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Autore: DanieldervUniverse    10/06/2016    3 recensioni
Si può dedurre chiaramente che Kefka non sia l'unico clown nel multiverso, e guarda caso un suo modesto collega assai più famoso è capitato, forse per sbaglio forse proprio per volontà di Shinryu, in Dissidia, e come ben sapete se due teste geniali ma malate entrano in contatto... altro che scintille.
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kefka Palazzo, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Autore N: Eccomi di nuovo in “opera” signore e signori, con una short semplice e simpatica.

Daniele II N: E finalmente sento una parte di me che si realizza.


-Qual è il segreto del successo, amico mio?

-Oh oh oh oh oh, vediamo... un bel sorriso!

-Esatto!

Terra si strinse le braccia al corpo, tremando, il contenitore di popcorn in bilico sulle sue ginocchia.

Era in una delle sale della torre di Kefka, seduta su una sedia solitaria di fronte a quello come sembrava una specie di palco.

Deglutì, terrorizzata, cosciente che da un momento all'altro sarebbero iniziati i fuochi d'artificio, e che gli artificieri erano tutto fuorché raccomandabili.

-Indovina un po'- s'intromise una voce squillante, rompendo il silenzio e facendo squittire di terrore la poveretta -Cosa si nasconde nelle ombre del parco a notte fonda?

Il sipario si aprì stridendo, rivelando un singolo faro che illuminava un ombrello (nero) che copriva il volto di una singolare figura: elegante negli abiti rosa di pizzo, ben curati e tirati a lucido, i guanti immacolati, seduta in posa elegante su una panchina.

-Oh, che notte oscura- proseguì una seconda voce in falsetto, che irrigidì sul posto la povera Terra, incapace anche di tremare dalla paura -Chissà cosa capiterà, oh povera me. Questa città è vittima dei suoi incubi!

-Sento una voce disperata nell'oscurità!- esclamò la prima voce, cercando di sembrare seria -Eccomi! Accorro!

Una forma oscura si sollevò da dietro la prima, agitando un grande mantello nero e lurido -Sono qui! Chi soffre?

-Oh, io- rispose la figura sotto l'ombrello -Sono perduta, sono sola in questa notte oscura.

-Oh non temere innocente creatura. Sono qui per salvarti.

-No, solo uno può salvarmi.

-Chi allora? Dimmi chi, se non me?

-Oh, ma le chi sarà mai?

-Io? Io sono il figlio della Notte, il prodotto della matematica, il genio delle entrate volanti, l'ombra che ti segue ovunque, anche di notte, io sono Batman!

-Ohhhhhhh, Batman, ma tu non lo sai.

-Cosa?

-L'unico che può salvarmi è... il Joker!

A queste parole l'ombrello si richiuse, rivelando il volto maligno del Principe Clown del Crimine, che scoppiò a ridere sguaiatamente, tanto da far saltare la povera Terra dal terrore, rovesciando i popcorn a terra gridando a pieni polmoni, fino a cadere in ginocchio in lacrime.

Il Joker si sollevò in piedi, puntando l'ombrello e sparando alla sua nemesi: i proiettili si riversarono a fiotti fuori dalla punta dell'oggetto, crivellando la figura in nero che cadde a terra in preda ad un grido d'agonia.

Quindi il criminale si strappò di dosso i vestiti, rivelando la sua elegante tenuta viola, con cravatta gialla e fiore verde all'occhiello.

-AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH! È proprio vero che giocare con i giocattoli degli altri è più divertente!- osservò ghignando, rimirando l'ombrello del Pinguino nelle sue mani -Devo assolutamente comprarmi uno di questi un giorno, sono sicuro che a Harley piacerà!

Quindi gli cadde l'occhio sulla povera Terra, raggomitolata al suolo e scossa da singhiozzi, quasi delirante.

-Oh, quale inconsueta visione: una bimba che piange.

