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Autore: oOLeylaOo    14/04/2009    0 recensioni
Fanfiction su sweep, la serie di Cate Tiernan. La storia è ambientata dopo l'ultimo libro uscito in italia. Visto che sto scrivendo anche un altra storia l'aggiornamento sarà un pò lento! Scusate in anticipo.
Genere: Generale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono andata avanti (avendo finito il canto sono riuscita a proseguire anche questa) quindi mi scuso enormemente per l'attesa e metto un nuovo capitolo (vado più piano della mondadori, mi spiace -.-) . Farò del mio meglio per darmi una mossa e per aggiornare più rapidamente. Buona lettura a tutti

 

Capitolo 11

-In partenza-

– Morgan calmati, non farti prendere dal panico. – mi ammonì Hunter con il suo solito accento inglese, dall’altra parte del telefono.
– Calmarmi! È una parola! Mia madre si infurierà, soprattutto se verrà a sapere “perché” è andata via. – gli feci notare. – Lo sai che è cattolica e non approva affatto che pratichi la wicca. – Ero in cucina e avevo in mano una tazza di tè caldo, la sorseggiavo nel tentativo di calmarmi. Forse quella di bere tè era un’abitudine che Hunter con la sua insistenza mi aveva trasmesso, ma riguardava solo il berlo quando ero agitata per qualcosa: nessuno poteva farmi rinunciare alla mia Diet coke.
Hunter rimase un attimo in silenzio, poi sospirò – Non puoi trovarle la scusa?
– Mi stai chiedendo di mentire? – mi sembrava stano che l’assennato, responsabile Hunter mi proponesse di mentire.
– Beh, se non vuoi dirgli la verità … – lasciò la frase in sospeso.
– È escluso.
– Ha lasciato qualche messaggio?
Feci un cenno d’assenso, poi rendendomi conto che non poteva vedermi mi affrettai a dire di si. – Si, dice solo “Torno a casa, vi chiamo quando arrivo. Grazie per l’ospitalità. Andrea”. Fortuna che non specifica il perché. – sospirai stancamente. – Posso capire che sia spaventata …
Dopo un secondo di silenzio Hunter chiese – Anche a te era capitato di rimanere spaventata quando hai scoperto di essere una strega? –
Stavolta fui io a rimanere in silenzio, ripensai al mio primo cerchio con Cal, alla sensazione di dolore, tanto forte da togliermi il respiro, e dal malessere che ne seguiva. Poi la scoperta di essere una strega ereditaria, lo stupore la prima volta che usai il fuoco magico.
– Si. – confessai – E a volte mi fa paura anche ora. – come quando Cal mi aveva bloccato e poi rinchiuso nel suo semoar per bruciarmi viva, come quando Ciaran aveva tentato di strapparmi i miei poteri.
Hunter non ha detto niente, non ha fatto commenti su quanto avevo detto. – Killian ha risvegliato i suoi poteri, non possiamo lasciarla andare così, non sappiamo cosa potrebbe fare.
– Quindi che proponi? Di andare a cercarla a Los Angeles? – domandai incredula. – Io la prossima settimana ho scuola.
– Non è necessario che venga anche tu.
– Non ti lascio andare da solo da mia cugina. – rimasi in silenzio a riflettere per un attimo, anche lui non disse niente. – Faccio le valige! – dissi infine.
– Cosa?
– Faccio le valige e partiamo, lascio un biglietto a mia madre per spiegarle quello che è successo. – dissi tutto d’un fiato così da non avere il tempo di cambiare idea. – Vado di sopra.
– Morgan mi sembra un … – riattaccai il telefono senza lasciarlo finire, non volevo sentire quello che pensava. Ero sempre stata una persona assennata, responsabile e non mi comportavo mai in modo tanto impulsivo e irragionevole. Ma non volevo starmene con le mani in mano mentre lui andava a riprendere mia cugina e non aveva alcuna idea di come l’avrebbe presa mia madre se avesse saputo che Andy se ne era andata via per via della Wicca. Già disapprovava apertamente quello che facevo, anche se faceva finta di non sapere niente. Stavolta si sarebbe arrabbiata sul serio. Probabilmente anche l’andarsene via in quel modo l’avrebbe fatta infuriare e preoccupare, ma non mi veniva in mente nessun altra soluzione. Forse sarebbe andato tutto bene. Forse…

