Questa è realtà...
“ritorno inaspettato”
Era ormai passato un
anno da quando Nutty aveva incontrato Smith dentro il cinema abbandonato
Puccini, tante cose erano cambiate in quell’anno, a cominciare dai suoi voti a
scuola che erano risaliti e la ristrutturazione del cinema, ormai distrutto per
essere ricostruito. Una cosa però non è cambiata, i suoi sentimenti verso
Smith, l’uomo in nero che aprì gli occhi sia a Nutty che ai suoi due compagni
di avventura Beba e Dile, suo fratello.
Smith era sempre nei
suoi pensieri “l’avrà sconfitto?” oppure “dove sarà?” o ancora “starà bene?”
chissà se avrebbe mai avuto risposte.
Curiosamente in
quell’anno uscì una Trilogia, “the matrix”, sicuramente prodotto da qualcuno
che fu stato impossessato da Smith in quel famoso periodo qualche anno fa, il
grande scontro sotto la pioggia. Effettivamente riscosse un grande successo
“sarà perchè è stata una cosa reale” pensò Nutty mentre riguardava i tre DVD,
che ormai erano diventati i suoi preferiti.
L’unico modo per
sentire vicino il suo Agente Smith.
“stai ancora
guardando sta roba?!” disse arrogantemente suo fratello dalla porta del
salotto.
“e tu sei ancora qui
a controllarmi?! Mi devi mollare!!” gli rispose Nutty.
“ti conviente
togliertelo dalla testa al tuo principe azzurro, se speri ancora di rivederlo
sei una povera illusa!”
“Lo dici solo perchè
hai paura di lui, cagasotto!!!” ormai era uno scontro all’ultimo sangue.
“Isabella!! Diego!!
La piantate si o no?!” intervenne loro madre.
“sei l’unica che
ancora mi chiama così, sai?” ribattè Nutty.
“io non vi chiamerò
mai con quegli stupidi nomi finti...e comunque sono anche ridicoli”
Dile e Nutty
guardarono loro madre come per dirle ‘ma che ne sai tu?’.
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Domenica. Giorno di
riposo ma anche il più noioso perchè Beba non sarebbe potuta andare a casa di
Nutty per motivi familiari.
Nutty ne approfittò
per disegnare i suoi fumetti. Poi si fermò e voltò la testa verso la sua
stanza, a destra, sul muro c’erano appesi due poster, uno di Matrix Reloaded e
uno più piccolo di Matrix Revolutions. Dietro di lei il suo letto con appese
foto dell’agente Smith interpretato nel film. E sulla libreria le Action Figure
di Neo e Smith che si scontrano sotto la pioggia. Una marea di gadget, dischi e
DVD.
Arrossì “chissà che
faccia farebbe se vedesse com’è conciata questa stanza...”.
I suoi genitori e
suo fratello erano usciti quel pomeriggio, i suoi per andare a fare spesa
mentre suo fratello a divertirsi con qualche amico.
Suonò la porta di
casa, lo sentì appena perchè aveva la cuffie con la musica al massimo. Il
campanello suonò più volte in modo irritante.
“Ho capito sto
arrivando!” disse Nutty abbastanza stufa.
Aprì la porta, un
uomo alto, vestito di neo, con gli occhiali da sole la fissava con un mezzo
sorriso. Nutty sgranò gli occhi, il cuore partì a mille e mollando un urlò gli
sbattè la porta in faccia.
Smith rise da dietro
la porta “non sei felice di rivedermi?!”
Nutty riaprì la
porta senza parlare, sorridendo. Notò che era un po’ mal ridotto, qualche
graffio e il vestito un po’ sporco. Fece un grande sorriso “bè...accomodati!”
Smith entrò e si
accomodò sul divano del salotto “carina casa tua!”
“grazie...ma non è
mia, vivo insieme ai miei genitori e mio fratello...ma ora non sono qui”
Smith si tolse gli
occhiali e li poggiò sul tavolino di vetro.
“che ti è successo
Smith?” chiese Nutty un po’ preoccupata.
“....non sono
riuscito a batterlo, mi ha sonfitto di nuovo...non sono stato
all’altezza....non sarò mai come lui”disse stringendo i pugni.
“infatti sei abbastanza
mal ridotto, vieni in bagno, ti medico un po’” Disse Nutty facendogli strada.
