Anime & Manga > Mermaid Melody Pichi Pichi Pitch
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Autore: Crazy Chick Kelly_chan    04/06/2016    5 recensioni
[Storia ad OC scritta a quattro mani con Elsira: iscrizioni chiuse]
Una nuova generazione di sirene.
Nuovi nemici crudeli e spietati, nuovi poteri straordinari e viaggi per il mondo alla ricerca di oggetti magici, strani segreti e misteri da svelare.
Un’antica e minacciosa profezia che incombe e rischia di avverarsi con terribili conseguenze per gli Oceani e per il Mondo.
Tutto questo e molto altro ancora aspetta le nostre ragazze, come andrà a finire?
{ATTENZIONE: Questa non è una storia stile Mermaid Melody. Vi sono tematiche delicate, violenze fisiche e mentali al suo interno.}
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovi personaggi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Come dice il titolo del capitolo… Si alzi il sipario!

 
Let the curtains rise


Niijima, Giappone

«Io lo conosco quello.» Esordì Julia, giunte in albergo con Resha che era impegnata con Meru a sbrigare dei conti, posando la tazza di tè che stava bevendo. Ovvio che l’americana lo conoscesse, essendo entrambi membri dello showbiz. «Non di persona, ovviamente, ma di fama… È un idol e ballerino emerso di recente… Sta scalando le classifiche molto in fretta per essere in questo mondo da poco! Però devo dire la verità, come artista non c’è nulla da ridire, ma come persona non mi piace per niente! Non mi ispira nessun sentimento positivo.»
«Raito Tethys… Mi pare di aver letto di lui in una rivista di gossip… Ha una fama di donnaiolo sciupafemmine, un vero e proprio… Come dite voi americani? Ladies Man!» Commentò Moni, che sotto gli occhi di tutte stava inzuppando nella bevanda delle striscette di alghe essiccate invece dei tipici biscottini al burro. Per quanto le ragazze si fossero abituate ai suoi gusti originali, la cosa era pur sempre curiosa da vedere.
«Insomma, il tipico galletto presuntuoso che si pensa di usare le ragazze per i suoi porci comodi e vantarsene in giro per sentirsi grande, che non rispetta minimamente i loro sentimenti! Una persona da evitare!» Diede la sua opinione Aisu, in tono disgustato, per poi aggiungere mentalmente con il biscotto in bocca: “Tutto il contrario di mio fratello.”
«Sinceramente, non è il mio tipo ragazze… Non capisco cosa ci trovino tutte…» Commentò Reana, che come la maggior parte delle ragazze non sopportava i tipi troppo sbruffoni e presuntuosi. Lei non pensava molto spesso ai ragazzi, ma se doveva immaginare il suo tipo ideale, sognava di trovare un ragazzo un po’ pazzerello e allegro. Un ragazzo dolce e premuroso che vedesse lei e lei soltanto, uno per cui le altre non esistevano nemmeno. E uno che ci provava sempre con tutte, indipendentemente dallo status di queste ultime e non voleva impegnarsi, ma solo flirtare, non era decisamente nelle sue grazie.
«Mi chiedo come si siano conosciuti lui e Resha… Yumi, aspettiamo delucidazioni!» Hazelle diede di gomito alla verde, con sguardo curioso e leggermente malizioso. L’amica si riscosse e posò sul tavolo la tazza di tè che fino a pochi istanti prima era stata poggiata sulle sue labbra, per poi spiegare a tutte come fosse avvenuto l’incontro: «Lo abbiamo conosciuto durante le vacanze di primavera di quest’anno, lo abbiamo incontrato sulla spiaggia ed è stato lui ad avvicinarci. Dopo averci provato un po’, ci ha regalato due biglietti per andare a vederlo in concerto la sera stessa. Non era male, ma ad un certo punto ci dev’essere stato un corto circuito o qualcosa del genere e tutti gli spettatori sono rimasti imprigionati nella sala… Capite che di lì a poco si è scatenato il panico. Raito ha tentato di calmare la gente con un’esibizione, inutilmente, perciò Resha ha preso l’iniziativa ed entrambe abbiamo provato a dargli una mano. Abbiamo cantato tutti e tre assieme e siamo riusciti a calmare la folla. Quando sono arrivati i soccorsi, che ci hanno fatti uscire dall’auditorium, Raito ci ha ringraziate e poi è sparito…»
«Fino ad oggi…» Terminò per lei Hazelle, ricevendo un segno di assenso dalla verde.Reana stava per obiettare ma il ritorno dei gemelli Blank, specialmente quello di Minikitty, catalizzò l’attenzione generale. «Ciaoooooo!» Trillò con la sua vocetta acuta, gli occhi scuri che brillavano in modo strano. «Ho delle grandi novità per voi!»
“Quegli occhi non promettono niente di buono…” Pensò Hazelle, per poi lasciar apparire un sorriso che le attraversò da parte a parte il volto, concludendo il pensiero: “Si prevede un gran divertimento in arrivo!”
 

