Anime & Manga > HunterxHunter
Ricorda la storia  |      
Autore: Shibumi    12/06/2016    3 recensioni
Presento in questa storia un Killua sedicenne, che non abbiamo mai visto. Il suo passato tormentato si scontra con la prospettiva di una nuova e fiorente relazione; volevo dare l'immagine di uno spietato assassino che riesce ad aprire il suo cuore e mostrare i suoi veri sentimenti, quindi spero vi piaccia... Buona lettura!
✠ Killua aveva sempre creduto di non avere un cuore, almeno fino a quando lei non lo aveva guardato negli occhi, il che lo faceva battere all’impazzata. Arrossì al semplice pensiero e, per la prima volta da quando era entrato nel bosco, si rilassò, assaporando la dolce energia emanata dalla ragazza. ✠
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Killua Zaoldyeck
Note: Lime, Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: PWP, Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La candida notte del 7 Luglio
Come notare quella pallida figura fulminea schizzare silenziosamente tra gli arbusti, in una buia notte d’estate? I suoi passi felpati non producevano alcun suono, tanto da rendere impercettibili i suoi spostamenti.
In quel momento stava utilizzando una delle tante abilità da lui imparate nel corso di quei sedici anni di duro allenamento, esercizio e per finire, torture. Queste abilità erano state essenziali per il suo esordio da mercenario, ma non aveva mai pensato che un giorno sarebbero state usate per quello scopo. Il ragazzo dai capelli color argento non credeva che potesse veramente sudare freddo per la paura di essere scoperto, quasi mai gli era successo durante la sua carriera da assassino. Ma se la persona da lui pedinata lo avesse visto non avrebbe reagito puntandogli un coltello alla gola o sferrandogli un violento attacco tramite l’utilizzo del proprio Nen. No, l’avrebbe semplicemente guardato in faccia, magari dritto negli occhi, ed era proprio di quei grandi occhi grigi di cui lui aveva tanta paura.
Col respiro già affannoso, più per la tensione che per un effettivo sforzo fisico, si appoggiò a un albero, scrutando con occhi felini l’oscura selva e la piccola radura, illuminata fiocamente dal pallido chiarore della luna. Protetto dal proprio Zetsu si avvicinò lentamente all’esile figura inginocchiata sulla riva dello stagno, intenta a fissare le stelle che vi si riflettevano.
Tutto quello che Killua avrebbe voluto fare in quel preciso momento era parlare con lei, e sentire la sua voce, starle accanto sperando di assorbire un po’ di quel tepore, che attraverso ogni singolo sguardo, quei occhi ghiacciati sembravano potergli donare. Dico avrebbe perché lui, nonostante quei pensieri, non si mosse, disturbato dalla possibilità di poter essere privato anche di quella timida ammirazione verso la ragazza riflessa nel laghetto.
La ragazza accovacciata sul prato umido non sembrava però turbarsi di quel buio che ormai la circondava, allontanato unicamente dalla sua candida pelle che rifletteva la luce della luna. «Sembra quasi a suo agio, nelle tenebre» pensò intuitivamente il ragazzo, abbozzando quasi un sorriso. In quel velato silenzio la ragazza sembrò trovare una sorta di tranquillità, caratterizzata da una postura stabile e un respiro regolare, vi si lasciò lentamente scivolare, sprigionando infine il suo potere.
Quando Killua avvertì l’aura che defluiva dal corpo della ragazza spalancò quei suoi occhi color cielo, che non aveva distaccato un solo istante dalla compagna. Lo aveva già visto in azione, ma non credeva potesse essere così meraviglioso assistervi una seconda volta. Il suo Hatsu della specializzazione poteva interferire con la costante vibrazione prodotta dagli oggetti, più precisamente con materia stessa. Solo assaporando il suo Nen il ragazzo sembrava concepire questa peculiarità: «La tua presenza fa vibrare l’aria» pensò silenziosamente.
Killua aveva sempre creduto di non avere un cuore, almeno fino a quando lei non lo aveva guardato negli occhi, cosa che ogni volta lo faceva battere all’impazzata. Arrossì al semplice pensiero e, per la prima volta da quando era entrato nel bosco, si rilassò, assaporando la dolce energia emanata dalla ragazza. Quel calore e le emozioni ad esso attribuite lo deconcentrarono quel poco che bastava per fargli allentare la presa del proprio Zetsu. La ragazza si voltò istintivamente, avendo aperto tutti i canali del suo Nen e individuò subito la figura nascosta tra gli arbusti.