Prese
dall’armadietto accanto allo specchio disinfettante e cerotti. “si può sapere
che cos’hai fatto in tutto questo tempo?” disse mentre lo curava.
“ho cercato di sconfiggerlo,
ma con ancora meno speranze della volta sotto la pioggia, almeno quella notte
avevo anche i miei cloni, mentre ora sono completamente solo... e poi ho
passato un sacco di tempo a cercarti... sei l’unica su cui posso contare...gli
altri mi ammazzerebbero” disse guardando altrove.
“Oh, fa piacere
sentirselo dire... e che intenzioni avresti ora?”
“mi allenerò per
sconfiggerlo, che domande!!”
“Neo deve averti
pestato il cervello più e più volte!! Ma sei matto?! Quante volte deve metterti
al tappeto perchè tu possa capire?! L’hai detto tu stesso, non sarai mai alla
sua altezza”
“E’ vero l’ho detto,
ma non vuol dire che in un futuro non lo possa essere!”
Nutty girò gli occhi
come per dirgli ‘testardo!’
“fatto” disse Nutty
mettendo l’ultimo cerotto.
“tu invece che hai
fatto? E quanti anni hai ora?”
“io? Ora ne ho quasi
17 e poi sono migliorata a scuola...ma ho come l’impressione che quei problemi
ritorneranno!” disse rimettendo a posto i medicinali. “ a proposito, lo sai che
il cinema in cui ti abbiamo trovato l’ultima volta è stato distrutto?”
“ah si? Bè intanto
era orrendo!” disse con aria menefreghista.
Nutty si imbronciò.
Come osava dire quelle parole, quel cinema era il posto dove lo incontrò, era
un posto speciale. Smith vide la sua espressione “ehi che hai?”
“di un po’, speri
che ti ospiti in questa casa?”
“Eh, in un certo
senso...”
“e come credi che
reagiranno i miei genitori a una domanda tipo ‘possiamo ospitare per qualche
tempo un uomo/programma di matrix?’ non credi anche tu che possano dirmi di
no?!”
Smith rimase in
silenzio.
Nutty sospirò “ora
escogito qualcosa sta tranquillo...” disse sorridendo.
Tornarono in salotto
e Nutty cominciò a pensare. Smith intanto guardò in fondo al corridoio “è la
tua stanza quella là in fondo, vero?” disse dirigendosi verso essa.
Nutty gli sbarrò la
strada tutta rossa. “quello sarà l’ultimo posto che vedrai!! Torna in sala!” e
lo strattonò per il braccio destro, mentre Smith non capiva il motivo di tanta
agitazione.
Già. Chissà che
faccia avrebbe fatto nel vederla.
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“ci sono!” urlò
Nutty mentre Smith guardava i canali della tv “tu non soffri tanto il freddo
vero?”
“già, sono molto
resistente” disse non togliendo lo sguardo dallo schermo.
“allora, io ora
prendo dallo sgabuzzino la vecchia brandina, con una vecchia coperta e la
sistemiamo in terrazza... nella zona dove ci sono i comandi per l’ascensore, è
la zona che conosciamo solo io, mio fratello e Beba...e anche mio padre che è
il portinaio, ma lui non controlla mai quel pezzo di terrazza, quindi è
sicuro!”
“grande idea! E dici
che potrò restare lì senza dar fastidio a nessuno e senza che nessuno mi
scopra?”
Nutty gli prese il
telecomando di mano e mise su Mtv “tranquillo, è il luogo più sicuro del
palazzo, lì nessuno ti troverà mai!” intanto si alzò dal divano “Wow! ‘Brimful
of asha’ dei Cornershop! Smith se cambi ti uccido! Aspetta qui vado a prendere
la chiavi dello sgabuzzino”
Smith rimase
immobile sul divano ad ascoltarsi la canzone. Pensò che aveva un ritmo molto
allegro. Ma la musica era l’ultimo dei suoi pensieri. Nutty prese la chiave e
continuando a canticchiare quella canzone gli fece cenno di seguirlo.
Uscirono da casa per
percorrere il lungo corridoio pieno di porte di uffici e altri appartamenti.
Arrivarono allo sgabuzzino. Nutty lo aprì e cercò di fare uscire la brandina,
che era piegata a metà.
