Un dolore immenso e profondo, peggio della morte, peggio della vita in solitudine. Attimi, ore e più.
   Urla, lacrime, disperazione...il tutto nemmeno concepibile se non si ha mai amato.
   Quella testa dal viso ancora sorridente viene tenuta gelosamente tra le braccia tremolanti; il cielo piange come lui, l'ultimo di loro, dei dodici dorati. Non ha il coraggio di dire addio e mollare la presa, non ne ha la forza.
   Le grida colme di rabbia e disperazione sono le uniche cose che si sentono nel silenzio di quel luogo sacro ormai distrutto; i sopravvissuti di bronzo ed argento stanno fermi attorno a lui, soffrono con lui guardando i suoi bianchi capelli mossi dal vento.
   Di colpo però nulla più si muove, tutto tace mentre Aries sparisce, trasportato via, in un altro tempo ma nello stesso luogo.
   Sa di doversi muovere, la sente, lei è lì.
   Si alza e corre, arrivando al suo cospetto; è diversa ma sente che non è nessun altro se non lei. Le parla, tenta di spiegarsi; comprende poi, si trova quasi cinquecento anni nel passato, ma quasi nulla lì è cambiato.
   Quella sarà ora la sua missione, difenderla fino alla morte, farla trionfare; lascerà tutto raccontato dentro le Sacre Vestigia finché qualcuno sentirà la sua voce.