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Autore: darkrin    08/06/2016    1 recensioni
Quando Alaric la bacia, la pelle le si solleva come se volesse scappare dalle sue ossa improvvisamente così fredde e così trasparenti e Caroline sente qualcosa dentro di lei gridare, come quando Damon la baciava e la guardava con le pupille nere spalancate come pozzi e qualcosa dentro di lei –
- si spegneva.
SPOILER fino alla 7x17
(Alaric/Caroline - Caroline-centric)
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alaric Saltzman, Caroline Forbes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: - Oggi stavo allegramente guardando la 7x17 è tutta colpa di Niglia e mi sono trovata sbattuta in faccia quella cosa a me incomprensibile che è la Caroline/Alaric e ho sentito il bisogno viscerale di cercare di spiegar(mi) la cosa. Quindi ecco. Ho scritto il tutto prima che Niglia mi dicesse che Caroline e Alaric hanno almeno la decenza di dormire in stanze separate e quindi quella parte - sapete tutti di quale io stia parlando - potrebbe non essere canon, ma non mi sembrava giusto toglierla. 
- Ci sono accenni tutte le relazioni di Caroline. 
- Il titolo della storia viene da: "E siamo qui spogli in questa stagione che unisce" che è un verso di "Canzone delle domande consuete" di Guccini a cui io ho aggiunto una (e) perché sono simpatica. 
- NO BETA quindi segnalatemi qualsiasi cosa. 

E siamo qui spogli(e) in questa stagione che unisce
 
 
 
La prima volta che Alaric la bacia, Caroline sente le sue ossa fermarsi, le sente irrigidirsi e trasformarsi in vetro – trasparenti e oh, così, fragili che basterebbe premere leggermente in un punto per mandarle in pezzi – sotto la pressione delle labbra di Alaric che si muovono contro le sue come alla ricerca di qualcosa. Del fiato che non le anima più e dell’amore che prova per le bambine e che la rende così simile a Jo, forse.
Quando Alaric la bacia, la pelle le si solleva come se volesse scappare dalle sue ossa improvvisamente così fredde e così trasparenti e Caroline sente qualcosa dentro di lei gridare, come quando Damon la baciava e la guardava con le pupille nere spalancate come pozzi e qualcosa dentro di lei –
- si spegneva.
Scosta leggermente il volto e improvvisamente Alaric sembra rendersi conto che c’è qualcosa che non va, che erano seduti sul divano e stavano parlando delle bambine e improvvisamente non più e forse avrebbero dovuto continuare.
- Caroline – mormora.
Solleva un braccio, come a volerla toccare, ma si ferma quando la vede ritrarsi e tentare di sparire, ingoiata tra i cuscini. L’uomo apre la bocca e sembra avere già una scusa sulla punta della lingua, negli occhi tristi, spenti,vecchi con cui la guarda, ma Caroline scuote il capo. I capelli più corti rispetto all’ultima volta che ha visto Stefan le accarezzano le clavicole e un brivido le scorre lungo la schiena.
- Non è successo nulla, Ric – afferma con un sorriso.
Spera che l’allegria che le permea la voce non risulti alle orecchie dell’uomo tanto spenta e stanca e vuota e falsa quanto alle sue.
 
***
 
Alaric non è Damon, ma non è neanche Stefan – e a volte Caroline si chiede: e se anche fosse Stefan? Stefan che non vede da anni, Stefan che non risponde alle chiamate, Stefan che sembra essere scomparso dalla sua vita come Tyler e Matt prima di lui, Stefan per cui non sembra mai abbastanza – e lei non è Jo, nonostante si prenda cura delle sue – loro? – bambine, nonostante si muova in quella casa e in quella vita che avrebbe dovuto appartenerle, se Jo non fosse morta.
Vuole bene a Ric: gli vuole bene come ne voleva a Grayson Gilbert, come ne voleva a qualcuno che le ricordava suo padre senza essere colpevole delle sue assenze; come ne vorrebbe a un professore con cui ha combattuto per mesi nella stessa trincea.
Gli vuole bene, ma non abbastanza.
 
***
 
Occuparsi di due bambine è una delle cose più difficili che le siano mai capitate: più ancora che sconfiggere l’ennesimo essere soprannaturale giunto a Mystic Falls per vendicarsi di Damon e Stefan o rubare il sangue di Elena; più innaturale ancora che distrarre Klaus e parlarci e flirtarci e a volte Caroline si sente così piccola e così stanca e solo guardarle le spezza il cuore.
Non ha neanche vent’anni ed è morta e ha due bambine di cui occuparsi e nessuno a cui chiedere consiglio. Nessuno a cui chiedere aiuto.
(O quasi. Ma quella è una strada su cui si è promessa di non tornare perché ha due bambine e deve essere loro di esempio)
La prima e unica volta che va a letto con Alaric è sera ed è troppo stanca e troppo triste e così piccola e la Caroline diciassettenne che è morta sembra più vicina che mai alla superficie della sua pelle fredda e spenta.
 
La prima volta che va a letto con Alaric, Caroline rabbrividisce quando lo sente addormentarsi contro la sua schiena – tutto respiri pesanti e calore e umano. Sente la gola riempirsi di pezzi d vetro e l’aria mancarle e graffiarle i polmoni e vorrebbe fuggire, vorrebbe tornare nella sua stanza, vorrebbe –
Ma ci sono le bambine e chiude gli occhi, conta fino a dieci, cerca di dimenticare l’uomo alle sue spalle e il braccio con cui la stringe a sé.
 
**
 
Quando Alaric le chiede di sposarlo, lo fa in cucina.
Lo fa senza fronzoli o grandi gesti: la aiuta a mettere a letto le bambine e quando Caroline va a prendersi una sacca di sangue, la segue e si inchina tra l’ingresso e il tavolo, su cui ancora risplendono, verde su legno, le tracce delle verdure che Josie e Lizzie non hanno voluto mangiare. Neanche con tutti i suoi sensi disumani e amplificati, Caroline si sarebbe mai aspettata la vista che la accoglie, quando chiude l’anta del frigo e si volta.
- Ti amo. –
Le dice.
- Mi vuoi sposare? –
Le chiede.
Per tutto il (breve) tempo che dura la proposta, Caroline ha gli occhi fissi sulla porta della cucina alle spalle dell’uomo, dove sono attaccate delle foto scattate da quando si sono trasferiti a Dallas. Ce n’è una delle bambine, ancora minuscole, che dormono rannicchiate in posizione fetale e una di sua madre, accanto a una di Josie che ride nell’erba alta. E sono tutte splendide, ma la sua preferita rimane quella che Alaric ha scattato al secondo compleanno delle gemelle: sono tutte e tre chine sulla torta e Caroline ricorda che voleva aiutare le bambine a spegnere le candeline, ma non riusciva neanche a soffiare tanto era grande il sorriso che le piegava le labbra.
Alaric le chiede di sposarlo e Caroline pensa alle bambine. Pensa che non sono sue e non ha alcun diritto di stringerle, consolarle, vederle ridere, crescere, sbagliare, ferirsi, imparare a scrivere, contare, suonare, soffiare candeline e scartare regali e non vuole perderle.
 
 
   
 
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