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Autore: luna nueva 96    09/06/2016    1 recensioni
O di come un piano malefico di Astoria e Daphne Greengrass ai danni di Harry Potter finisce per stravolgere la stoica vita di Draco Malfoy
DAL TESTO
-Spiegami come mi hai convinto a fare questa cosa- bisbigliò per non farsi sentire.
Astoria smise di arricciarsi tra le dita un boccolo scuro e gli sorrise, sbattendo lasciva le lunghe ciglia.
-Perché mi ami ovviamente. Oh, e perché la famiglia è importante- spiegò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Fanculo l’amore e faculo la famiglia, avrebbe voluto dire Draco. Ma era ancora troppo disorientato per la scena che aveva davanti agli occhi.
[Drastoria;Haphne] [COMICO]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Draco fece schioccare la lingua sul palato in un gesto non molto elegante chiedendosi per l’ennesima volta cosa aveva fatto di male nella vita per ritrovarsi in quella situazione-se si escludeva la storia del Signore Oscuro, ovvio. Si costrinse a distogliere lo sguardo dalla scena surreale che aveva davanti e portarlo sulla figura della sua dolce metà, neo-consorte, arpionata al suo braccio.

-Spiegami come mi hai convinto a fare questa cosa- bisbigliò per non farsi sentire.

Astoria smise di arricciarsi tra le dita un boccolo scuro e gli sorrise, sbattendo lasciva le lunghe ciglia.

-Perché mi ami ovviamente. Oh, e perché la famiglia è importante-  spiegò, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Fanculo l’amore e faculo la famiglia, avrebbe voluto dire Draco. Ma era ancora troppo disorientato per la scena che aveva davanti agli occhi.

Poco distanti da loro, Harry Potter-si, proprio quell’Harry Potter, il Bambino-Che-è-sopravvissuto, pluri-salvatore del Mondo Magico, quell’Harry Potter- faceva gli occhi dolci e si esibiva in un imbarazzante bacio a mano a Daphe Grengrass.

Si, Daphne Greengrass: bionda, bellissima, purosangue, figlia di una potente famiglia di alto lignaggio, Serpeverde e soprattutto sua cognata.

Draco tamburellò la gamba sul pavimento ancora più forte e poi  -Questa volta giuro che me la paghi cara-  aggiunse velenoso come sempre. Astoria scrollò le spalle, non sembrando particolarmente provata dalla minaccia e Draco maledì il momento in cui aveva deciso di chiederle la mano.

“Come ha fatto a convincermi anche allora?”

Ma Draco sapeva bene che erano bastate due moine e due occhi dolci e da idiota quel’era era caduto nella trappola di quell’arpia. Lo aveva incastrato per bene con quel matrimonio, si era lasciato sedurre come un pivello da quattro soldi, era diventato ingenuo ed imbranato come Neville Paciock.
“Oddio, sono come Neville Paciock” pensò il biondo, e si portò una mano sugli occhi in un gesto plateale.

Subito calò il silenzio nella stanza e avvertì tre paia di occhi posarsi su di lui, sconvolti.  Intercettò quelli dello Sfregiato che sembravano schernirlo e poi  -L’ho detto ad alta voce vero?-

Sentì al suo fianco Astoria rilasciare un sospiro divertito e Potter davanti a se soffocare a stento una risata; Daphne invece, sfruttando quell’improvviso abbassamento di difese, gli sfiorò una gamba, lasciva come una gatta.

Draco non riuscì a trattenere un’espressione di disguto. –Potrei davvero vomitare- sibilò, e Harry pensò come Severus Piton negli anni avesse impresso il suo marchio sul suo studente preferito.

-Dunque Daphne- intervenne Astoria battendo le mani, per attirare l’attenzione su di se- Come vi siete conosciti tu e il salvatore del Mondo Magico?-
La bionda si esibì in un’espressione facciale sorpresa. –Ma come non te l’ho detto? Beh, è successo che…-

Mentre Daphne andava avanti, Draco smise di ascoltare. Conosceva quella storia a menadito: di come avesse parlato con Harry Potter una sola volta ai tempi di Hogwarts, quando lo Sfegiato l’aveva casualmente incontrata mentre piangeva da sola in un corridoio perché lui, Draco, l’aveva scaricata per la sorella- Draco lo immaginava arrivare in sella al sui cavallo bianco e il vessillo Grifondoro pronto a riparare a quel cuore spezzato; di come si fossero rivisti anni dopo quando, a seguito della prematura morte del signor Greengrass, le due giovani donne avevano avuto non poche grane a dividere il patrimonio familiare, e lei si era recata al Ministero chiedendo il loro miglior MagiAvvocato, e si era ritrovata davanti niente meno che Harry Potter che, invece di diventare un Auror, come tutti speravano, aveva scelto una carriera più tranquilla e con meno margine di pericolo; di come, nonostante le diffidenze iniziali, avessero trovato presto una buona intesa e di come, a causa della pioggia, lo Sfregiato avesse fatto ricorso alla sua cavalleria e le avesse donato il suo ombrello e Daphne gli avesse promesso di riportarglielo il giorno dopo, magari davanti ad un caffè.

