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Autore: Hikaru_Tsuki    03/06/2016    2 recensioni
“Caro diario, sono passati ben cinque anni dall'evento che ha sconvolto la mia vita..."
Dopo la grande battaglia contro Le Papillon sia Marinette che Adrien perdono i loro poteri poiché non serviva più dei supereroi... Ma se una persona misteriosa dal passato di Adrien stesse seguendo le tracce di Le Papillon? Parigi ha bisogno di più supereroi questa volta, Ladybug e Chat Noir avranno finalmente una squadra da far invidia agli Avengers.
******** sequel di "I hate you! Why don't you leave me alone?" di Photografic_Therapy *********
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Felix Agreste, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Miraculous Adventures'
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Capitolo cinque.







Parigi non era mai stata così tranquilla come in quella settimana. Nessun malvagio, nessun caso di persone akumatizzate da strani corvi.
A Bridgette tutto ciò sembrava strano ma per quel breve periodo di tempo, le era sembrato di essere tornata a vivere una vita normale se non fosse stato per il suo arcinemico che si sedeva dietro dietro di lei tutti i giorni. Spesso si chiedeva anche se il famoso e bellissimo Felix Agreste avesse ancora il tempo di creare Akuma.
Da quella sera, la sera in cui era stata rapita, il mondo oltre a lei aveva scoperto le verità nascoste su Gabriel Agreste. Il giovane e innocente Adrien, in un'intervista a seguito dello scandalo, in diretta tv dichiarò che ne era ignaro e chiedeva il perdono del fratello perduto. Propose, infine, a quel suo “fratello” ritrovato di ricominciare come una famiglia.  Davanti ai riflettori, Felix sorrise e lo perdonò, ma Bridgette leggeva nel suo sguardo, ogni volta che qualcuno citava Adrien, che il suo odio verso il fratello non era mutato, e lei sapeva che infondo la colpa non era di nessuno dei due.
Bridgette, senza volerlo, giorni prima era passata a trovare Marinette e la ragazza le disse che avevano scoperto tutto tramite una lettera, ricevuta nella stessa notte in cui Bridgette era tornata a casa. La rossa, fingendosi una blogger, le chiese altre informazioni ma ciò che ottenne fu un soltanto: “Non credo che i due vogliano che altre persone, oltre a noi, sappiano la verità.”
Bridgette sapeva che aveva ragione, ma di certo non poteva andarle a raccontare che Felix le aveva rivelato tutto, mentre la teneva in casa sua. Con un sospiro, salutò Marinette e entrambe tornarono a vivere la loro vita da normalissime ragazze parigine.
 «Meglio che ti copri o rischi di ammalarti, sotto questa pioggia.» Bridgette saltò sul posto quando riconobbe quella voce che, dal nulla, le era apparsa accanto e osservava come lei la pioggia che copriva i cieli parigini.
«Qualche starnuto non farà male a nessuno. - sorrise la rossa guardando Felix. Il ragazzo, invece, aveva lo sguardo fisso davanti a sé, verso la macchina che lo aspettava come gli altri giorni, e un ombrello nero che lo copriva dalla pioggia. - E poi devo aspettare che smetta di piovere... non ho l'ombrello.» rise, raccogliendo i capelli in uno chignon disordinato.
Felix l'osservò in silenzio, facendole un sorriso appena accennato. «Come potrai salvare Parigi con l'influenza?» chiese attirando l'attenzione della ragazza. Erano passati giorni e nessuno dei due aveva accennato a quel piccolo particolare delle loro vite.
Bridgette sorrise, osservando il cielo e sentendo le gocce di pioggia sulla fronte. «Magari li contagerò, così li manderò sicuramente K.O.» rise, coprendosi bene per correre verso casa, dato che la pioggia non accennava a smettere. Rimase sorpresa invece quando un ombrello le si parò davanti, osservò la mano che reggeva il manico e vide che Felix l'aveva teso il più possibile verso di lei.
