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Autore: Notteinfinita    08/06/2016    2 recensioni
Visto che al momento l'aggiornamento della Dartin week è fermo ma a me mancava la nostra dolce coppia ho deciso di scrivere questa piccola OS.
*****
Dal testo:
«Avanti!» urlò Martin quando un forte colpo alla porta della sua camera la fece tremare.
«Martin, sei pronto?» chiese Diana parandosi davanti al letto su cui il ragazzo era stravaccato.
«Per cosa?» chiese lui, confuso.
«Avevi promesso di accompagnarmi a comprare il vestito per il ballo di fine anno!» esclamò Diana, portando le mani ai fianchi e iniziando a battere il piede a terra nervosamente.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diana Lombard, Martin Mystère
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un vestito per il ballo


«Avanti!» urlò Martin quando un forte colpo alla porta della sua camera la fece tremare.

«Martin, sei pronto?» chiese Diana parandosi davanti al letto su cui il ragazzo era stravaccato.

«Per cosa?» chiese lui, confuso.

«Avevi promesso di accompagnarmi a comprare il vestito per il ballo di fine anno!» esclamò Diana, portando le mani ai fianchi e iniziando a battere il piede a terra nervosamente.

Martin aprì la bocca per protestare ma lo sguardo che lei gli lanciò lo portò ad alzarsi dal letto senza aggiungere altro.

Prese le chiavi si avviò verso il parcheggio con sguardo rassegnato. Aveva dimenticato questa sua promessa ma lei lo aveva aiutato così tante volte con i compiti che non poteva assolutamente tirarsi indietro.

Il centro commerciale non era lontano e così venti minuti dopo si ritrovò a sbuffare annoiato seduto su un pouf fuori dal camerino in cui Diana stava provando alcuni vestiti.

«Maledizione, maledizione, maledizione!» sentì imprecare dall'interno.

«Tutto bene?» chiese, preoccupato.

«No! Si è incastrata la zip del vestito e non riesco a sfilarlo.»

«Tranquilla, vado a cercarti una commessa.»

«Fa presto.» lo pregò.




«Niente da fare.» annunciò afflitto, dieci minuti dopo. «Non si trova una commessa disponibile in tutto il negozio.»

«Che ti aspettavi, oggi è l'ultimo giorno prima del ballo. E adesso cosa facciamo?»

«C'è una sola soluzione, entro e ti do una mano.»

A quella proposta Diana si sentì arrossire. Il vestito che indossava aveva un corpetto rigido e così per provarlo aveva dovuto togliere il reggiseno.

Il tempo però stringeva e non poteva passare il pomeriggio chiusa in un camerino in attesa che una commessa si liberasse.

«Va bene, entra.» concesse Diana a malincuore, maledicendosi per non essere andata a fare spese con Jenni quando lei glielo aveva chiesto.

Dopo aver dato uno sguardo a destra e a sinistra per essere certo che nessuno lo vedesse e lo scambiasse per un maniaco o simili, Martin aprì la porta del camerino e vi entrò chiudendosela velocemente alle spalle.

«Sta attento, se lo roviniamo dovrò pagarlo.»si raccomandò Diana, rimanendo di spalle.

«Farò del mio meglio.» promise lui.

Con fare esitante portò le mani alla chiusura dell'abito.

Trattenendo l'orlo del corpetto con una mano diede uno strattone alla cerniera senza ottenere alcun risultato.

«Attento!» strillò Diana, preoccupata.

«Scusa ma appena cerco di abbassare la cerniera il bordo del vestito si piega e quindi rimane bloccata.»

«Ok, allora io tengo l'orlo e tu ci riprovi.»

Martin fece un nuovo tentativo ma la scomoda posizione con le braccia piegate all'indietro impediva a Diana di avere una presa salda sulla stoffa.

«Non va bene. Dobbiamo studiare un'altra soluzione.» disse Martin osservando il retro dell'abito con aria meditabonda.




«Ci sono!» annunciò poco dopo. «Stai ferma e fidati di me.»

Afferrato con entrambe le mani il bordo del corpetto, si piegò fino a prendere tra i denti il gancetto della zip.

Certo, se qualcuno fosse entrato in quell'attimo sarebbe stato un po' difficile convincerlo che non stavano facendo nulla di male ma non era il momento per fermarsi a riflettere su certi particolari.

Lentamente, centimetro dopo centimetro riuscì ad abbassare la lampo.

Nel sentire il fiato di lui sulla pelle, Diana non riuscì a reprimere un brivido.

Martin se ne accorse e lo stupore lo portò ad un brusco respiro, come effetto collaterale il suo profumo, che già aveva solleticato i suoi sensi lo invase, stordendolo.

Finito di abbassare la zip si rimise in posizione eretta rimanendo per un attimo a fissare la schiena di Diana sensualmente incorniciata dal vestito semiaperto.

Resosi conto di quello che stava facendo, lasciò andare i lembi dell'abito, non prima però di essersi lasciato sfuggire un wow di sorpresa.

Sentendo quel suono e temendo il peggio Diana si voltò di scatto.

Guardandolo negli occhi vide che non erano sgranati per la paura di aver rovinato il vestito ma incupiti dal desiderio.

Istintivamente si strinse il vestito addosso, sembrava che lui la volesse spogliare con lo sguardo.

Vedendo la sua reazione, Martin tornò in se.

«Meglio se esco.» disse, a disagio.

«Aspetta!» esclamò Diana, trattenendolo.

Per anni aveva sperato di leggere negli occhi del suo amico un cenno di attrazione nei suoi confronti e non avrebbe sprecato un'occasione del genere solo per paura.

Raccolto tutto il suo coraggio, Diana rafforzò la presa sul braccio di Martin, si alzò sulle punte e incollò le labbra a quelle di lui.

Lo sentì sussultare e, per un lungo secondo, si chiese se l'avrebbe respinta invece lui, ripresosi dallo shock iniziale, la cinse con le braccia e rispose al bacio con entusiasmo facendo incontrare le loro lingue inizialmente con lievi sfioramenti e poi, sempre con maggior passione in un'eccitante danza di scoperta reciproca.

Staccatasi da lui per mancanza di ossigeno, Diana nascose il viso sul suo petto, imbarazzata dalla sua stessa audacia.

Intenerito, Martin la strinse maggiormente a se e la baciò dolcemente sulla testa.

«Forse adesso è meglio se esci.» consigliò Diana, le guance rosse dall'imbarazzo.

«Perché?» chiese Martin con aria innocente.

«Martin!» lo rimproverò lei, bonariamente.

«Ok.» capitolò lui rassegnato, uscendo dal camerino.

Chiusa la porta si risedette sul pouf con aria leggermente assente.

Accompagnando Diana a fare shopping si era aspettato di annoiarsi, di perdere tempo, di dover fare il facchino ma mai si sarebbe immaginato un imprevisto così piacevole.

Gettato uno sguardo al camerino sorrise tra se.

Sperava che Diana sarebbe uscita presto.

Avevano tante cose di cui parlare e sopratutto molto tempo da recuperare.


Fine


Note dell'autrice: Spero che questa piccola ff vi abbia fatto venire ancora più voglia di

leggere nuove storie sui nostri beniamini.

A presto.

Notteinfinita.




  
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