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Autore: onetrueklaine    14/06/2016    1 recensioni
“Ed il primo posto va ai… Warblers della Dalton Academy”.
Quando sentì questa sentenza , seppe che era tutto finito.
A dire il vero era una bugia.
Seppe che era finita quando era stato annunciato che gli Hipsters erano arrivati al secondo posto; perché non c’era assolutamente nessuna possibilità che le New Directions potessero aver battuto i Warblers...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dave Karofsky, Finn Hudson, Jeff Sterling, Kurt Hummel, Nick Duval | Coppie: Blaine/Kurt
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Blaine Devon Anderson'
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Venerdi:

“Non ci posso credere..”

Mormorò Burt sottovoce, ma abbastanza forte che Kurt poté sentirlo.

Erano in macchina di Burt e nessuno dei due aveva detto una sola parola da quando avevano lasciato il McKilney.

“Non ci posso credere..” disse di nuovo , ad alta voce stavolta. “ Sono stato chiamato dal preside per venire a prendere mio figlio , per una rissa!”

Kurt chiuse gli occhi e si massaggiò con le mani le tempie doloranti .

“Non è andata così” disse con voce forte. Non lo era.

“Oh no? Allora ti prego, Kurt. Sentiti libero di spiegarmi come sono andate davvero le cose”.

Gli occhi di Kurt si strinsero involontariamente.

“Puoi per favore smetterla di giudicarmi per qualcosa che non è vera? Non hai ancora ascoltato la mia versione della storia e nemmeno Figgins lo ha fatto!

La voce di Kurt diventava sempre più alta, altissima alla fine.

“Sei cattivo quanto lui!”

Burt accostò la macchina e spense il motore.

Poi si voltò per guardare il figlio, che si strinse tra le braccia  mentre guardava fuori dal finestrino addolorato.

“Kurt” , nessuna reazione, “ ti prego guardami”.

Kurt lo guardò attraverso il finestrino.

Sufficiente per lui.

“Ti ho appena chiesto di dirmi le cose dal tuo punto di vista, giusto? E non ti sto giudicando. Ma tu ti rifiuti di parlarmi e naturalmente è un tantino scioccante sentirsi chiamare del preside e sentirsi dire che tuo figlio ha colpito una ragazza di fronte tutta la scuola. Cioè mio figlio. Ha colpito una ragazza?”

“Te l’ho detto” disse Kurt a denti stretti, “ non è così”

Burt non disse nulla, continuò solo a guardare Kurt, fin quando finalmente non si voltò ed iniziò a parlare.

“Prima di tutto, non ho colpito una ragazza”.

“Anche se può non piacerti in questo momento, lei è sempre una ragazza”

“Questo non .. Non l’ho colpita, okay? Potrei averla spinta solo un pò ma non l’ho colpita”:

“Okay” disse Burt con voce calma, “ Ti credo. Perché l’hai spinta allora?”

“Mi ha provocato. E’ venuta da me nell’intervallo ed ha cominciato ad urlarmi contro perché Brittany l’ha lasciata e Santana pensa che sia colpa mia.

E apparentemente Brittany lo ha fatto per la storia degli angeli.. ma Santana le aveva mentito per non farla parlare con …”

“Kurt, figliolo, è bellissimo il fatto che tu stia parlando con me.. ma puoi partire dall’inizio? Perché sembra che mi sia perso qualcosa”.

Kurt prese un profondo respiro.

“Va bene.. Allora.. Sai del glee club e che ora sia praticamente…inesistente”.

Burt sollevò le sopracciglia.

“ E che tutti sono arrabbiati con me o qualcosa del genere e .. Santana ha detto a Brittany che non le era permesso parlarmi perché altrimenti avrebbe piovuto o qualcosa di simile. Per gli Angeli.. Non ho capito questa cosa, ma non importa adesso.

Era una cosa stupida.

E poi Brittany venne a parlare con Mercedes ed ero anche io li e noi le abbiamo detto che quello che aveva detto Santana non era vero perché non stava piovendo.

