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Autore: Le notti con Salem    06/06/2016    1 recensioni
La sua attesa è finita. Alia l'ha chiamata a se per concederle la scelta che cambierà per sempre la sua esistenza e Selene è pronta iniziare il suo lungo viaggio.
Un racconto breve, scritto per partecipare al contest "La luna nel cielo" del gruppo "AmiciNeiSogni" di Deviant Art
Genere: Fantasy, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente la chiamata era arrivata.
Dopo secoli di preparazione, Selene era stata convocata al cospetto della Grande Forgiatrice Alia: da quel giorno, la sua vita avrebbe avuto uno scopo. 
Appena ricevuta la notizia si mise in viaggio, scivolò rapida nel buio del cosmo, fino al vortice di polvere e luce che circondava la sua Forgia, e lì si tuffò nel caos ribollente, col vento siderale che cercava senza successo di strapparle le piume dai tentacoli.
La caduta durò più a lungo del previsto, anche dopo che tutte le luci si spensero, tanto che credette di aver sbagliato posto. Stava per fermarsi e tornare indietro, quando l'ambiente attorno a lei cambiò di colpo. In un istante il vuoto assoluto e opprimente cedette il posto a uno spazio pieno di polvere iridescente che si raggruppava nelle forme più svariate. Enormi anelli di luce dorata ruotavano concentrici con gran lentezza, ognuno portando con sé nel suo movimento flussi di detriti o grandi sfere di roccia variopinta. Sullo sfondo, stelle lontane scintillavano incastonate nel buio del cosmo.
Era arrivata a destinazione.
Nel mezzo di tutto ciò, di fronte a un grande sole giallo, c'era una figura in attesa. Selene si avvicinò con cautela. A prima vista era come lei, un essere affusolato con lunghi tentacoli piumati, ma molto più grande. Le sue piume brillavano con un'intensità incredibile, spandendo attorno una luce multicolore che faceva sembrare quelle di Selene poco più di un informe grumo grigio.
La Grande Forgiatrice la osservò mentre si avvicinava, seduta sul suo asteroide. Un sorriso benevolo ammorbidiva i lineamenti affilati del suo viso, mentre le faceva cenno di prendere posto di fronte a lei.
«Ben arrivata, Selene» disse Alia. La sua voce era l'esplosione di centinaia di stelle. «Ti ho osservata in questi secoli, mentre crescevi e sviluppavi il tuo potenziale, e dopo una lunga riflessione ho deciso che adesso sei pronta per fare la Scelta»
Detto questo, Alia tese un tentacolo e il cerchio di luce più piccolo che roteava sopra di loro ruppe l'allineamento con gli altri, iniziando a stringersi sempre di più, finché non occupò lo spazio fra le due. Sotto gli occhi di Selene, la luce dell'anello divenne così forte da costringerla a distogliere lo sguardo. Quando lo guardò di nuovo, l'anello era sparito, e al suo posto c'erano tre sfere. Una era enorme in confronto alle altre, avvolta da fiamme che cambiavano tonalità in continuazione; un'altra era solida e compatta, o almeno così sembrava, e avvolta da una leggera foschia; la terza sfera era la più piccola, un blocco di pietra grigia dalla superficie butterata. Un Sole, un Pianeta e una Luna.
«Queste sono le tre vie fra cui dovrai scegliere il tuo destino» le spiegò Alia partendo dalla più grande «Un cuore pulsante che immette nuova energia nel cosmo, una possibile culla per la vita e infine uno scudo per preservarla. Ognuno di questi compiti comporta grandi responsabilità. Scegli con estrema cura, perché una volta deciso, quello sarà il tuo cammino per il resto di questa esistenza»
Selene ascoltò in silenzio e studiò le tre possibilità che aveva di fronte. Se fosse diventata un Sole, con il suo calore avrebbe generato energia per miliardi di anni e attorno a lei si sarebbero radunati i Pianeti in cerca di una guida e di un sostegno. Ma sarebbe stata in grado di sopportare tale responsabilità? Con quella scelta, una grande parte del cosmo avrebbe subito la sua influenza, che lo volesse o meno. Sapeva di altri che avevano scelto quella strada prima di lei e che nella fretta di mostrarsi degni della loro posizione, avevano finito col consumarsi prima del previsto.
