Anime & Manga > Marmalade Boy
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Autore: Sanzina Shirogane    25/03/2005    9 recensioni
con i riassunti non sono molto brava, spero solo che vi piaccia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Meiko Akizuki/Meri, Satoshi Miwa/Steve
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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>Questa ficcy è dedicata a Mewledyu , avviso che è la prima cosa che scrivo su marmalade boy, perciò non siate troppo duri.

Accantono l’ultima rivista, buttandola sul comodino, dove ormai si è formata una pila di giornali pronti a cadere da un momento all’altro. Mi butto sul letto controllando per l’ennesima volta gli inviti. Li ho fatti personalizzare per ciascuno dei miei amici, mettendoci tutto il mio buon gusto, vantandomi con me stessa per il mio buon lavoro. Fisso l’orologio, ormai è diventata una fissazione, le ore, i minuti, i secondi..tengo sotto controllo il tempo che mi separa dal giorno più importante della mia vita: il mio matrimonio. Sorrido e arrossisco al contempo, mentre immagino la faccia di Nick quando mi vedrà con l’abito da sposa che io e Miki abbiamo scelto. È un vestito semplice, non troppo impegnativo, esattamente come piacciono a me! Arimi si è già offerta di aiutarmi per l’acconciatura, ho optato per i capelli raccolti alla francese, che –come dice Yuri- fanno risaltare il colore dei miei occhi. Ma ci sono ancora un sacco di cose da organizzare: il rinfresco, il pranzo, gli abiti per le damigelle, le decorazioni nella chiesa, il fotografo..La testa mi scoppia, decido di prendermi un attimo di pausa, facendomi capitare fra le mani, un vecchio album di fotografie. Sopra c’è lo stemma del liceo e al suo interno sono raccolti tutti i meravigliosi ricordi del periodo scolastico. In prima pagina una foto mia e di Miki, risale al primo anno di liceo. Lei ha i capelli veramente corti e il viso perennemente arrossato, totalmente diversa dalla ragazza sicura e grintosa che è diventata ora. E io..io ho l’aria un po’ seria, i capelli lisci sono eccessivamente lunghi e mi ombrano il viso. Giro la pagina dell’album, piena di foto sulle varie gite e vacanze cha abbiamo fatto tutti insieme: Ginta e Arimi teneramente abbracciati sulla barca, Yuri, Miki e Alessandro durante un concerto, io e le mie amiche con lo sfondo della torre di Tokyo alle spalle. Rido ricordando quei giorni pazzi e spensierati. Poi la mia attenzione si sposta su una foto che mi è scivolata dall’album. La raccolgo, e me ne pento un istante dopo. Una vecchia foto scattata durante una giornata al mare, un cielo indaco e io e lui fianco a fianco, come una coppia felice. Ripongo la foto dell’album scotendo la testa. Ogni volta che vedo il suo viso, non posso fare a meno di provare un profondo senso di colpa, uno strano nodo alla gola che mi da l’impressione di soffocare. Chiudo l’album e lancio un’occhiata agli inviti. Domani li consegnerò ai miei amici, io e Nick abbiamo stabilito che la data sarà a un mese dal mio diploma, per evitare ulteriori scompigli a scuola. Non che il fatto che ci sposiamo sia un segreto, ma in certe situazioni è sempre meglio comportarsi con discrezione. Prendo le buste, controllandole una ad una, soffermandomi su quella di Steve. Ho riflettuto a lungo se invitarlo o meno, non sapevo se valutasse la cosa come una mancanza di tatto da parte mia, o come un atto di pietà. In realtà ci terrei davvero che fosse presente. Mi mordicchio il labbro, sarebbe sciocco spedirglielo così come se nulla fosse. No, ho deciso, glielo consegnerò di persona. Esco dalla mia stanza, stringendo la busta, sorprendendomi io stessa di tanta audacia, visto che negli ultimi mesi non ho fatto altro che evitarlo. Indosso il cappotto e mi fiondo fuori casa, con un passo forse eccessivamente affrettato. Percorro il viale, poi il parco, e infine giungo nel quartiere dove abita Steve. La sua villa stile coloniale, spicca tra le altre case, denotando il gusto e l’eleganza dell’architetto che l’ha progettata e che ne è l’effettivo proprietario. Intravedo nel cortile la jaguard sportiva di Steve, e questo fa supporre che sia in casa. Prendo un profondo respiro, e mi avvicino alla porta d’ingresso, lottando con me stessa per non girare i tacchi e tornarmene a casa. “Con che faccia lo affronto? Sto facendo la cosa giusta?..Forse preferisce non vedermi più..” mentre mi bombardo la testa con tutti questi pensieri, il mio dito ha premuto istintivamente sul campanello. “Devo essere semplicemente me stessa..coraggio Mary” sento il mio nervosismo accrescere, mentre la porta rimane chiusa, facendomi intendere che probabilmente in casa non c’è nessuno. Sospiro non nascondendo però un certo sollievo. Quando faccio per voltarmi, la porta si apre. Mi voltò di scatto, andando ad incontrare due occhi azzurri che mi fissano indagatori. Soffermo il mio sguardo su quella ragazza, che tiene la porta semi aperta. Ha lunghi capelli ramati, che le scivolano scompostamente su un viso molto carino e arrossato. Deve avere all’incirca la mia età. Rimango inebetita a fissarla, rendendomi conto che indossa solo una vestaglietta, e che mi fissa con aria un po’ imbarazzata. –Posso fare qualcosa per te?- mi chiede, ponendo fine a quella strana situazione.
