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Autore: SalazarSerpeverde    13/06/2016    1 recensioni
Storia partorita dalla mia mente indecente oltre due anni fa che narra delle vicende di Vincent Black, stereotipo del ragazzino nerd americano alle prese con i suoi nuovi fantastici superpoteri acquisiti in modo totalmente originale e assolutamente non scopiazzato da altri fumetti. Spero di intrattenervi in questa (qualunquecosasia) fanfiction senza pretesa alcuna c:
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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I. Il mio nome è Vincent Black

Vincent: “Salve sono Vincent Black. Perché sto parlando con voi? Bé, perché un protagonista come me, pur essendo figo e popolare, deve interagire col pubblic...
Hugo: “Sfigato, prendi questo! *lancia cassino in testa*”
Vincent: “Ok, la mia copertura è saltata. In realtà parlo con voi perché parlare mi distrae dal dolore che mi provocano le mutande appese ad un appendiabiti alto due metri. Come dicevo, sono Vincent Black e non sono un duro, ne tantomeno popolare, anche se mi piacerebbe tanto, perché così riuscirei a conquistare il cuore di una ragazza stupenda.
*passa racchia grassa, con apparecchio, lentiggini, occhialoni e orecchie sproporzionate alla testa*
Vincent: “NO! NON LEI! Intendevo lei.
*passa di nuovo la racchia*
Vincent: “Uffa, ti levi davanti?”
Norberta: “Scusami, volevo solo farmi notare. Io ti amo!”
Vincent: “ Se non fossi con i piedi penzoloni, ti darei un calcio.”
Norberta:”SI! Mi ha parlato! Devo assolutamente aggiornare il mio blog dalle 2 visite quotidiane!”
Vincent:” Purtroppo l’unica ragazza che mi ama è lei, Norberta (nome idiota) e NON voglio farmene una ragione. Comunque io sono innamorato di lei, Leslie Hooverman, la ragazza più carina del mio liceo. Ne sono innamorato da quando le nostre mamme si mostrarono le radiografie del pancione a vicenda. Purtroppo lei non mi guarda nemmeno per sbaglio, e quando lo fa, assume un’espressione simile a quella di un uomo che si accorge che è terminata la carta igienica in un bagno pubblico. A questo appendiabiti mi ci ha appeso la squadra di football e mentre infilavano la mutanda nel gancio ripetevano che far parte del Club degli Scacchi era da sfigati. Non voglio nemmeno raccontarvi che fine ha fatto il mio alfiere. Ancora devo riuscire a togliermelo dal naso. Anche se sono abituato ad essere trattato come uno sfigato solo da provocare (e ho fatto parecchio esercizio alle medie, mio malgrado), questa situazione mi ha davvero stancato e aspetto il giorno della mia riscossa...
...
...
Vincent: “Ecco, aspetto e aspetto, ma questo maledetto giorno non arriva mai.”
Fred: “Già, stai aspettando da 1523 giorni, 21 ore e 14... ... ... 15 minuti.”
Vincent: “FRED! Meno male che sei arrivato! Se le mie natiche avessero una bocca adesso starebbero imprecando a tutta birra. Aiutami a scendere.”
Fred: “Ok *taglia mutanda con un paio di forbici*”
Vincent: “AAAAAAAAAH! *cade per terra*”
Fred: “Tutto ok?”
Vincent: “Una meraviglia. Sono solo caduto da due metri con la faccia per terra. Una cosa all’ordine del giorno in fondo.”
Fred: “Ok Sarcasmo-Man, ora muoviti. E aggiustati quel gomito, ha assunto una forma alquanto irregolare.”
Vincent: “Il ragazzo che mi ha “salvato” è Fred, un mio amico in una situazione non diversa dalla mia. Andiamo nella stessa classe, il che è un bene, perché così non sono sempre io quello costretto ad ingerire i gessetti per scrivere alla lavagna. E con ingerire, non intendo dalla bocca...
Fred: “Buone notizie Vincent!”
Vincent: “Hai finalmente ultimato quell’aggeggio che ci permetterà di viaggiare in universi alternativi dove noi siamo ultra-popolari e il football è da sfigati?”
Fred: “No, purtroppo sono ad un punto morto. A quanto pare usare un piccolo Hello Kitty uscito da un sacchetto di patatine come pulsante di accensione, non porta a nessun risultato.”
Vincent: “Uffa! ... ... TIENI! PROVA CON SPIDERMAN! *porge sacchetto di patatine*”
Fred: “Sai, è buffo che mi nomini Spiderman. Domani faremo una gita scolastica proprio nel laboratorio dove Peter Parker venne morso da un ragno.”
Vincent: “MITICO! Mi piacerebbe diventare Spiderman *inizia a fare sogni LEGGERMENTE irrealizzabili*”
 
IL GIORNO DOPO
 
Vincent: “Ah! Eccoci arrivati. Dopo due ore di pullman passate a fare da bersaglio nel gioco delle freccette di Hugo, mi ci voleva una bella sgranchita.”
Fred: “Ti servirebbe anche qualche medicazione. Perdi sangue in posti dove non sapevo nemmeno circolasse.”
Vincent: “Lascia perdere e godiamoci questo fantastico laboratorio!”
Fuori all’entrata c’era uno striscione che diceva: Non subiamo mutazioni genetiche umane da 13 anni.
Professor. Felix: “Ragazzi, mi raccomando. Ho fatto finta di essere il fidanzato del direttore di questo museo per far smettere la madre di quest’ultimo di presentargli ragazze di continuo per riuscire ad entrare qui dentro, quindi comportatevi bene e non rendete vana questa brutta esperienza.”
Fred: “Uao, ci tiene proprio a farci visitare questo laboratorio.”
 