Castello della Regina dei Mari

Al castello della regina, Karen si stava preparando per andare sulla terraferma. Ad aiutarla c’erano la gemella e le altre ragazze, eccetto Seira, la quale era assieme a Takeshi nel giardino di corallo. La regina invece, vista l’ansia per i giorni seguenti, si trovava nella sala del trono stretta forte al suo amato Kaito, il quale la stava tranquillizzando per l’ennesima volta, mentre aspettavano che Karen finisse i preparativi per la partenza.
Nel frattempo, Madame Taki stava comunicando mentalmente con la custode dei sette elementi: la tenera creatura, che da giorni seguiva le ragazze, controllando ogni loro movimento, stava aggiornando la vecchia sugli ultimi eventi.
«Luchia… Io sarei pronta!» La bella donna dai capelli lilla si rivolse alla regina, la quale si staccò dal suo amato che si allontanò con discrezione e sorrise all’amica: «Bene, Karen! Viste le circostanze non avrei dovuto lasciarti partire, ma tu stessa mi hai insegnato a rispettare gli impegni, quindi non posso fare altrimenti. Mi raccomando amica mia, fai attenzione e tieni la gemma del teletrasporto sempre pronta. Inoltre...» Afferrò il suo scettro, la cui sommità iniziò a illuminarsi. Il fascio di luce entrò nella pietra che la Consigliera dell’Antartico portava al collo. «Adesso la gemma funziona come le perle: in caso di pericolo, si illuminerà e potrai raggiungerci. Inoltre, vi ho racchiuso un po’ della mia energia: se dovessi trovarti in pericolo, non esitare a utilizzarla per difendere te e le ragazze.»
Karen ringraziò Luchia, la quale annuì, osservando la viola infilarsi nel portale che l’avrebbe condotta sulla terraferma.
«Speriamo bene… Karen, stai attenta! Se dovesse mai succederti qualcosa a causa mia, non me lo perdonerei mai.» Disse, alzandosi dal trono e affacciandosi alla finestra. Sorrise intenerita nel vedere Seira e Takeshi fuori dal palazzo che nuotavano talmente vicini che le loro mani si sfioravano.
Coco e Nikora, le uniche sirene che non avevano nulla da fare, visto che Noel stava leggendo mentre Rina e Hanon pianificavano il prossimo appuntamento con i loro amati, la raggiunsero. Coco, la cui vista dei due piccioncini aveva iniziato a far brillare gli occhi, non poté far altro che esaltarsi e sperare che quei due si dichiarassero al più presto, prima di esplodere del tutto. “Che mandino al diavolo la classe sociale, diamine! Se la situazione non si sblocca in fretta, ci penserò io stessa!”
Nikora invece, molto più pragmatica, si era avvicinata a Luchia, avendo sentito la sua ultima frase. «Karen è una tosta… Sa il fatto suo, ricordi quando eravate voi a combattere contro il male? Il coraggio non le mancava allora e nemmeno adesso. E neppure quel pizzico di follia che l’ha sempre caratterizzata!» Le scappò un sorriso divertito, nel ricordare i vecchi tempi. «Vi ha salvate un sacco di volte e anche da sola se l’è sempre cavata… Vedrai, tesoro, andrà tutto bene! Tornerà sana e salva con le principesse!» La rassicurò la donna.
Luchia annuì, tornando a sedersi sul trono in attesa del suo Re ed esprimendo il suo desiderio a voce alta: «Non vedo l’ora di conoscerle di persona queste ragazze.»
 

Niijima, Giappone

«E questo è quanto!» Minikitty sbatté con forza una pila di dépliant sul tavolo del salotto, con una forza discreta per una scricciolina gracile come lei, dopo aver spiegato chiaramente le sue intenzioni. «Voi che ne dite ragazze, partecipate? Inoltre, se facessimo noi da sponsor potremmo portare molta pubblicità all’albergo!» Propose speranzosa la piccoletta, che adorava il Pearl Piari e l’idea che tra qualche giorno sarebbe dovuta ripartire assieme al suo fratellino la intristiva terribilmente. Meru la guardò sconcertata: quella ragazza aveva deciso tutto senza nemmeno interpellarla.
Julia si oppose: «Io no, non partecipo! Voglio dire… Sono già famosa.» Guardò le altre, sperando che non se la prendessero, specialmente Resha che era la più competitiva del gruppo. «Non sarebbe giusto! Certo non sono obbligata ad esibirmi suonando e soprattutto non è detto che vinca eh, visto che ci saranno concorrenti altrettanto valide, se non di più… Ma ripeto, non è leale! Io mi taglio fuori…»
E una potenziale concorrente aveva dato buca.
«Io partecipo, assolutamente! Il mio prossimo provino è imminente, è vero… Ma tentare la fortuna anche qui non mi dispiacerebbe!» Moni prese l’esile manina di Minikitty e le disse con occhi scintillanti: «Conta pure su di me!» Era comunque evidente che la rossa fosse più interessata a esibirsi, che al premio.
«Bella idea, io sono d’accordo! Mi iscrivo, è deciso! Ora devo solo pensare a cosa proporre, ho così tanta scelta...» Come c’era da immaginarsi, Resha aveva accettato la proposta senza indugi, seguita a ruota da Yumi, sicura che la partecipazione al concorso avrebbe giovato alla sua autostima.
«Contate pure su di me!» Esclamò Aisu, alla quale era venuta un’idea: supponendo che Eiji fosse nei paraggi, visto che i nemici le tenevano d’occhio, se avesse suonato al piano la sua melodia preferita magari l’avrebbe aiutato a rinsavire. Anche Hazelle si dichiarò d’accordo a partecipare. «Combinazione, verrà Robin in quei giorni! Iscriverò pure lei!» Disse la castana entusiasta, sia del concorso che di rivedere l’amata gemella, mentre Reana promise a tutte che, dato che Minikitty si era presa l’incarico di truccarle e pettinarle, lei si sarebbe occupata del vestiario: aveva in mente di creare gli abiti perfetti per l’occasione.
 