-No..cioè..volevo parlare con Steve- non so che tipo di tono mi è uscito, ma di certo non garbato.
Lei sbatte le palpebre dopodichè mi fa un sorriso di circostanza –Al momento non può venire, ma se vuoi puoi pure dire a me, riferirò il messaggio..-
Mi rendo conto solo in quel momento di quanto la sua voce sia fastidiosa, mentre dentro di me provo un inspiegabile sensazione di rabbia. Allungo la mano con la busta –Questo è per lui, ti spiacerebbe darglielo- dico con voce seccata.
-oh..cos’è..?- lei lo prende, aprendolo davanti ai miei occhi –ah, un invito di matrimonio..glielo consegnerò. Intanto ti faccio i miei migliori auguri- mi sorride, sbattendomi praticamente la porta in faccia.
Resto come un ebete ferma davanti all’ingresso, -razza di maleducata- sussurro a bassa voce. Iniziando ad allontanarmi, non poco indispettita. Il mio passo inizialmente veloce, comincia poco a poco a rallentare, mi volto un’ultima volta ad osservare la villa di Steve, e la mia mente capricciosa non fa a meno di chiedersi, chi mai era quella ragazza..? Forse la sua nuova ragazza..? Ha fatto presto a dimenticarmi..meglio così! Alzo le spalle, sentendomi una stupida per essermi preoccupata di poter ferire i suoi sentimenti invitandolo al matrimonio. –Avrei dovuto spedirglielo e stop, senza prendermi la briga di venire fin qui!- borbotto. Poi una vetrina attrae la mia attenzione. Ci sono esposte delle bomboniere, la loro forma ricorda quella di una conchiglia, mentre la superficie in madre perla, richiama tantissimo la luce. Le osservo ammirata, sapendo bene però, che Nick non le apprezzerebbe. Ora che andremo a vivere da soli, dovrò imparare a dimenticare gli agi e i capricci ai quali la mia famiglia mi ha abituata. Ma non ha importanza, tutti gli oggetti che mi compravano servivano da sostituti al loro affetto che mi è sempre mancato. Nick invece mi ama veramente, così come lo amo io. Lui è il mio sole, ed io senza non potrei vivere. Mi allontano da quelle tentazioni, le bomboniere in cristallo che ho scelto assieme a Miki e Arimi andranno benissimo.

La giornata è cominciata bene, la mia simulazione d’esame è stata più che soddisfacente, e anche Miki sembra soddisfatta della sua prova. Ci ritroviamo sedute come sempre al solito bar, per scambiarci i diari, ci siamo ripromesse che, anche quando la scuola sarà finita, la nostra “tradizione” non andrà perduta.
-Ah..ero agitatissima, lo so che si trattava solo di una simulazione..però, non sai quanto mi batteva il cuore- Miki si porta una mano sul petto, facendo un sospiro di sollievo.
-Non devi agitarti a questo modo, sono sicura che anche l’esame vero e proprio andrà bene-
-Lo spero tanto! Per fortuna c’è Yuri che mi dà una mano con le materie più difficile..la matematica ad esempio, proprio non la sopporto!-
Sorrido –la matematica è la bestia nera di tutti Miki-
-Anche letteratura per me non è semplice..a proposito quand’è che farai pubblicare il tuo libro?-
-Presto spero, anche se mi vergogno un po’..sai dentro ci sono molti miei pensieri e la protagonista..è la mia esatta fotocopia-
-Per questo sarà un successo, tu sei una persona meravigliosa Mary la gente ti apprezzerà tanto quanto ti apprezzano i tuoi amici-
-Ti ringrazio Miki- come sempre la mia cara amica riesce a tirarmi su il morale.
-Hai saputo la novità?- si avvicina a me con aria da cospiratrice
-che novità?- chiedo non nascondendo una certa curiosità
-Alessandro e Angela..pare che si siano messi insieme-
-cooosa?- la mia esclamazione esce eccessivamente alta.
-sssch..Non urlare, non è ancora una cosa ufficiale-
-Credevo che Alessandro fosse stato adocchiato da Susy..-
-Infatti, ma poi conoscendo meglio Angela, hanno scoperto di avere molte cose in comune, come la musica ad esempio. Un pianista e una violinista..è un connubio perfetto, non trovi ?!?- mentre lo dice, noto che lo sguardo di Miki si abbassa, rattristandosi un po’.