-Oh maledetti figli di un sottomarino!- esclamò Kefka, strappandosi di dosso gli abiti bucati da “Batman”, dimostrandosi indenne in quanto i proiettili del Joker erano rimbalzati sul suo Protect, per poi dirigersi verso Terra come una furia -Ti avevo detto di guardare tutto, stupida bambola! Come osi distrarti!?

La strattonò violentemente, agitandola come se fosse una marionetta -Hai rovinato tutto, lo sai!? Lo capisci!? Ti avevo dato un ordine!

-Orsù, non buttarti giù Kefka amico mio!- esclamò il Joker, scendendo baldanzoso e ballerino giù dal placo improvvisato.

Il clown si arrestò, lasciando cadere la ragazza traumatizzata a terra, mentre il collega lo raggiungeva.

-Avrà anche toppato di brutto ma almeno non manca di impatto. Guarda là come trema! Questo spettacolo è un successo, dovremo farlo ancora e vedere cosa succede!

-Dici?- chiese sorridente Kefka -A me sembra che se non stiamo attenti potremmo far morire dal ridere.

I due si concessero una risata sguaiata.

-Ahahah guardala, balbetta come una bambina che vuole la mamma per succhiare!- esclamò il pagliaccio rosso, indicando Terra che delirava con gli occhi vacui.

-Allora andiamo di là a prepararle un biberon! Sono sicuro di avere una ricetta “scioccante” da qualche parte!

I due si concessero un altra risata accompagnata da una serie di piroette aerodinamiche.

-Orsù vieni bambolina, ti aiuto io- si offrì il Joker, tendendo una mano alla povera Terra.

Quella, come se fosse in trance, la prese senza timore e venne travolta dalla letale scarica del congegno che il clown viola teneva sempre attaccato alla mano.

-AHAHAHAHAHAHAH! Guardala come frigge!

Senza aggiungere altro Joker la lanciò al collega che la prese al volo, improvvisando una mezza posa di danza.

-Oggi si balla col diavolo, tesoro!- sghignazzò Kefka, scaraventando la poveretta di nuovo verso il clown viola, che non mancò di farle lo sgambetto con la maniglia dell'ombrello.

Terra cadde impotente dentro una scatola di fuochi d'artificio, restando incastrata.

-Waky waky, zuccherino- fece il clown viola, mentre si apprestava a dare fuoco alle polveri con un accendino.

-Fermo! No, non così. Questa è la mia bambola, mi serve per dopo!- esclamò Kefka, spegnendo la fiamma con il proprio piede, lasciandolo fumare.

-Perché? La vuoi gonfiare e spassartela!?

Un altra agghiacciante risata, condita da Kefka che cercava con noncuranza di spegnersi il piede, saltellando su quello buono.

-Va bene, il divertimento è durato abbastanza. Ora- dichiarò il pagliaccio rosso, sedendosi sull'unica sedia disponibile nella stanza, al contrario -Parliamo di affari.

-Oh, dritti al sodo eh?- replicò il Joker, scagliando l'ombrello scarico da qualche parte con noncuranza ed estraendo un sigaro dalla sua dispensa speciale -Ne vuoi uno?

-Volentieri- replicò Kefka, inclinando la sedia per prenderlo.

-Hai da accendere?- domandò il clown viola, al che il pagliaccio rosso fece scattare il proprio pollice destro in alto, accendendo una fiammella sopra di esso.

Senza dire altro l'interessato si chinò per accendere il sigaro, facendosi quindi indietro per permettere al collega di badare al proprio in pace.

-Allora!- esordì Kefka, prendendo una bella boccata -Cosa ne dici di...

Il sigaro esplose in una nube di fumo verde, facendo tossire ripetutamente il povero clown, mentre il collega rideva senza ritegno.

-AHAHAHAHAH! Impagabile! UHUHUHUH! Mi serve un posto dove sedermi, prima di crepare!- gridò reggendosi l'addome.

