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Autore: _Mako    12/06/2016    0 recensioni
Per quanto tempo possa passare, per quanto ci si possa autoconvincere la morte di una persona cara non si supera mai, ma quando l'opportunità di avvicinarti proprio a quella persona diventa reale cosa sei disposto a fare per ottenere un po' di felicità?
Anni dopo la guerra tutti credevano di vivere in pace, tutti si erano dimenticati di Loro, un giorno però una strana lettera viene recapitata all'Hokage e da quel momento sarà ancora più difficile nascondere la verità.
Siete curiosi di sapere come andrà a finire?
[SasukeOC] [NarutoOC] [altre coppie presenti] [OOC forse verso la fine] [non per i fan della SasuSaku]
Non dovevo tornare e invece sono tornata.
Mako.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Nuovo Personaggio, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Naruto/Sakura, Sasuke/Sakura
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Dopo la serie, Contesto generale/vago
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I personaggi non mi appartengono e non li ho creati io a parte eventuali OC, però gli Uchiha sono miei in ogni caso, anche se Sasuke ve lo lascio volentieri.
 


 
La figlia di Dio


 
Il sole stava tramontando a Konoha mentre Sasuke e Naruto - con rispettive consorti - attendevano agitati davanti alla porta della momentanea dimora della Principessa che qualcuno li facesse entrare. Hinata era entusiasta di poter sedere al tavolo insieme a quella donna tanto potente, sentimento provato anche da Sakura  che non era ancora riuscita a vederla in carne e ossa. Felici e al fianco dei loro tesissimi mariti parlavano tra loro sentendosi delle vere e proprie celebrità, commentando i vestiti eleganti l’una dell’altra scelti apposta per l’occasione.
 
"buonasera"
 
Uno dei sei servitori aprì finalmente la porta. I primi ad avere il  permesso di sorpassare la soglia furono Naruto e Hinata seguiti dall’Uchiha: mancava solo l’Haruno all’appello, ma l’uomo non le permetteva di  seguire gli amici. I tre si bloccarono e il moro tornò indietro infastidito per prendere la moglie, ma un altro shinobi affiancò quello all’entrata iniziando a parlare sottovoce.
 Sapeva ci sarebbero stati problemi, non poteva essere tutto così facile e infatti, come sospettava, si ritrovava in quella situazione che già preannunciava una cena a dir poco disastrosa. Guardò il biondo, il quale miracolosamente intuì il problema correndo verso quella che doveva essere la sala da pranzo per parlare con Shinjitsu essendo l’unico che poteva fare qualcosa. E infatti poco dopo fu proprio la padrona di casa a ordinare ai due uomini di far entrare la rosa, anche se stranamente sembrarono restii a eseguire l’ordine.
Dopo un inchino e i dovuti ringraziamenti il gruppo si sedette attorno a un basso tavolo: come capotavola la sorridente regnante dagli occhi coperti con accanto Naruto e Sakura seguiti da Hinata e Sasuke.
 
"siete potuti venire tutti! Non sapete quanto sia felice. Tu devi essere Hinata, no? Sei la prima che ho visto arrivando qui a Konoha, non pensavo Nagato-chan fosse sposato. Ma quindi i bambini accanto a te erano i vostri figli? Nagato non aveva figli!"

"magari se voi vorrete vi presenterò per bene Boruto e Himawari" sorrise.
"non darmi del ‘voi’ Hinacchan, tutti quelli che amano Nagato-chan e Sacchan sono amici miei" prese tra le sue le mani del settimo Hokage sorridendo innocente a tutti quanti.
"ti ringrazio Shinjitsu-san per avermi accettata in casa e come amica, non pensavo di recare disturbo"
"Saku-chan deve stare tranquilla, non si ripeterà più. Credo ti abbiano scambiato per un’altra persona, una nemica molto molto cattiva" sembrò rattristarsi un attimo "ma Sacchan non sceglierebbe mai un’assassina come moglie! Dopotutto è fratello di Itachi"
 
Il gelo calò sui presenti, o meglio, sugli invitati. La Principessa gongolava felice per essersi data quella risposta, ma nessuno parlò più fino all’arrivo delle portate che riempirono l’aria di profumi deliziosi rilassando un po’ gli animi. Tutti pian piano si stavano rendendo conto di chi fosse realmente quella donna dall’umore così fragile. Niente poteva rimanere sepolto per sempre, lo sapevano, e ora più che mai quella cupola fatta di pace e rispetto si stava sgretolando sotto il peso di poche semplici  parole dette... da chi? Da Shinjitsu, la Verità, ma quale verità?
La cena poi proseguì pacificamente ignorando i fatti successi precedentemente. Ci si accordò su importanti riunioni da fare con alte cariche, visite alla stessa Konoha, scartoffie burocratiche e pure qualche aneddoto su personalità decisamente particolari all’interno del Villaggio; il tutto condito da sorrisi, qualche risata e il calore trasmesso dalla padrona di casa, che riusciva a far sentire tutti a casa, protetti.
 