«Kilu» riuscì a sussurrare la ragazza, alzandosi in piedi e liberando dal cappuccio i folti capelli corvini. Paralizzato dallo stupore e l’imbarazzo il ragazzo faticò a trovare tre semplici parole «Ehi, ciao... Ryuka» disse infine e arrossì. La ragazza se ne accorse perché arrossì a sua volta, lo faceva sempre quando la chiamava per nome. Gli si avvicinò lentamente, troppo imbarazzata per la sua improvvisa comparsa da non riuscire ad andare più veloce, quando gli fu finalmente davanti sorrise e gli porse un pacchetto che fino a quel momento era rimasto nascosto nel suo vestito bianco, e contemporaneamente cantilenò «Buon Compleanno, Killua! Pensavo di dartelo domani, ma siccome è già passata la mezzanotte… Insomma, volevo essere la prima a darti il mio regalo!». Stupito da questa sua avventata dichiarazione le si avvicinò, incapace di fare altrimenti, anche se le sue gote continuavano a essere marcate di un leggero colorito rosso. Prese il pacco tra le sue dita sottili e lo scartò, estraendone una semplice collana d’argento che non aveva alcun ciondolo. Quello era il suo primo, vero e proprio regalo di compleanno. Quando si era addentrato nel bosco, con l’intento di scusarsi con la ragazza, il suo animo era velato da una leggera tristezza per le parole che le aveva urlato contro quella sera stessa, appena tre ore prima. «Non voglio che ti avvicini più a me!» Le aveva gridato lui, anche se le parole che uscivano dal suo cuore, quelle silenziose e che nessuno a parte lui poteva sentire, urlavano l’opposto. Il pensiero di quanto era successo gli provocò una fitta al cuore, che non era però paragonabile al dolore che lo attanagliò quando alzò lo sguardo: la ragazza stava piangendo. «Mi dispiace, Killua» iniziò lei, con un filo di voce «Avevi detto che non mi volevi più accanto a te, ma io volevo veramente darti il mio regalo di compleanno, scusami». La ragazza attese una risposta, ma quando questa non arrivò si ritrasse, girandosi e muovendo il primo passo per allontanarsi da lui. Il ragazzo che era stato incapace di muoversi o proferir parola sembrò destarsi grazie a questo suo gesto. La prese per un braccio facendola girare nuovamente e l’abbracciò forte, lei allungò le braccia per ricambiare ma si fermò, e trovata la forza necessaria per esprimere quelle tormentate parole che le attanagliavano il cuore, si liberò e disse «Mi dispiace Killua ma non ce la faccio, se non posso stare con te per quanto mi faccia male non posso farmi stringere da un tuo abbraccio, non posso pensare che questa sarà l’ultima forma di affetto che mi donerai, prima di sparire dalla mia vita. Non te l’ho mai detto esplicitamente Killua, ma io ti amo». Non passò nemmeno una frazione di secondo da che quell’ultima frase uscì dalle sue labbra, che lui la abbracciò nuovamente, scoppiando in un pianto silenzioso. Le si inginocchiò davanti e con le lacrime ancora agli occhi la guardò e disse «L’unico regalo che vorrei è che tu mi perdonassi, Ryuka, per questo sono venuto qui questa sera, non pensavo realmente le cose che ti ho detto, anzi quello che provo è l’esatto opposto, vorrei che tu mi stessi accanto ogni giorno della mia vita, a partire da oggi. Sono stato soggetto a un’altra minaccia per colpa della mia fama e di quella della mia famiglia, solo che questa minaccia ha finito per ferire te, ho pensato che tutte le persone che mi stessero vicine corressero rischi e che quindi tu non fossi forte abbastanza per sopportarli. Mi sbagliavo, quando hai visto che stavo per essere attaccato ti sei parata subito davanti, subendo il colpo… Tu sei molto più forte di me; quando ciò che ti meritavi erano parole di ringraziamento per quel tuo gesto eroico io ti ho parlato con ira e tristezza, quando ti meritavi soltanto che un abbraccio io ti ho colpita con una spinta furente, allontanandoti. Mi dispiace, Ryuka, è solo colpa mia. Ero tremendamente arrabbiato perché qualcuno ti aveva fatto del male, non volevo succedesse di nuovo, perché tu sei l’unica donna che io abbia mai amato, quando non credevo neppure fosse possibile amare, per un cuore di ghiaccio come il mio». Se prima quella radura era silenziosa ora era perfettamente immobile, solo un soffio di vento spirò in quell’istante, quasi a esortarli a fare qualcosa. Lei lo guardava con un espressione stupita e incredula, lui invece con una sofferta e pentita. Il bosco sembrò acquisire calore quando la ragazza sorrise e quando le lacrime di gioia presero posto a quelle di tristezza, l’aria sembrò farsi più dolce e il rumore del vento più soave e meno stridente, le lucciole presero a vorticare freneticamente attorno alle due figure. Era il Nen della ragazza che produceva quell’effetto, il suo amore e la sua gioia si potevano avvertire in tutta la radura. Killua si alzò e la trasse a se, con più forza del dovuto, facendola sussultare. Ma il dolore alla ferita che aveva sul fianco non bastò per frenarla dal buttarsi nelle braccia del ragazzo, che la strinse come non aveva mai fatto prima. Terminato l’abbraccio la guardò dritta negli occhi, quegli splendidi occhi, prese il suo viso tra le mani e la baciò. Quel bacio lo avrebbe ricordato per sempre, grazie alle numerose emozioni che vi erano impresse; inizialmente fu delicato e tenero ma divenne poi passionale e confuso. La prima volta che Killua fece l’amore fu proprio in quella radura, con la donna che amava. I due sinuosi e candidi corpi si distinguevano dal folto prato perché entrambi avevano la pallida carne velata di sudore che scintillava sotto la luna. I sospiri lasciarono posto ai gemiti, le carezze ai graffi. Il ragazzo dai capelli argentati non avrebbe mai dimenticato quella candida notte del sette di luglio.
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: Shibumi