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Autore: Blue Eich    13/06/2016    5 recensioni
Cosa succederebbe sorteggiando una shipping casuale con una canzone casuale e scrivendoci qualcosa sopra, sera dopo sera?
[In questa raccolta saranno presenti tutti i tipi di coppie, anche Crack Pairing. Di tanto in tanto faremo degli strappi alla regola, perciò ci sarà qualche shot in mezzo alle flash.]
Genere: Generale, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime, Manga
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Evening five

 
 
Masumishipping, AU – Doredò Doremì (Cristina D'Avena)
 
Badando bene di non farsi vedere da nessuno, Misty aprì la porta della pasticceria, che cigolò pigra, come se stesse dormendo anch'essa e qualcuno l'avesse costretta a svegliarsi. La luna piena primeggiava nel cielo, avvolto dallo scuro manto della notte.
Entrò nel negozio, gettando un'occhiata in giro: era tutto come lei e le sue amiche l'avevano lasciato all'ora di chiusura, compresi gli avanzi di biscotti invenduti dentro le cupole di vetro; nell'aria si poteva ancora sentire traccia del profumo di zucchero e lievito che quotidianamente vi permeava. Socchiuse l'uscio con cautela, avviandosi nel vero luogo che le interessava. Scese al buio una rampa di scale, avvertendo un forte odore di chiuso. Ormai ci era abituata, così com'era abituata anche alle ragnatele sottili come aghi che popolavano i muri. Giunta in fondo tirò un silenzioso respiro di sollievo per non essere stata scoperta e mise mano al pomello dell'entrata del regno delle streghe.
«Sorellona!» sentì esclamare d'un tratto da una voce candida e giurò di non aver mai sentito un tuffo al cuore tanto forte.
Si voltò con il panico negli occhi sgranati, trovandosi a osservare il suo fratellino minore che sorrideva emozionato pochi scalini più insù.
«C-Cosa ci fai qui?» domandò, puntandogli il dito contro. Sembrava che avesse visto un fantasma. «T-Tu dovresti essere a letto a quest'ora!» lo accusò, senza riuscire a nascondere la sua evidente preoccupazione.
«Dove stai andando, sorellona? Vengo anch'io!» esclamò il bambino, allegro, precipitandolesi accanto. «Che forte questo costume! Dove l'hai preso?» domandò poi, afferrando uno dei petali di stoffa che componevano la gonna del suo abito arancione. Era in tinta col cappello dalla punta pendente, gli stivali e il Musichiere con alcune note magiche dentro, che sembravano gomme da masticare o caramelle ripiene di cioccolato.
Misty sospirò rassegnatamente: quello era proprio un bel guaio. «Vedi, Max, tua sorella è un po' speciale…» cominciò a spiegargli, con un tenue sorriso, inginocchiandosi davanti a lui, che la guardava attraverso gli occhiali tondi con innocente curiosità.
Quella notte, Max Waterflower, a soli sei anni, scoprì le meraviglie del mondo della magia.
 
 
Rocketshipping – Back to the future
 
«James, finiscila. È inutile.»
La voce cruda di Jessie sovrasta l'insistente raschiare del cucchiaio per la minestra, che James sta continuando a limare contro le sbarre. Forse vuole farne un coltello o spera ingenuamente di tagliarle, questo la donna non lo sa e in tutta franchezza non le importa. Vorrebbe soltanto che quel dannatissimo rumore finisse, per far riposare i suoi timpani delicati come sfoglie vizze.
Sbuffa sonoramente, appoggiando la schiena ossuta a quella parete di marmo, ormai abituata a quanto sia fredda. Il suo sguardo si posa al basso, cupo. Stare in uno spazio così chiuso, per loro ch'erano abituati a dormire all'aperto con la luna a vegliare su di loro, è soffocante. «James?» domanda poi, in un sussurro che ha un che di malinconico.
Solo allora l'uomo dagli sbarazzini capelli cerulei smette di raschiare. «Cosa c'è?» risponde, laconico, senza nemmeno girarsi.
Sta per chiedergli se usciranno mai da lì, ma si blocca. «No, niente» rettifica, freddamente, dandosi della stupida, perché lui non può certo sapere la risposta e non avrebbe senso mostrargli la propria debolezza. Chiude gli occhi e cerca d'ignorare quel rumore irritante che puntualmente riprende. Lei ormai si è rassegnata al fatto che la loro carriera sia finita e la loro vita con essa, ma James no. James spera di poter sentire di nuovo l'aria sul viso, vedere il cielo, che il Capo mosso dalla pietà venga a salvarli o che Meowth compaia aprendo loro la serratura con uno dei suoi artigli. Un sorriso amaro le compare sulle labbra, dove ormai non v'è più traccia di rossetto, perché l'ultimo l'ha finito mesi fa. James è sempre stato ingenuo, come un bambino troppo cresciuto, ed è proprio questa fanciullezza la sua fortuna, perché gli dà la forza di andare avanti con la speranza.
 
