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Autore: Toms98    10/06/2016    1 recensioni
Quante possibilità ci sono per la popolazione umana di salvarsi dai pericoli di questo mondo? Isis, pandemie, guerre, minacce nucleari: c'è veramente qualcuno che può salvare l'umanità da tutto questo? Forse nessun uomo può farlo, ma non c'è nessun'altro? Il colonnello McRonald è stato incaricato dal governo degli Stati Uniti di ricercare uomini con capacita al limite del normale. Ne uscirà fuori un team composto da un pugile-cavia da laboratorio russo, un'apprendista ninja, un giovane con un bordone "magico", un genio con un tumore al cervello e un assassino. Ma basteranno tutti loro, guidati dal colonnello e dalla rossa Lauren, nel loro arduo compito?
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- La domanda è un’altra, signore - disse la rossa trentenne - Accetteranno di unirsi a noi? -
- Ne sono certo. All’inizio ci odieranno, odieranno il mondo, odieranno chiunque dovranno difendere. Poi capiranno che è nel loro destino, dobbiamo solo aiutarli. -
- Signore - aggiunse infine Lauren - Forse corre troppo -
- Perché? -
- Dovremmo prima fare di modo che non odino quello che sono diventati -
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Chaotic'
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EPILOGO- Una via solitaria
Casa Bianca, Washington, USA
Il presidente degli Stati Uniti chiamò la sua segretaria. Voleva andare ad una convention sull’ambiente, più per propaganda che per amore della Terra, e chiese di avere la propria scorta personale. Il colonnello Donald McRonald, capo della sicurezza alla Casa Bianca, non si fece attendere e entrò subito nello Studio Ovale. << Voleva, Signore? >>
<< Mi servirebbe la mia scorta, ma non tutta al completo, prenda solo gli elementi che più ritiene adatti! >>
<< Subito, Signore! >>
<< Ah, un’altra cosa. Il signor Rodriguez ha rinviato ancora la presentazione dei prototipi del progetto Pace Army, quindi dica pure ai suoi uomini che non dovranno lavorare questo sabato. >>
<< Riferirò! >> disse Don, poi uscì dalla stanza.
Erano passati sei mesi da quando la S.O.S. era ufficialmente morta e lui dava l’apparenza di aver superato la cosa. Ma sperava, sperava che quella presentazione, di cui ben conosceva gli esiti, non avvenisse mai. Era già stata rinviata molte volte, ma non riusciva mai a capire perché. Chiamò quindi l’unica persona che in quel momento poteva trovar quelle informazioni.
Smith and Jones Lawyers Office, New York, USA
L’avvocato John Smith aveva appena finito di parlare con uno dei suoi più importanti clienti e aveva dichiarato la pausa premio di un’ora. Ergo, tutti gli impiegati che lavoravano per lui avevano diritto a non lavorare per un’ora. Questa cosa piaceva sempre molto alla segretaria neoassunta Lauren Julie Heart. Era tornata a New York dopo molto tempo, ma la aveva lasciata come quanto era partita, caotica e stressante. La pausa premio era in assoluto il momento che preferiva. Proprio dopo che era iniziata la pausa, il cellulare le squillò. Vide il numero e rispose come se fosse in gioco la sua vita.
<< lo avete trovato? >> chiese lei a Don.
<< Cos... Ah, quella cosa! Beh... No... >> rispose lui prima spiazzato poi affranto.
<< Merda, Don! Sappiamo tutti e due che lui era in grado di sopravvivere ad un’esplosione del genere! >>
<< Supponiamo tutti e due così, ma non ne siamo certi. >>
Lauren provò a controbattere, ma siccome il suo mentore aveva ragione, si limitò a domandare perché avesse chiamato. << Volevo chiederti se fra i vostri clienti c’è Lord... Guillermo Rodriguez. >>
<< Sì, perché? >>
<< Riesci a scoprire quali problemi ha nella produzione dei droni? >>
<< Sì, posso provare! >>
Prima di mettere giù, Lauren chiese se avevano notizie di Maximilian. << So solo che è in isolamento nella prigione segreta, ma non so se sta bene o meno. >> rispose lui sconsolato, poi salutò la ragazza e concluse la chiamata. Nel frattempo, Lauren si era diretta verso un computer dell’azienda e stava cercando più informazioni possibili.