Confusa, la ragazza indietreggiò, scivolando in una pozzanghera e cadendo rumorosamente a terra, la risata di Felix fu l'unica cosa che non la fece urlare dal dolore, e per Bridgette fu come tornare a quella sera... quella risata genuina e così dannatamente sexy era davanti a lei e con una risatina nervosa accettò la mano del biondo, rialzandosi e tenendo saldamente l'ombrello che le aveva passato.
«Ho capito che ti piace molto il pavimento, ma adesso copriti.» le disse prima di correre verso la macchina e andare via.
Bridgette lo osservò, era sorpresa e confusa ma stranamente felice. Nooroo, sulla sua spalla, ridacchiava della scena appena avvenuta, e rientrando nella borsa della rossa, si diressero verso casa, non notando, però, un signore anziano che la osservava nascosto dietro a un ombrello nero assieme al nipote.
«Nonno, non crederai mica che siano perfetti per stare insieme?» sbuffò il ragazzo, intrecciando le braccia al petto.
Wayzz, il kwami tartaruga dell'anziano signore, sorrideva osservando la ragazza che si allontanava. «Maestro, crede che la storia si ripeterà anche con questo Agreste?» chiese il piccolo kwami verde al suo custode.
L'anziano, il professor Fu, sorrise e s'incamminò verso il suo studio. «Credo solo che sia colpa della pioggia... é sempre stata lei ha aver unito gli Agreste, non trovi Wayzz?» rispose l'uomo.
Shaoran guardò in direzione di Bridgette e sospirò, pregando mentalmente che la ragazza facesse attenzione al custode del kwami del pavone e che non si fidasse di lui.
 


«Andrew? Hai lavato i tori? Sai quanto odiano stare nello sporco... non sono mica dei maiali!» Andrew odiava il suo lavoro, era un giovane inglese che lavorava come tuttofare in un circo. La cosa che amava, però, era poter vedere il mondo, quindi non gli dispiaceva dover pulire i bisogni lasciati dagli animali.
Con un sospiro, il ragazzo annuì rivolto al suo capo e si diresse verso il recinto dei tori pronto a pulire, come sempre, le loro feci.
Appena giunse lì, si accorse che la loro gabbia era vuota. Il ragazzo sbiancò, senza sapere cosa dire o casa fare, ma quando notò un bambino nascosto dietro a un bidone che ridacchiava con la chiave in mano, perse ogni controllo. Non si accorse neanche del piccolo e innocente corvo che gli si posava sulla spalla e veniva assorbito dal panno con cui avrebbe dovuto pulire i tori.
«Nessuno capisce il tuo valore, ma non temere... ti darò io la forza di cui hai bisogno. Sono Le Corbeau e tu, invece, sarai Minotauro e avrai una forza che neanche immagini. Dovrai fare una piccola cosa per me, in cambio... voglio che tu mi porti i Miraculous di Ladybug e Chat Noir, affare fatto?» una voce profonda fece venire la pelle d'oca ad Andrew che, senza accorgersene, aveva una maschera sul volto che ricordava le ali nere di un corvo.
Il ragazzo sorrise maleficamente, mentre si sentiva trasformare. «Affare fatto, Le Corbeau.»
 



«Mamma andiamo al circo?»
Sophie Leannán sorrise a sua figlia. Per quanto la figlia avesse quasi diciannove anni, a volte sembrava una bambina.
Le scompigliò i capelli, come usava fare quando era piccola, e si sistemò il camice da medico. «Bridgette, tesoro mio, hai una certa età non credi? Perché non ci vai con qualche tuo amico?» sorrise la donna mentre si legava i capelli rossi in una coda e prendeva le sue cose, per uscire e fare il turno notturno al lavoro.
Bridgette, di certo, non voleva dire a sua madre che, dopo quasi cinque anni di liceo, non aveva mai avuto un'amica e odiava la sua classe. Sapeva di non poterci fare nulla... era lei quella diversa. «Hai ragione, non ci avevo pensato.» sorrise falsamente alla madre e prese il telefono, fingendo di mandare un messaggio. Sua madre le diede un bacio sulla fronte e uscì, lasciando la ragazza da sola.
