JACK
Quando ho visto le foglie che cadevano mi è venuto in mente lui. Forse perché i colori delle foglie hanno i suoi stessi colori. Forse perché l'autunno ha i suoi colori. Perché lui si nasconde tra gli alberi, tra i fili d'erba, nel vento fresco di Ottobre. Riesco a sentirlo. Percepisco il suo respiro nella brezza autunnale.
Mi manca.
Sento la sua mancanza. Fa un male atroce. E' come se avessi perso una parte della mia anima. Ghiaccio come vetro ha ricoperto il mio cuore azzurro. La fiamma della mia vita è sempre più fievole. Si sta spegnendo lentamente, dolorosamente.
C'erano molte cose che doveva ancora vivere. Terre che non aveva visitato. Immagini che non aveva disegnato. Suoni che non aveva udito. Parole che non aveva ascoltato. Atmosfere che non aveva sentito.
No. Gli dei non sono stati crudeli. Non hanno fatto del male a lui per averlo condotto nel Valhalla. Non hanno fatto del male a lui, ma a tutti quelli che lo circondavano. Tutte le persone che gli volevamo bene e che lo amavano. Ma l'importante è che lui non soffra. Lui perì in pace, lasciandoci un vuoto e un lancinante dolore nel petto. Io non morirò in pace come lui.
Era una fresca mattina di Autunno. Troppo presto per far cadere la candida neve su Berk. Perciò mi limitai a svolazzare tra le nuvole soprastanti il villaggio. Sentivo il vento tra i capelli e insieme ridevamo. Le nuvole giravano insieme a noi. Era tutto così bello. Non sarei sceso a terra per nessuna ragione. Niente poteva trascinarmi sulla terra. Io appartenevo al cielo. Il cielo apparteneva a me. Ma presto i miei occhi fecero parte di una figura.
Vidi qualcosa sfrecciare velocissimo davanti a me. Un'ombra scura.
Rimasi un poco stordito. Dopo diverse giravolte nel vuoto, cercai quella chiazza nera e sottile.
Alla mia destra, in lontananza, quest'ombra attraversava il cielo come un raggio di sole.
Che cos'era? Dovevo scoprilo.
Non avevo la più pallida idea di cosa potesse essere. Niente mi veniva in mente che potesse assomigliare ad una pennellata nera dipinta con rabbia sullo sfondo del cielo autunnale.
Inseguii quel mistero oscuro. Il vento iniziava a provocarmi un certo dolore al viso che mi costringeva a chinare il capo. Quando alzai lo sguardo, non c'era più nulla. Dov'era finito? Dov'era sparito? 
Udii un rumore stranissimo. Mai sentito in vita mia. Un suono assordante e acuto crescente.
L'ombra passò davanti ai miei occhi ancora una volta. Era un drago. Ma c'era qualcosa di più. Sopra di esso c'era un ragazzo. E si era voltato a guardarmi.