Sulla spiaggia di Niijima, un uomo dall’apparente età di trent’anni, dai capelli lunghi e raccolti in una coda laterale, stava esaminando un palcoscenico in legno, tentando di non respirare l’aria salmastra dell’oceano. Gli dava la nausea, come tutto ciò che riguardava il mare: come facesse a vivere nelle sue profondità, al momento ancora non lo sapeva. Probabilmente, la prospettiva di riuscire a realizzare il suo sogno sulla terra gli rendeva il tutto vagamente sopportabile.
«Ma dimmi te… Se si può essere più sciocchi e irresponsabili di così… Invece di tenere alta la guardia, queste bambinette deficienti pensano a un concorso per talenti… Ma si può? Beh, d’altronde da delle ibride mezze sirene non posso aspettarmi altro. Il loro sciocco lato marino ha preso il sopravvento. Disgustoso!» Sputò per terra, pieno di disprezzo. «Questa frivolezza… Passi negli umani, ma nelle sirene è inammissibile… Specialmente per chi ha degli impegni seri come loro! Principesse un cazzo!» Ragionò ad alta voce Tsuchi, girando intorno a quello che sarebbe diventato lo stage che avrebbe ospitato il concorso, attualmente deserto in quanto gli operai erano in pausa, valutando ogni millimetro della struttura per studiare il piano d’attacco migliore. Aveva delle idee geniali in mente e le stava vagliando tutte, in cerca della migliore. Non riusciva a decidersi, gli sembravano tutte troppo buone, ma di una cosa l’Elementale della terra era certo: il giorno del concorso, lo spettacolo migliore lo avrebbe offerto lui. Sperava solo che la sua collega, la quale attualmente girava sulla terra in incognito e stava tramando anche lei contro le ragazze, non rovinasse i suoi piani come aveva fatto Ao con Pyro nel primo scontro. Un brivido lungo la colonna vertebrale, seguito da una grande rabbia lo assalirono: il ricordo del vile gesto di Pyro gli faceva ancora venire la nausea e così sarebbe stato per sempre. Di un’altra cosa era certo: anche quel pazzo l’avrebbe pagata, prima o poi.
 