“aiutami, è pesante”
disse cercando di farla uscire. Smith si mise al suo posto e con nessuno sforzo
con una mano sola la tolse fuori. Nutty rimase perplessa “mi dimentico sempre
della tua forza!”
Nutty fece strada a
Smith verso il terrazzo, le scale però erano chiuse dal lato opposto. “ora
siamo nei guai” disse Nutty spingendo inutilmente la porta.
“scusa ma non
possiamo prendere l’ascensore?” disse Smith.
“emm...si che
possiamo, ma io ho una fifa tremenda dell’ascensore, quindi le scale erano
l’unica soluzione...” rispose lei.
Smith allora prese
Nutty col braccio sinistro e se la mise in spalla “ehi, mettimi giù!!” disse
Nutty che dall’imbarazzo si dimenava come una pazza. “sono solo due piani,
faccio in un attimo” disse Smith sorridendo.
Detto questo fece un
grosso balzo e arrivò in terrazza in un batter d’occhio. “ehi ci sei?” le
chiese Smith facendola scendere.
A Nutty tremavano le
gambe “eh...meglio dell’ascensore!!” Smith sorrise.
“seguimi forza, ci
siamo quasi” Smith seguì la ragazzina.
Arrivarono dentro la
sala controlli dell’ascensore, era molto polveroso ma meglio quello che niente.
C’era una vecchia poltrona e un televisore molto piccolo sopra una cassetta di
legno.
“Ah, la poltrona e
il televisore li abbiamo messi io, mio fratello e la Beba per quando non
sappiamo cosa fare...è un po’ il nostro rifugio... così se hai voglia di vedere
la tv puoi farlo”
Smith sistemò il
letto nell’angolo della stanza “non ci sono cose interessanti in televisione”
“Mtv è
interessantissima!! Musica, musica e ancora musica!! La sola cosa che mi
ricarica le batterie!”
“Musica? Come fai ad
ascoltarla sempre? Tutto quel rumore...” disse sedendosi sul letto.
“sembri mio padre,
anche lui dice sempre così... la musica fa da colonna sonora durante la
giornata, per questo è mitica! Sono sicura che piacerà anche a te!” Fu
interrotta dal suono di un clacson in strada.
Nutty si affacciò
dal terrazzo e Smith fece altrettanto “chi sono?” chiese lui.
“ah, sono tornati i
miei genitori...uffa, devo tornare di sotto a casa. Ci vediamo sta sera Smith,
miraccomando stai attento a non farti vedere, ok?” disse sorridendo.
“sta tranquilla,
sarò invisibile” disse restituendole il sorriso “ah...e grazie mille per quello
che stai facendo per me”
Nutty lo salutò con
la mano sempre sorridendo e corse giù dalle scale, aprì la porta e mise un
sasso tra i cardini e il muro per evitare che si chiudesse completamente. Entrò
a casa prima dei suoi genitori, così loro non si accorsero di nulla.
Si andò a sdraiare
sul letto e si guardò intorno, guardò verso tutti quegli oggetti che
rappresentavano Smith. Poi guardò il soffitto e dopo un sorriso cominciò a
piangere. Non era triste, semplicemente al settimo cielo. Credeva che non lo
avrebbe più rivisto, e invece ora era sul terrazzo del palazzo in cui viveva.
Si voltò e abbracciò il cuscino. Rimase lì tutto il resto del pomeriggio.
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Arrivò sera e dopo
aver mangiato andò un po’ in internet, come faceva ogni sera. Nutty era
iscritta a parecchi forum che trattavano di Matrix e quella sera le sembrarono
quasi inutili ‘loro discutono su matrix mentre qui a casa mia cè uno di quelli
che ne fanno parte!!’ pensava sorridendo.
Controllò la sua e-mail
e dopo di che si cambiò il nome su Messanger da ‘Nutty’ a ‘Nutty è dall’agente
Smith’ infine si mise in stato ‘non al computer’ così nessuno l’avrebbe
cercata. Chiamò suo fratello.
“Sta sera hai
qualcosa da fare?” gli chiese.
“cè ‘scherzi a
parte’... me lo voglio vedere!!” disse lui frettoloso per tornare a
guardarselo.
“dai, vieni cinque
minuti con me in terrazza, voglio farti vedere una cosa!”
“me la farai vedere
domani ora non ho voglia di andarci”
“ti ho detto di
venire con me e non fare storie!!” disse Nutty che da un espressione tranquilla
e pacata in un secondo si trasformò in un espressione incazzata nera.
