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Autore: writerofdreams98    03/06/2016    0 recensioni
"...Mia continua a respirare con la testa contro il petto di Harry,...Il ragazzo vorrebbe aiutarla ma sa che l’unica cosa che può fare è starle vicino così la stringe a sé e la culla, rimangono così anche per le successive tre ore intervallando momenti di quiete con momenti di dolore estremo..."
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un piccolo lamento di Lily bastò a far ridestare i due ragazzi da quel dolce momento che si era creato tra di loro. Lo sguardo di Mia e di Harry si spostò dagli occhi dell’uno e dell’altra all’osservare la neonata che si era staccata dal seno ormai sazia e stava cadendo a poco a poco in un sonno profondo. -Perchè non la dai a me così puoi riposarti un poco!? Mia alza la piccola e la appoggia sulla spalla battendole la schiena delicatamente per farle fare il ruttino di fine poppata. -Sì è una buona idea, così impara fin da subito a stare con te e non solo con la mamma, le faccio fare il ruttino e poi è tutta tua la principessina! Bastò solo qualche tocco e la piccola digerì con un suono degno di una principessina, come amano apostrofarla i due giovani. -Eccola qui! Adesso vai da papino così la tua mamma si va a fare una doccia-dice la ragazza porgendo la neonata al ragazzo. Harry con attenzione e delicatezza la prende tra le sue braccia e la copre con la copertina di pile per tenerla al caldo, prende tra le dita il succhietto di caucciù dentro al bicchiere in un angolo della culla e lo avvicina alle labbra sottili della bimba che non appena sente la tettarella morbida sulle labbra apre la boccuccia a forma di uccellino e lo succhia. Mentre Harry continua a dondolare Lily camminando sù e giù per la stanza due infermiere sono arrivate nella stanza per aiutare Mia a lavarsi. Harry allora, rimasto solo con sua figlia, fa la cosa che sà fare meglio per aiutare la principessina che stringe tra le braccia a cadere nel mondo dei sogni: cantare. -I’ve been away for ages, but I got everything I need, I’ve flicken through the pages, I’ve written in my memory, I feel like I’m dreaming, Oh so I know I know I know I know that I’m never leaving, No I won’t go... Le sue labbra sussurrano dolci quella soave melodia e la bimba piano piano si addormenta con la fronte contro il petto del giovane papà. Harry dovrebbe mettere la piccola nella culla ma approfittando dell’assenza di Mia se la stringe al petto continuando a canticchiare a labbra serrate quella melodia che lui conosce a memoria. Si avvicina alla finestra e scruta il paesaggio che mostra, il Sole sta calando ormai in quel giorno di Maggio e lascia spazio all’oscurità della notte e alla Luna. Quando sente che Lily è ben addormentata si avvicina molto lentamente alla culla e la adagia al suo interno con delicatezza e premura estrema facendo attenzione alla testina. Aveva appena coperto Lily con la copertina di pile rosa confetto quando la porta della stanza si apre e compare Mia sorretta dalle due infermiere che la aiutano a camminare e la accompagnano nella stanza dove la lasciano in compagnia di Harry che la aiuta a stendersi e a mettersi comoda. -Lily dorme? -Sì, da un bel pò ormai. -Bene, così posso riposarmi...mi hanno detto che i neonati si svegliano ogni due ore per la poppata quindi è meglio se ne approfitto! -Sì, direi proprio di sì Amore... -Anche perchè tu devi riposare e studiare per l’esame e non vorrei che ti andasse male perchè sei stanco, perchè non vai a casa?! Ci vedremo domani, tanto qui ci sono le ostetriche se per caso ho bisogno di qualcosa. Harry la guarda stranito, come se fosse scontato che lui sarebbe rimasto lì con loro fino a mattina. -Ma io pensavo di stare qui, non sarebbe nè la prima nè l’ultima notte in bianco che faccio, voglio stare con la mia famiglia-dice avvicinandosi al letto della ragazza e prendendo una sua mano tra le sue gliela stringe. -Ma avrai tempo e occasione di stare con la tua famiglia e pure di passare tutte le notti in bianco che vuoi, ma ora finchè siamo qui puoi riposarti e ne hai bisogno Harry! -Ma sei sicura? Non vorrei mai lasciarti qui da sola... -Ma io non sono sola Harry, c’è Lily qui con me, non devi temere... -Ah è vero hai ragione, che stupido!