Dalla parte opposta della città, in pieno centro, una figura femminile stava osservando con aria seria un gruppetto di sette ragazze molto speciali, capitanate da una stramba, minuta e gracile ragazza straniera che non faceva che parlare gesticolando senza tregua, con voce acuta e squillante, attirando le attenzioni dei presenti e fermandosi ogni tanto per firmare degli autografi.
La giovane scosse la testa, delusa. “Che sciocchezze… Pensare a una specie di gioco piuttosto che alla missione… Mi spiace ragazze, ma non ci siamo per niente. Come potete anche solo minimamente sperare di controllare gli elementi, se vi riempite la testa di certe frivolezze?” Si morse il labbro, conscia che l’impresa sarebbe stata più ardua del previsto. Cosa avrebbe fatto la sua predecessora in quel caso? L’immagine della splendida donna le attraversò la mente: le mancava terribilmente la sua padroncina e amica, le mancava la sua presenza, la sua risata e le carezze che le faceva sul guscio. Chiuse gli occhi, immaginandosi nei suoi panni: lei avrebbe atteso pazientemente, non si sarebbe fermata alle prime apparenze, cosa che comunque nemmeno Hikari avrebbe fatto e soprattutto avrebbe cercato di stabilire un contatto con loro, per poterle motivare e spingerle a dare il meglio. E avrebbe dato loro aiuto e sostegno morale in caso di non riuscita. Ecco, anche lei avrebbe seguito il consiglio della sua padrona e avrebbe fatto esattamente così.
All’improvviso qualcosa di umido e freddo le sfiorò il braccio, facendola trasalire. Ma come si voltò a vedere cosa l’avesse toccata, un sorriso ampio le illuminò sia il volto che gli occhi.
«Kurai!» Esclamò allegra, riconoscendo subito il grazioso, tenerissimo cagnolino bianco, morbidoso come un batuffolo di cotone e iniziando a grattarlo dietro le orecchie, sorridendo dolcemente nel vederlo scodinzolare. “Se lui è qui, allora dovrebbe esserci anche…”
«Hikari! Sei proprio tu! Cosa ci fai da queste parti? Sono davvero felice di rivederti.» Esordì entusiasta un ragazzo dai capelli blu e gli occhi verdi, decisamente carino.
«Hiro!» Esclamò lei, trattenendosi dall’abbracciarlo, consapevole del fatto che per colpa del suo ruolo e del suo orgoglio non poteva lasciarsi andare troppo ai sentimenti. Gli occhi chiari le brillarono: «Beh, io... Sono appena arrivata in città, stavo facendo una passeggiata… Che bello rivedervi!»
«Dobbiamo raccontarci molte cose, noi due!» Disse in un sorriso il ragazzo, per poi aggiungere: «Vuoi una bella fetta di torta al triplo cioccolato? Offro io!» Hiro conosceva bene il punto debole di Hikari, che amava i dolci e a quella torta non era proprio capace di dire di no: la custode degli elementi si vergognava di questa sua debolezza, ma non poteva fare altro che accettarla. In quel momento però, le venne un’idea per continuare a studiare le ragazze senza dare nell’occhio e per giustificare a Hiro la sua presenza sulla Terra, così i due ragazzi e il delizioso cagnolino si avviarono verso un bar pasticceria.
Aveva perso di vista le ragazze e a condizioni normali si sarebbe autorimproverata, ma per quella volta decise di passarci su: l’idea le sembrava troppo buona per scartarla, anche se avrebbe dovuto adattarsi a delle scelte a suo dire futili. Ma per la buona riuscita del suo compito, quello e altro.
 
«Buongiornoooo!» Minikitty entrò esuberante e sicura di sé nella segreteria dell’edificio in cui si facevano le iscrizioni al concorso, seguita dalle sette principesse sirene. Alla fine Julia aveva deciso che, se ci fosse stato ancora un posto disponibile, avrebbe fatto parte della giuria; era sicura che il suo palmarès le avrebbe garantito il posto.
L’americana dai capelli ramati si fermò di colpo, notando una persona familiare. «Renée! Cosa ci fai qui?» Strillò come sempre, facendo voltare tutti i presenti, notando la migliore amica di Moni che, seduta su una poltroncina di velluto rosso, aveva l’aria di una che voleva essere dappertutto tranne che lì. Spiegò alle ragazze che Moni l’aveva supplicata di partecipare al concorso e che al momento aveva accettato per farla felice, nonostante un concorso non fosse cosa adatta a lei, ma una volta arrivata sul posto ci aveva ripensato e non intendeva gareggiare, ma partecipare come membro della giuria. Le sembrava comunque un buon compromesso, che Moni seppur all’inizio dispiaciuta accettò senza problemi.
Ma Renée non era l’unica figura famigliare che le ragazze videro. «Karen!» Gridò Hazelle, riconoscendo la sua predecessora, che le aveva fatto passare due anni d’inferno.
«Hazelle, ragazze!» Disse la viola con un sorriso, presentandosi alle due umane come un’amica di Meru, mentre le sirene già la conoscevano, anche se non tutte di persona.
«Cosa ci fai qui?» Domandò la castana alla consigliera dell’Antartico.
«Beh… Dovete sapere che ho vinto il primissimo concorso che è stato fatto, circa dodici anni fa… In quanto prima vincitrice assoluta, ogni anno partecipo come membro speciale della giuria.» Disse, guardando le presenti con i suoi occhi marrone-dorato. In realtà aveva sperato di beccare le sirene da sole, visto che doveva parlare loro, ma pazienza, non poteva pretendere facessero tutto insieme in esclusiva: sarebbe andata all’albergo e avrebbe chiarito tutto più tardi.
Niente male la ragazza… Longilinea, abbronzata, occhi di un colore raro… Bei capelli, quei boccoli al fondo sono naturali, lo so! È un dono di natura molto raro ed enfatizza ancora di più la sua bellezza!” Pensò una certa parrucchiera statunitense.
«Siete venute ad iscrivervi al concorso?» Domandò curiosa la giovane donna, sorridendo alle ragazze. Minikitty fece un passo avanti, sicura di sé. «Sì, si iscriveranno tutte le ragazze tranne lei!» Disse spigliatamente, additando la cognata. «Che vorrebbe fare parte della giuria assieme a te e a Renée, se c’è posto.»
Per fortuna non c’erano problemi, anzi dopo la sua iscrizione rimanevano ancora due posti per i giudici di gara. Ma confidavano nel fatto che avrebbero presto trovato altri candidati. «Bene!» Disse la segretaria, consegnando i moduli di iscrizione alle ragazze. «Compilateli, presentatevi il giorno stabilito e buona fortuna!»
 
