino alla sua casa d’infanzia e sapere che doveva tornarci per andare a spiegare a due bambocci che molto problabilmente avrebbe dovuto già vedere tutto l’anno… “Aspetta”

-Perché solo due ragazzi, Albus? Non ha detto che sono tre fratelli?-

-Solo i due fratelli maggiori hanno l’età per entrare ad Hogwarts. Il minore da quello che ho capito ha 7 anni.-

-Quante possibilità ho di evitare questa richiesta?- chiese infine ironicamente e senza alcuna speranza di vittoria in suo favore.

Albus sorrise affabilmente e guradò dolcemente il suo sottoposto. –Penso proprio nessuna, caro ragazzo.

Severus si alzò. –Spero di ricevere le informazioni che mi serviranno presto, sappiamo entrambi che tra poco ci sarà un'altra riunione.

-Sicuramente. Penso ti stia già aspettando un gufo a casa tua, a Manchester.

Severus trattene uno sbuffo d’irritazione. “Perfetto. Non capisco nemmeno perché mi hai addirittura chiamato questa volta se avevi già deciso. E’ bellissimo sentirsi sempre una pedina della tua scacchiera, Albus.”

-Perfetto se non c’è più nulla per cui è richiesta la mia presenza io mi ritirerei. Come mi si è fatto ben notare sono richiesto altrove. Arrivederci Preside.-

-Arrivederci, ragazzo mio.  Passa una buona giornata.- rispose dolcemente Albus sorridendo.

Severus non rispose allo sguardo, uscì dallo studio, percorse il parco finchè non superò le barriere Anti-Apparizione e si smaterializzò.

13 luglio 1993-Manchester

Chrystal era stesa sul materasso bitorzoluto del suo letto fissando una mosca che stava girando in tondo da circa mezz’ora nella sua stanza. Di colpo la porta fu spalancata e Mrs. Deck sibilò freddamente –Gray i tuoi fratelli non si trovano nelle loro stanze, trovali immediatamente che c’è di sotto una persona che vi cerca. E datti una sveglia ragazzina, non sei più in America. Spero che tu abbia svolto i tuoi doveri oggi se no si aggiungerà ancora un ciclo di punizione.-  
E detto questo sparì sbattendosi dietro la porta. Chrystal non si era mossa, non le aveva neppure rivolto uno sguardo; se ne stava ancora immobile a fissare la sua mosca. Si alzò scrollando i capelli biondi e sbadigliando si stiracchiò. –Su forza Mark, è meglio se ci diamo una mossa. Nat smettila di rendervi invisibili, dobbiamo scendere.

E così detto un ragazzo ed un bambino apparvero nella stanza. Il bambino più piccolo soridendo saltellò fino ad arrivare vicino alla sorella; -Chris, Chris! Ce l’ho fatta ho battuto il record. Mark non è più il più forte!

-Solo per adesso nanerottolo- interruppe l’altro ragazzo con un’aria così annoiata che in confronto la sorella sembrava piena di vita.

Chris guardò di ritorno i due fratelli e ghignando rispose:-Nat se continui a essere così felice rischierai quasi di portare un po’ di allegria a tua fratello. Stai attento a svegliarlo, non prova un emozione da secoli.

-Parla quella che passa le giornate a guardare il soffitto per far innervosire le suore.

-Mark non siamo in un convento, almeno quello. Ci mancava solo che dall’America ci rinchiudessero in uno di quegli orfanotrofi dove ti obbligano a pregare. Mi sembra che la situazione sia già abbastanza pessima senza tirarci dietro altra merda.- sbuffando si mise la prima felpa a caso che trovò. -Su forza scendiamo, forse è venuta la Regina Elisabetta a vedere come Nat riesce a renderci tutti invisibili.-

-Certamente. Io ho battuto Mark!- e detto questo il più piccolo del gruppo corse giù per raggiungere l’atrio, i due dietro lo seguirono.
 

Snape non era mai stato in un orfanotrofio e per quel che lo riguardava sperava di non metterci mai più piede.

“Pff. Certamente l’unico periodo in cui sono esonerato da vedere tutti i giorni bambocci testoni e imbranati devo passarlo in un orfanotrofio, grazie Albus ti sono debitore.”  Ma i suoi pensieri furono interrotti da un piccolo bambino che si stava scapicollando giù dalle scale, seguito da due figure dietro di lui. Peccato che nella foga il piccolo mise un piede in fallo e si inciampò. La scena si interruppe, Snape potè solo accorgersi che qualcuno gridò: -No, Nat!- e tutto d’un tratto il bambino invece di rotolarsi giù per le scale rischiando di rompersi l’osso del collo si sollevò da terra e levitò fino ad arrivare alla base delle scale.

