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Autore: Celtica    08/06/2016    4 recensioni
[ Modern!AU! | Sansa/Petyr | Sansa/Sandor ]
È come se la stessero strattonando:
Da una parte c’è Petyr Baelish, che Sansa accoglie come il salvatore, colui che l’ha portata via dal suo ex, Joffrey; dall’altra il Mastino, in una spirale di amore/odio.
In una città dove a regnare è l’azienda dei Lannister, Sansa sembra trovarsi al centro di un complotto.
Ma chi è il vero nemico?
Dal capitolo uno:
«Vieni con me» dice Petyr, facendole segno di salire in macchina.
Sansa non sa perché, ma obbedisce. È ciò che ha fatto per tutta la vita: obbedire. Sempre e comunque.

Dal capitolo due:
«Dove mi stai portando?»
È un sussurro, ma a lei sembra di averlo gridato.
Si chiede cosa ci sia oltre gli alberi, magari un luogo nascosto dove Petyr vuole farle del male.

Dal capitolo sei:
«Per favore…» sussurra ancora lei, spingendo la mano di Sandor con la sua.
È ruvida e fredda come il ghiaccio, eppure, nello sguardo di lui, Sansa riconosce qualcosa che è abituata a vedere da tutta una vita.
Desiderio.
Genere: Sentimentale, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Joffrey Baratheon, Jon Snow, Petyr Baelish, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo, Violenza
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vieni con me - capitolo 2

Era da tempo che volevo continuare questa storia.
Con un prompt del gruppo
Il Giardino di Efp ho l’occasione per farlo. Ma sappiate che non è ancora finita!
Grazie a tutti quelli che leggeranno.


La Strada nel Bosco

Da quando l’auto ha ripreso la marcia, Sansa è rimasta a quanto accaduto prima con Petyr.
Al suo modo di sfiorarle la guancia, proprio lì dove Joffrey l’aveva colpita, alle labbra di lui che, come nella più tenera delle carezze, si erano soffermate su quel punto dolente.
Si chiede se sia vero: non dovrà più tornare in quella casa? Petyr la porterà lontano, la proteggerà, si prenderà cura di lei?
Come ad aver letto i suoi pensieri, Petyr volta il capo, giusto un istante, il tempo che serve perché quelle parole abbiano effetto.

«Fidati di me.»

Lei osserva le sue mani sul volante, mani che non hanno mai svolto lavori pesanti, mani dalla pelle liscia e dal tocco morbido. È come se Petyr si prendesse molta cura di loro, e a Sansa viene naturale chiedersi se farà lo stesso con lei.
Non ricorda niente di cosa faccia, niente di come viva. Non sa nemmeno se sia sposato.
Non si accorge che l’auto ha svoltato per uscire dalla città. Se ne rende conto troppo tardi, quando riconosce i campi di grano e, in lontananza, il bosco che dà sul lago.
Ha di nuovo paura.

«Dove mi stai portando?»
È un sussurro, ma a lei sembra di averlo gridato.
Si chiede cosa ci sia oltre gli alberi, magari un luogo nascosto dove Petyr vuole farle del male.
Perché, se c’è una cosa che Sansa ha imparato sugli uomini, è che provano piacere a provocare dolore, a terrorizzare le persone, a prendersi gioco delle ragazzine ingenue.
Proprio come lei.

«Ferma la macchina» ordina Sansa, posando la mano sulla maniglia. «Voglio scendere.»
Uno strano sorriso si forma sul volto di Petyr, come se non capisse, come se lei avesse appena detto una pazzia.
«Ma, Sansa…»
«Niente Sansa» dice lei, la voce resa acuta dal tremore. «Fermati. Adesso!»

E Petyr obbedisce.
L’auto si ferma in prossimità del bosco, nel punto dove luce e ombra sembrano rincorrersi, unendosi nel loro gioco d’amore. E un soffio di vento, quello che sembra spingerla a non allontanarsi, percuote le cime degli alberi, facendole tremare.
Anche Sansa sta tremando, ma scende ugualmente, lasciando la portiera aperta dietro di sé.
Non le importa di cosa le capiterà se resta lì, sola. Non le importa di avere paura, di ricordare tutte le minacce di sangue di Joffrey… Le importa solo di essere lontana, di essere in salvo.

L’ombra di Petyr raggiunge la sua, sembra quasi abbracciarla. E Sansa capisce che è dietro di lei.
Si stringe nelle braccia e fissa la sagoma nera sulla strada, come se lo stesse guardando negli occhi.

«Devi fidarti di me!» grida lui, sollevando le mani. «Non ti farei mai del male, Sansa. Mai. Devi credermi!»
«Quando mai non l’ho fatto?»
E si volta con le lacrime agli occhi, abbracciandosi come in un ultimo conforto.

«Vieni con me…» ripete Petyr, avvicinandosi piano, sfiorandole le spalle con le mani. «Vieni.»

Sansa si abbandona alle sue carezze. Avrà tempo di tornare indietro, se vorrà farlo.
Ma non oggi.


n

Note dell'autrice:

Grazie per aver letto questa storia. Contariamente a quanto potrebbe sembrare è una delle mie preferite, tra quelle pubblicate sul sito.
Scriverla è estremamente bello. 
Grazie ancora.

Celtica

   
 
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