Prigione Segreta di Fort Dodge, USA (Cella di isolamento)
Una massa di capelli spettinati e una barba incolta inquadravano il viso stanco e incavato di quello che una volta era il generale Maximilian Thomson. L’uomo fu prelevato da altri due che lo portarono in una stanza per gli interrogatori, passando anche dall’ala femminile. Una delle prigioniere, una giovane di colore, lo fissò dall’inferriata e gli sputò addosso. Senza neanche pulirsi, Maximilian entrò nella stanza e si ritrovò di nuovo di fronte al suo aguzzino.
<< Signor Thomson >> disse l’uomo, poco più alto di lui, ma biondo e con un paio di occhiali da vista che gli davano un’aria da generale nazista.
<< Sempre stronzo Rupert! >> rispose Maximilian.
<< Peccato che lei non abbia ancora capito che sono qui solo per aiutarla! >> disse l’interrogatore alzandosi e voltandogli le spalle, poi continuò << Riteniamo che uno o due dei vostri uomini possano essere sopravvissuti all’esplosione. In più è sparito il JFK 486921 in sua dotazione. Può darci una spiegazione? >>
<< Ve l’ho già detto: l’Explosion è esploso a causa dei colpi presi e dubito che quei due siano resistiti. >>
<< E io le ho già detto che non le credo, quindi farebbe meglio a dirmi tutta la verità. >>
Maximilian stette in silenzio per altre due ore, poi fu torturato e se ne tornò nella sua cella. Ora era quella la sua routine, ma resisteva a denti stretti. Doveva rispettare il piano se voleva che funzionasse, ma iniziava ad esserne stanco. << Marco! >> bofonchiò fra sé e sé << Dove siete finiti! >>
Foresta vicino alla base della ARMED, USA.
Sei mesi prima
Come se avesse acqua nei polmoni, Shawn tossì e riprese a respirare affannosamente fra le macerie dell’elicottero in fiamme. << Cazzo! Non me l’aspettavo! >> disse ad alta voce.
“Sei virtualmente immortale e hai paura?” chiese l’immancabile Aracnus. “No, ero sicuro che non mi avresti ucciso!” rispose mentalmente lui. Il demone rise e rispose: “Male, non dovresti mai fidarti di un servo di Satana”.
I due risero, ma quello che sentì Alfred, sceso dall’Exlposion 711, reso invisibile dal suo congegno, fu solo la risata del giovane. Uno dopo l’altro scesero tutti quanti, ultimo Marco, che aveva partorito il piano della finta fuga in elicottero per proteggere la partenza del jet. << Ha funzionato? >> chiese Marco.
Shawn si alzò e indicò con ampi gesti il relitto dell’elicottero esploso, poi chiese ironico: << Tu dici? >>
Marco si lasciò scappare un sorriso, poi salì su un masso e si mise a parlare alla squadra: << Allora, ora sappiamo che Lord WarFighter vuole costruire un esercito di droni per attaccare e conquistare il mondo. Al di là della banalità del suo piano, ci ha battuto già due volte e la prossima sarà decisiva. In questo momento non siamo in grado di combatterlo, ma possiamo ostacolarlo. Stando a quello che ha scoperto Alfred, le fabbriche per la produzione dei droni sono in Messico, ed è lì che andremo. Attaccheremo gli stabilimenti, fermeremo la produzione, e quando saremo pronti, torneremo qui e lo attaccheremo. Saremo soli per molto tempo, braccati, osteggiati, affrontati. Ma se questa è l’unica strada per salvare il mondo, allora noi la prenderemo! >>
Un urlo di rabbia e voglia di vincere si levò dal gruppo. Salirono sul jet che partì a tutto gas alla volta di Città del Messico.
Industrie “New World Technology Inc.”, Islanda
Ora

Guillermo Rodriguez buttò all’aria l’ennesimo fascicolo sull’ennesimo attacco ad una sua fabbrica. Poi decise di andare alla zona delle celle, dove stavano i prigionieri. Prese la prima chiave e aprì la cella.