"eh, eh Sacchan domani mi farai vedere tu Konoha?"
"perché io?" sbuffò.
"non ti ricordi? Sei tu la sua personalissima guida Sacchan" lo guardò ghignando l’Uzumaki.
"tsk, e dove dovrei portarti sentiamo?"
"Sasuke sii più cortese! A questo punto ti accompagniamo io e Hinata a vedere qualche posticino carino. Con voi Uchiha ci vuole moooolta pazienza" asserì la rosa incrociando le braccia.
 
Cercò con gli occhi smeraldini la complicità della castana, ma dei singhiozzi malamente nascosti la fecero allarmare: aveva detto qualcosa fuori posto? La Principessa stringeva le mani attorno al ventre mentre lacrime iniziavano a cadere da sotto il velo che come sempre le copriva lo sguardo. Subito Naruto e Sakura le si avvicinarono cercando di capire cosa non andasse, e presto arrivò pure Hinata che con gentilezza le accarezzò la schiena.
 
"chi sei..." Sasuke si piazzò alla sua destra "come conosci il mio clan!?" la strattonò per una spalla, ma subito venne allontanato prima dagli amici e poi bloccato dalle guardie allarmate.
"lasciateci, vogliamo solo aiutarla!"
"che ti è preso a te!?"
"zitto Naruto, tu non sai nulla"
"siete pregati di andarvene, la cena non può continuare"
 
Vennero spinti fuori dall’abitazione a forza sotto il chiaro di luna e costretti ad allontanarsi immediatamente dai paraggi. La Hyuga salutò velocemente la coppia che abitava lì vicino al posto del biondo, il quale completamente distratto continuava a fissare la porta: voleva tornare da lei, voleva aiutarla! Ma alla fine dovette andarsene esattamente come tutti gli altri.
 
+++
 
A casa loro Sasuke e Sakura non parlarono; Sarada ormai già dormiva e i due si erano coricati in completo silenzio. La rosa si sentiva in colpa per aver fatto piangere la Principessa e l’Uchiha si scervellava per creare qualche collegamento tra lei e Itachi, ripensando seriamente a quello che le aveva detto durante il loro incontro nel bosco. Quando finalmente la moglie si addormentò lui si trovava ancora sveglio, non riusciva a prendere sonno in nessun modo. La sua mente affollata dalle frasi di Shinjitsu sembrava ripetergli di tornare da lei, chiarire una buona volta ogni mistero per poter ricominciare a vivere in pace.
E fece proprio così: si rivestì con i suoi soliti abiti e in poco tempo si trovò sul piccolo terrazzo della camera della regnante. Avendo supervisionato lui i lavori sapeva perfettamente dove si trovava la sua stanza e non si sorprese neanche tanto quando trovò la Principessa sveglia ad aprirgli la finestra.
 
"cosa ci fai qui a quest’ora Sacchan?" bisbigliò "sarebbe meglio non ci scoprissero"
"ti sei messa a piangere quando Sakura ha nominato il mio clan. Ed è la seconda volta. Continui a nominare mio fratello e dici che Obito non si fidava di me... perche!? Come li conosci!? Chi sei tu! Sto impazzendo" disse arrabbiato pur mantenendo un tono di voce basso.
 
La donna si parò davanti a lui determinata, per niente imbarazzata dalla distanza inesistente che li separava. Appoggiò una mano sulla guancia destra di Sasuke e con l’altra raggiunse il nodo del velo. Finalmente la stoffa scivolò lasciando spazio a due grandi occhi turchesi brillanti, limpidi, bellissimi.
 
"io sono la Figlia di Dio" riportò le mani al grembo "e loro sono parte della mia famiglia. Ma non ho la forza di parlarne adesso, Sacchan perdonami" la grinta che pochi attimi prima dimostrava era già scemata via mostrando solo un’immensa tristezza.
"tu amavi mio fratello?"
"io... te lo dirò domani. Domani sera torna qui e ti racconterò quello che vorrai. Ricordare fa male, credo Sacchan possa capirmi"
"d’accordo Shinjitsu" si limitò a dire.
"vostra maestà? Siete sveglie?" una delle guardie bussò alla porta.
"ci hanno sentito, vai Sacchan!"
 
Lo spinse di peso fuori sul terrazzo, si riavvicinò alla porta tranquillizzando il servitore e infine si girò per l’ultima volta verso il moro che se ne andò poco dopo. Non se l’era immaginato, era tutto vero... anche Sacchan aveva gli occhi tristi come lei.

 
 
 
 
 
Angolo della perdizione.
 
 Arrivo con una domenica di ritardo! Perdonate ma la connessione era completamente saltata, quale novità per me! Sono felice del mini successo di questa storia, considerato l’avviso “NO SASUSAKU” non mi aspettavo neanche una visualizzazione. ARIGATOU!
Questo giro ci si beccherà a sabato prossimo, promesso!



 
Mako.
  
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