-Pensi ad Alessandro?- domando, mantenendo un’espressione rassicurante
-Si..non fraintendermi, sono contenta per lui e per Angela, e poi amo Yuri alla follia, quindi la notizia non mi ha di certo sconvolto..-
-ma..?-
-Ogni tanto penso ai momenti che ho passato con Alessandro, seppure siamo stati insieme per poco, non posso non ammettere di essere stata felice e di avergli voluto bene. Il mio rammarico è quello di averlo fatto soffrire..Ma non ho potuto fare altrimenti, è Yuri la mia anima gemella, senza di lui io mi sento incompleta. Alla fine so di aver fatto la scelta giusta, come te dopotutto, Mary-
Sta volta sono io ad abbassare lo sguardo, e nella mia testa si proietta l’immagine di quella ragazza a casa di Steve.
-Mary..guarda..-
-eh?..- mi volto, e lo vedo. Sorride assieme ai suoi amici, scherza come sempre. Il vederlo così mi rassicura. Poi i nostri sguardi si incontrano. Distolgo subito l’attenzione da lui, rannicchiandomi nelle spalle, quasi con timore. Lo sento avvicinarsi “oh no, e ora che mi dirà..?!?”
-Ciao Mary- il suo solito tono allegro, rispondo senza guardarlo.
-Ciao..Steve-
-Come va Miki?-
-bene Steve, ti ringrazio- la mia amica sorride, so che vuole molto bene a Steve, sono diventati grandi amici.
-Senti, quando lo vedi, potresti dire a Yuri che ho bisogno di parlare con lui, è piuttosto importante-
-Ve bene.. glielo dirò sicuramente-
-Grazie- fa per andarsene ma poi si riavvicina, e poggia qualcosa sul tavolo –ah già quasi dimenticavo..Volevo ringraziarti dell’invito Mary, sei stata molto carina a portarmelo a casa-
-di..di niente figurati- ribatto, sentendomi terribilmente impacciata.
-Purtroppo non posso venire, anche se ci avrei tenuto, ma ho un impegno che non posso assolutamente rimandare. Comunque ti ringrazio, e tantissimi auguri- mi fa l’occhiolino, allontanandosi, lasciando la busta sul tavolo. Sebbene sorridesse, era come se tra noi due si fosse aperto un baratro, sentivo una spiacevole sensazione di freddo, e man mano che Steve si allontanava da me, quella sensazione aumentava.
-Mary..ehi Mary- la voce di Miki mi richiama alla realtà
-s..si?-
-C’è qualcosa che non va?Sei pallida..-
-No, no nulla, sono solamente un po’ stanca. Sai in questi giorni non ho un attimo di pace-
-Lo credo, organizzare il proprio matrimonio dev’essere una bella faticaccia..Spero di trovarmi presto anch’io nella stessa situazione- la vedo arrossire, e sorrido, pur sentendo nel mio cuore qualcosa di pesante, come un macigno. Ho bisogno di vedere Nick. Ho bisogno che lui mi stringa, che mi baci..Ma purtroppo ci sono ancora molte lezioni, e non mi sarà possibile vederlo prima di sera.

Mi rintano nella biblioteca, il pensiero che presto non mi sarà più possibile farlo, mi rattrista un po’, perché per me questo è un luogo veramente speciale. Qui è dove ho conosciuto Nick, dove mi sono innamorata di lui, e dove ho dato il mio primo bacio, qui tra i miei adorati libri. Passo accanto agli scaffali, sfiorando con le dita, la copertina dei pesanti volumi, giungendo vicino alla mia affezionata finestra. E’ stato davanti ad essa che il mio cuore ha cominciato a battere per l’uomo che presto sarà mio marito. Quanti sorrisi e quante lacrime. Questa biblioteca è parte di me. Qui dentro ho cominciato a scrivere il mio romanzo..certo se non fosse stato per Steve..Steve. spalanco gli occhi nel ritrovarmi a pensare a lui. Se questo posto mi ricorda Nick, al contempo è legato anche a Steve. L’ho conosciuto tra questi scaffali, da qui è partito il suo corteggiamento, quando tentava di tirarmi su il morale, con quel suo modo ironico e buffo, il suo viso sempre sorridente e ottimista. E sebbene io mi dimostrassi infastidita, dentro ero felice che qualcuno mi aiutasse a superare i tragici momenti dovuti all’abbandono di Nick. Se non fosse stato per Steve, io non avrei mai scoperto quanto amo scrivere, non avrei riso, non avrei acquisito fiducia in me stessa..sempre, seppure io lo respingessi, lui è rimasto al mio fianco. E io l’ho ripagato facendolo soffrire. Scuota la testa, perché mi ritrovo a pensare a lui?No, così non va! Devo smetterla!
Dei passi mi riportano alla realtà. Mi nascondo dietro uno scaffale, davanti a me un sacco di libri di narrativa tradizionale, che ho sempre evitato di leggere. Mi sporgo un poco, quanto basta per notare una figura alta e aitante, avvicinarsi alla finestra, con un cellulare in mano. –Non ti devi preoccupare..ho già organizzato tutto. Ho prenotato il volo, e mi sono già accordato per l’appartamento….Appena arrivo te lo faccio sapere. Si, stai tranquilla..Ti voglio bene anch’io-
Non so perché, ma ho provato l’irresistibile impulso di scappare. Corro fuori, senza badare se lui mi ha vista o meno. Mi ritrovo nel cortile, accanto alla fontana. Osservo la mai immagine riflettersi nell’acqua, nemmeno io so decifrare la mia espressione. “Parlava con quella ragazza..certo è ovvio. Ecco perché manca al mio matrimonio..gran bell’amico!” So bene che sono una sciocca, non ho il diritto di avere simili reazione, che oltre tutti mi sono inspiegabili.