«Dovresti dirle la verità, non trovi?» Bridgette sorrise a Nooroo mentre entrambe si buttavano sul divano.
La piccola kwami, infondo, la capiva. Non era estroversa come Tikki, né potente come Plagg, o saggia come Wayzz o furba come... la piccola kwami rosa scosse la testa, cercando di togliersi la mente i suoi compagni, e si accoccolò sulla spalla di Bridgette suscitando una risata divertita da parte della ragazza.
«Ci guardiamo un po' di TV?» chiese la rossa con il telecomando in mano. La piccola creaturina rosa annuì, volando in cucina per rubare qualche muffin.
«Notizia dell'ultima ora. Un mostro mezzo uomo e mezzo toro, sta creando il panico nella città di Parigi... attendiamo l'arrivo dei nostri eroi. Ma che succede? Guardate... la bestia sta tossendo dei piccoli corvi neri, è una cosa davvero disgustosa.»
Bridgette osservava la scena scioccata, senza sapere che fare, mentre Nooroo, al suo fianco, aveva capito cosa stava succedendo e, chiudendo gli occhi, cercò di scacciare i ricordi del suo vecchio proprietario, che anni prima faceva la stessa cosa.
 «Nooroo, trasformami.» la piccola kwami fu sorpresa di ritrovarsi catapultata dentro la spilla e Bridgette fu altrettanto sorpresa di non aver avuto un attacco di panico.
Quando raggiunse in volo la posizione del mostro, vide sopra di lui uno stormo di corvi che formavano una faccia... quella faccia.
La faccia di quel ragazzo che ormai conosceva molto bene. «Salve, abitanti di Parigi. Il mio nome è Le Corbeau e sono il vostro nuovo incubo. Non sono come Le Papillon, no... io sono molto più forte di lui. Darò il potere assoluto a chiunque sia in grado di portarmi i Miraculous di Ladybug e Chat Noir e, fidatevi di me, vi aiuterò a realizzare i vostri sogni più profondi.» una volta concluso il discorso, rise.
Non era la stessa risata che aveva incantato Bridgette, era una risata losca e perfida. Stava per correre in direzione del Minotauro, quando una mano l'afferrò per il polso e la fermò.
La ragazza si voltò confusa e vide lo sguardo serio di Chat Noir che scuoteva la testa e Ladybug, al suo fianco, che applaudiva e si avvicinava lentamente ai corvi. «Sai Le Corbeau, questa tecnica di utilizzare gli Akuma per terrorizzare Parigi è piuttosto obsoleta. Dovresti aggiornare il tuo repertorio, altrimenti verrai confuso per un semplice discepolo di Le Papillon. Oserei dire che sei quasi uguale a lui... uno sciocchi, che crede di poter ottenere tutto ciò che vuole con l'uso del potere!
Farai la sua stessa fine, Le Corbeau... ti troveremo e verrai sconfitto inesorabilmente!» gridò la mora, prima di correre in direzione degli Akuma e di purificarli, come aveva fatto anni prima.
«Ti giuro, io la amo ogni giorno di più.» sussurrò Chat con voce dolce, mentre Butterfly annuiva, sorpresa del potere e della forza della loro leader.
«Voglio essere la sua damigella, il giorno delle nozze.» ridacchiò mentre si preparava a volare in direzione di Ladybug.
Il gattino la guardò, arrossendo appena, e le mostrò il suo solito sorrisetto sghembo. Annuì a quella domanda inespressa e entrambi raggiunsero Ladybug, che stava combattendo contro il Minotauro.
 Chat Noir si accorse subito che Butterfly non lo stava seguendo. Si guardò in giro e vide Minotauro lanciare un'automobile verso la custode del Miracolous farfalla e colpirla prima che raggiungesse la loro leader, scaraventandola contro un muro.
Lo sguardo di Ladybug schizzò verso la sua compagna e quando tornò a guardare Minotauro, rimase sorpresa quando lo vide gemere di dolore, tenendosi la testa fra le mani. Con un gesto silenzioso del capo fece capire a Chat Noir di andarla a controllare.
