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Autore: miriel67    14/04/2009    2 recensioni
Avete mai pensato come sarebbero gli elfi se ancora vagassero su questa terra...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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a11 Passeggiarono silenziosi, mentre il sole pallido e luminoso dell’inverno rischiarava la pineta. Si trovarono davanti al mare, con i primi gabbiani che rauchi gridavano, andando a caccia.
-Dobbiamo scegliere- Elladan si era girato verso di lei.
- Non sono pronta, non ancora-
Laurel fissava la distesa azzurra davanti a sé, mentre il vento le stava scompigliando i capelli.
- Pensi a mio fratello?- Elladan si sarebbe voluto mordere la lingua, ma le parole erano uscite lo stesso.
Laurel si voltò e lo guardò intensamente.
-Non sei forse il figlio di Elrond e Celebrian, i miei pensieri non ti sono celati-.
- Sono solo un mezzoelfo, e non sempre riesco a leggere il pensiero.-
Lei mosse semplicemente la mano e gliela pose sul volto. Allora Elladan comprese che Elrohir non era più nei suoi pensieri.
Si voltò verso di lei e la baciò. Lei rispose al suo bacio.

Galadriel avvicinò la tazza di the alle labbra.
-    Ora devono fare una scelta-

-La notte dell’ultimo dell’anno Vingilot farà per l’ultima volta il tragitto verso la Terra Imperitura-.
La voce di Daniel ruppe il silenzio.
-Si lo so, dama Galadriel me l’ha detto.-
Laurel si girò verso la pineta. Il sole era già alto e la spiaggia prima deserta pian piano si stava riempiendo di villeggianti che passeggiavano sulla battigia, ben riparati da cappotti e piumini.
-    Andiamo-
Corsero via, rapidi e veloci. Arrivarono dove Daniel aveva lasciato la moto, vicino al suo albergo.
-    Vuoi che me ne vada?-
Elladan non capiva, ma Laurel semplicemente gli mise un dito sulle labbra per farlo tacere.
-    Amami-
Gli prese la mano e insieme salirono verso la sua stanza.

Laurel danzava fra le luci morbide del Salone del Fuoco. Ed ogni piccolo passo di danza era scandito da grazia e armonia. Sorrise quando la musica finì e accettò il bicchiere di idromele che Elrhoir le porgeva.
Dama Galadriel si avvicinò a Elladan e si sedette vicino a lui.
 -È bella vero?-
- Splendida come un raggio di sole di mattino, nonna.- Elladan abbassò gli occhi.
- Non puoi impedire al tuo cuore di sentire ciò che senti nipote mio, è il tuo sangue umano.-
- Ma nelle mie vene scorre anche il sangue dei Priminati.- Un lampo negli occhi.
- Noi Elfi amiamo, ma non conosciamo la passione come gli umani, non disprezzare questo dono e quello che il tuo cuore ti suggerisce.-
Dama Galadriel posò la mano affusolata in un gesto affettuoso su quella del nipote.
Elladan non rispose, la danza era ricominciata e suo fratello danzava con quella bellissima fanciulla. Si decise, sarebbe partito a caccia di orchi il giorno seguente.

Laurel si svegliò.
Aveva dormito e la cosa la stupì. Daniel era profondamente addormentato al suo fianco. Si alzò e infilò la prima cosa che le venne in mano.
Le luci del pomeriggio cominciavano a tingere di rosso il panorama. Per la prima volta, dopo un tempo che non aveva inizio, era felice e serena. Scostò le tende e guardò il sole che lentamente tramontava. Respirò profondamente e si girò. Daniel era sveglio e la stava guardando. Nessuno dei due disse una sola parola, era del tutto inutile e superfluo.


Elladan allacciò le bisacce alla sella del cavallo. Sua sorella silenziosamente lo aveva seguito.
-    NÎm gwador, I man ceríg?-*
-    Undomíel, na faro orchoth -**
-    Non mi mentire, Niphrendil -***
-    E come posso mentire alla Stella del Vespro?- il tono ironico e scherzoso di sempre.
Arwen accarezzò il viso del fratello e guardandolo con dolcezza gli disse:
-    Non negare al tuo cuore, quello che il tuo cuore desidera. –  
Elladan la salutò e mentre spronava il cavallo al galoppo, vide suo fratello che lo seguiva con lo sguardo, mentre attraversava il cancello d’ingresso del palazzo.

Galadriel lasciò fluire i suoi pensieri verso le spiagge di Aman. Pensò al tempo che era stato, allo splendore di Lorien e di Gondor, pensò a Luthien e ad Arwen. Dovunque fossero il suo pensiero non riusciva a raggiungerle. E si sentiva terribilmente sola. Guardò il sole tramontare e mentre gli ultimi raggi toccavano la superficie del mare, vide le bianche vele di Vingilot ammainate ed in attesa, nascoste agli occhi degli uomini.

-Mamma guarda laggiù c’è una nave bellissima, tutta bianca!- La giovane donna prese in braccio il bimbo che indicava un punto indefinito nel mare, lei non vedeva nulla e sorrise pensando a quanta fantasia aveva suo figlio.
* fratello mio, che cosa fai?
** a cacciare orchi, Undomiel
*** Bucaneve

   
 
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