-Mary..- sento la sua voce alle mie spalle, e mi sento terribilmente tesa.
-Che..che c’è?- non mi volto a guardarlo, come se i miei piedi fossero incollati, e mi sia impossibile qualsiasi movimento.
-è successo qualcosa? Perché sei corsa fuori a quel modo?-
Non riesco a capire se il suo sia un tono insinuante. Riesco a voltarmi, conscia di avere la faccia come un mastino –Ti sbagli, io non sono corsa proprio da nessuna parte-
-bè..mi era sembrato..ma..-
-Ti è sembrato male! E ora smettila di girarmi attorno- le parole mi vengano fuori senza controllo.
-co..come?-
-Ora che ti sei appurato che non sono scappata, puoi anche andartene, voglio starmene per conto mio, dovresti saperlo che non mi piace essere assillata-
-Non avevo nessuna intenzione d’assillarti..-
-Tu assilli sempre le persone Steve, è una tua prerogativa. Ora perché non vai ad importunare qualcun altro, io sto per sposarmi. Francamente non mi piace che..-
-Ho afferrato il concetto Mary, mi ero semplicemente preoccupato della tua reazione, non volevo certo, importunarti o roba simile. Se va tutto Ok, me ne vado-
Lo vedo allontanarsi e mi sento una stupida, una vera, emerita stupida! Come ho potuto trattarlo così? Lui si era solo preoccupato per me. Stringo i pugni e mi mordo il labbro inferiore, non riesco più a capirmi, non riesco più a capire il mio comportamento. Forse dovrei parlarne con Miki..Sta sera la vedrò per studiare insieme, magari lei potrà aiutarmi a capire.

-Così vai a studiare da Miki..Non ti pare di esagerare, in questi giorni tra l’organizzazione del matrimonio e lo studio non hai più un attimo di respiro-
-Non preoccuparti Nick..sono una roccia, non temere-
-Mi spiace di lasciar fare tutto a te, mi fa sentire terribilmente in colpa-
-Ma dai, non devi assolutamente sentirti in colpa..E’ giusto che ti concentri sul lavoro e che mi pensi almeno la metà di quanto ti penso io-
-Io ti penso sempre Mary, dovresti saperlo-
Arrossisco, stringendo con emozione la cornetta del telefono, ogni volta che Nick mi parla dolcemente il mio cuore perde un battito.
-Più tardi ci vediamo, vero, Nick?-
-Si, appena arrivi a casa, fammi sapere, così posso passare a trovarti. Sempre che tuo padre non faccia il diavolo a quattro..-
-oh lascialo perdere! E vieni lo stesso..-
-Non mancherò mia piccola Mary..-
-Nick..ti voglio bene-
-Ti voglio bene anch’io-
Riattacco e mi sento felice, tutti i brutti pensieri che mi avevano invaso durante la giornata, spariscono come nebbia al sole. Prendo lo zaino, per andare a casa di Miki.

Suono il campanello, tutte le luci della casa sono accese, e probabilmente avrò interrotto l’intimità dei due colombi che vi abitano.
-Mary..entra- esclama Miki, accogliendomi con un bellissimo sorriso
-Sono in anticipo-
-Meglio così..vieni ci mettiamo in cucina, ho preparato anche degli stuzzichini nel caso ci venisse fame-
-Ottima idea..e Yuri non..- non finisco la frase, mi blocco nell’atrio, puntando lo sguardo sui due ragazzi accanto alla scala. Yuri si volta nella mia direzione e mi sorride, Steve invece evita il mio sguardo, tenendo bassi quei suoi occhi, profondi come il mare.
-Ciao Mary..siete di studio sta sera?!-
-Già..- sussurro, per poi lanciare una sguardo a Miki, accusandola mentalmente di una congiura. Credo che mi capisca, perché fa un’espressione corrucciata.
-Avanti Miki..andiamo- le prendo la mano, entrando nel salotto, forse gliela stringo troppo forte, perché lei si divincola e mi guarda con preoccupazione. –Mary, ma che hai?-
-Perché lui è qui? Sapeva che sarei venuta a studiare con te?- il mio tono è chiaramente irritato, non mi rendo conto di essere ridicola.
Miki mi guarda confusa –A dire il vero, io nemmeno sapevo che Steve sarebbe venuto. So che doveva parlare con Yuri di una cosa importante, ma non so in che termini. Ma perché ti scaldi a questo modo?-
-No, nulla- mi sento sciocca allo stesso modo in cui mi sono sentita nel pomeriggio davanti alla biblioteca. Tiro fuori libro e quaderno dallo zaino, e mi siedo. –Dai cominciamo-
La mia amica annuisce, sedendosi a sua volta.