-Agh caff caff lì...- riuscì a dire Kefka, indicando una sedia di acciaio rinforzato che torreggiava in un angolo.

Joker ci sì buttò sopra, travolto dall'ilarità, e venne accolto da un improvvisa scossa elettrica che lo spedì in aria, facendolo atterrare pochi metri più in là.

Stavolta fu Kefka a ridere come un pazzo, arrivando a cadere dalla propria sedia per la foga.

-Ehi!- esclamò Joker, balzando in piedi di colpo, con un nuovo ombrello in mano.

-Cosa?- rispose l'altro, con lo stesso tono.

-Indovina un po'- riprese il primo, avvicinandosi al collega quasi di corsa -Chi c'è in città.

-Il Circo.

-Esatto, proprio qua!- il Joker si allontanò di colpo, mentre Kefka lo imitava, specchiando il movimento.

-È arrivato il Circo- ripartì il pagliaccio rosso.

-Sempre puntuale!- gli fece eco il collega.

Quindi estrasse il piede di porco dalla giacca e lo lanciò a Kefka.

-Ma che ci fa!

-Il Circo in città?!

I due ruotarono i propri arnesi nella mano destra, prima di afferrarli con entrambe le mani e avanzare baldanzosi, sincronizzati.

 

J&K    È arrivato il Circo

il Circo giù in città.

Tutti vogliono vedere

J         Nei Saloni!

K        Nei Balconi!

J&K    Sempre il Circo ma si sa!

 

I due fecero compiere ai propri strumenti un altra giravolta, prima di fare un salto mortale all'indietro e iniziare un abile gioco di piedi.

 

J      Viene il Circo

K     Nelle case e nelle valli

J        Tutti quanti senza calli

K       Volevano i suoi balli

J        Ma noi sappiamo entrambi

K       Senza offese e senza drammi

J&K   Che c'è un clown in quella ressa

Più impiegato di una commessa

 

Quindi i due fecero la ruota l'uno verso l'altro, stringendosi la mano e indietreggiando di colpo con un sinuoso movimento di spalle, prima di voltarsi e correre sul paco con le braccia in aria.

Nel mentre una figura sinuosa in ombra corse a recuperare Terra e portarla via.

 

J         Clown che balla

K        Clown che salta

J         Clown che canta

K        Clown che gioca

J         Con la palla

K        Quante cose tutte assieme

J         Quanti pozzi nelle fiere

K        Un clown è essenziale

J&K   Un clown è amore funzionale

 

Ed ecco che a comando Harley Quinn e Terra, vestite con due candidi abiti da ballerine dell'opera, apparirono dai lati del palco, ruotando su una gamba sola a passo di danza finché non raggiunsero i due e caddero sul loro grembo.

 

J       Ricordo il Circo

K      C'era un clown

J       Che sorrideva

K       A bocca aperta

J        A mano fiera

K       Mi prese con se

J        Mi portò sul palco

K       E lì successe

J&K   Sentii il ghigno e

sorrisi al coniglio

 

Harley e Terra menarono un calcio verso l'alto con la gamba, prima di alzarsi con una piroetta, tenendo i rispettivi clown per mano.

Quindi ripeterono il movimento al contrario, tornando in braccio ai due, inclinandosi verso il basso mentre la gamba esterna scattava in alto.

Joker e Kefka si alzarono in piedi, compiendo un giro intero delle sedie con le due in braccio, prima di lasciarle a terra.

Come colpo finale le ragazze estrassero due eleganti parasole bianchi e si unirono alla danza dei loro partner.

 

J      Splende il Sole

K     Quando c'è il clown

J      Tira il vento

K     Quando c'è il clown

J       Piove e grandina

K      Quando c'è il clown

J       Se ti vede da lontano

K      Non scappare col Sultano

J        Fatti un giro sulla mano

K       Prendi al volo il deltaplano

J&K   Segui il Clown nel suo progetto

E cogli al volo il suo gran diletto

 

Terra e Harley aprirono i loro parasole con un inchino prima di farsi indietro lasciando a Joker e Kefka lo spazio per mettersi una mano sulla spalla a vicenda.