-ridacchia in silenzio per non svegliare la bimba-allora facciamo così, io vado a casa ma tengo il cellulare acceso e per q u a l s i a s i cosa tu mi chiami, daccordo? Mia annuisce con la testa senza aggiungere parola e stringe la mano a Harry portandosela con il dorso alle labbra stampandovi un bacio, Harry annuisce con un sorriso e chinandosi su di lei la bacia sulla fronte. -Prima di andare però ho bisogno di dirti una cosa... -Cosa Harry? Harry si siede sopra la sua destra gamba piegata sull’angolino del letto, prende tra le mani il viso di Mia e le accarezza le guance con i pollici. -Lascia che ti dica quanto ti amo, lascia che siano i miei occhi a ricordartelo tutti i giorni senza che io ne faccia parola perchè sono sempre le stesse due parole che ti ripeto da un anno e mezzo a questa parte, lascia che le mie labbra assaporino un’ altra volta le tue perchè non c’è sensazione più bella che provo quando le tue labbra accarezzano le mie. Non lascia il tempo a Mia di rispondergli, si sporge verso di lei e appoggia le sue labbra su quelle della ragazza unendole in un bacio dolce e delicato, senza malizia, come sempre è stato tra loro solo con tanto amore, quello stesso amore forte e profondo da cui è nata Lily. -Buona notte Amore mio!-dice Harry staccandosi da lei con un sorriso e gli occhi leggermente lucidi dalla gioia con il cuore che batte a mille. -Buonanotte a te che mi fai sentire veramente felice. Harry si alza dal letto e sbircia sua figlia nella culla che dorme beata. -Buona notte Principessa!-sussurra alla neonata per poi chinarsi sulla culla e darle un bacio delicato sulla fronte. -Be, io vado allora... -E’ inutile che continui a rimandare, sono le 20 ed è ora che torni a casa grande papà!-dice Mia battezzandolo scherzosamente con quel nome che fa sorridere entrambi. Harry abbassa lo sguardo e annuisce sapendo benissimo quanto siano vere le parole della ragazza, non vuole andasene ma sa che restando lì per tutta la notte il giorno dopo non sarebbe stato in grado di aiutare sia Mia che Lily in nessun modo così apre la porta e se ne va indossando il giubbino di pelle che aveva preso dall’appendiabiti dentro alla stanza prima di uscire. Mia rimasta sola sprofonda tra le lenzuola e si addormenta immediatamente ma rimanendo sempre con un orecchio sull’attenti per sentire la bambina in qualsiasi istante. Harry aveva percorso la strada di ritorno a casa felice più che mai con il cuore pieno di gioia, di certo diventare padre lo aveva reso più grande, se lo sentiva già da nove mesi ormai quando Mia gli aveva annunciato di essere in dolce attesa ma solo ora che aveva stretto tra le sue braccia la bimba aveva sentito quel brivido scorrergli lungo la schiena fino a farlo ridere a qualsiasi cosa, ora niente e nessuno lo avrebbe reso triste o arrabbiato nemmeno per tutto l’oro del mondo. Arrivato a casa sentiva come una strana sensazione, come se qualcosa non quadrasse, come se non fosse solo ma pensò, senti Harry ma sei scemo o cosa? Chi vuoi che ci sia a casa tua alle otto e tre quarti di sera!? Suvvia, non essere stupido! Ebbe il tempo di aprire la porta, entrare in casa, accendere la luce ed ecco che una figura saltellante lo travolse e lo abbracciò seguito da un’urlo dal quale riuscì a decifrare il prprio nome <>, dopo quell’urlo riconobbe chi fosse, era Louis, il suo amico d’infanzia che non smetteva più di saltare quà e là restando abbracciato a lui. -Louis...Louis...Louis!!!