<< Ne abbiamo già parlato, lo sai? >> disse al prigioniero << Tu sei un elemento molto valido, e valutando che ti ho salvato la vita potresti darmi una mano a risolvere il mio problema. Ho questo gruppetto di teppistelli che continua a danneggiare le mie produzioni. Per l’amor di Dio, non ho fretta di comandare il mondo, ma sai a lungo andare è snervante. Ora, io ti prometto la libertà, ma tu mi dai una mano ad ucciderli, va bene? >>
La prigioniera si alzò, lo fissò da sotto i suoi capelli castani e disse semplicemente: << No! >>
Lord WarFighter la fissò con rabbia, ma ormai si era arreso. Le afferrò la faccia con una mano e la tenne per le guancie. << Ti ho salvata >> disse << perché avere un ostaggio è sempre utile, ma a volte penso che avrei dovuto lasciarti morire, signorina Stess! >>
Angelique colpì il suo braccio e gli fece perdere la presa sul proprio volto. Guillermo la fissò per un minuto buono, poi si alzò e se ne andò, sbattendo con violenza la porta della cella. Dalla piccola finestrina della prigione, Angie fece capolino con la testa e gli rivolse le sue ultime parole di quella discussione: << Comunque puoi chiamarli con il loro nome, quei “teppistelli”. Sappiamo tutti e due che sono la S.O.S.! >>
Il Lord si fermò. << La S.O.S... >> disse, con una nota di insicurezza << è morta, tanto tempo fa! >>
Poi se ne andò stizzito, per evitare di sentire le beffarde risate della ragazza, ma non appena chiuse la porta, riuscì a sentire solo l’ultimo urlo della ragazza.
<< La S.O.S. non morirà mai! Noi non moriremo mai! >>

Ringraziamenti
Prima dei ringraziamenti veri e propri devo parlarvi delle citazioni di queto capitolo, che apre e chiude con pezzi di canzoni. Il titolo è infatti la translitterazione della prima frase di "Boulevard of Broken Dreams" dei Green Day, mentre il finale è un omaggio a "Make Room!!!!" dei My Chemical Romance. Infine lo studio di avvocati dove lavora Lauren è lo Smith and Jones gestito da John Smith, nome in incognito del Dottore in Doctor Who, e Jessica Jones, personaggio della Marvel che ho apprezzato nella serie omonima su Netflix.
Ora passiamo ai ringraziamenti. In primo luogo ringrazio tutti voi che avete seguito la storia dall'inizio alla fine - anche tu che stai leggendo adesso - chi con più e chi con meno interesse, ma comunque tutti (spero) divertendosi e appassionandosi alla storia e ai personaggi. Una per tutti, ringrazio SapphireLynx, che mi recensisce da quando ancora si chiamava xX_Shadow_Xx, che ha sempre espresso il suo parere sulla mia storia e mi ha aiutato con le sue opinioni a migliorare la trama e le relazioni tra i personaggi. Infine ringrazio chi ancora non ha letto la storia e forse in futuro lo farà, e spero che possa apprezzare la storia come la apprezzo io quando la rileggo.
Sono, insomma, soddisfatto di quanto ho scritto, e spero che qualcosa vi rimanga di questa mia storia.
Infine ringrazio i miei amici, che mi hanno spesso consigliato modifiche da apportare o mi hanno spronato quando (mea culpa) non avevo voglia di scrivere. In particolare ringrazio Antea, la quale è diventata la mia beta anche per poter prendere in giro i miei personaggi e criticare la stupidità di Marco in praticamente tutto quello che fa. Io non la capisco, ma mi adeguo e la ringrazio.
Infine ringrazio tutte quelle altre opere, siano esse canzoni o film o libri o serie tv, che mi hanno in un qualche modo ispirato. Un ultimissimo grazie va infine ai miei prof (wow, sono ridotto veramente male) per avermi insegnato a ragionare con la mia test e per tante piccole informazioni che non ho fatto a meno di inserire nella mia storia (tipo la parte sulla filosofia nel prologo, o altre varie cose sparse nei vari capitoli).
A tutti voi, sia chi ha apprezzato, sia a chi questa storia non piace, mi sento di dire solo una semplice parola:
GRAZIE.
L'avvetura di Caos non è certo finita qui. A breve pubblicherò due spinoff incentrati, in modo diverso, sui personaggi meno "importanti" della storia, per arrivare, quando Caos compirà due anni (uff, certo che ce ne ho messo di tempo), a portarvi il sequel, con il ritorno di tutti i personaggi. Spero che possa piacervi quanto vi è piaciuto questo o addirittura di più.
Ci vediamo presto.
Con affetto
Toms98J
   
 
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