L’aereo proveniente da Colonia, Germania, stava atterrando all’aereoporto della piccola cittadina marittima giapponese. Tra i tanti passeggeri a bordo, vi era una bella ragazza di diciassette anni dai lunghi capelli castani e grandi occhi blu: Robin Swann, atleta di talento, stava andando a trovare la sua adorata sorella gemella Hazelle, che viveva a Niijima da un bel po’ di tempo ormai. Le due sorelle, nonostante si sentissero tutti i giorni sia per telefono che tramite webcam, sentivano terribilmente la mancanza l’una dell’altra. La distanza stava iniziando a pesare a entrambe le tedesche e quindi Robin, che aveva vinto la famosa gara a cui grazie al talismano di Karen era riuscita a partecipare, aveva deciso di approfittare del periodo di vacanza scolastico andando a trovare la gemella, mentre i genitori delle due non avevano potuti unirsi a causa del loro lavoro. “Meglio così, visti i fatti che Zelle mi ha raccontato a proposito delle battaglie recenti... In fondo, mamma e papà devono restarne all’oscuro.” Pensò la tedesca, scendendo dall’aereo con un balzo atletico e atterrando elegantemente al suolo, i capelli che oscillarono armoniosamente, accompagnando i suoi movimenti.
Attese pazientemente di ritirare il proprio bagaglio, dopodiché si diresse nella sala d’attesa, guardandosi intorno in cerca di una tale Meru Hosho, che era venuta a prenderla e della quale sino a quel momento aveva visto solo una fotografia. Fortunatamente, la castana non dovette attendere molto perché la giovane sirena dai capelli azzurri l’aveva individuata e raggiunta subito. «Robin vero? Sono Meru, piacere di conoscerti! Vieni cara, sarai stanca dopo questo viaggio!» Disse stringendole la mano e prendendo una delle valigie, maledicendo la mancanza di Tadashi e Robert: i due ragazzi, dopo essersi categoricamente rifiutati di accompagnare quelle pazze a iscriversi al concorso, visto che erano cose da ragazzine frivole, avevano deciso di allenarsi un po’ insieme, perciò Meru non aveva potuto contare su di loro.
«Tua sorella non c’è al momento, ma ti ha lasciato qualcosa da mangiare!» Disse la blu, mentre saliva con Robin sullo stesso taxi che l’aveva portata all’aereoporto: essendo sulla terra da poco, non aveva avuto modo di prendere la patente, ma si ripromise che a breve avrebbe tentato quell’impresa.
Arrivate all’hotel, Robin si affacciò al balcone della stanza in cui avrebbe dormito con la sorella e momentaneamente con Minikitty, mentre Sirio stava appollaiato sul letto della padroncina. Inspirò a fondo l’aria profumata di salmastro, estasiata: quel posto le sembrava un piccolo paradiso, il mare che si intravedeva, leggermente mosso a causa del maltempo degli ultimi giorni, era un bello spettacolo per gli occhi e quella spiaggia sembrava perfetta per il jogging mattutino.
“Hazelle è così fortunata… Continuo a chiedermi perché Karen abbia scelto lei e non me.” Pensò disfacendo le valigie, senza comunque il minimo rancore nei confronti della gemella: qualsiasi fosse stato il motivo, lei ne avrebbe compreso le ragioni e si sarebbe impegnata per aiutare il più possibile la sorella.
«Penso proprio che andrò a farmi un bel bagno caldo prima di scendere a mangiare un boccone! Tu cosa ne dici? Lo metto l’amuleto o lo tolgo?» Chiese ammiccando a Sirio, che annusava incuriosito i bagagli della ragazza di Colonia, esibendosi in uno dei suoi tipici sorrisi canini. Robin sorrise a sua volta. «Dici che devo tenerlo? E così sia!» Decise allegramente, dando un buffetto al cane e dirigendosi verso il bagno: quando faceva la doccia, preferiva immergersi senza trasformarsi.
Sirio salì sul letto, sbadigliò e nel farlo gli si arricciò la punta del naso, caratteristica che tutti in lui trovavano deliziosa.
 