-Sei certa che non vuoi calmarti un po’, non ti ho mai visto in questo stato. Come riuscirai a concentrarti?!?-
-Ci riesco benissimo!- mento, e lo so bene. Vorrei sentire di cosa stanno parlando quei due. Gli starà parlando di lei? Ovvio, dopotutto ha deciso di farci un viaggio insieme, mettendo in secondo piano il giorno più importante della mia vita..
-Mary..?-
-eh?-
-Scusa, ma mi sembra che con la testa non ci sei proprio-
-oh che sciocchezza, su comincia a leggere il primo paragrafo-
-come vuoi..-
Tento di ascoltare Miki mentre legge, ma non ci riesco, non riesco a concentrarmi..e la colpa è di Steve, solo di Steve!
Passano un paio d’ore, durante le quali sarò riuscita a rimanere concentrata si e no dieci minuti.
-è quasi ora di cena, che dici di fare una pausa e mangiare..poi ci mettiamo a finire la ricerca-
Alzo le spalle –ve bene, come vuoi-
Miki mi sorride e si dirige verso la cucina –Preparerò una cenetta fantastica-
La raggiungo, notando che ormai è diventata un’esperta dei fornelli.
-ehi ragazze..tra quanto è pronto?- Yuri entra nella stanza, seguito a ruota da Steve. Evito di guardare entrambi.
-Tra poco..-
-Senti Miki, ho invitato Steve a cenare con noi..-
-ah..si, benissimo-
Il mio cuore accelera –Miki..ora che ci penso, io devo tornare a casa..-
-Ma Mary, non abbiamo ancora finito di studiare, e tu avevi promesso di aiutarmi in trigonometria-
-Si hai ragione..ma..- sento lo sguardo di Steve fisso su di me e senza controllare quella strana rabbia che mi invade, mi giro verso di lui –perché mi fissi in quel modo?- ormai sono al limite della paranoia, me ne rendo conto.
-è perché ci sono io, che ti comporti così?-
Me lo chiede con una tale semplicità, da far aumentare la mia rabbia –tu non centri nulla..e ora scusatemi-
Provo vergogna, eppure non riesco a fare a meno di scappare, di dirigermi verso l’ingresso senza guardare in faccia nessuno, nemmeno la mia migliore amica. Raggiungo l’atrio, un istante e mi sento afferrare saldamente per il polso. Mi volto, e Steve mi fissa, la sua espressione è seria, fredda, sento un brivido percorrermi il corpo.
-Perché ti comporti così?!? La mia presenza ti infastidisce tanto? A tal punto da comportarti da bambina viziata davanti ai tuoi più cari amici?-
-Lasciami mi fai male! Ti ho detto che tu non centri..-
-e allora cosa c’è Mary?- già vorrei saperlo anch’io cosa mi succede.
-scusami..è che in questi giorni sono nervosa a causa di tutte le cose che ho da fare, e mi innervosisco per qualsiasi cosa. Mi sono comportata da sciocca..ora torniamo di là, voglio scusarmi con Yuri e Miki- la scusa sembra reggere, perché Steve mi lascia andare, ed entrambi entriamo in cucina. I miei due amici si dimostrano fin troppo comprensivi, un sorriso e ci sediamo a tavola. In tavola c’è dell’arrosto con patate, che emana davvero un ottimo profumino.
-Complimenti Miki, vedo che hai imparato a fare cose commestibili-
-Piantala Steve,sei il solito antipatico- Miki si finge offesa
-Ma se ti ho fatto un complimento-
-Mica tanto carino però!..Piuttosto mi dite cosa confabulate tu e Yuri?-
-confabulare?- Yuri fa il finto Innocentino, ma anch’io come Miki mi reputo molto curiosa.
-Niente di particolare..- è Steve a parlare –gli ho solo proposto di prendere il mio posto, ovvero di diventare il nuovo capo del consiglio studentesco per il prossimo mese, fino a che non ci saranno i diplomi e lui non tornerà in America-
Lo guardo sorpresa, non capendo il perché di una simile decisione.
-Steve tu sei davvero gentile..ma io davvero non posso accettare, essere capo del consiglio studentesco comporta molte responsabilità..-
-e da molti crediti che andranno ad aggiungersi al tuo punteggio d’esame, è una nota di prestigio-
-il fatto è che tu hai faticato molto per diventarlo e..-
-Appunto per questo lo cedo a te, non voglio che un perfetto sconosciuto mi rimpiazzi..tu sei il mio migliore amico, un ottimo studente con dei risultati eccellenti..sei praticamente perfetto-
-Non so che dire, ne sono lusingato-
-Ma perché vuoi lasciare il consiglio?- Miki mi precede sulla domanda.
-Ecco..perchè mi trasferisco-
-Come ti trasferisci? Non vorrai cambiare scuola?
-Molto di più, cambio addirittura stato..mi trasferisco in Francia-
-Francia..?- Miki resta allibita, ma mai quanto me. Mi ritrovo a fissare Steve totalmente inebetita.
-si ho vinto una borsa di studio e ho deciso d’accettarla..Ci pensate, magari tra qualche anno quando ci rivedremo avrò un perfetto accento français..-
Scatto in piedi lasciando cadere la sedia alle mie spalle, tutti mi guardano, il mio comportamento è incomprensibile, per me per prima.
