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Autore: Arya Tata Montrose    05/06/2016    3 recensioni
Breve scorcio di quello che immagino possa accadere dopo il capitolo 487. Sì, lo so che mi sveglio una settimana dopo ma... tra poco tempo e due giorni di troppa contentezza... Eh, questo è quanto. vi lascio uno scorcio del testo.
Hope you enjoy.
Tata

Non ci aveva pensato due volte. [...] C’era solo la sua mano a fare capolino, ancora, tra quella coltre oscura e Levy, con uno slancio, si catapultò ad afferrarla.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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487 – Il mostro si sveglia
 [Anche le creature più indifese possono trasformarsi in mostri, anche se non lo sanno]






Non ci aveva pensato due volte.
L’aveva visto essere trascinato via da quei tentacoli di magia oscura e le sue gambe avevano reagito da sole: si era alzata, improvvisamente insofferente a tutte le ferite e alla fatica che affliggevano il suo corpo, e aveva corso, disperatamente, verso Gajeel.
Gajeel che aveva combattuto e che era intrappolato lì solo per difenderla ancora una volta. E che stava per morire per aver voluto difendere lei, piccola debole maga che aveva voluto provare a rendersi utile, a dare il suo misero contributo a quella guerra pur sapendo di essere troppo debole per poter tornare indietro viva – non le importava, se quello era il prezzo perché i suoi amici, la sua famiglia, si salvassero. E lui era quasi scomparso. C’era solo la sua mano a fare capolino, ancora, tra quella coltre oscura e Levy, con uno slancio, si catapultò ad afferrarla.
Strinse e creò con la magia perfino una roccia da usare come appoggio per piantare bene i piedi a terra, mentre con tutta la sua forza cercava di impedire che Gajeel fosse risucchiato dalla Morte. No, quella dannata lettiera per gatti non l’avrebbe fatta franca, non l’avrebbe portato con sé e non avrebbe nemmeno vinto, lei non gliel’avrebbe permesso, si rifiutava di lasciare che una cosa simile accadesse.
Levy aveva il viso contratto, digrignava i denti e tirava con più forza che poteva, senza ottenere un qualsivoglia risultato. Possibile che non ci fosse proprio niente che le permettesse di salvarlo? Possibile che con la sua magia non potesse fare proprio nulla? Davvero era così inutile, la sua specialità? Immaginò di muovere le labbra in un sorriso amaro mentre la sua mente riportava a galla le parole di Makarov che ora più che mai le parevano lontane, false. Sì, era una magia versatile ma… cosa poteva farci, lei, in una situazione dove il cervello, la sua intelligenza, non poteva nulla? O forse sì, qualcosa poteva. Qualcosa poteva, dannazione! Era azzardato, terribilmente azzardato ma… sì, doveva tentare, lo doveva a Gajeel, a Makarov, a Fairy Tail e a sé stessa. Doveva tentare.
 
Lasciò che una delle sue mani lasciasse quella di Gajeel, affidandosi alla forza dell’altra per trattenerlo, mentre, rapida, con una mano, tracciò per tutta la lunghezza del braccio una parola: « Solid Script: STRENGHT!»
Immediatamente, sentì di riuscire a fare un po’ di più, di non star più venendo trascinata dentro quella bolla di magia oscura come qualche attimo prima e, svelta, tentò di ripetere la manovra. Ce la poteva fare, lei stava davvero facendo qualcosa per aiutare e ce la stava facendo. Soltanto un po’ di più, solamente un pochino e sarebbe riuscita a tirarlo fuori di lì. Ma qualcosa si ruppe e sentì la terra mancarle da sotto i piedi e un dolore lancinante che partiva dal braccio sinistro e si diffondeva per tutto il corpo. Per un attimo fu il buio e poi un enorme, potente fascio di luce la investì.
In quel momento se ne accorse: non stava più stringendo la mano di Gajeel – non la avvertiva più, non lo vedeva. Aveva oltrepassato i cancelli dell’Ade, diretta, ne era certa, nel Tartaro. Chiuse gli occhi e prese un grosso respiro: avrebbe combattuto fino a non sentire più il suo corpo e sarebbe uscita di lì assieme a Gajeel. Quella era una promessa a sé stessa.
 
 
 
 






Bonus:
Un albero ed un prato su uno sfondo completamente bianco era tutto ciò che riusciva a scorgere. Non si capacitava di quella vista così… tranquilla. Era sicuro di essere stato trascinato da Bradman, la lettiera, e di essere morto o lì sulla soglia. Quello, probabilmente, era il modo che la sua mente aveva architettato per rendere più semplice il passaggio.
Sotto quell’albero, vide comparire Levy, come in un battito di ciglia: prima non c’era ed ora, semplicemente, era comparsa. Si guardava attorno spaesata, confusa.
Gajeel lo trovò strano: come poteva essere confusa se quella era la sua mente delirante e prossima alla morte? Avrebbe dovuto essere gioiosa, contenta e avrebbe dovuto saltargli addosso e baciarlo, dicendo che anche lei lo amava.
Invece, quando si era avvicinato e l’aveva chiamata, a Levy era scesa una lacrima e sì, gli era saltata al collo per abbracciarlo ma gli aveva detto che era felice di vederlo vivo, che si era preoccupata tanto e si scusò per non essere riuscita a fare di più.
Gajeel la abbracciò a sua volta, fornendole un sostegno per rimanere alla sua altezza anche quando Levy si staccò.
«Anche io sono contento, Levy» disse.
Lei gli diede dello stupido e ridacchiò. Solo un momento, però. «Non abbiamo tempo, ora. Dobbiamo uscire da qui.»
Come in risposta alle sue parole, Bradman si materializzò di fronte a loro e Gajeel mise a terra la ragazza, di nuovo pronto a combattere.
«Facciamo fuori la lettiera e andiamocene da qui, Lily e gli altri ci staranno aspettando, hanno ancora bisogno di noi.» Levy materializzò un blocchetto di ferro e lo lanciò a Gejeel. Poi batté il pungo contro il palmo della mano aperto, improvvisamente carica di una nuova energia.
«Sicura di farcela, Gamberetto?»
«Non vorrai mica rimangiarti quello che hai detto prima, no? Siamo due mostri contro uno.»
Gajeel sorrise e finì il suo spuntino, imitando il gesto della compagna.
«Già, due mostri contro uno.» e ghignò.
 
 



 
 
Angolino autrice
È l'una di notte e io, ovviamente, da persona intelligente, ho appena finito di scrivere il bonus. 
Già, l'unica cosa intelligente che ho da dirvi prima che il cricetino nella mia testa dia le dimissioni riguarda proprio il bonus. Ho deciso di lasciarlo così perchè, effettivamente, la mia prima idea si fermava appena prima. Solo questa sera, dopo aver in parte visto gli spoiler del capitolo di lunedì (no, non è domani fino a che non mi sveglio) – oddio speriamo bene, ANSIA – ho pensato al bonus e l'ho appena terminato e quindi volevo pubblicarlo subito perchè se no poi mi dimentico e- 
Okay, forse è meglio chiuderla qui. Devo ancora fare una recensione, help.
Spero vi piaccia, davvero. Un pochettino mi è venuto il magone, scrivendo, chissà se è venuto anche a voi. Sul serio, ora sparisco.

Baci, 
Tata

 
   
 
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