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Autore: __shadow    11/06/2016    0 recensioni
Scappare può essere una liberazione.
Cercava un minimo di felicità e ha incontrato lei, tra i sedili sporchi di un vagone vuoto.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stazione ormai era questo, un posto triste e malinconico che aveva visto milioni di anime allontanarsi in cerca di un qualcosa, qualsiasi cosa che rendesse la loro vita migliore, più felice. Anime che si lasciavano alle spalle tutto, anche l'amore. Per un motivo o nell'altro andavano sempre via.

E tra le tante persone c'erano anche quelle che non avevano nulla da perdere, quelle che scappavano perchè quella città, per non dire vita,non aveva riservato nulla per loro, nulla di buono.

Tra queste persone c'era Sebastian, un giovane ragazzo di 23 anni,  triste quanto solo.

Camminava a passo lento ma deciso verso l'ingresso, muovendosi a fatica tra la folla. Con sè non aveva nulla, solo una borsa contenente alcuni indumenti, qualche banconota di piccoli pezzi, un pacchetto di camel da 20 ridotto quasi alla metà e la sua fidata chitarra. Di valore non aveva che quello strumento ormai, la musica era rimasta l'unica sua amica.

Alzò per un attimo gli occhi al cielo, occhi vitrei colmi di vuoto, e nello stesso attimo il vento gli scompigliò i capelli di un biondo chiaro, fin troppo per i gusti di chiunque, così come la sua carnaggione, quasi a voler ricordare a tutti che il suo desiderio più segreto e profondo era quello di sparire. Il cielo era ricoperto di nuvole scure, restò cosi per alcuni secondi, fino a quando una goccia fredda non gli bagnò il viso percorendone tutta la guancia, come se fosse stata una sua lacrima. Oramai non ne aveva più o comunque sia non ne valeva la pena. Nessuno meritava niente. Era stanco di combattare una guerra che non aveva senso, era stanco di quel posto ed era stanco delle persone. Cacciò fuori l'ultimo soffio di fumo e gettando il mozzicone entrò all'interno della struttura cercando il treno che doveva prendere.

Binario 3, vagone 6, posto 15. 

Prese posto e aspettò riscaldandosi grazie a quel caldo tepore che c'era all'interno.

Oramai pioveva a dirotto e le persone cominciavano a correre a destra a manca cercando un rifugio, ma perchè correre? Era solo acqua.

Le porte si chiusero  e sulle sue labbra violacee si dipinse un debole sorriso.

Un attimo di felicità.

Finalmente stava andando via.

  
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