-continuava a ripetere stringendolo sempre di più. -Ti prego, lasciami r e s p i r a r e! Il ragazzo a quelle parole lo lasciò subito ed ecco che vide scendere le scale un gruppo di persone che lui conosceva benissimo, c’erano sua madre e suo padre, i genitori di Mia e le sue sorelline gemelle, Jennifer e Mary, Kate, sua cugina di secondo grado che gli sorrideva timidamente, Liam e Neil e sua sorella Jane che lo guardava con due occhi che a lui sembrò gli sorridessero ancora di più delle labbra. -Ragazzi ma cosa ci fate qui??? Io non pensavo che...-guardò Louis con sguardo inquisitore per poi sghignazzare-e scommetto che con questa festicciola centri tu, vero Louis?? -Iooooooo!???-disse lui a occhi sgranati indicandosi con un dito-ma cosa dici Harry? Non è affatto vero, gente diteglielo pure voi che è stata una cosa organizzata tutti insieme! Vero? Le persone ancora sulle scale annuirono tra una risata e l’altra, poi improvvisamente scese dalle scale Jane e si diresse verso i due ragazzi catturando l’attenzione di Harry che aveva chiamato Louis dandogli una gomitata e questo si era girato con nonchalance. -A dire il vero l’idea è stata mia... -Louis sbuffò e la guardò stranito,non aveva ancora capito se quella ragazza le piaceva o la detestava nei suoi modi di fare-...e di Louis! Sai Harry a volte noi due sappiamo fare qualcosa di più utile rispetto a litigare sempre, come vedi. Jane spostò lo sguardo dagli occhi di Harry a quelli di Louis e al secondo fece un occhiolino con sguardo beffardo, alla seconda parte della frase il ragazzo dagli occhi blu fu sollevato, mai e poi mai in una serata come quella avrebbe voluto litigare con Jane soprattutto dopo quel che era successo nel pomeriggio. Avevano avuto una litigata riguardo agli addobbi per la festa, una cosa così stupida e insignificante ma che nel momento in cui due teste dure come le loro si scontravano ne uscivano scintille, e così è stato. -In effetti è vero-disse Harry a sua sorella-alla fine devo dire che avete fatto una cosa bellissima, se Mia e Lily potessero vedere tutto questo sono sicuro che sarebbero felici quanto me! -E noi ne siamo onorati!-disse Louis con un sorriso immenso che faceva trasparire i denti bianchissimi-adesso io proporrei di aprire lo spumante e di fare un bel brindisi, chi sta con me?? Tutti annuirono e scesero le scale per raggiungere il salotto dove era stato allestito il buffet, Jane approfittò di quell’istante e abbracciò il fratello stringendolo a sè stando in punta dei piedi, non si dissero nulla ma semplicemente rimasero stretti in quell’abbraccio finchè Louis non richiamò l’attenzione di Harry per stappare lo spumante. Il ragazzo si staccò dalla ragazza e la guardò negli occhi con uno sguardo come se dicesse dopo continuiamo non temere, aspettami! Harry raggiunse Louis e insieme stapparono la bottiglia con grande esultanza degli invitati che dopo aver ricevuto il vino prelibato nel bicchiere gridavano esultanti ”A Mia e Lily! A Mia e Lily!” tintinnando i calici tra loro creando un’orchestra di bicchieri. Harry era proprio felice ma come da bambino spesso la felicità se la godeva dentro di sè e così uscì in terrazza appoggiando i gomiti sulla ringhiera e osservava l’orizzonte rossastro con il tramonto. Louis si accorse subito che Harry mancava così sapendo benissimo dove fosse lo raggiunse e si appoggiò anche lui con i gomiti sulla ringhiera. -Allora che effetto fa essere papà, Harry? -Oh