Un Pianeta d'altro canto avrebbe dovuto solo cingere la sua stella e col suo movimento aiutarla a spandere la sua energia nel vuoto siderale affinché si creassero le basi per nuovi Soli e Pianeti. Inoltre, se avesse preferito la compattezza alle dimensioni e si fosse posta alla giusta distanza, avrebbe potuto incanalare l'energia del suo Sole e cimentarsi anche lei nella creazione della vita. Si domandò come sarebbe stato avere esserini microscopici che vivono sulla propria pelle rocciosa... Forse però era meglio lasciar perdere quell'eventualità: se la spaventava l'idea di gestire un pezzettino minuscolo di galassia insieme a pochi altri come lei, come avrebbe potuto essere responsabile di miliardi di piccoli esseri che non riusciva neppure a vedere? Meglio limitarsi a sostenere una stella. Sì, quella sembrava la soluzione più adatta a lei.
Eppure...
Eppure c'era anche la terza possibilità. Una Luna. Avrebbe dovuto aiutare un Pianeta nel suo incarico, stabilizzarne il movimento. Questo però l'avrebbe esposta a seri rischi. Il cosmo era pieno di detriti che fluttuavano senza meta: resti di stelle spente, schegge di Pianeti infranti, Comete selvagge, e lei avrebbe dovuto difendere il suo Pianeta da tutto ciò attirandoli su di sé. Sapeva che c'erano cose dal quale non c'era difesa e che, nonostante questo, le sarebbe comunque toccato fare tutto il possibile per sventare qualunque minaccia, rischiando la propria incolumità. Era un incarico rischioso, tuttavia...
Selene ci pensò a lungo e alla fine, rimanendo quasi sorpresa lei stessa, fece la sua scelta: quello della Luna era il cammino che avrebbe intrapreso.
«È questo ciò che desideri?» le chiese conferma Alia.
«Sì, sono sicura»
«Molto bene: così sia»
A quel punto, la Grande Forgiatrice tese i suoi tentacoli sottili verso la sfera della Luna e quella, investita dal potere di Alia, iniziò a creparsi. Una luce bianca iniziò a uscire dalle fenditure nella roccia. Quando la sfera ne fu avvolta del tutto, Alia si ritrasse e la superficie della Luna cominciò a scricchiolare. Poco dopo, la sfera sembrò allungarsi da sola, come se mani invisibili la stessero torcendo. La luce che l'avvolgeva si concentrò tutta sulla sommità della sfera, creando una bolla sempre più grande, e Selene poté vedere che la roccia tornava integra man mano che la luce l'abbandonava. Alla fine la Luna fu di nuovo compatta com'era all'inizio, mentre la luce fuoriuscita da essa ora vi fluttuava sopra creandone una copia scintillante.
Alia afferrò delicatamente la bolla di luce e con fare solenne la porse a Selene.
«Hai fatto la tua Scelta» disse «Ti affido quindi il tuo incarico: lascerai questo luogo insieme a una Cometa e con essa viaggerai lontano, raccogliendo la polvere cosmica intorno a te e trasformandola nel tuo guscio. Lo farai crescere più che potrai e quando avrai trovato il luogo che sentirai più adatto, ti fermerai e sceglierai un Pianeta da sostenere e con cui dividere la tua esistenza. Hai compreso il tuo destino?»
«Sì» rispose risoluta Selene prendendo la bolla e stringendosela al petto. «Farò tutto ciò che è in mio potere per compiere al meglio il mio dovere»
«Molto bene»
Alia distolse lo sguardo e si concentrò su un punto sopra di loro. Dal cosmo stellato, una scintilla prese a muoversi verso di loro diventando sempre più grande. In pochi attimi, la scintilla fu abbastanza vicina da permettere a Selene di vederne le ali vitree e il corpo allungato che a qualcuno, da qualche parte là fuori fra le stelle, avrebbe ricordato quello di una mantide: era una Cometa.
Qualche secondo dopo, la piccola Cometa si fermò con grazia accanto a loro e se ne restò lì placida a pulirsi le falci, permettendo così alla Grande Forgiatrice di aiutare Selene a montare in groppa al suo destriero stellare.
«Ora sei pronta, Selene» la salutò infine Alia «Vai: l'Universo ti attende» 
Lei la ringraziò e a un suo cenno la Cometa stese le ali. La partenza fu così rapida che fu quasi disarcionata dal suo destriero e in un lampo le due si allontanarono dal luogo sacro.
Volgendo infine un ultimo sguardo alla Forgia, ormai un minuscolo vortice lucente alle loro spalle, e col potere lunare appena ricevuto stretto al petto, Selene cominciò il suo viaggio attraverso il cosmo, verso la sua nuova vita.
   
 
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