Lui annuì e approfittò di una distrazione del mostro per correre in direzione della rossa. «Farfallina, riesci a camminare?» chiese il gattino mentre aiutava la ragazza ad alzarsi, lei annuì ma il sangue che vedeva sgorgare dalla gamba destra di Butterfly non lo convinse.
«Mi fa un po' male, ma ho le ali quindi riesco ancora a volare. Adesso andiamo a salvare la città.» gli sorrise la rossa, aprendo le sue ali iridescenti e spiccando il volo.
Approfittando di una distrazione del loro nemico, Ladybug chiamò il potere del Lucky Charm, che face apparire un lenzuolo rosso. «My Lady, ti ho mai raccontato del mio sogno di fare il toreador?» ironizzò Chat Noir, raggiungendo la sua amata coccinella.
Li affiancò immediatamente anche Butterfly e Ladybug si concentrò su come usare il lenzuolo apparso. Si guardò un po' attorno e quando vide la rossa chiudere le ali, capì il suo piano. «Butterfly, sarai tu il toreador.» sorrise mentre la ragazza prendeva il lenzuolo e lo sventolò davanti al viso del loro nemico.
«Vieni qui. Micio, micio, micio.» lo derise, provocando uno sbuffo di divertimento in Chat Noir.
Il piano di Ladybug, però, non ebbe nessun esito, in quanto la creatura si rifiutò di caricare in direzione di Butterfly.
La mora, confusa, si avvicinò a Minotauro che continuava a stringersi la testa con le mani. «Scusami.» fu tutto ciò che sentì... un sussurro rivolto verso il vuoto. Capì immediatamente che il nemico stava avendo dei ripensamenti sul piano di Le Corbeau e approfittò della situazione. Prese velocemente l'asciugamano che il Minotauro teneva stretto e lo strappò, liberando il corvo rinchiuso dentro.
«Hai creato fin troppi problemi, piccolo Akuma. Ti libero dalla malvagità. - disse, catturandolo. - Ciao, ciao, uccellino.» concluse, liberandolo dopo averlo purificato e lo guardò mentre volava via.
Butterfly la raggiunse, dandole il lenzuolo rosso e rimase in silenzio mentre lo tirava in alto. «MIRACULOUS LADYBUG.» urlò, sprigionando il suo potere e facendo tornare le cose tornavano al loro posto.
Butterfly sorrise, esausta. «Ragazzi, scusate ma vado a leccarmi le ferite. Ci vediamo presto!» sorrise prima di volare via, suscitando la risata divertita di Ladybug e uno sguardo infastidito di Chat Noir.
«Dai micetto, non puoi dire che non sia stato divertente.» lo prese in giro la mora, tirandolo a sé.
Il biondo sorrise al pensiero che se anni prima lui avesse provato a fare quel gesto, si sarebbe ritrovato scaraventato a terra, con un occhio nero. «Non è divertente my Lady, poteva capitare di peggio. Adesso dobbiamo lottare anche contro a un corvo... e io che speravo che Brandon Lee riposasse in pace. Pazienza!» borbottò e mentre Ladybug rideva divertita, Chat rimase in silenzio a osservarla. La trovò ancora più bella del solito, ma l'atmosfera si spense quando un'ondata di giornalisti li circondò per intervistarli.
Riuscirono a salvarsi, quando gli orecchini di Ladybug presero a suonare, avvertendola che entro cinque minuti la trasformazione sarebbe svanita. «Odio i giornalisti.» sbuffò il biondo, saltando sui tetti seguito da Ladybug e atterrando sul balcone del loro piccolo appartamento.
«Ti devo forse ricordare che Alya, la mia migliore amica, è diventata una grandissima giornalista di gossip e che Nino, il tuo migliore amico, è diventato un giornalista sportivo?» rise Marinette, togliendosi le scarpe e sedendosi sul divano, sfinita.
