Tokyo,Giappone
Quello era un giorno importante, poichè erano passati dieci anni da quando due persone particolari erano andate a vivere in una certa palestra.
Se solo qualcuno avesse avuto voglia di festeggiare.
Adesso Akane viveva nel centro di Tokyo da quando, sei anni prima, il suo fidanzato se ne era andato senza spiegazioni.
Ora però era felice, o almeno questo è ciò che tutti credevano: aveva voluto allontanarsi da tutti e adesso si era costruita una nuova vita come allenatrice di arti marziali.
Quel sabato la palestra era chiusa e Akane era uscita dal centro commerciale con in mano una montagna di sacchetti, quando la sua attenzione fu attirata dai volantini affissi ad una bacheca.
Erano tre: il primo diceva "servizio da tè completo per vere casalinghe", il secondo "investite nella nostra banca e non ve ne pentirete" e il terzo "piangi per ogni cosa? Vieni nel nostro studio psichiatrico".
Un filo di nostalgia le venne ricordandosi dei parenti che aveva lasciato a Nerima: una donna di casa, un'approfittatrice e un uomo che si emoziona facilmente.
Andando più avanti vide un negozio di spade e la nostalgia aumentò: quante volte si era sentita chiamare "cara Akane Tendo".
Accellerò leggermente il passo, ma inciampò e sbatte contro un uomo che, per scusarsi, le regalò un okonomiyaki.
Akane lo mangiò in fretta cercando di non pensare all'unica ragazza al mondo che girava sempre con una gigantesca spatola.
Poi alzò gli occhi al cielo e vide una ragazza che stava appendendo la sua biancheria.
Quasi riuscì a sentire il vecchiaccio urlare: "Akanuccia!".
Cercò di non guardare nulla per evitare che la nostalgia prendesse il sopravvento, ma sbattè contro la vetrina di un negozio di animali nella quale erano esposti un cane, una gatta, un pesce, un papero e una tartaruga: si ricordò sia della gatta morta che del papero miope.
La nostalgia era devastante e Akane tagliò per un vicolo dove non c'erano cartelli, ma passò davanti ad un uomo, proalmente un vagabondo, che si era accampato lì e sentì gli occhi lucidi: si ricordava ancora quando aveva scoperto di averci dormito vicino così tante volte.
Era quasi a casa quando il vento le fece arrivare in faccia un volantino del WWF in cui spiccava l'immagine di un panda e le prime lacrime cominciarono a solcarle il viso.
Allora corse, casa sua era lì davanti! Aprì la porta e trovò davanti all'ingresso un volantino del circo che diceva:" tigri, acrobati e magie: trasformeremo un uomo in donna"
Quello fu il colpo di grazia: tutte le lacrime che Akane aveva trattenuto per SEI anni uscirono tutte insieme e pianse e pianse e pianse fino a che non fu sera.






- Sei proprio una piangiona- Akane si girò e sulla porta c'era lui, l'uomo che le aveva donato l'amore e che poi se l'era portato via, spezzandole il cuore.
Lui si avvicinò, le fece chidere gli occhi, avvicinò le labbra e la baciò.
Quando Akane aprì gli occhi lui era sparito, ma Akane era certa che non si fosse trattato di un sogno