è bellissimo Lou, non sai quanto bello è stringere un fagottino tra le braccia che ti guarda senza giudicarti e dirti cosa è giusto o sbagliato e tu che pensi, lei è mia figlia, lei è la luce dei miei occhi! Quindi per essere breve, è un’emozione senza paragoni Louis, è un qualcosa di bellissimo che non riesci ad immaginare finchè non lo provi veramente. Harry è veramente felice e Louis lo capiva, lo percepiva senza neppure guardarlo in faccia, bastavano le sue parole a farglielo capire, parole che lo facevano emozionare e vibrare l’anima da quanto fossero splendide, un Harry così non lo aveva mai sentito, forse perchè l’amico che aveva prima da qualche ora è cambiato veramente, ora è papà Harry e non più solo Harry. Louis gli mise un braccio intorno alle spalle e gli diede delle pacche amichevoli. -Ciao Papà Harry...Louis sapeva benissimo che poteva fare poco, Harry lo conosceva e sarebbe tornato dentro con gli altri non appena sarebbe stato in grado di estraniare la felicità verso l’esterno, così lo lasciò solo e tornò dagli altri. Notò che le tartine erano finite così prese il vassoio e si diresse in cucina dove con sua grande sorpresa trovò Jane, in quell’istante avrebbe voluto andarsene ma non fece in tempo poichè si sentì chiamare da lei. -E’ inutile che scappi Lou!-la ragazza scese dalla sedia e lo raggiunse con uno sguardo beffardo, sembra proprio che si diverta a metterlo alla prova. -Tanto ti ho visto che stavi cercando di andartene... -Io non stavo cercando di scappare comunque e poi anche fosse a te che importa!? -Cosa mi importa? Louis davvero non lo capisci da solo? -Illuminami! -Louis, ci conosciamo da quando siamo piccoli, siamo sempre stati uniti e quelle volte che litigavamo il motivo era di un gioco a cui uno dei due voleva cambiare le regole oppure il colore che entrambi volevamo, ma ora litighiamo per delle...delle...cazzate Lou! Ammettilo, sono solo cazzate! Non riesci nemmeno a guardarmi in faccia, mi eviti e ogni scusa è buona per non parlarmi! Louis cosa ti sta succedendo, ti prego dimmelo! La ragazza lo implorava ma lui non sapeva nemmeno cosa risponderle, da qualche mese le cose tra loro erano cambiate, aveva cominciato a guardarla con occhi diversi, si stava infatuando della sorella del suo migliore amico e la cosa no gli piaceva affatto! Come avrebbe reagito Harry se gli avesse detto una cosa del genere? Lo avrebbe trattato come sempre oppure avrebbe cambiato atteggiamento, e se lo avesse fatto cosa gli sarebbe rimasto del suo amato Harry che lo conosceva meglio di sua madre?! No, non avrebbe mai rischiato per una cosa del genere, un’infatuazione che per quanto ne sa potrebbe anche non essere vera. Abbassò lo sguardo sulla ragazza che lo fissava con occhi sgranati in attesa di una risposta, aprì le labbra, come se volesse dire qualcosa ma poi le richiuse, voltò le spalle e se ne andò lasciando il vassoio che ancora stringeva tra le mani sul tavolo della cucina. -Dove diamine stai andando?-chiese con una certa acidità la ragazza con un rossore in viso che cresceva ad ogni passo che percorreva dietro di lui. Louis non le rispose e continuava a camminare sperando che lei si calmasse sapendo di non essere più soli. -Rispondimi!-gli urlava lei alle spalle ormai giunti nel salotto, stava dando spettacolo ma poco le importava, voleva mettere le cose in chiaro una volta per tutte. -Louis! Alla fine te ne vai sempre, non dai mai delle risposte, non lasci che nessuno entri nella tua vita e ti dia una mano per paura di ciò che potrebbe pensare la gente! L’unica cosa che sai fare è andartene e allora vai via, vattene ma sappi che io non tornerò ad aiutarti questa volta! -Jane smettila!