Dile tremò e eseguì
i suoi ordini, sua sorella gli faceva quasi paura quando si arrabbiava.
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Smith intanto aveva
passato tutto il pomeriggio a riflettere, sdraiato sul letto. Ogni tanto
accendeva la tv per vedere se trovava nulla di interessante da guardare. Decise
di guardare un po’ Mtv come gli aveva consigliato Nutty.
“la colonna sonora
delle giornate...” si disse mentre leggeva il nome del cantante sullo schermo “
‘Let me love you’ di Mario...baaah, già
il titolo lo trovo inutile...”
Lasciando la tv
accesa appoggiò il telecomando per terra e si voltò dall’altra parte pensando
un po’ a cosa sarebbe stato di lui in futuro.
‘signor
Anderson...prima o poi sarò in grado di batterti’ continuava a pensare.
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Arrivarono in
terrazza e si diressero verso il loro rifugio. “allora, che devi farmi vedere
di così importante?” chiese spazientito Dile.
Nutty aprì la porta
e Smith dal letto la salutò “ciao Isabella”
Dile rimase
pietrificato “ t-t-t-t-t-t-t-tu cosa ci fai qui?!?!?” diventando bianco.
“questa era la cosa
importante che volevo mostrarti... vivrà qui per del tempo, ti prego di non farne
parola con nessuno, va bene?” disse Nutty mettendogli una mano sulla spalla.
Dile tornò di colore
più normale “c-c-c-cosa?!? Tu stai dando i numeri!!”
“non fare
l’insensibile Dile!! Non ha altri posti dove andare!! Qui non darà alcun
fastidio!!”
“se qui cè qualche
insesibile quella sei tu!! Ma hai preso questo posto per qualche Hotel per
programmi senza fissa dimora?!?!”
“Dile non si
discute!! Lui rimarrà qui!! Mi serviva solo che tu lo sapessi, almeno ti ho
risparmiato l’infarto che avresti preso se non ti avessi portato con me qui
ora!!”
“Io non ho avuto
affatto paura!!”
“Ah va bene, allora
ora che ti stanno tremando le gambe farò finta di nulla...” disse ridendo.
Smith li guardava da
in fondo alla stanza incrociando le braccia per vedere chi dei due avrebbe
vinto la sfida.
Dile guardò verso di
Smith “v-v-v-vedi di non farti sgamare!!” e poi di corsa tornò a casa.
“devi scusarlo
Smith, fa tanto il duro con me ma appena ti vede...” disse sedendosi vicino a
lui.
“aah, non importa,
piuttosto stavo pensando.... io non posso stare qui tutta la vita...sono qui da
un pomeriggio e già mi sono stancato”
“scusa ma dove
vorresti andare? Qui ti conoscono tutti, vestito così poi dai parecchio
nell’occhio!”
“magari potrei
cabiarmi d’abito, no? Così esco a fare due passi con te qualche volta...”
“non è una cattiva
idea sai?” anche se lei preferiva vederlo vestito elegante “prenderò qualcosa
dal guardaroba di mio padre, credo che ti andranno bene i suoi vestiti...”
“A proposito, come
mai non hai voluto tornare nel mondo vero come molti hanno fatto una volta che
sono diventati consapevoli?” disse sedendosi vicino a lei.
“Naah... non ho
voglia di svegliarmi... preferisco vivere consapevole di sognare...e poi il mio
è un bellissimo sogno e se mai mi svegliassi lo perderei, perchè sarebbe mio
nemico...” disse visibilmente imbarazzata.
Smith allora fece
finta di nulla per non peggiorare la situazione. Lui come programma poteva
leggere le emozioni umane, e lui aveva quasi imparato a capirle e a
distinguerle. Notava che ogni volta che Nutty stava vicino a lui il suo cuore
batteva fortissimo e il suo calore aumentava. Quindi scoprì che la ragazzina
aveva una grande cotta per lui.
‘ah questi umani!
Valli a capire.... eppure un tempo l’ho quasi uccisa!’ pensava lui.
“ora è meglio che
vada Smith, è abbastanza tardi, domani mattina mi sveglierò presto e ti porterò
qualche vestito, così magari mi accompagni a scuola...sempre non facendoti
vedere dai miei genitori però...e...ah già, non mi chiamo Isabella!!” disse sorridendo.