-Perché non dici la verità?!- urlo, mentre Steve mi guarda senza capire.
-Altro che borsa di studio..hai una ragazza che ti aspetta laggiù no?! È la tipa in vestaglietta dell’altro giorno, giusto? È stata davvero carina a prendersi il disturbo di consegnarti l’invito al posto mio..-
-Ma..di chi parli?-
-lo sai benissimo! E ora scusatemi, Miki perdonami ma devo proprio andare a casa-
Sta volta non ho intenzione di tornare sui miei passi, sebbene non comprenda l’origine di questo mio comportamento, mi sento male..davvero male.
Apro la porta, ma qualcosa mi impedisce di proseguire.
-Ancora..lasciami Steve-
-Voglio sapere perché ti sei arrabbiata in quel modo..?-
-Perché sei un bugiardo..e io odio i bugiardi-
Mi sento afferrare per le spalle e spingere al muro, il corpo di Steve è così vicino al mio, ne avverto il calore, il profumo…E perché il mio corpo reagisce di conseguenza? Il cuore mi batte e forte, e quegli occhi mi ipnotizzano “non guardarmi così, ti prego, non farlo”. Cerco di divincolarmi, ma la presa di Steve è troppo forte. –Ciò che ti chiedo è di spiegarmi, non merito di essere trattato a questo modo!-
-Credevo tu fossi mio amico, e invece manchi il giorno per me più importante, per soddisfare le tua voglie con quella mocciosa! Ma va bene così..sono stata una stupida a credere che il sentimento che provavi nei miei riguardi fosse sincero, ciò mi conferma maggiormente che ho fatto la scelta giusta..-
-Questo discorso è ipocrita ed egoistico Mary! Lo sai bene che i miei sentimenti per te sono sempre stati sinceri..-
-Lasciami andare!-
-No, non ti lascio finché non mi avrai ascoltato. So che sei innamorata di Nick, e ho tentato di tutto per far cambiare questa situazione ma ho fallito..Credi che non sia stato male per questo?Insomma perché non capisci come mi sento?- mi sento strattonare.
-..Ora lasciami..- mormoro, ma qualcosa mi coglie alla sprovvista. Steve mi stringe forte a lui, i nostri corpi si toccano e le sue labbra premono sulle miei, con una dolce irruenza. Resto totalmente spiazzata, e credo che il cuore voglia balzarmi dal petto. Non devo cedere, o pentirò. Ripenso a quella ragazza seminuda, a quello che possono aver fatto insieme. Faccio forza sulle braccia, riuscendo ad allontanarlo da me. Gli do uno schiaffo, sfogando tutta la mia rabbia e la mia angoscia
-Non azzardarti mai più a fare una cosa simile!-
Lo vedo portarsi la mano alla guancia lesa, mi sorride, un sorride malinconico che mi fa male al cuore –Perdonami se ti amo- è questo che mi dice, prima di entrare in casa, di lasciarmi lì, sulle scale semibuie, con gli occhi lucidi prossimi al pianto. “Perdonami se ti amo” scuota la testa e inizio a correre, voglio andare a casa, voglio dimenticare tutto questo. Steve mente, non è vero che mi ama, si è consolato tanto in fretta e ora ha deciso addirittura di andarsene con quella, in Francia.

Mi butto sul letto e afferro il cuscino, stringendolo forte, piango..è la prima volta che Steve mi fa piangere, quando ero in questo stato, un tempo c’era lui a consolarmi, a farmi sorridere, ma ora che è lui la causa di queste lacrime amare, io..che cosa posso fare? Sento squillare il telefono, so che è Nick, ma non ho la forza di rispondergli, come potrei spiegargli la causa del mio pianto. Affondo il viso nel cuscino, la testa mi scoppia, mi sento confusa..questo mio ingannevole cuore non sa più ciò che vuole.

////

E’ da una settimana che ne io ne Steve ci guardiamo più in faccia, evito i posti che è solito frequentare e lui probabilmente fa altrettanto. Sia Miki che Yuri evitano di parlare di lui in mia presenza. Credevo che in questo modo, avrei dimenticato tutto più facilmente e mi sarei dedicata completamente a Nick..ma non è così. Mi sento perennemente distratta, persino i preparativi per il mio matrimonio procedono a rilento. E questo mio modo di essere mi fa star male. Vorrei parlarne con Nick, lui è il solo che possa aiutarmi. Ma non posso raccontargli ciò che è successo tra me e Steve..Che confusione, mi sono sempre vantata di essere una persona dalle idee chiare, ma non è vero..sono una sciocca, solo una sciocca che non sa ciò che vuole. Se solo non fossi andata a portargli quel maledetto invito..Stupida, stupida Mary!
-Tesoro..- mi sento cingere per le spalle, il rassicurante profumo di Nick mi avvolge –su vieni, non ricordi che oggi dovevo incontrare quel dirigente per un’eventuale offerta di lavoro?-
-Non, non l’ho dimenticato- sussurro, lasciandomi prendere per mano. Ci allontaniamo dalla scuola per andare in contro a un uomo di mezza età. Alto e distinto, coi capelli radi e un’aria navigata.