La campanella dell'hotel suonò e Meru sollevò il volto con un sorriso, vedendo rientrare le nove ragazze, capitanate da Minikitty e Reana. “Quelle due sono un pericoloso concentrato di energia distruttiva.” Pensò con un sorriso la giovane donna, mentre le ragazze in questione camminavano all'indietro, parlando con tono alto di come avrebbero vestito e truccato le amiche per il fantomatico concorso.
«Deve essere qualcosa assolutamente in grande! Dovete vincere!» Continuò entusiasta la custode della perla blu, mentre Minikitty si era fermata di fronte a tutte e aveva aperto le braccia. Mimò poi la scritta immaginaria con una mano, mentre esclamava squillante: «“Il mondo impazzisce di fronte al talento e alla bellezza delle ragazze di Nijiima!” Sarà questo il titolo sul mio blog!»
«Datevi una calmata, ragazze. Ricordatevi che solo una potrà vincere e non è detto che sia una di voi.» Commentò realista Karen, entrando in quel momento in albergo.
«Karen ha ragione, ci saranno tantissime altre ragazze in gamba. La vittoria non ce la assicura nessuno.» Sussurrò Yumi. Moni prese la parola, esclamando energica con un pugno stretto di fronte al volto: «Ma è proprio questo il bello! Vincerà solo la migliore, ecco perché dobbiamo impegnarci tutte quante e dare il nostro massimo!»
«In fondo, l’importante non è vincere...» Sorrise enigmatica Resha, per poi fare l'occhiolino e aggiungere, non appena tutti gli occhi si furono puntati su di lei: «Ma stracciare gli avversari!»
Le leggere risate invasero la hall. Hazelle si voltò verso il balcone intravedendo Meru e gli occhi scuri le si sgranarono raggianti. Senza dire una parola, imboccò le scale dirigendosi verso la propria stanza, sotto gli occhi interrogativi delle ragazze.
«Ma dove va?» Chiese Renée dopo qualche secondo di silenzio, dando forma all’interrogativo di tutte.
«Probabilmente da sua sorella. Siamo rientrate giusto qualche minuto fa.» Rispose Meru, raggiunto in quel momento le ragazze.
Aisu e Julia si scambiarono uno sguardo d’intesa, prendendo le scale subito dopo, entusiaste di conoscere finalmente la gemella di cui l’amica aveva tanto parlato loro, esortando le altre a seguirle.
Hazelle arrivò sulla soglia della sua stanza ed esitò qualche istante nell’aprire la porta, durante i quali aveva udito la voce della sorella che canticchiava e un largo sorriso le attraversò il volto da parte a parte. Conoscendola, sapeva benissimo che si stava facendo un bagno, perciò decise di darle un benvenuto “speciale”. Abbassò lentamente la maniglia, in modo da non fare alcun rumore, per entrare silenziosa e andare a posizionarsi dietro la porta del bagno, rasentando il muro con la schiena.
Non dovette aspettare molto, perché pochi secondi dopo la serratura scattò e Robin uscì dal bagno canticchiando, mentre si tamponava i lunghi capelli castani con l’asciugamano candido. Giusto il tempo di lasciarle fare quei pochi passi che le permettessero di averla di fronte, che Hazelle le saltò a cavalluccio sulla schiena, gridando entusiasta e con tutta la voce che aveva in corpo il nome della gemella.
In quel momento, le altre arrivarono alla stanza e si trovarono ad assistere alla scena della custode della perla viola che strusciava la guancia entusiasta sull’asciugamano che copriva i capelli della gemella, mentre quest’ultima era ancora faccia a terra.
Karen e Meru scossero divertite la testa, con una mano sulla fronte, mentre tutte le altre si lasciarono andare in risate sincere.
«Sono così contenta che tu sia qui!» Esclamò Hazelle, sempre sdraiata sopra la gemella. Questa si riprese in quel momento e si alzò di scatto, facendo ritrovare la principessa dell’Antartico seduta a terra con un sorriso a 32 denti in volto e le mani chiuse dolcemente sulle labbra in un'espressione dolcissima. «Ma sei impazzita? Volevi farmi prendere un coccolone, saltandomi addosso in quel modo?»
«Che cos’è successo?» A parlare era stata la voce di Robert, arrivato assieme a Tadashi in quel momento perché entrambi richiamati dalla botta che aveva interrotto i loro allenamenti e seguito subito da quest’ultimo: «Cos’era quel tonfo?» Robin si voltò verso di loro e si strinse nelle spalle, arrossendo lievemente per essere coperta solo da un misero asciugamano in presenza dei due sconosciuti.
«Beh, dato che siamo tutti qui, tanto vale fare le presentazioni…» Sorrise Hazelle, alzandosi in piedi. Si voltò verso la sorella e presentò uno a uno i presenti, dopodiché si voltò verso il gruppo che si trovava sulla soglia della camera e introdusse la gemella agli amici, avvolgendole nel mentre le braccia al collo, incapace di trattenere la propria gioia nel riaverla con sé.
«Piacere di conoscervi…» Sussurrò la ragazza, ancora leggermente imbarazzata.
«Piacere nostro. Beh, noi allora torniamo giù…» Iniziò Robert, rivolgendosi a Tadashi, che annuì e lo precedette, salutando velocemente.
“Niente male questa Robin! Ha lo stesso bel viso di Hazelle, ma i capelli lunghi e gli occhi blu… Ottimo connubio… E quell’asciugamano che le fascia così perfettamente il fisico atletico e flessuoso... Sì sì, anche lei promossa… Mi voglio trasferire qui!” Pensò Minikitty con occhi scintillanti.
Karen rimase a guardare il tritone qualche secondo in più degli altri, seguendolo con gli occhi finché non imboccò le scale, pensando che somigliava davvero molto a Takeshi. “Ma decisamente non ha la sua compostezza. In più, ha qualcosa di strano… Chissà…”
«Concorso?» La domanda di Robin fece distogliere la Consigliera dell’Antartico dalle proprie riflessioni, facendola intervenire sorridente: «Già. Sarà divertente, vedrai. Tutte le ragazze che vedi qui parteciperanno in qualche modo, chi attivamente, chi in giuria e chi nel backstage.»
«Anche Karen fa parte della giuria.» Aggiunse Hazelle, sempre rivolta alla sorella ed estraendo dalla tasca dell’abito la copia del foglio d’iscrizione della gemella. «Questa è la tua iscrizione, non sapendo cosa volevi fare ho scritto che ti saresti esibita in un numero di ginnastica, ma se se cambi idea abbiamo fino a 24h prima del concorso per modificarla.»
«No, ginnastica artistica va benissimo! Tra quanto sarebbe?» Sussurrò Robin meditabonda, andando a comporre mentalmente il numero nel quale si sarebbe esibita.
«10 giorni.» Disse Renée, mostrando il numero con le dita delle mani. In quel momento si udì un grido che fece voltare tutte quante, allarmate, verso Reana, la quale si era portata terrorizzata le mani alle guance. «Come sarebbe a dire che mancano solo 10 giorni? Ho solo 10 giorni per confezionare tutti gli abiti? Dannazione, non ce la farò mai!» Urlò in preda al panico. «Non c’è tempo da perdere, devo iniziare subito i bozzetti! Ci vediamo!» Salutò in fretta, correndo velocemente verso l’uscita. Dopo poco si udì un suono come di vetri rotti, seguito dal grido colpevole della custode della perla blu: «Successo niente!»
Il sospiro rassegnato di Meru non tardò ad arrivare, mentre già metteva in conto di dover sostituire il terzo soprammobile della settimana.
 