-similò il ragazzo senza neppure guardarla-stai dando spettacolo, basta! Harry osservava la scena senza capire, aveva già visto i due ragazzi litigare in passato ma non aveva mai visto sua sorella attaccarlo così. Deve essere successo qualcosa, pensa tra sè e sè, per poi avvicinarsi a sua sorella per farla ragionare. -Jane, per favore! -Lasciami finire Harry e poi levo il disturbo!-spero proprio tanto che il tuo orgoglio ti tenga compagnia.-sbottò alla fine a Louis, poi prese la giacca e la borsa e uscì dalla casa sbattendo la porta. -Ma cosa le hai fatto Lou?-chiese Harry all’amico che lo guardava con uno sguardo che stava in mezzo tra il non capire e lo stupore. -Io non... -Scusatemi, vado a recuperare mia sorella!-lanciò uno sguardo ai suoi genitori e questi annuirono senza aggiungere parola. Harry scese le scale del palazzo di gran carriera e trovò Jane in fondo alle scale che stava cercando nervosamente le chiavi della macchina nella borsa. -Jane... La ragazza sentendosi chiamare alzò lo sguardo e poi tornò a rovistare nella borsa finchè non trovò quelle dannate chiavi che sembrava non volessero proprio essere trovate. -Lasciami stare!-disse uscendo dall’entrata del palazzo camminando sul marciapiede lasciandosi il ragazzo alle spalle. -No, non ti lascio stare Jane, lo sai che non ti lascio stare soprattutto ora dopo quello che è successo! -Perchè, cosa è successo? L’unico che dovrebbe essere qui è Louis e invece non c’è, per cui per me non è successo proprio niente! Harry la prese per un braccio arrestando la sua camminata da maresciallo e la voltò in modo che lo guardasse negli occhi. -Jane, mi spieghi cosa è successo con lui? Non ti mollo finchè non me lo dirai, quindi ti conviene parlare. Forza! Jane fece per liberarsi ma senza successo, si sentiva gli occhi inquisitori di suo fratello addosso, sono peggio di quelli di suo padre, non avrebbe mai ceduto, non gli avrebbe mai raccontato nulla nemmeno sotto totura. -Harry, lo sai, io ti voglio bene ti apoggio e ti rispetto ma queste sono questioni tra me e Louis e io non ti dirò proprio niente! Scusa... Harry a quelle parole capì che c’era qualcosa di grosso sotto, non erano più bambini lei e Louis, la questione dunque era piuttosto delicata e non indagò più del dovuto. Lasciò il braccio a Jane e questa salì in macchina e se andò svoltando a sinistra in fondo alla strada, be almeno torna a casa, pensò Harry. Il ragazzo tornò al suo appartamento e lì vi trovò solo Louis spaparanzato sul divano, lo guardò e sospirò. -Io non voglio sapere le questioni in sospeso tra te e mia sorella ma risolvile Louis e fai l’uomo che ormai non sei più un bambino! Mh? Louis annuì, sapeva benissimo quanto fossero vere le parole dell’amico ma sapeva anche che tutto ciò che era successo era a causa dell’amicizia che li legava e che lui non voleva spezzare per colpa di una ragazza che, metti per destino o per sventura, è la sorella del suo best friend. -Lo farò, te lo garantisco. -Ti va di rimanere qui questa notte? Louis ci pensò un attimo ma poi scosse la testa e si alzò dal divano scattosamente. -No Harry è meglio che torno a casa, domani devo studiare e poi...vado a casa che è meglio per entrambi! Harry annuì e lo accompagnò alla porta, si abbracciarono dandosi delle pacche amichevoli sulle spalle. -Buonanotte papà Harry e di a Lily la prossima volta che la vedi che è proprio fortunata ad averti come papà... -Buonanotte ragazzo dai mille smiles!