Buttai velocemente i miei vestiti in uno zaino, non progettavo di stare via più di qualche giorno. Dopotutto, forse, mia madre non si sarebbe arrabbiata più di tanto.
Presi l’indirizzo di Andy che era scritto su un foglio nella disordinata agenda che mio padre aveva dimenticato a casa e lasciai un biglietto a mia madre per dirle che ero andata a Los Angeles. Le scrissi che Andy aveva voluto tornare a tutti i costi e che io, non sentendomela di lasciarla andare da sola l’avevo accompagnata. Scrissi anche che l’avremmo chiamata presto, sperando tra me e me che quando l’avessi chiamata fosse stata presente anche Andrea nel caso avesse voluto parlarle. Uscii di casa appena percepii la presenza di Hunter e salii in silenzio sulla sua auto mentre lui fissava davanti a se, Killian era seduto sul sedile posteriore e stava in silenzio.
– Morgan, non è una buona idea. – esordì voltandosi a guardarmi, allungò una mano per mettermi una ciocca di capelli dietro all’orecchio e quando la sua pelle sfiorò la mia sentii una scarica elettrica. Lo guardai negli occhi e provai un desiderio fortissimo di stringerlo a me, che mi sbrigai a reprimere anche perché lì c’era Killian – I tuoi genitori staranno in pensiero, si arrabbieranno molto se vai via così. – aggiunse.
Scossi la testa, anche per riprendermi – Se scoprono perché se ne è andata si arrabbieranno anche di più. Sono sicura che se verrà fuori che quello che è successo ha a che fare con la wicca mi proibiranno di frequentare altri cerchi e forse mi manderanno anche in un collegio cattolico. – spiegai amareggiata – No, è molto meglio che venga anch’io a riprendere Andy. – conclusi
Hunter rimase un attimo a fissarmi negli occhi con sguardo preoccupato, – D’accordo. In fondo potrei aver bisogno del tuo aiuto.  
–Non avrai intenzione di bloccare i poteri della piccola Andy, cacciatore? – domandò Killian con il veleno nella voce
Guardai Hunter preoccupata, ma lui stava facendo marcia indietro e si muoveva con estrema attenzione, guardando che non ci fossero macchine. Non disse niente, non rispose alla domanda di Killian e lui si lasciò andare indietro sullo schienale della macchina con aria irritata. Fissò fuori dal finestrino per tutto il tempo senza dire una parola, io rimasi in silenzio a fissare Hunter, tentando di non soffermarmi troppo sulle sue labbra, di non immaginare quello che sarebbe potuto succedere quando saremmo stati da soli, lontano da casa, lontano da tutti.
Hunter guidava in modo prudente, io rimasi in silenzio fino all’aeroporto, stranamente anche Killian non disse niente. Arrivammo in due ore e mezzo e prenotammo gli ultimi posti rimasti su un aereo diretto a Los Angels che sarebbe partito di lì a un ora, saremmo arrivati per le otto di sera. Quando salimmo sull’aereo io presi posto accanto a Hunter e appoggiai la testa alla sua spalla, quando chiusi gli occhi lui mi strinse gentilmente la mano. Sentii Killian sbuffare dal sedile accanto al mio, sapevo che gli seccava non stare in prima classe ma non avevamo tutti quei soldi.
– Andrà tutto bene. – bisbigliò Hunter, aprii gli occhi e alzai la testa per sorridergli, mentre lui mi restituiva il sorriso feci un cenno d’assenso. Si, sarebbe andato tutto bene.

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