«Fratellinoooooooooooo! Fratellino adoratooooo! Dove ti sei nascostoooo?»
«Accidenti…» Sussurrò Robert, poggiando il bilanciere sul sostegno e posando le mani sul volto, con accenno sconsolato. Quell’atteggiamento insolito gli fece guadagnare un’inevitabile occhiata interrogativa da parte di Tadashi, in piedi dietro di lui per sostenere il bilanciere durante l’esercizio, alla quale l’americano rispose mugolando: «Guai in arrivo. Brutti, noiosissimi, guai…»
Lo sguardo di Tadashi si fece ancora più interrogativo, mentre l’esile figura di Minikitty apriva la porta della stanza adibita a palestra per i due giovani. La ragazza aveva le gambe leggermente divaricate, le mani a pugno sugli esili fianchi con gli avambracci pieni di enormi borse vuote e in volto un sorriso maligno. Estremamente maligno, da far invidia al loro peggior nemico.
Robert si alzò a sedere e guardò scoraggiato la gemella, già sapendo di essere incastrato ancor prima che questa rivelasse i propri intenti. «Andiamo a fare spese!» Esordì l’americana, sicura di sé e con un tono che non ammetteva repliche.
Robert sbuffò e si alzò dalla panca, dirigendosi verso l’esterno e borbottando arreso: «Mi faccio una doccia e sono pronto…»
Minikitty lo osservò con un sorriso soddisfatto in volto. Il rumore dei pesi la fece poi voltare verso il giovane rimasto nella stanza, al quale chiese senza fronzoli: «E tu? Che fai ancora qui?»
Tadashi si voltò verso di lei senza staccare le mani dal bilanciere per gli stacchi, alzando un sopracciglio: «Come?»
Minikitty lo guardò seria, incrociando le braccia sotto il seno con fare da comandante. «Non mi hai sentito? Oggi si va in giro per negozi, le ragazze hanno bisogno di un sacco di cose per poter partecipare al concorso. Vatti subito a fare la doccia!»
«Come scusa?» Esclamò incredulo lui, per poi aggiungere: «Guarda che io non ho nessuna intenzione di venire con voi!»
Gli occhi della ragazza si ridussero a due fessure serafiche, le labbra si abbassarono e la voce si fece più autoritaria, mantenendo comunque il suo caratteristico tono squillante: «Tadashi Corr, fila subito a farti la doccia! Tu devi venire con noi!»
«Tu non puoi darmi ord…» Il giovane si interruppe, perché Minikitty gli si era parata davanti e lo stava fissando autoritaria dritto negli occhi. I due smeraldi del ragazzo sostennero lo sguardo, rendendolo più intenso.
Rimasero immobili a gareggiare per un tempo che entrambi non seppero quantificare, finché Minikitty non distolse lo sguardo con cipiglio offeso e si voltò di scatto, dirigendosi verso la porta. Un sorriso vittorioso attraversò le labbra del giovane. “Nessuno può darmi ordini.” Pensò Tadashi, alzando il mento per guardare avanti a sé e assumere la posizione corretta per l’esercizio, iniziando a contare mentalmente le ripetizioni.
«Se non vieni e non ci dai una mano, stasera ti puoi scordare la cena.» Sentenziò Minikitty, giunta alla soglia della palestra. Si voltò appena verso di lui, aggiungendo seria: «E Zelle aveva preparato il gelato.»
Un rumore di pesi che veniva lasciati cadere a terra rimbombò nella stanza e prima che terminasse, Tadashi si era diretto di corsa a farsi il bagno, esclamando quando già non si vedeva più: «Fuori dall’albergo tra massimo 2 minuti, vedete di non farmi aspettare!»
Un sorriso soddisfatto prese il possesso delle labbra di Minikitty, mentre questa si chiudeva la porta alle spalle. “Nessuno può pensare di disobbedirmi.”
 