-gli disse Harry di risposta-perchè non glielo dirai tu, sono sicuro che le farebbe proprio piacere. Louis annuì varcando l’uscio e se ne andò, Harry rimasto solo guardò il salotto sottosopra e scosse le spalle ora non ne aveva proprio voglia di sistemare, lo avrebbe fatto domattina. Aveva appena fatto quel pensiero che il suo telefonino vibrò dentro la tasca dei jeans così lo prese e vide che era arrivato un messaggio da sua sorella Jane: “Ciao fratellino, scusa l’ora, verrò io domattina a sistemarti casa. Non alzare nemmeno un piatto mi raccomando e scusami se ti ho rovinato la serata. Un bacio grande e sogni d’oro“ Harry sorrise leggendo il messaggio e le rispose con un semplice “Buonanotte Jane”, poi andò in bagno, si fece una doccia lunga e rilassante per poi sprofondare nel letto e cadere in un sonno profondo. Il ragazzo dagli occhi blu aveva dormito pochissimo quella notte e si era rigirato tra le lenzuola più e più volte non riuscendo a trovare pace, alla fine alle prime luci dell’alba aveva rinuncato a provare a dormire ancora così si era alzato e dopo una doccia fredda, come soleva fare ogni volta che sentiva il bisogno di rischiarirsi le idee, era sprofondato sul divano a punzecchiare le corde della sua chitarra classica canticchiando una delle sue canzoni preferite, We are the champions, dei Queen. Forse è proprio la canzone stessa a farglielo capire, o magari lo sapeva già di suo anche se non voleva ammetterlo, ha bisogno di parlare con qualcuno e questo qualcuno se non è Harry è sempre stata Mia. Si vestì in fretta indossando la prima cosa che gli capitò sottomano e uscì di casa di gran carriera dirigendosi con la sua moto in ospedale. Non chiese nemmeno se l’orario visite fosse aperto, si confuse con i papà che veniano a fare visita alle neomamme e sbirciando dentro alle stanze in una delle ultime in fondo al corridoio trovò Mia intenta a cullare Lily che aveva appena finito la poppata e stava prendendo sonno di nuovo. Entrò nella stanza e chiuse la porta in fretta, Lily voltò il viso e lo guardò con sguardo interrogativo quando si accorse che colui che era appena entrato non era Harry ma Louis. -L-Louis!?-disse incredula squadrandolo da capo a piede. -Sì in carne ed ossa! -Ma cosa diamine ci fai qui? Non puoi stare qui, per quanto io sia lieta della tua presenza non puoi... -Nemmeno se è una questione di vita o di morte?! -Cosa è successo di così tanto grave da non poter aspettare l’orario di visite di stasera, e se è così importante perchè non ne hai parlato con Harry? -Ecco, è proprio questo il problema...non posso parlarne con Harry! -Perchè?-chiese Mia con il massimo di ingenuità. -Perchè non è il caso, ti prego Mia fammi restare. La ragazza continuando a cullare la bimba aggrottò la fronte pensierosa e poi annuì alla sua domanda. -Va bene però prima aspetta che Lily si addormenti, okay? -Sisi daccordo, io intanto mi siedo qui-dice sedendosi su una sedia vicino al tavolo di fronte al letto della ragazza e aspetta che la bimba prenda sonno trastullandosi con un giornale sopra il tavolo. Mia si era alzata da letto e dindolava la piccola camminando avanti e indietro per la stanza canticchiando a labbra chiuse una canzone che Louis conosce benissimo dato che è la canzone di cui lui è compositore e librettista oltre che cantante. Il ragazzo alzò lo sguardo dal giornale e accompagnò Mia in quella soave melodia sussurrando le parole della canzone. -Oh oh oh, oh oh oh be my baby and I’ll look after you, after you... Lily nel frattempo si era addormentata e Mia con delicatezza l’aveva posta nella culla continuando a dindolarla per farla addormentare bene, quando a naso capì che dormiva profondamente si avvicinò a Louis e gli sorrise sedendosi nella sedia di fronte a lui. -La canti ancora Mia? -Sì, lo sai che mi è sempre piaciuta e la insegnerò anche a Lily un giorno, non credere che questa canzone verrà dimenticata facilmente, a casa Styles rimarrà sempre in vita. In quanto a chi la canta solo tu hai la voce da angelo adatta per poterla