 

J       Sapevo già da piccolo

K      Che un sorriso è sinfonia

J       Quando ero ancora scricciolo

K       Sognavo la follia

J        Un sorriso per la via

K       Una vita di magia

J&K   Ecco perché sono un clown!

 

I due scagliarono i propri arnesi per aria, prima di eseguire un mezzo inchino e cominciare a danzare in coppia, mentre Harley e Terra si fermarono in posa sincronizzata dietro di loro.

Joker e Kefka continuarono per qualche altro secondo, prima di cadere in ginocchio aprendo le braccia, al che le due ragazze compirono un triplo salto, atterrando in posa al loro fianco, con una spaccata e i parasoli verso l'alto.

A quel punto tutti i contenitori di fuochi artificiali esplosero allo stesso momento, illuminando l'intera Torre e tutti i laboratori, accompagnati dalla diabolica risata dei due.


L'agghiacciante risata riempì i corridoi del Santuario di note vibranti e raccapriccianti, facendo accapponare la pelle persino a Mateus.

-Maledetti clown- sibilò tra i denti, reprimendo un brivido -Non riesco a sopportare l'idea che si possano muovere a piede libero. Come può Chaos aver portato un altro folle idiota tra le sue schiere?

-Avresti preferito un altro imperatore per farti concorrenza?- domandò Garland, seduto sul suo trono nella fortezza, cercando di togliersi di torno la seccatura del biondo brillante.

-Almeno ci sarebbe più silenzio- intervenne Kuja, intento a rimirarsi le unghie seduto su una colonna spezzata nel colonnato alla sinistra del trono.

-Neanche io condivido questa scelta- si fece sentire Gabranth, in posa alla diretta sinistra del paladino di Chaos (dalla parte opposta a Mateus) -Kefka da solo è imprevedibile, ma con il suo nuovo compare sarà impossibile controllarli o prevenire i danni che causeranno.

-Non importa chi o che cosa- disse Ex-Death, affiancato da Gilgamesh e Nube Oscura sulla rampa che portava al trono -Alla fine tutto è destinato al Vuoto.

-Oh Vuoto Vuoto Vuoto Vuoto Vuoto Vuoto! Ma non sai parlare d'altro!?- chiese Tidus, tirando l'ennesima pallonata alla parete, riprendendo la palla al volo con un calcio rovesciato.

Il mercenario mascherato si concesse una grassa risata, prima di essere zittito da un “occhiata” di Ex-Death.

-Perché non potete essere tutti come Sephiroth e Cloud, che stanno in silenzio e sopportano?- disse a denti stretti Garland, indicando i sue SOLDIER, il primo che contemplava la scena con occhi freddi e distaccati, dal colonnato alla destra del leader, mentre il secondo si nascondeva nella sua ombra, tenendoli bassi.

-Un predatore aspetta che la preda sia vulnerabile prima di colpire. Solo a quel punto ruggisce vittorioso- replicò sibilante Sephiroth.

-Perché ti ostini a giustificare l'operato del nostro dio, Garland, quando è evidente che nemmeno tu concordi con le sue azioni?- domandò la strega, dal fianco dell'Imperatore.

-Quello che Chaos decide non può essere cambiato- rispose minaccioso il condottiero, alzandosi in piedi -Da nessuno di voi.

-Questo è quello che ci preoccupa- mormorò Golbez, udibile solo dal Jenoma che stazionava proprio sopra di lui.

-Perché non porti un ambasciata al nostro dio, Garland?- domandò Kuja -Rendigli presente il nostro disagio a dover collaborare non con un clown ma ben due.

-Tch, diplomazia. Se fossi io...