-Cristo Santo Nat! Ce la fai a mettere un piede davanti all’altro o devi sempre rischiare di romperti qualcosa!-

Il bambino più piccolo si alzò da terra e per nulla turbato da quello che poteva capitare rispose –Ma se no non ci sarebbe più divertimento a vederti arrabbiare.- La ragazza si avvicinò al marmocchio in questione assicurandosi che non si fosse fatto nulla.

-Giusto nanerottolo, mi sembra giusto rischiare l’osso del collo, far utilizzare contro la legge la magia a Chris soltanto per divertirsi. L’unica nota negativa della faccenda è il fatto che tu in tutte queste situazioni non hai mai conseguenze.- Dalle scale emerse un'altra figura e scese fino arrivare alla fine per appoggiarsi al corrimano pigramente, come se tutta quella situazione fosse soltanto una seccatura.

-Ancora arrabbiato per il fatto che ho battuto il tuo record?- replicò ghignando il più piccolo dei tre.

Severus guardò la scena immobile, stupito da quello che gli era appena accaduto davanti agli occhi finchè la ragazza non gli rivolse lo sguardo e qui Severus Snape, il grande pozionista si raggelò.  “NO!Quegli occhi. Non è possibile.”

-Lily?- mormorò scioccato senza quasi rendersi conto di aver realmente parlato.

-Scusi?- la ragazza adesso lo guardava stupita e tre paia di occhi si fissarono su di lui, notando solo in quel momento la figura del mago di fronte a loro.

Severus si risvegliò dallo shock e guardò le tre persone che aveva davanti, arrivando subito alla conclusione del fatto di essere di fronte ai tre fratelli che attendeva. Si poteva notare subito che erano fratelli, stesso colore di capelli, corporatura e sguardo; oltre al fatto che sembravano quasi legati assieme da fili invisibili. Soltanto gli occhi si differivano: il più piccolo aveva gli occhi grigi così chiari che sembravano quasi trasparenti, il ragazzo più grande invece occhi blu, scuri quanto il mare mentre la ragazza, beh la ragazza aveva i suoi occhi. Lo stesso identico colore, con lo stesso identico taglio anche se rispetto a Lei i suoi avevano in altro spessore: erano occhi di un adulto in corpo di una ragazzina, come se quegli occhi avessero passato più di quello che una normale infanzia dovrebbe contenere.

Il marmochio più piccolo non sembrava intimorito dalla figura scura del mago infatti si avvicinò parlottando –Lily? Chi è Lily? E chi sei?- riguardando indietro verso la sorella –Chris ti conosce?

-Nat vieni qui. Subito.- ordinò invece il fratello più grande preoccupato dalla figura di Severus.

Severus ghignò beffardamente, almeno un po’ di timore dopo la figura che si era fatto lo incuteva ancora.

-Immagino di essere davanti ai fratelli Gray. Sono qui per parlare con Chrystal e Mark Gray. Mi confermate di essere voi?- chiese con voce fredda e sarcastica.

La ragazza si mise davanti ai sui fratelli, come per proteggerli dalla forma oscura che le si parava davanti e ribatté seccamente – Dipende da chi lo chiede.- Si poteva notare francamente, era sulla difensiva e assomigliava soltanto ad un animale selvatico mentre difendeva i suoi cuccioli.

Severus guardò la scena con aria annoiata riprendendo pienamente controllo di se e nascondendosi di nuovo dietro alle sue maschere.

-Mi chiamo Severus Snape, insegno pozioni alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Sono qui per informarvi e discutere la vostra ammissione a settembre nella nostra scuola. C’è un posto per caso dove potremmo parlare?- chiese piattamente.

-Mark prendi Nat ed avvicinati alle scale, non mi piace. Mi ha visto mentre sollevavo Nat. Se fa qualcosa di strano sai cosa fare-

Severus fissò stupito la ragazzina, stava comunicando telepaticamente con suo fratello? Impossibile. Solo maghi con un elevato livello di Oclumanzia riuscivano a creare un canale telepatico. Chi aveva davanti?

Severus sbottò irritato:-Non sono nessuno di cui avere timore, ragazzina. Quindi chiedo per favore di non compiere azioni avventate che richiederebbero il rincorrere di due bambini. Non ho nessuna voglia di scomodarmi.-

Una voce divertita si aggiunse al quadretto:-“Il pipistrello sa il fatto suo Chris. Posso divertirmi? Non abbiamo ancora incontrato un occlumante in grado di sentirci”-

-“ORA BASTA”-

I tre ragazzi si bloccarono alla potenza dell’urlo mentale di Severus, stupiti e scossi. Si immobilizzarono.

-Ora che ho riacquistato la vostra attenzione. Non voglio sapere Mr. Gray cosa aveva in mente con il fatto di divertirsi, le darò il beneficio del dubbio. E con questo sappiate che odio ripetermi. Come ho già detto sono un professore di Hogwarts e sono qui per spiegarvi la vostra iscrizione alla scuola, quindi. Dove. Possiamo. Parlare. In. Privato.-

La ragazza riprese il controllo di se:-Siamo qui da poco, ci sono solo le nostre stanze che potrebbero essere private. E non urli più nelle teste dei miei fratelli.- Studiò Severus minacciosamente e non staccò un attimo lo sguardo da lui.