“va bene, così mi
sgranchisco un po’ le ossa, notte Isabella!!” disse salutandola con la mano.
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Tornata nella sua
stanza notò che qualche amico l’aveva cercata al computer icuriosita dal suo
nuovo nick, se ne fregò e andò a dormire, era stata una giornata davvero
stressante!
Sognò. Sognò di non
essere nella sua stanza, ma li vicino a lui.
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Smith invece non
aveva sonno. Spense la tv, e vedendo che ormai girava poca gente per strada,
prima si guardò in giro e dopo spiccò il volo. Voleva vedere un po’ cosa c’era
di bello in quella città.
Arrivò in cima alla
famosa stazione, ‘una vera opera d’arte’ pensò lui sedendosi sul tetto. Rimase
affascinato dai suoi archi e dalle sue sculture, decise di vedere altro.
Non volava veloce,
andava piano per notare le bellezze notturne della città. Le sue luci e i suoi
colori. Fu attirato dalla luce di una grande via, forse la più grande nella
città. La percorse in volo e quasta lo portò davanti alla grande Cattedrale.
Rimase ancora più affascinato che dalla visione della stazione.
Delle luci
illuminavano la statuina d’oro in cima, noto che la struttura era in
ristrutturazione ma questo nn tolse nulla alla sua bellezza. ‘dimostrazione che
a volte gli umani sanno usare la testa’ pensò ironicamente mentre atterrò
afffianco alla statuina. Si vedeva parte della città da lassù. Un venticello
fresco gli accarezzava il viso. Rimase lassù per un po’ a pensare.
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Arrivò mattina e
Nutty si accorse di non essersi svegliata presto come avrebbe voluto
‘mannaggia!! Così imparo a sognare troppo!!’ Si alzò di scatto e, come mai
aveva cfatto veloce in vita sua, prese alcuni vestiti del padre e si fiondò di
nascosto in terrazza prima che qualcuno dei suoi genitori se ne accorgesse. ‘se
nn mi prendo un infarto oggi..!!’ pensava mentre correva per le scale.
Aprì di scatto la
porta dove stava Smith, o almeno dove avrebbe dovuto stare... perchè
effettivamente non c’era!
“Smith dove diavolo
sei?! Dai che sono in ritardo” cercava
di nn urlare troppo per non svegliare tutto il palazzo.
Smith sbucò fuori
con un balzo dal palazzo di fronte “Ops, scusami! Ero andato a fare un giro!”
“eri andato a fare
un giro?!?! Guarda che questa città non è un parco giochi!! Specialmente per
te! Stai attento!” disse appoggiandogli i vestiti sul letto “cambiati e poi
aspettami all’angolo laggiù verso le otto meno venti, ok?” detto questo corse
di nuovo a casa sua.
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In realtà lui aveva
passato tutta la notte fuori, senza chiudere occhio, in fondo dormire non è una
cosa di cui i programmi hanno bisogno... Si avvicinò al letto e alzò i vestiti.
C’era una camicia azzurra, una maglietta e un paio di scarpe da ginnastica. Si
cambiò e notò di essere meno appariscente. Decise di tenere gli occhiali. Si
mise la maglietta e sopra la camicia tenendola sbottonata.
Non voleva arrecare
troppo disturbo alla ragazzine, ma non aveva altri posti dove rifugiarsi, di
lei si fidava. Si fidava perchè fu l’unica che gli fu vicino in quel cinema e
poi ormai gli erano chiari i suoi sentimenti...
Si specchiò sul
vetro della polverosa porta della stanza in cui stava. Si scompigliò un po’ i
capelli e sorrise. Scese giù con un balzo all’angolo in cui Nutty gli aveva
detto di aspettare.
Era solo il primo dei
tanti giorni che avrebbero passato assieme...
Continua!!
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Nota di Isa: AAAH!!
Come sia uscita fuori l’idea di continuare sta FF ancora non lo so!!
All’improvviso BAM!! Comunque spero piaccia lo stesso anche perchè ci metto
anima e corpo!! E poi ho in mente dei bei disegnuzzi riguardanti questa
storia!! Anzi, corro subito!! Ah, già!! A chiunque mi cerchi sono in terrazza
dalla mia musa ispiratrice!! ;)