cantare. -Che onore Mia... -Magari un giorno la canterai ad una ragazza Louis, suvvia non fare tanto il finto tonto anche tu un giorno ti innamorerai e anche tu un giorno avrai una ragazza che che diventerà la tua only reason of life. -Io farò cosa? Questa canzone non è degna per nessuna ragazza Lily, sono state tutte stromze con me quindi l’unica ragazza che mi sentirà uscire quella melodia dalle labbra è Lily, nè più nè meno! -Se vuoi cantargliela fai pure, non ho niente all’incontrario ma sono sicura che anche tu ti innamorerai prima o poi...ma ora spiegami cos’è questa questione o di vita o di morte? -Be ecco veramente, sisi adesso ti spiego... -Louis muoviti! -Credo di avere una strana malattia Mia! -Lou non dire scemenze, cosa diavolo ti sta succedendo? Cos’hai una crisi di identità?? -No, non sto scherzando, da un pò di tempo ho lo stomaco sottosopra, di notte non dormo bene, quando sono sveglio ho la testa altrove e... -Sisi va bene, lei come si chiama? -Lei chi?-chiede il ragazzo sgranando gli occhi. -Colei che ti fa venire le farfalle nello stomaco, che occupa i tuoi pensieri di notte impedendoti di dormire e di giorno ti fa stare con la testa tra le nuvole, insomma colei che ti ha fatto finalmente innamorare? -Stai scherzando vero Mia? Cioè non sei seria vero, io non sono innamorato e non lo sarò mai ti giuro che non è così! Deve esserci un’altra spiegazione a tutto questo per Dio...non può essere vero! -Quando hai finito di lamentarti fammi sapere... -Mia ma io non sono innamorato! -E allora perchè saresti qui? Louis non le rispose e alzò gli occhi al cielo sul soffitto, si vede davvero così tanto che sono attratto da una ragazza? Certo è che se lo ha capito lei lo avrà capito anche Jane e questo non va bene, ma proprio per niente! -Allora Lou, mi dici la verità? -La verità?! -E’ così difficile ammetterlo Lou? Ti macchia così tanto l’orgoglio dire che ti sei innamorato? -Mi inquieta pensare che sono innamorato della sorella del mio migliore amico! Mia lo guardò scettica, senza parole con gli occhi sgranati e la bocca aperta. -Cosa? Vuoi dire che sei innamorato di Jane Louis? -Innamorato è una parola grande-un’occhiata di Mia bastò a farlo correggere-e va bene sì sono molto preso da lei! -Sia lodato il cielo, finalmente l’hai ammesso zuccone che non sei altro! Che intenzione hai di fare? -Nulla. -Che vuol dire nulla!? -Che come mi sono innamorato di lei allora mi posso anche disinnamorare, io sono un ragazzo libero, non mi unirò mai a una ragazza totalmente, lo sai. Casanova diceva che colui che ama una donna soltanto non è altro che un egoista, io dunque sono molto generoso e do la posibilità di essere uno, di nessuna e di centomila. Non cambierò mai idea Mia, mai! -E allora se queste erano le tue intenzioni perchè sei venuto fin qui rischiando di essere scoperto dalle infermiere!? -Perchè...perchè...non lo so in realtà. -Lo so io Louis! La tua testa cocciuta e testarda vuole che tu continua a credere a ciò a cui hai sempre creduto ma Lou le persone cambiano! E anche tu stai cambiando anche se stai vivendo questo cambiamento come una minaccia, devi solo lasciare che la tua testa lo accetti e poi verrà il passo successivo, devi farlo capire al tuo cuore. -No, no e no-disse il ragazzo scuotendo la testa-ti stai sbagliando non è così. -E ancora una volta non ti piace ascoltare che le persone ti dicano come stanno le cose! -Sei come lei...ti dico io come stanno le cose, sono solo infatuato di lei, stando insieme capita, ma lei è la sorella del mio miglior amico e Harry se lo venisse a sapere non approverebbe mai. -Ma chi te lo dice? Io sono sicura che ne sarebbe felicissimo e che sapendo sua sorella insieme a te starebbe molto tranquillo piuttosto