Angolo delle autrici

Ok, ok so che ormai vi aspettavate il tipico aggiornamento del sabato già 2 o 3 settimane fa, abbiamo perso la cognizione del tempo, ma... Beh... Non dimenticatevi che fuori da qui abbiamo tutti una vita, che non è certo rose e fiori e quindi spesso impedisce TUTTO! Ma l’importante è farsi vive e non sparire nel nulla!
Ordunque, come potete vedere Minikitty comanda, decide una cosa ed è quella, non ci scappi! Abbiamo inoltre saputo come va sotto i mari e sappiamo che il concorso sarà movimentato, potete crederci! E le nostre ragazze sono stalkerate! Ma stavolta è per il loro bene! E finalmente è tornata la bellissima Robin Swann, la gemellina di Hazelle! E naturalmente Minikitty inizia a pensare anche a lei come anima gemella! Ordunque questo capitolo serve ad introdurne uno pieno di azione, la voglia di spoilerarlo è tanta perché il prossimo capitolo è particolarmente succoso, vedrete! Ahahahahah!
Piuttosto: per i numeri che presenteranno le vostre OC, visti i talenti scritti nelle schede abbiamo già deciso ma ci manca quello di Reana... Invitiamo M a d A l i H a t t e r a farsi viva e dirci cosa deve fare la sua bella OC o se qualcuno la conosce fuori da qui per piacere può contattarla? Vi saremmo grati! Ah e chi non l’avesse fatto, corra subito a leggere ‘Nascita Di Un’Armonia’ di Ziggyssia! È il missing moment dedicato a due ragazze speciali come Harmony e Renée! Leggete chi non l’ha fatto e lasciate un commentino! E non dimenticatevi di ammirare le sorelle Shell, Resha e Yumi, nella forma sirena!
Adesso si passa alle note singole.
 

L’angolo di Kelly:

Ebbene...le scuse per il ritardo sono già state fatte...per me è un periodo nero, ma nero...come se non bastasse la mia miseria, ho la mia perfetta bravissima bellissima e dolcissima gattina Bimba che sta male, non abbiamo idea di cos’abbia!E naturalmente questa ricaduta deve averla avuta oggi che i veterinari sono tutti chiusi, la mia solita fortuna!E questo mi deprime facendomi passare la voglia, voi non immaginate quanto bene io voglia alla mia piccola e vederla così è davvero ma davvero deprimente =_=
Comunque alla fine siamo tornate, scommetto siete curiose di sapere come andrà il concorso, e chi vincerà...Queste bellezze sono tutte talentuose, la vincitrice potrebbe tranquillamente nascondersi tra loro!Lo sappiamo solo noi!Non ve lo diciamo!Adesso vi saluta Sirio
Sirio: Il mio umore non è dei migliori...Sono in apprensione per la mia sorellona gattina!Mandiamole un salutino e pensiamo a lei, che è la gattina più dolce che esista!Sostenete l’hashtag #unbacinoounacarezzaperBimba e ci vediamo al prossimo capitolo!
 

L’angolo di Elsira:

Ehilà! Quanto tempo eh?... Se vabbe’, tanto chi mi conosce lo sa già, quindi non sto ad aggiungere altro. Cercheremo di aggiornare ogni sabato, perché ci teniamo alla storia e a essere puntuali e di parola, ma anche i capitoli man mano che si va avanti diventano sempre più complessi da scrivere (soprattutto da gestire per via dei tantissimi personaggi e situazioni ci siamo messe proprio in un bel guaio con le nostre stesse mani) e se ci si aggiunge tutto il resto, si fa davvero presto a far tardi. Non è una scusa, è la verità!
Riguardo al capitolo, non vi dico nulla perché sennò spoilero, dato che io sono biologicamente incapace di trattenermi quando comincio… Perciò… Nulla, godetevi la fan art e noi ci risentiamo al prossimo capitolo!
 

Ecco a voi le sorelle Shell in versione sirene, dalla nostra Kelly <3

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