 
Reticentshipping – Non la do (Anna Laviola)
 
«Ma… Non è che per caso sei lesbica?»
Sabrina rischiò di sputare il suo drink. «E tu non è che hai qualche problema mentale, per caso?!» urlò, coprendosi la bocca con un pugno per tossire. Si accorse che nel locale era calato un improvviso silenzio tombale e gli sguardi degli altri clienti si stavano posando tutti al loro tavolo. Tossicchiò ancora, fingendo orgogliosa disinvoltura, a dispetto del rossore che le coloriva le guance.
Blue rimescolò con la cannuccia il suo Daiquiri frozen alla fragola, con fare distratto, soffocando aggraziatamente una risatina con la mano. Sabrina la guardava in cagnesco, lanciandole tacite maledizioni: tra le tante cose di lei che non sopportava c'era il suo talento a mettere a disagio le persone, con la sua sfacciataggine e il suo affascinante viso d'angelo. Un attimo… Aveva appena usato l'aggettivo affascinante? Fece saettare lo sguardo sul proprio bicchiere. “Non farti strane idee, non farti strane idee…” s'intimò, a denti stretti.
Blue sbatté le ciglia, per poi distendere le labbra in un sorriso. «Dai, non c'è bisogno di vergognarsi! Guarda che non c'è nulla di male, conosco tante persone che…»
Ribollendo di rabbia, la Capopalestra protese un braccio per zittirla. «Blue» ringhiò, mentre impiegava tutto il suo autocontrollo per non urlarle di nuovo in faccia. «Non sono lesbica.»
Conciso e detto con fermezza, in mezzo al vocio sommesso delle persone.
«Oh» rispose l'altra, sorpresa. «Scusa, non pensavo fossi asessuale… È un peccato, sai.» Sorrise con malcelata malizia. «Conosco molti che farebbero la fila per avere un appuntamento con te.»
Regnò un momentaneo silenzio, poi la corvina sospirò esasperatamente. «Mi vuoi dire perché diavolo ti interessi del mio orientamento sessuale?»
Blue fece spallucce e sorseggiò il suo rum. Intanto, per ingannare la noia, tamburellava le dita sulla superficie legnosa, liscia come carta. «Ero solo curiosa, sai, non mi sembri tanto interessata agli uomini…»
Prima di rispondere, Sabrina buttò giù un altro sorso di vodka lemon. «Non ho tempo per l'amore» tagliò corto. Sentiva il nervosismo sciogliersi, come se avesse una corda stretta alla gola che pian piano si allentava. Avvertiva un tepore crescente nello stomaco, per merito di quel sapore forte e asprigno – proprio come lei. Alzò un braccio e con voce gracchiante ordinò un altro giro al barista.
Blue fece un sorrisetto: Sabrina, senza quella sua maschera seriosa, si stava rivelando simpatica.
Cominciarono a parlare, raccontandosi storie che normalmente non avrebbero fatto ridere, ma sotto effetto d'alcol apparivano esilaranti. Le loro risa risuonavano nel bar, trattenute a stento, di lacrime ai margini degli occhi scacciate velocemente coi pollici e pugni sbattuti come martelli sul tavolino.
Erano chine l'una verso l'altra per la complicità creatasi, quando per sbaglio le teste si avvicinarono troppo e scappò un bacio. Due bocche delicate come petali di ciliegio che prima si sfiorarono solo e poi si cercarono, inumidendosi leggermente a vicenda, il sapore melenso della fragola che si scontrava con l'asprezza del limone. Un bacio fuori dal tempo, troppo bello per porvi fine.
Blue si staccò ridacchiando, con la mente che galleggiava in un mare di nebbia. «Io l'avevo detto» mormorò soave, così vicino da farle sentire il suo alito in un soffio piacevolmente tiepido.
Sabrina rise, non metabolizzando lucidamente la situazione. Sapeva solo che quel bacio le era piaciuto e sentiva crescere prepotente il peccaminoso desiderio di prendere per mano Blue e portarla via da lì, per stendersi su di lei e continuare a baciarla, avvertendo l'avvolgente calore del suo corpo formoso a contatto col proprio.
 
 
 

 

Angolo Autrice
Salve, gente! Eccoci tornate con un'altra sera.
La Masumi è un po' random, ma mi piace averli collocati nell'universo di Doremì.
Riguardo alla Rocket è capitata la musica di uno dei miei film preferiti: il senso è che si dà uno sguardo al futuro, dove purtroppo i nostri amati criminali sono stati arrestati (ovviamente non si esclude che riescano davvero a evadere).
Sulla Reticent, ebbene, è la mia primissima yuri e ne sono davvero soddisfatta. Adesso saranno la mia OTP yuri. È uscita una shot, ma vista l'importanza ho fatto uno strappo alla regola!
Non c'è altro. Alla prossima!
-H.H.-
Per leggere anche il capitolo di Chiara, cliccate qui.
   
 
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