-Lei è il signor Namura?-
-Si, sono io..e questa è la mia fidanzata, Mary-
-molto lieta- gli porgo la mano che viene subito stretta dalla sua.
-Però, una ragazza molto giovane- commenta con un sorriso da volpe, mentre io faccio un’espressione di circostanza.
Camminiamo per il centro, Nick e quell’uomo parlano, lasciandomi totalmente estranea ai loro discorsi, ogni volta che tento di aprire bocca, Nick me lo impedisce, forse temendo che io possa rovinare qualcosa. Ammetto che il sentirmi così priva di considerazione, mi da non poco fastidio. Mi concentro sulle coppie che passeggiano, mano nella mano. Un ragazzo e una ragazza che ridendo escono da una sala giochi. “Steve”. Ricordo quando in un giorno che ero in pura crisi, mi portò alla sala giochi, io non c’ero mai stata, ma mi divertii tantissimi..a pensarci, mi bastava averlo accanto per divertirmi, per sorridere. Che cosa ne sarebbe stato di me, se non ci fosse stato lui? Probabilmente sarei rimasta a struggermi l’anima, non dimenticando mai quella sensazione orribile che provai quando Nick salì su quel treno, lasciandomi sola. Steve se ne sarebbe mai andato a quel modo? Mi avrebbe mai abbandonato? Volgo lo sguardo a Nick, intento a parlare con l’uomo che camminava in parte a lui. Nick e Steve sono due persone totalmente diverse, l’uno l’opposto dell’altro. Affrontano i problemi in maniera differente, però in me avverto una risposta a una delle mie domande, una certezza..Steve non se ne sarebbe andato, non mi avrebbe abbandonato. Se ne sarebbe fregato di quello che potevano dire o pensare gli altri, e sarebbe rimasto al mio fianco..Nick invece era fuggito. E questa cosa mi brucia, brucia terribilmente. Si era inventato una storia inesistente con la Signorina Romy, facendomi star male ulteriormente..Quante cose inutile, quante lacrime..Ora in me, accresce una strana consapevolezza, so cosa ho provato quando ero andata a casa di Steve e avevo visto quella ragazza: gelosia. Comprendo la sensazione di gelo che avevo provato quando mi ha restituito l’invito: paura di non essere più importante per lui. E infine la sera a casa di Miki, quando ha detto che sarebbe partito per la Francia..il mondo mi è crollato addosso. Adesso me ne rendo conto, è tutto sbagliato. Ho sbagliato tutto..la storia con Nick doveva essere finita già da tempo..perchè io sono innamorata di Steve, ora lo capisco.
Lascio la mano di Nick, e lui si gira a guardarmi, i suoi occhi sono confusi, eppure nel profondo, so che capisce. Nessuno mi conosce meglio di lui.
-Perdonami Nick..ma sarebbe un errore..- lo dico, mentre dai miei occhi cominciano a scendere delle lacrime.
-Non farlo Mary..- la sua voce è un sussurro che solo io posso percepire.
-Scusami..io ti voglio bene Nick, ti voglio tanto bene ma..non riuscirei più ad amarti come una volta..adesso me ne rendo conto-
Dicono che il cuore sia ingannevole, volubile..oppure è semplicemente difficile da comprendere, ma ora io so cosa voglio, so con chi voglio stare.
Inizio a correre, senza badare alle persone che urto, alla voce di Nick che mi supplica di tornare indietro. No, io non tornerò più indietro. Corro, corro a perdi fiato, fino alla sua casa. Non mi importa se lo troverò con lei, non mi importa cosa penserà..io devo dirglielo, devo dirgli che lo amo. Busso disperatamente alla porta, chiamo, suono il campanello, ma nessuno mi risponde. “Possibile che sia..” ricomincio a correre, raggiungendo la scuola. Nei miei polmoni non c’è più ossigeno, e le forze sembrano volermi abbandonare. Fermo un suo compagno di classe, di certo saprà dirmi dov’è.
-Steve?..Mi spiace, ma oggi partiva..-
-Co..come partiva?-
-Si, doveva raggiungere la madre in Francia..dopo che suo padre l’ha tradita con una ragazzina, lei se n’è andata a vivere a Parigi e Steve approfittando della borsa di studio ha deciso di raggiungerla-
“Dunque quella ragazza era l’amante di suo padre..e quel girono al telefono, Steve stava parlando con sua madre..Ed io l’ho accusato ingiustamente..dio mio, quanto sono cretina!”
-Ti prego, sai dirmi a che ora parte il suo volo..?- mi aggrappo a lui, quasi a volergli tirare fuori l’informazione con forza.
-Tra venti minuti..mi sembra-
Solo venti minuti..ho pochissimo tempo per raggiungere l’aeroporto. Afferro il telefono per chiamare un taxi. Quello che segue è una corsa contro il tempo. Davanti all’aeroporto si è formata una colonna di macchine. Scendo dal taxi, correndo all’interno della struttura. Ho il cuore in gola mentre le tempie mi martellano dolorosamente. Distinguo dei volti conosciuti: Miki, Yuri e ci sono anche Ginta, Susy e Arimi. Li raggiungo, piegando le ginocchia per riprendere fiato.