che saperla con una sconosciuto! -E se così non fosse? E se perdessi il legame con lui per sempre? No Mia io non sono disposto a rischiare, non posso! -E’ poprio questo il problema Louis devi avere il coraggio di rischiare! -Non sono abbastanza coraggioso allora! Louis abbassò lo sguardo e così fece anche Mia, non aggiunsero nemmeno una parola in più di quelle che avevano già detto e che avevano riempito quella stanza. Il ragazzo dagli occhi blu si alzò e mise la sedia sotto al tavolo alzando lo sguardo verso la ragazza. -Scusa se ti ho fatto perdere tempo, non era mia intenzione Mia. -Non mi hai fatto perdere tempo! Tu non mi fai mai perdere tempo Lou, rammenti quante volte ti ho chiamato io perchè non sapevo come comportarmi con Harry? Ad esempio quella volta che non sapevo cosa regalargli per il compleanno e tu mi hai ascoltato e aiutato oppure... -Tu sapevi cosa volevi, io non so nemmeno quello! Mia si alzò dalla sedia e senza aggiungere una parola in più lo abbracciò accarezzandogli la nuca. -Lo saprai anche tu! Datti solo del tempo Lou, sappi che io ci sono qui per tutte le volte che vuoi! Louis annuì e si staccò da quell’abbraccio. -E’ meglio che io vada ora, Harry potrebbe arrivare da un momento all’altro e non sarebbe felice di vedermi qui al suo posto. Aveva appena pronunciato quelle parole quando il cellulare di Mia vibrò, la ragazza si precipitò a leggere il messaggio e scoprì che le parole di Louis erano più che fondate. -Sì infatti è appena partito e sta arrivando. Louis annuì, la salutò con una mano e scivolò fuori dalla stanza senza farsi vedere. Harry era appena arrivato sul piazzale dell’ospedale tutto felice di rivedere la sua famiglia che aveva lasciato la sera prima quando una visione gli prosciugò la felicità dal viso. Davanti ai suoi occhi vi era una ragazza alta, dagli ondulati capelli biondi, due occhi così azzurri che sembrano diamanti e un sorriso delicato e una bambina per mano. L’hanno sempre chiamato Harry dalla lunga memoria per un motivo e quella ragazza l’avrebbe riconosciuta anche a mille anni di distanza. E’ Taylor, la sua ex. La sua mente improvvisamente torna indietro nel tempo a due anni prima, Taylor, la sua amata Taylor, quella ragazza sale e pepe che aveva così tanto amato e la stessa che lo aveva così tanto fatto soffrire. Ne è passato di tempo dal loro ultimo incontro, due anni sono tanti e succedono tante cose ma da quando è diventato papà ha una certa affinità nel riconoscere l’età dei bambini e la bambina che lei tiene per mano non può avere più di tre anni oltre al fatto che è praticamente la sua fotocopia ad eccezione dei capelli che sono scuri e degli occhi che sono di un verde speranza. Si guardano negli occhi e si fermano un attimo a fissare quella situazione che stava diventando sempre più imbarazzante. -Ciao Harry-disse lei con un sorrisetto molto soddisfatto, come se quella situazione l’avesse calcolata e pianificata. -Ciao Taylor-rispose lui abbassando lo sguardo e mettendosi le mani in tasca se ne andò a raggiungere la sua Mia e sua figlia. E’ solo un film che lui sta costruendo, Taylor è solo un fantasma del passato e quella bambina non è sua figlia, non può essere! Perchè sarebbe spuntata solo ora, perchè proprio ora che è nata Lily, perchè? Mentre tempesta la testa di domande è arrivato al reparto maternità e raggiunta la camera di Mia la trova a letto che sta allattando Lily, entra nella stanza e si chiude la porta alle spalle. Resta fermo lì con l’immagine ancora fissa nella mente di Taylor e la bambina senza nome legata alla sua mano. -Harry? Harry va tutto bene?-gli chiede Mia leggermente preoccupata. -Ho visto un fantasma.
   
 
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