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Autore: viveremillevite    12/06/2016    0 recensioni
*tratto dal primo capitolo
Sapeva di star commettendo una pazzia ma in quel momento non si sentiva cosciente delle sue decisioni.
Nel suo cuore ruggiva un urlo di speranza,la voglia di scoprire la felicità le picchiava contro la cassa toracica e il petto e partire per un posto lontano e sconosciuto le sembrava l'unico modo di ubbidire al suo istinto di sopravvivenza.
"Fontainebleau,Francia 10:30"
Lesse in uno dei tanti schermi.
In una tasca dei pantaloni scovó il suo telefono,lo prese e lesse l'orario. Mancavano due ore;non le restava che correre ad assicurarsi che i biglietti non fossero terminati.
* QUESTA STORIA è PRESENTE ANCHE SU WATTPAD SOTTO L'UTENTE viveremillevite NON CHE L'UNICA E VERA AUTRICE DELLA STORIA.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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1.

Si sentiva la carcassa svuotata di una persona. La custodia afflosciata di quella che era stata una ragazza. L'alba aveva da poco annunciato con indifferenza l'inizio di una nuova giornata. Del vento leggero e pungente ricopriva la pelle nuda di Cindy,come un freddo lenzuolo. Le coperte erano scivolate via dal suo corpo durante la notte,e al suo risveglio,la ragazza non aveva trovato né la forza né la voglia di ricoprirsi.
Guardava il soffitto e a volte volgeva con astio lo sguardo fuori dalla finestra ,come se tutto il mondo che si trovava al di fiori di essa le stesse ponendo una sfida.
Sapeva di doversi alzare,ma quel giorno,qualsiasi forma di entusiasmo aveva abbandonato il suo corpo.
Poi tutt'ad un tratto,non trovando una regione valida per alzarsi e continuare quella che si costringeva a chiamare vita,scattó giù dal letto. 
Le barriere,i limiti che sin da bambina si era posta,che le avevano impedito di provare almeno una volta il brivido del proibito,l'euforia del pericolo,vennero spazzate via. 
Non sapeva bene grazie a cosa,ma una volta aveva sentito dire che tutti abbiamo un istinto di sopravvivenza incondizionato,che scatta i noi nei momenti di difficoltà.
Quella mattina,Cindy decise di sopravvivere,di vivere,togliere i freni e iniziare a creare la sua storia,gettarsi fra le braccia della felicità al costo di soffocare.
Spalancò le ante dell'armadio e inizió ad arruffare vestiti con i quali riempí un grosso zaino. Sembrava furiosa,qualcuno che era ansioso di scappare perché aveva la polizia alle calcagna.
Dall'euforia aveva quasi dimenticato di vestirsi;afferrò quindi i vestiti che giacevano a terra dalla notte scorsa e li indossó. 
In un altro zaino mise le cose più varie ed essenziali,assicurandosi di non dimenticare il passaporto e tutti i documenti che seguivano.
Spese qualche minuto a cercare le chiavi di casa. 
Man mano che il tempo passava il cuore di Cindy era sempre più tormentato da sentimenti contrastanti:adrenalina e paura,speranza e angoscia. 
Lo stava facendo davvero,finalmente aveva trovato il coraggio di vivere, il coraggio di "slacciarsi la cintura e andare in cerca di guai" avrebbe detto Kazantzakis. 
Ma allo stesso tempo,un'irrefrenabile paura la portava a chiedersi cosa avrebbe fatto se le cose fossero andate per il verso sbagliato,cosa avrebbe fatto se un cambiamento del genere avrebbe portato solo altro scompiglio nella sua vita. 
Poi si disse che il periodo di scompiglio in realtà era già passato. La tempesta si era placata già da due mesi nel corso dei quali Cindy aveva vissuto come un relitto,sepolta nella sua casa senza parlare o sentire i reggi del sole sul suo corpo neppure una volta. 
Quando abbe raccolto con se le cose che riteneva essenziali,uscì di casa chiudendo a chiave la porta alle sue spalle.
Cindy uscì in strada,l'aria gelida del mattino le colpì il viso e le scompigliò i capelli che con poca cura aveva raccolto in uno chignon mentre correva giù per le scale.
Guardó speranzosa il suo cellulare per leggere l'orario e inizió a correre quando calcoló cinque minuti all'arrivo dell'autobus.
Al suo arrivo alla fermata, l'autobus stava per chiudersi ma riuscì comunque ad infilarsi fra le porte e sgattaiolare al primo posto libero che notó.
Il mezzo partí prima che lei riuscisse a sedersi quindi oscilló a causa dello spostamento e delle borse pesanti.
Ritornó velocemente salda sui suoi piedi e si accuccioló sul lurido seggiolino,con le ginocchia al petto. Lasció gli zaini ai suoi piedi prima di posare la testa sulle sue ginocchia e guardare fuori dal finestrino gli alberi,le strade,le macchine e le persone che si lasciava dietro e che sapeva non avrebbe mai più rivisto. 
"Ho così dannatamente bisogno di amore,di qualcuno che in momenti come questi mi tenga la mano e con cui possa stare senza l'ansia opprimente che un giorno possa lasciarmi,perché stufo di me." pensó.

Il viaggio in autobus fu breve e silenzioso.
La gente intorno a Cindy si limitava ad una sussurrata conversazione al telefono oppure ad ascoltare musica nelle loro cuffie e a volte Cindy si sentiva gli occhi di alcuni curiosi puntati addosso.
"Non devo avere un bel aspetto" si disse fra se e se.
In effetti la ragazza aveva il viso pallido,causa del poco cibo che aveva mangiato negli ultimi tempi.
Indossava dei pantaloni da tutta e una vecchia T-shirt a maniche lunghe,tutto troppo leggero per il clima freddo che ricopriva Londra in quel periodo dell'anno;ma lei sembrava non notarlo affatto.
Quando arrivó all'aeroporto, gente gremiva le entrate e le uscite.
Tra tutte quelle persone,sapeva che difficilmente qualcuno avrebbe badato a lei e questo la faceva sentire stranamente confortata.
All'interno dell'aeroporto numerosi schermi illustravano tutti i voli in ordine di partenza.
Cindy si ripromise di scegliere il volo che partiva prima,qualsiasi destinazione sarebbe stata.
Sapeva di star commettendo una pazzia ma in quel momento non si sentiva cosciente delle sue decisioni.
Nel suo cuore ruggiva un urlo di speranza,la voglia di scoprire la felicità le picchiava contro la cassa toracica e il petto e partire per un posto lontano e sconosciuto le sembrava l'unico modo di ubbidire al suo istinto di sopravvivenza.
"Fontainebleau,Francia 10:30"
Lesse in uno dei tanti schermi.
In una tasca dei pantaloni scovó il suo telefono,lo prese e lesse l'orario. Mancavano due ore;non le restava che correre ad assicurarsi che i biglietti non fossero terminati.

   
 
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