-Ma..Mary..?- Miki si avvicina a me, e io le afferro le spalle, guardandola con occhi supplicanti
-ti prego dimmi che non è partito..- chiedo, arrabbiata con lei e con gli altri che non mi hanno avvertito della sua partenza. Dopo mi rendo conto di essere stata io a chiedere loro di non nominarlo neppure.
-è appena entrato nella sala d’imbarco 5-
Non aspetto che dica altro. Riprendo la mia corsa “ti prego aspettami, non salire su quell’aereo” . Passo avanti a un sacco di gente, supero il metal detector , infischiandomi del suono che emette. Lo vedo, e voltato di spalle in fila al checkin . Batto sul vetro che mi separa da lui “ti supplico Steve voltati, sono qui..non partire, non mi lasciare” Vengo raggiunta da alcuni addetti alla sorveglianza. Mi sento afferrare per le braccia, ma non smetto di chiamarti, di supplicarti con lo sguardo.
-signorina è completamente impazzita?..Adesso deve venire con noi-
-Steve- lo urlo nuovamente, e finalmente lo vedo voltarsi, fissarmi incredulo. Lo vedo sussurrare il mio nome, mentre esce dal gate per raggiungermi.
Riesco a divincolarmi dalla presa di quei tizi, ignorando le loro lamentele, tutto ciò che voglio è stringerlo. Ecco siamo uno davanti all’altro, a pochi passi di distanza. Le mie guance sono solcate dalle lacrime, mentre guardo i suoi occhi che mi osservano freddi e seri.
-Mary, perché sei qui, è forse successo qualcosa?- ascolto la tua voce, della quale so che non potrò più fare a meno.
-Non partire Steve..ti prego-
Lo vedo abbassare lo sguardo e mordersi il labbro inferiore –Non ha senso che io resti qui Mary, non lo capisci? Quando ho visto quell’invito, mi sono sentito morire, ho capito che era realmente finita..Ho provato a fingere che tutto andasse bene, ma non è così. Non va bene per niente. Restare qui e saperti con lui, vederti sempre al suo fianco..non è una cosa che posso sopportare-
-è..è per questo che hai deciso di partire?Di andare così lontano..- lo vedo annuire, prima di voltarmi nuovamente le spalle –Io voglio che tu sia felice Mary, e se Nick è la tua felicità, io l’accetto e ti faccio i più sinceri auguri..addio Mary-
Si allontana, si allontana da me. Non glielo posso permettere. Lo raggiungo, cingendolo forte con le braccia, appoggiando la guancia alla sua schiena calda. –Se vuoi che io sia felice..resta con me Steve..perchè ti amo..ti amo tanto-
Lascio che si volti, posso specchiarmi nei suoi occhi languidi e meravigliosi –Dici davvero, Mary?-
-Si..e mi spiace di essere stata tanto stupida da non capirlo. Ma adesso lo so, e se tu vuoi Steve io..-
Non mi fa finire, mi abbraccia, mi stringe forte, tant’è che avverto i battiti dei nostri cuori fondersi in uno soltanto. –Sorridimi Steve, fammi uno dei tuoi meravigliosi sorrisi e dimmi che non mi lascerai mai-
-Non ti lascerò mai, Mary- mi attira a sé, e finalmente le nostre bocche si congiungono in un bacio che solo in questo momento mi rendo conto di aver desiderato fino allo spasimo.
Sento un sottofondo di applausi, so che si tratta dei nostri amici, ma sono troppo felice per staccarmi da quel meraviglioso contatto. Ora mi sento completa, la mia anima gemella è qui, mi stringe a sé e mi fa volare, ed io ho la certezza che non lo perderò mai.
/////
Chiudo il diario che spedirò a Miki in America. Fuori il sole sta per tramontare, ed io ho appena finito di tuffarmi nei ricordi. Mi accarezzo il pancione, mentre sento delle braccia forti cingermi le spalle, e delle labbra calde sfiorarmi la guancia.
-Come ti senti?-
-bene. Ho scritto la nostra storia su questo diario, così quando il nostro bimbo sarà grande, saprà in che modo si sono messi insieme i suoi genitori- gli prendo la mano, guidandola sul mio ventre.
-Hai sentito come scalcia- dico, mentre Steve sorrise come un bambino che ha appena scoperto qualcosa di meraviglioso. Il nostro bambino nascerà tra meno di un mese, e una delle prime cose che probabilmente gli insegnerò, sarà che la vita non è mai come uno se l’aspetta, a volte capitano delle cose che stravolgono le nostre certezze. Nel mio caso, quello stravolgimento ha avuto un nome, un nome che amo e che mi ha resa felice….il mio Steve.

Roba da carie ai denti, l’idea originale era di dividerla in capitoli e di renderla decisamente più interessante, ma purtroppo per mancanza di tempo ho preferito fare così. So che non è sto gran che, e probabilmente sarà piena di errori (non ho la forza morale e fisica x rileggerla) ma spero che non vi abbia fatto proprio del tutto schifo (i commy sono sempre graditi). Mando un bacione a Mewledyu, con la speranza di aver reso, almeno un pochino la sua idea.
Kiss

  
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