-Ma non lo sei, Imperatore- intervenne Nube Oscura -Tu non sembri comprendere la realtà delle cose, il fine ultimo del mondo e di tutti i suoi esseri.

-Forse siete voi a non comprendere- s'intromise la strega -La vostra visione autodistruttiva manca di apertura.

-Oh no! Non di nuovo!- esclamò Kuja, con tono lamentoso, attirando lo sguardo di tutti -Basta diramazioni filosofiche! Siamo stufi di vedervi bisticciare su cosa il mondo è destinato ad essere!

-Vero! Siete solo un branco di ciarlatani pigri e logorroici!- gli fece eco Tidus, interrompendo le sue evoluzioni.

-E anche vecchi, racchi e... e...- stava dicendo Gilgamesh, prima di rendersi conto dello sguardo ammonitore dei suoi capi -E voglio dire VOI MISCREDENTI!

Estrasse di colpo tutte le proprie braccia, ognuna con una lama (farlocca) in mano -Sfidate la vera natura del Vuoto!

-Forse dovrei portartici di nuovo, sperando che impari qualcosa- replicò Ex-Death, dandogli le spalle ed avanzando verso l'Imperatore e Artemisia, con fare minaccioso.

-Basta così- comandò Garland, facendo apparire la propria lama e piantandola nel terreno con uno schianto -Non so cosa vi spinga a ribellarvi alla volontà del vostro dio ma la parola di Chaos è assoluta. Disperdetevi, e preparatevi alla battaglia. Le forze di Cosmos potrebbero essere già in movimento.

Detto questo il paladino dell'oscurità si avviò fuori dalla sala, attraversandola solennemente per intero, preceduto da Tidus che si gettò impetuoso fuori dalla porta.

Ex-Death, Nube Oscura e Gilgamesh si teletrasportarono altrove, imitati da Mateus e Artemisia, mentre Sephiroth e Cloud si ritirarono nelle ombre.

-Dobbiamo andare- disse Golbez a bassa voce -Dobbiamo avvertirli.

-Non dovrebbe andare uno solo di noi? Almeno per salvare le apparenze?- domandò Kuja, discendendo affianco al compagno.

-Quali apparenze?- intervenne Gabranth, apparendo alla loro destra.

-Maledizione...- si lasciò sfuggire il Jenoma, preparandosi mentalmente allo scontro.

-Abbiamo un compito Gabranth- replicò Golbez -Non ho intenzione di permettere a quei due clown di diffondere la loro follia senza alcun controllo.

-Tradotto vuoi prendere misure precauzionali- riassunse il giudice Magister -Non credere che questa facciata regga. Sono Cicli che so che voi due passate informazioni a Cosmos di nascosto- sussurrò l'uomo.

-Come puoi saperlo?- domandò Kuja, visibilmente sconvolto, ricevendo una gomitata ammonitrice da Golbez.

-Lo so e basta. Ma non mi importa. Ho già fatto presente che non apprezzo la presenza di un altro clown a causare disordine: è già abbastanza difficile sopportarne uno. Per quanto mi riguarda questo deve finire.

I due rimasero a fissarlo in silenzio, cercando di decifrare il volto nascosto dall'elmo (il che non dovrebbe sorprendere, cosa ti deduci se non c'è niente da vedere?), portando avanti una situazione di stallo per alcuni secondi.

-Andiamo- decise Golbez, chiudendo la faccenda -A questo punto esitare non servirà a niente.

-E ti fidi di lui?- domandò il Jenoma.

-Sul mio onore- replicò il giudice, precedendo il mago dietro allo stregone nero -È disonorevole tradire la parola data.


A N: Ed ecco signori e signore il Joker e la sua fida lacché Harley Quinn sono arrivati in Dissidia, e hanno subito incontrato un migliore amico. Già, come faranno Cosmonauti e Caotici a sopportare non uno ma ben due Clown?

DII N: Beh, non resta che scoprirlo.

A N: Alla prossima. Ciao.

  
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