Daphne non aveva fatto altro che parlarne in quei giorni, dicendo di essere rimasta incantata da quegli scintillanti occhioni verdi e dai suoi modi gentili e, neanche a dirlo, da buona Serpeverde aveva ordito un piano malefico per conquistarlo, includendo in questo piano anche Astoria-e indirettamente anche lui; piano di cui, neanche a dirlo, lo Sfregiato sembrava essere completamente all’oscuro. Per un attimo Draco provò compassione per quella povera vittima sacrificale, prima di ricordare che l’agnellino in questione non era altri che la sua accerrima nemesi.

-Beh devo dire che quando Malfoy mi ha invitato a pranzo sul momento non potevo crederci- affermò il moro, e Draco sentendo il suo nome si riscosse immediatamente.
-Io e il mio caro marito- rispose Astoria stringendogli la mano- abbiamo pensato che dato che sono passati anni e abbiamo creato finalmente una nuova famiglia, fosse necessario… come dicono i Babbani? “Seppellire l’ascia di guerra” .  Sai, un nuovo inizio, simbolo di buon auspicio per il nostro futuro, eccetera. Di certo non potevo immaginare che tu e mia sorella vi conosceste già e….oh!, non sembra proprio destino, amore mio?-

Il biondo incenerì con lo sguardo la moglie per averlo chiamato in causa e la stretta sulla sua mano si fece più stretta come preludio di cattivi presagi.
-Si, si destino…- rispose atono.

Gliel’avrebbero pagata cara. Tutti quanti.

Intanto Potter aveva riportato l’attenzione completamente sulla biondissima Serpeverde, che con un sorrisetto magnetico qua, un accavallamento di gambe là, sembrava lo stesse stregando completamente. A Daphne Greengrass di sicuro non serviva un filtro d’amore per conquistare un uomo. Che poi, per Salazar che gusti orribili!

Ad un certo punto le due sorelle si scambiarono un’occhiata che Draco classificò come “assolutamente pericolosa” e l’erede di casa Malfoy capì  che la situazione stava per prendere una brutta, bruttissima piega.

-Oh cielo come è tardi!- esclamò Daphne

Potter controllò l’orologio da polso e sgranò gli occhi.

-Caspita se hai ragione- disse quello alzandosi di scatto- Sarà meglio tornare a casa. Grazie mille per la cena-

-Aspetta Harry- intervenne la padrona di casa- guarda, fuori diluvia, non vorrai tornare a casa con questo tempo. Rimani a dormire qui da noi, ti farò preparare in un secondo la stanza degli ospiti-

-Astoria sei molto gentile, davvero ma posso pur sempre smaterializzarmi a casa mia-

Draco sentì il corpo della moglie irrigidirsi di colpo. Oooh, qualcosa non stava andando secondo i piani allora…

Le Greengrass si scambiarono immediatamente uno sguardo allarmato. Poi, con finta nonchalance, Daphne si alzò e si posizionò di fronte al Prescelto. Lo guardò con i penetranti occhi azzurri, sorrise con quelle labbra peccaminose e poi  -Rimani- disse. Bella come una Veela, pericolosa e seducente come una Sirena.
Draco dalla sua postazione quasi potè sentire il cuore del Grifondoro accelerare di colpo e le budella contorcersi. L’idiota infatti mise su un espressione ebete degna del peggior Tassorosso e farfugliò un “Ok” imbarazzato.

-Perfetto allora!- intervenne ancora Astoria- Daphne cara, ci pensi tu ad accompagnare il nostro ospite nella sua stanza?-

La bionda annuì, prese un Potter sempre più imbarazzato per mano e lo condusse verso le camere da letto, troppo sconvolto per augurare anche la buonanotte ai padroni di casa.

-Immagino che la tua cara sorellina resterà più del necessario nella sua stanza vero?-  chiese Draco, una volta nella loro camera da letto, al sicuro da orecchie indiscrete.
L’unica risposta che ebbe fu una risata e un sorriso soddisfatto sul viso di porcellana della moglie.

-Io sono il Principe delle serpi, il Re degli Inganni, ma tutto questo è troppo anche per me. Per Salazar, siete delle Arpie, era un piano congegnato fin dall’inizio! Avevi già fatto preparare la stanza degli ospiti vero? Non posso credere che siate così sfacciate da arrivare fino a questo punto- 

Astoria prese a spazzolarsi i lunghi capelli mori sotto gli occhi sconcertati del marito.
-Vedila così, domani mattina troverai a colazione un Harry Potter decisamente più allegro e rilassato…-

Draco sbuffò.

-Certo, Daphne avrebbe potuto Smaterializzarsi direttamente a casa sua, ma è meglio che Potter si abitui a quest’ambiente… -aggiunse poi- …dopo tutto, se il piano procede come lo abbiamo programmato, presto voi due sarete cognati. Non sei contento amore?-

In quel momento Draco Malfoy sentì qualcosa rompersi: le sue speranze di avere una vita tranquilla andarono in frantumi. 




Credo che sia una delle cose più nonsense che abbia mai scritto, ma vabbè. Tutto per distogliere l'attenzione dalla sessione estiva. 
Baci 
luna 

 
  
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