DOPO
 
Dottoressa Yang: “I ragni ultra-velenosi che sto tenendo in mano per farveli vedere, sono specie molto rare. Esistono tantissime specie di ragni. Esistono più specie di ragni nel mondo che persone idiote nella vostra scuola, cari ragazzi.”
Hugo: “ *mangia una Vedova Nera* “
Dottoressa Yang: “ ... ... forse no.”
Fred: “Ah, gliene ha detto quattro finalmente a quell'Hugo.”
Hugo: “Ehi signorina cinese certamente single! C’è l’aveva con me prima?”
Dottoressa Yang: “Si perché?”
Hugo: “Non si metta contro di me. Lo sa che fine ha fatto l’ultimo che mi ha criticato?”
Dottoressa Yang: “A quanto pare sta facendo delle fotografie a quella splendida ragazza dai capelli rossi laggiù, ignorando la mia lezione e facendomi sentire alquanto inutile.”
Fred: “EHI!”
Vincent: “Che c’è?”
Fred: “Laboratorio di ragni. Ragazzo che fotografa una ragazza dai capelli rossi davanti ad una teca di ragni. Non ti dice niente?”
Vincent: “SI! Quel tizio sta per essere morso da un ragno geneticamente modificato! Come dentro a Spiderman!”
Fred: “Vai, è la tua occasione!”
Vincent: “SPOSTATI DI LI! *si fionda addosso al ragazzo e si fa mordere da un ragno sul collo* “
Fred: “Si! L’ha morso! Adesso ha acquisito poteri fantastici!”
...
...
Fred: “Ops, non dovevo urlare. Ora mi guardano tutti con una faccia simile ad un uomo che si accorge che è terminata la carta igienica in un bagno pubblico... cosa? Ah, è già stata detta questa battuta? Non avevamo deciso che la dicevo io? No? Ah bè, informatemi la prossima volta.”
Dottoressa Yang: “Se hai finito...”
Fred: “Mi scusi.”
 
IL GIORNO DOPO
 
Fred: “Allora Spiderman! Cosa è successo ieri quando sei tornato a casa?”
Vincent: “Oddio, una cosa terrificante. Mi sentivo debole, tremavo, avevo la vista annebbiata. Ora non so se sia stato il ragno ad avermi provocato questo, oppure quel bicchiere di Vodka che ho bevuto tutto d’un fiato perché l’avevo scambiato per acqua.”
Fred: “Uaaaaaaaao.”
Vincent: “Figurati, non ho nemmeno più bisogno degli occhiali. Adesso ci vedo benissimo anche senza. Si vede che il mutamento è avvenuto.”
Fred: “Mitico! Comunque io sono da quest’altra parte *lo gira* quello è un vecchio con una gamba sola.”
Vincent: “Una notte terrificante comunque, mi sento tutto il collo rigido, meglio che gli faccio fare due crick.”
Hugo: “Sfigatone! Hai il collo rigido? Vieni qui che gli do due colpetti.”
Vincent: “Continua a fare lo sbruffone Hugo, tanto adesso farai una brutta fine.”
Hugo: “Ma davvero? Stai tirando fuori le palle con l’uomo sbagliato.”
Fred: “NO! Rimettile dentro. Non è il modo giusto di iniziare uno scontro.”
Vincent: “Non le ho davvero tirate fuori imbecille!”
Fred: “Aaaaaaah.”
Vincent: “Comunque ora non mi fai più paura. Sono sicurissimo di vincere!”
 
DOPO 13 SECONDI
 
Vincent: “Non ho vinto *sputa un dente... da un orecchio*”
Fred:”Non mi spiego come! Ormai sei un ragno, e dovresti avere poteri fuori dal comune.”
Vincent: “Lo so, non me lo spiego. Quando quel ragno mi ha morso nel laboratorio il mio corpo ha subito una mutazione straordinaria. Adesso dovrei sapere come minimo arrampicarmi sui muri e sparare ragnatele.”
Fred: “Mmmmmh, forse sottovalutiamo il fatto che parliamo di un fumetto.”
Vincent: “Ma cosa dici? I fumetti non dicono idiozie.”
Fred: “Già, hai ragione. Che sciocco che sono stato a pensarlo.”
Vincent: “Bé, adesso devo medicarmi un poco, mi sento tutto acciaccato.”
Fred: “Strano che ne sei uscito così male però. Anche se hai la massa muscolare di un venditore di pantofole ambulante da spiaggia, non mi aspettavo che facessi questa fine.”
Vincent: “Niente da fare, ho bisogno di allenamenti molto approfonditi e complicati, se voglio diventare più forte!”
Venditore Ambulante: “Passa da qui *porge biglietto da visita*”
Vincent: “Palestra BELI, SNELI & FOTOMODELI? No, grazie.”
Fred: “Vincent! Forse dovrai aspettare un altro poco prima di ricevere i poteri. Perché non proviamo a fare qualche prova fuori dalla scuola?”
Vincent: “OK! Andiamo. Sono sicuro che farò un figurone quando i miei poteri si saranno manifestati.”
Fred: “Già!”


CONTINUA...?


AngoloAutore

Quando un 18enne in preda ad una "nostalgia dei vecchi tempi" si mette a scavare nei meandri delle cartelle del suo computer e trova storie scritte nei suoi teneri 15 anni... beh ecco che nascono cose del genere. Se questa "cosa" vi è piaciuta vi invito a lasciare una recensione c:
 
  
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