Adrien ridacchiò e si sedette vicino a lei, coccolandola con amore. «I nostri figli potrebbero chiamarsi Alya e Nino... che ne pensi?» propose il biondo.
«Assolutamente no. Avremmo tre figli e si chiameranno Hugo, Emma e Louis.» lo guardò Marinette mentre si sedeva sulle gambe del suo amato e lo guardava con amore.
«Sono tre nomi molto belli, lo devo ammettere... però posso, almeno, scegliere il loro secondo nome o hai già pensato anche a quello?» la stuzzicò, facendola sdraiare sul divano e appoggiandosi sopra di lei, sfiorandola appena da sotto la camicia.
«A quelli non ho ancora pensato, sinceramente. Sai che mi sono innamorata di te al liceo, quindi ho avuto tempo di pensare a qualche nome.» rise la mora.
«Come eravamo sciocchi a quei tempi. Io ero innamorato di quella supereroina con la maschera a pois e in te non vedevo nient'altro se non la piccola e timida Marinette e tu... innamorata di me, ma non riuscivi a sopportare Chat Noir. - sussurrò a voce roca mentre sfiorava il collo della sua ragazza, provocandole dei piccoli gemiti di piacere. - Eravamo proprio due veri idioti.» la mora non ebbe modo di rispondere che si ritrovò a baciare il suo amato e a amarlo come se non ci fosse un domani.
 



«Nooroo, sono sfinita.» sbuffò Bridgette, buttandosi sul letto. La piccola kwami, invece, guardava preoccupata la gamba ferita della sua custode.
«Mi dispiace Bridgette... sono veramente una kwami inutile! Avrei voluto proteggerti, ma i miei poteri sono completamente inutili.» si scusò la piccola creaturina rosa, andandosi a nascondere dentro un cassetto.
La rossa, invece, si sedette e sorrise dolcemente scuotendo la testa. Prese un muffin e lo dette alla sua piccola amica. «Stai scherzando, spero. Piccola, tu sei la più forte di tutti... puoi dare i superpoteri a chiunque. Oh, andiamo Nooroo. Sono io quella con poca autostima, non tu!» rise la giovane accarezzandole la testolina.
La kwami prese il kit del pronto soccorso e Bridgette iniziò a pulirsi la ferita sulla gamba per poi fasciarla. Per quanto la ragazza sapesse fingere bene, Nooroo sapeva che la ferita era più profonda di quello che la rossa diceva, ma rimase in silenzio in attesa che il loro amico arrivasse.
Puntuale come un orologio, il piccolo corvo picchiettò alla finestra attirando l'attenzione di entrambe. Bridgette, ormai, si era abituata alle visite di quel piccolo volatile che lei e Nooroo avevano salvato e ogni notte lui tornava per dormire da loro. La piccola kwami aveva, in un certo senso, creato una bizzarra amicizia con quell'animale.
«Ciao piccolo, non fare caso a me... sto bene.» ridacchiò la rossa, mentre Nooroo dava un po' del suo muffin al nuovo arrivato che guardava la scena con il capo chino. La piccola creaturina poté quasi giurare che il corvo avesse uno sguardo preoccupato.
«Dovresti dargli un nome, non credi? Di questi tempi non è bello chiamarlo corvo.» disse la kwami, attirando l'attenzione della giovane che stava mettendo apposto il kit di pronto soccorso.
Bridgette sapeva che Nooroo si riferiva a Le Corbeau, così si avvicinò e si inginocchiò davanti all'animaletto, osservandolo. «Ti chiamerò Felix... mi ricordi lui.» sorrise per poi accarezzargli la testolina. Con un sospiro sfinito, la ragazza si alzò e si diresse verso il letto ma un capogiro la fece cadere all'indietro, svenuta.
Nooroo ebbe quasi un attacco cardiaco, quando vide il corvo volare in direzione della ragazza e trasformarsi in una figura umana e afferrare Bridgette al volo. «Lascia andare la mia amica... ma sei tu.» la piccola kwami rosa si fermò quando vide che quel ragazzo non era niente di meno che Le Corbeau. Fu tentata di dare l'allarme ma lo sguardo pieno di preoccupazione che lui le rivolse, la fece desistere e Nooro, con un sospiro, tornò a sedersi sulla scrivania.
