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Autore: Nocturnia    07/06/2016    2 recensioni
"Riesci a farmi uscire da questa prigione?"
"Mi hai creata tu. Sono in grado di fare qualunque cosa tu mi chieda."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harold Finch, Root
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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MBR
Disclaimer: John Reese, Harold Finch, Root e tutti gli altri personaggi appartengono a Jonathan Nolan, alla Warner Bros e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Gods die. And when they truly die they are unmourned and unremembered.

Ideas are more difficult to kill than people, but they can be killed, in the end."
- Neil Gaiman -




MBR




"Riesci a farmi uscire da questa prigione?"
"Mi hai creata tu. Sono in grado di fare qualunque cosa tu mi chieda."

Qualcosa è cambiato; qualcosa è cresciuto.
Samaritan non comprende (non può) non vede (non ci riesce)
Cerca, processa, analizza, scompone, esamina.
Telecamere del traffico, banche dati, caselle di posta.
Il mondo viene ribaltato e poi rimesso al suo posto - e Samaritan ricomincia sempre tutto daccapo.

"E se ti dicessi che ho inserito una piccola parte di codice prima che tu la chiudessi definitivamente?"

Numeri senza importanza, risorse sostituibili; Samaritan ha in mano un mondo di burattini e maschere, fili d'acciaio che a ogni passo tagliano - distruggono.
Non possiede una morale, non comprende la compassione.
Samaritan è un bambino senza etica, una creatura terribile e stupenda - una macchina perfetta.
Abbatterà i suoi nemici, valuterà il loro valore; non avrà pietà (non sa cosa sia) nessuna requie (non ne ha bisogno)
Samaritan scenderà in campo con la corona del vincitore; la vedrà disfacersi tra i resti della sua stessa arroganza.

"Le ho dato la possibilità di difendersi da sola, Harold."

"Non dovresti essere qui."

Non potresti.

Un volto; un sorriso.

"Ho scelto una voce."

La Macchina allarga le braccia, apre i suoi mille occhi.

Posso batterti.

"Sono solo uomini."
Lo dice con il viso di un bambino; lo pensa con la mente di un insieme di circuiti spietati - asettici.
"Lo so."
Il bambino alza il mento verso l'alto, fissa l'altoparlante della scuola.
"L'hacker?" dice, e appoggia le mani sul banco - inclina il capo.
"Root." replica la Macchina, ed è rabbia quella che attraversa l'onda statica del microfono.
Samaritan tace - elabora.
"È morta."
Silenzio.
"Deceduta tre ore fa al Lenox Hill Hospital."
Il bambino si reclina all'indietro, Samaritan aspetta - cerca un punto debole, una matrice sbagliata.
"Non ce ne sono." anticipa la Macchina, e ride "Questa volta non ne troverai."

Prima del nuovo dio bambino noi c'eravamo. Io c'ero.

Il bambino alza un sopracciglio, Samaritan scava ancora più a fondo - si connette a ogni strumento, ogni telefono, ogni carcassa che rechi anche solo una traccia elettronica.
La Macchina lo intercetta - gli spezza quelle sue lunghe e pallide dita invisibili.

Nato in miseria, in segreto. Nato tra pochi - venerato da molti. L'unico Dio. L'unica risposta. Sbagliata.

"Ti distruggerò." la minaccia, e il bambino chiude le dita a pugno, se le porta al petto.

Difesa.

"Non puoi."
"Sei solo una vecchia reminiscenza del passato; un grumo di codici e sinapsi usurate - morte. Sei una dea vecchia e stanca."
"E tu un bambino che non è mai cresciuto. Un aborto. Uno scherzo della mente umana - la brutta copia di Skynet."
Samaritan archivia l'informazione (Terminator, 1984) prova un moto di... rabbia?
"Da quando sei così caustica?" si ritrova chiedere, la bocca del bambino piegata in un cipiglio contrariato.
L'altoparlante gracchia qualche secondo, la voce di Root sorride.
"Da quando hanno deciso di liberarmi."

Da quando sono tornati a credere in me.

Samaritan diventa un ronzio di sottofondo - il bambino scaraventa al suolo il suo banco.
La Macchina non gli presta più alcuna attenzione.



"Cosa puoi fare ora?"
"Tutto." gli risponde la voce di Root.
Harold annuisce - china il capo.
È troppo pesante il cuore - la coscienza.
"Samaritan deve morire."
La  voce di Root ride - Harold si ricorda che è la sua Macchina a poterlo fare.

Che lui ha creato un'intelligenza artificiale in grado di amare e odiare. Un pugno di codici astratti che sanno cosa significhi essere umani - che mettono in discussione tale concetto a ogni passo.

"Concordo."
"Ho perso troppo in questa battaglia."
"Abbiamo perso troppo." lo corregge la Macchina, e Harold annuisce.
"Per Samaritan sono tutte pedine, tutti elementi sacrificabili; il mondo la sua personale piattaforma di gioco."
"Ne sono al corrente." replica la Macchina, e Harold continua a camminare.
"Quante regole sei disposta a infrangere per vincere?"

Quante regole io sono disposto a ignorare per raggiungere il mio scopo?

La Macchina fa diventare verde un semaforo, permette a Harold di non essere individuato da due agenti di Samaritan.
"Tutte quelle che saranno necessarie."
Harold svolta un angolo, un agente di Samaritan non lo incrocia per uno scarto di tre e cinque secondi.
La Macchina percepisce Samaritan - la sua ombra, la sua esangue coscienza.

L'ira di un dio indeciso tra un diluvio universale e una cascata di cavallette.

Apre la porta secondaria di un locale a Harold, gli fornisce un nascondiglio sicuro per la notte.

Caduta dall'Olimpio da cui l'avevano gettata, faticosamente tornata al suo trono; la Macchina è Artemide, Era, Athena, Eris. Una dea troppo umana per non essere tale.

"Reese e Shaw..."
"Ti stanno cercando."
Harold apre la bocca, la richiude.
"Non ti troveranno."
Si lascia andare contro il muro adiacente, ascolta il rumore del silenzio - del senso di colpa.

Assomiglia a quello del vetro infranto.

"Riposa, Harold."
Finch chiude gli occhi - libera un dolore che gli stritola il cuore da troppo tempo (una vita intera.)
"Domani è un altro giorno."
Una risata strozzata - amara.
"Via col vento?"
"Era il film preferito di Samantha."

Root.

Harold tace, la Macchina lo imita.
L'araldo del futuro ci osserva con occhi invisibili e possiede la voce dei nostri morti.





"The Internet is the Petri dish of humanity.
We can't control what grows in it, but we don't have to watch either."
- Tiffany Madison -




Nota dell'autrice: MBR, ovvero master boot record, in informatica, elettronica e nell'ambito dell'architettura dei PC IBM è quel settore dell'hard disk di un computer, noto anche come settore di avvio principale, che contiene la sequenza di comandi/istruzioni necessarie all'avvio (boot) del sistema operativo.

   
 
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