-Perfetto. Fatemi strada.-rispose piattamente.

La ragazza seguita dai due marmocchi lo portò al piano di sopra, percorsero un corridoio finché non arrivarono davanti ad una porta vecchia di legno rovinata e ci si infilò dentro seguita da due fratelli.

La stanza era soffocante: era una stanza piccola riempita di letti a castello minuscoli che occupavano la maggior parte dello spazio, il resto era preso da dei bauli. Non c’erano finestre se non una piccola apertura in un angolo e il resto della stanza era spoglia. L’aria era stagnante e Severus si coprì subito il volto con un manico del suo mantello, schifato dalla situazione in cui era arrivato.
Non notò nemmeno due bambine che chiacchieravano in un letto che il marmocchio più grande guardò freddamente e a cui ordinò di uscire.
I due ragazzi si sedettero sull’angolo del letto più vicino mentre la ragazza rimase in piedi con le braccia incrociate fissando freddamente l’insegnante di pozioni.

“La situazione non può che migliorare” pensò sarcasticamente dentro di sé.

-Penso che il bambino possa uscire. Non è richiesta la sua presenza, ho bisogno solo di voi due- spiegò con indifferenza alla maggiore.

Lei continuò solamente a fissarlo ed a rispondere fu il ragazzo che da quello che aveva capito si chiamava Mark.

-Lui resta.
Disse soltanto questo e Severus stanco di tutta quella situazione non vedeva soltanto l’ora di uscire da quel posto.
-Perfetto- rispose con un ghigno e continuò con freddezza –Come ho detto siete stati ammessi alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Ora non so da che scuola arrivate dall’America e dalle sue regole ma qui in Inghilterra comincerete il 1° di Settembre. Sarete accompagnati il 20 Agosto a comprare il necessario per l’anno scolastico con gli altri ragazzi nati-babbani. Da quel che ho capito lei, Miss Gray, ha 16 anni e comincerà il sesto anno mentre lei, Mr. Gray, ha 14 anni e comincerà il quarto anno. Ora eseguirete con me un test d’ingresso per capire a che livello magico siete e quali mancanze avete nelle varie materie.

-Mancanze. Chris per favore posso divertirmi il pallone gonfiato mi sta annoiando più del solito-

La sorella si girò un attimo per guardare il fratello e questo si zittì subito.

-Come ha ben capito Mr. Gray riesco a sentirla perfettamente. La prego di finirla subito- sbottò il mago guardando severamente il ragazzo.
Questo di ricambio si stese sul letto ignorando completamente la situazione, irritando ancora di più il Potion Master.

-ORA. Pregherei che voi due tiriate fuori le vostre bacchette da iniziare il test pratico per favore.

La ragazza lo guardò stralunata. –Che bacchette?

-Le vostre bacchette, Miss Gray, lo stesso utensile magico che ha utilizzato prima per evitare a suo fratello la caduta dalle scale- rispose con freddezza guardando irritato la ragazza.

D’altro canto con la sua ultima affermazione aveva riacquistato l’attenzione del marmocchio più vecchio, che adesso lo guardava con circospezione.

-Di cosa sta parlando?- continuò la ragazza, sempre stupita.

“Mi stanno prendendo in giro. Chi diavolo sono questi lattanti?”

Adesso la situazione diventava realmente irritante. –Sto parlando della magia che ha compiuto prima, finitela adesso di sprecare il mio tempo. Fuori le bacchette e iniziamo questo test. ADESSO RAGAZZINA. -

La ragazza lo guardò malamente e suo fratello si alzò affiancandosi a lei per spalleggiarla, guardandolo negli occhi e da qui in pochi secondi la situazione cambiò completamente.

Il ragazzo attaccò le sue difese mentali, cercando di scavalcare il muro che l’Oclumanzia proteggeva la sua mente con una forza che non poteva essere di quella di un mago quattordicenne peccato che il marmocchio non sapeva con chi aveva a che fare. Nemmeno L’Oscuro Signore, il Legiliments più potente della loro epoca era riuscito a piegarlo non ci sarebbe riuscito sicuramente un lattante. Le azioni che accaddero dopo furono velocissime.  Severus tirò fuori la bacchetta per colpire il ragazzino ed appena scagliato l’incantesimo la ragazzina si parò immediatamente davanti il fratello per proteggerlo, alzando con un movimento delle mani un muro magico per rimandare indietro la fattura.

Qui Severus si immobilizzò fissando nella sua mente la scena e guardando la ragazza sibilò: -Ok. Ora la si finisce qui. Niente più attacchi da entrambi le parti ed adesso mi spiegherete bene chi diavolo siete e da dove diavolo arrivate.
 
 
 
   
 
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