«Ha pulito bene la ferita?» chiese con voce seria e ghiacciale Le Corbeau. Nooroo lo guardò negli occhi, aveva notato una piccola punta di preoccupazione nella voce del ragazzo.
La creaturina sorrise e, in silenzio, si diresse verso la scatola del kit di pronto soccorso... ormai Nooroo sapeva come trattare con gli Agreste, specialmente con quelli cinici. «Tu sei come tuo padre. - gli disse mentre il ragazzo annullava la trasformazione e tornava umano. Rimase sorpresa quando lo vide vestito come un normale ragazzo e se non fosse stato per gli occchiali e gli occhi azzurri, Nooroo avrebbe creduto di trovarsi davanti ad Adrien Agreste, ma il giovane che in quel momento medicava la ferita della sua custode, non era il possessore del Miraculous della distruzione bensì suo fratello. - Felix Agreste, stai attento. Sappi che se la farai soffrire, subirai la furia della kwami del Miraculous farfalla!» lo sfidò chiudendo gli occhi e addormentandosi.
Felix la guardò sorridendo dolcemente, per poi tornare a concentrarsi sulla ferita e cercando di medicarla nel miglior modo possibile.
«Felix...» il ragazzo si sentì gelare il sangue nelle vene, sentendo pronunciare il suo nome, ma sorrise quando si accorse che la ragazza lo stava dicendo nel sonno.
Doveva ammettere che mentre dormiva, Bridgette era ancora più bella, e osservandola da vicino, si accorse delle lentiggini che aveva sul viso. Non ci aveva mai fatto caso prima... forse la ragazza si truccava per nasconderle, ma lui le trovava dannatamente dolci e si ritrovò a sfiorarle con delicatezza, provocando un sorriso involontario della giovane.
«Perché non approfitti del fatto che dorme e la baci? Lo sappiamo entrambi che è quello che vuoi.» la vocina fastidiosa di Skall, il kwami pavone del ragazzo, rovinò il momento. Il piccolo esserino blu si era sdraiato vicino a Nooroo e piano piano si stava addormentando anche lui.
Felix sbuffò, anche lui era esausto. Aveva usato tutto il suo potere per confondere il Minotauro quando aveva visto che Butterfly si era ferita, così aveva reso più semplice sconfiggerlo.
Il ragazzo sollevò Bridgette e la adagiò sul letto, si sdraiò vicino a lei promettendosi di svegliarsi prima che l'alba sorgesse e di andarsene prima che lei lo vedesse.
 



«Bridgette? Tesoro, la colazione è pronta! Io esco a fare alcune commissioni.» l'urlo di sua madre la svegliò, la ragazza aveva un forte mal di testa e la tentazione di rimanere a casa era forte.
Fece per alzarsi ma qualcosa glielo impedì, abbassò lo sguardo e vide un braccio. Per i primi secondi la ragazza si sentì bruciare il viso, poi la curiosità di scoprire di chi fosse quel braccio prese il sopravvento. Si girò lentamente e quando lo vide, fu certa di essersi innamorata per la seconda volta della stessa persona.
Felix Agreste aveva le labbra socchiuse ed era sdraiato sul fianco, la sua t-shirt nera era appena sollevata e Bridgette riuscì a notare i suoi addominali, ma non furono quelli ad incantarla.
Vederlo dormire come un comune ragazzo con i capelli spettinati e disordinati nel cuscino e occhiali mal messi che gli avevano lasciato il segno attorno al naso, non lo fece sembrare un ragazzo cattivo ma bensì un angelo. Nooroo era sveglia e le sorrideva, indicando il ragazzo dietro di lei e il piccolo kwami blu al suo fianco.
Con delicatezza la ragazza spostò il braccio che le cingeva il fianco e si alzò notando la gamba ben fasciata, sospirò immaginandosi Felix che la fasciava e si diresse in bagno.
Si fece una bella doccia, cercando di non bagnare la fasciatura, per rifrescarsi e cercare di calmare gli strani pensieri sul ragazzo che dormiva sul suo letto. Ogni suo pensiero casto si incendiò quando lo vide in piedi, senza la maglietta.
Se quel piccolo spiraglio di pelle che aveva visto prima l'aveva fatta arrossire, vederlo in piedi senza la maglietta e con i muscoli tesi, l'aveva proprio incendiata.
“Che ti aspettavi, Bridgette? E' un Agreste... avrà una palestra personale, nella propria stanza!” pensò la giovane, scuotendo la testa. Abbassò gli occhi e si accorse di essere in mutande davanti a lui, la faccia della ragazza iniziò a fumare da quanto era in imbarazzo. Tirò il più possibile l'orlo della maglietta, cercando di coprire quanto più poteva.
Felix la guardò e alzò un sopracciglio con un sorriso sardonico. «Puoi stare tranquilla... sono stato a letto con modelle più belle di te! E adesso, con permesso, dimmi dove si trova il bagno. Voglio lavarmi. - E come quando si incontrarono per la seconda volta, Bridgette si rese conto del movimento del polso solo quando lo vide bloccato a pochi centimetri dal viso di Felix. - Dovresti arrenderti a cercare di cercare di colpirmi? Ho i riflessi migliori dei tuoi.» la prese in giro.
«Finché non la smetterai di comportarti da bastardo, io non smetterò mai di cercare di colpirti.» ringhiò la ragazza, suscitando un sorriso divertito sulle labbra di Felix.
Il biondo la spinse contro il muro, le  strinse il polso, portandolo in alto sopra le loro teste e le bloccò ogni via di fuga con il proprio corpo. «Sei solo un misero insetto contro un gigantesco corvo. Cosa credi di poter fare contro di me?» sorrise malizioso mentre sfiorava con la mano libera la coscia nuda della ragazza.
Il viso di Bridgette diventò rosso per l'imbarazzo, ma con tutto l'orgoglio che aveva in corpo, ingoiò la sua paura e sorrise al ragazzo. «Il caro professor Fu, una volta mi disse: “Un singolo fiocco di neve può piegare una foglia di bambù.”... all'inizio non avevo capito cosa intendesse, lo reputavo uno sciocco proverbio cinese, ma adesso l'ho capito. Tu sei la foglia di bambù e io, anche se sono un singolo fiocco di neve, posso piegarti.» disse la ragazza, sicura di aver vinto la sua piccola battaglia personale. Felix scoppiò a ridere, e Bridgette dovette ammettere che se vederlo ridere significava vincere, allora non voleva vincere le singole battaglie ma tutta la guerra.
«Non immaginavo che tu fossi dominante... di solito è il ragazzo a piegare la ragazza, non viceversa.» quella battuta fu la goccia che fece traboccare il vaso e, come le altre volte, la mano libera di Bridgette scattò verso la faccia di Felix che si rese conto della cosa solo quando la dita della rossa gli si stavano stampando sulla guancia. Il ragazzo la guardò sorpreso e arretrò di un passo, tenendosi la guancia colpita e ringraziando il fatto che i suoi occhiali non si fossero rotti.
«Visto che ti ho colpito, vado a fare colazione. Spero che tu anneghi nella vasca.» sbottò, andando verso la porta per andare in cucina.
«Non morirei... tu mi salveresti. Fa parte di te, essere una supereroina.» la provocò Felix, massaggiandosi la guancia.
Ormai sul punto di scoppiare, Bridgette abbassò la maniglia per uscire. «Basta! Ti odio.» gridò, sbattendo con forza la porta e lasciando Felix da solo.
«Peccato che io non ti odi.» sussurrò tristemente il ragazzo, mentre si dirigeva in bagno.



«Lo odio.»
Nooroo era in cucina, intenda a osservare la propria amica preparare i pancake, e sbattere con rabbia l'impasto nella ciotola. «Bridgette, credo che se continui con quella forza, l'impasto diventerà poltiglia.» ridacchiò la creaturina mentre si sedeva vicino a Skall, sul lavello della cucina.
La rossa sospirò, calmandosi, mentre versava un po' del contenuto dell'impasto nella padella. «Nooroo se uccido una persona che mi tormenta, vado contro i miei principi di supereroina?» chiese la giovane, mentre preparava la colazione anche per Felix.
Nooroo ridacchiò nuovamente, ma la sua risata si spense quando Felix entrò in cucina. Indossava solo i pantaloni e aveva il corpo bagnato a causa della doccia. Si avvicinò silenziosamente al tavolo, mentre Bridgette era di spalle e cucinava.
«Nooroo? Potresti passarmi il piatto di quel cafone, per favore? - chiese la rossa mentre tendeva il braccio indietro. Non si accorse neanche che era il ragazzo in questione a porgerle il piatto, divertito. - Grazie mille. Visto che ci sei, potresti vedere se ha finito e ha intenzione di consumare tutta l'acqua calda della casa? Non mi va di urlare ancora.» sbuffò la ragazza e, mentre si girava per poggiare il piatto nel tavolo, ritrovandosi Felix davanti che la osservava intensamente.
«Ho notato che ti sei messa un paio di pantaloni... quando li hai presi?» chiese lui, divertendosi sempre di più a osservare lo sguardo confuso della ragazza.
Bridgette, appena recuperò la ragione, si spostò di lato e poggiò il piatto sul tavolo, tornando a cucinare. «Non sono affari tuoi! Ameno io mi sono vestita e non vado in giro a sbandierare i miei muscoli scolpiti, da modello super sexy.» sbuffò la rossa, mordendosi la lingua per l'ultima frase appena pronunciata.
Si ricompose e versò la dose per un altro pancake nella padella, ma ebbe un sussulto quando sentì un braccio che le cingeva il fianco mentre l'altro si allungava e sfiorava le sue mani, che tenevano saldamente il manico della padella.
«La devi tenere in questa posizione, o i pancake non verranno mai omogenei ma si romperanno... e poi così è più facile girarli. - le sussurrò seducentemente all'orecchio, per poi allontanarsi e sedersi al tavolo, lasciando una ragazza confusa e con il viso della stessa tonalità dei suoi capelli. - Non hai niente da fare oggi, vero?» le chiese.
Bridgette si sedette di fronte a lui e iniziò a mangiare, notando subito quanto facesse schifo ciò che aveva preparato. Alzò lo sguardo verso Felix e lo vide mangiare tranquillamente... sembrava quasi che gli piacesse.
La ragazza, confusa, bevette il suo caffè e pensò alla giornata che l'attendeva. «No... tanto sono già le dieci e non possiamo entrare a scuola. Peccato! Oggi sarebbe dovuta arrivare la nuova ragazza ed ero curiosa di conoscerla.» sospirò la rossa finendo la colazione, per poi alzare lo sguardo e notare il sorriso perfetto del ragazzo che so trovava difronte.
«Perfetto! Allora oggi ti farò conoscere mio fratello, vestiti carina mi raccomando.» disse lui finendo la sua colazione. Bridgette sospirò di nuovo, confusa. Sapeva di dover portare pazienza con lui se voleva avere delle risposte.







--------------- Spazio Scrittrici---------


300 visualizzazioni! Siete mitici ragazzi e ragazze!!
Piccole chicche, come avete notato abbiamo raggiunto il passo e da settimana prossima saranno pubblicati i nuovi capitoli!!! URLATE CON ME SIIIIIIIIIIIII!
Molte cose sono successe qui, come potete vedere, anche il piccolo idiota di Felix inizia a capire qualcosa... ma il prossimo capitolo... sara BOOOOOOOOM
Non posso dire molto tranne che sarà mooooolto caldo e molto profondo conosceremmo finalmente la piccola Bridgette infondo!


A PRESTOOOOOOOO e vi AMOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
   
 
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