E forse lei ne ha avuto abbastanza che la sua ragazza la tratti come se lei fosse una stupida, o  si è sentita tradita perché normalmente lei non lo aveva mai fatto. Così l’ha lasciata”.

“Ok, quindi Santana ha urlato con te per questo?”

“Si, ed ha minacciato di rovinare la mia reputazione.. come se ci fosse ancora qualcosa da rovinare… e non smetteva di insultarmi.

Naturalmente le ho urlato anche io e ammetto di averle detto delle cose cattive anche io, e poi le ho detto che capivo perché Brittany l’avesse lasciata e ...mi ha spinto un paio di volte e rideva perché io non reagivo.

Ha detto di essere più uomo di me e che ero troppo debole per reagire.”

“E volevi provarle di avere torto”.

Kurt annuì

“Probabilmente non avrei dovuto perché proprio in quel momento è arrivato il professo Shue e naturalmente ha pensato che la stessi molestando.”

Per un attimo ci fu solo silenzio.

Poi Burt poggiò una mano sulla spalla di suo figlio.

“Va bene. Non ti dirò di essere fiero di te per averla spinta , ma sono felice che non le hai fatto altro.

So che però può essere un po’… provocatrice.

Ti credo e chiamerò Figgins più tardi e gli dirò come sono andare le cose.

E gli chiederò di toglierti la nota dal registro scolastico perché non meriti di avere qualche svantaggio più in la nella vita perché una ragazza non è capace di trattenersi”.

Kurt guardò suo padre, lo guardò per davvero, e sospirò.

“Grazie, papà”.


 
Sabato:

“Sono le 21.37 , dove sarà? Abbiamo detto che ci saremo incontrati qui alle 21.30!”

Blaine scrisse un altro messaggio a Sebastian seduto , ansiosamente, nella sua macchina, nel parcheggio sporco dello Scandals.

“Sono già qui, tu dove sei?”

Dopo circa tre minuti non ricevette ancora nessuna risposta da Sebastian, con cui aveva finalmente accettato di uscire per un appuntamento.. o almeno era quasi sicuro che fosse un appuntamento.. considerò seriamente l’idea di andarsene.

Questo non era divertente per nulla.

Il posto sembrava anche più squallido di quanto immaginasse.

A dire il vero, non lo aveva immaginato per nulla sporco.

Nella sue mente, il posto sarebbe stato romantico, probabilmente con un ottima cucina e musica Kitch e … Beh qualcosa più di un bar karaoke… come questo!

O qualsiasi cosa sia.

E le persone nel parcheggio?

Erano spaventosi.

Indossavano berretti di pelle o da baseball e la maggior parte sembrava avere l’età di suo padre.

L’uomo più giovane che aveva visto entrare nel club doveva avere 28 anni.. Per lo meno..

Inoltre , Blaine ancora non era proprio a suo agio coll’infrangere la legge.

E’..

Beh era la legge.

Serviva a proteggere le persone.

E Blaine era così..

Aveva sempre fatto i suoi compiti, non aveva mai risposto male alle persone e non aveva nemmeno mai bevuto alcolici prima.

Nemmeno una volta.

Qualche secondo prima che Blaine chiamasse la madre per dirle che sarebbe tornato presto quella sera, il suo cellulare vibrò per un messaggio di Sebastian.

“Oh Dio, finalmente.”

“Ci vediamo li tra 10 minuti”

Anche se Blaine era un po’ arrabbiato con lui per averlo fatto aspettare così tanto, restò ed aspettò.

Sarebbe andata bene.

Sebastian sarebbe arrivato tra pochi minuti e , sperava, gli avrebbe detto che c’era un altro bar nascosto oltre lo Scandals, dall’altro lato della strada o qualcosa di simile, e avrebbero trascorso una meravigliosa serata, ballando, cantando e .. parlando.

Si.

Tutto sarebbe andato bene.

Quindici minuti più tardi, Blaine realizzò di aver fatto un grosso errore.

Non qualcosa tipo “ho comprato questa maglietta della taglia sbagliata” ma più un errore tipo “ Oh, cazzo io sono minorenne e mi sto per intrufolare illegalmente in un bar gay con una falsa carta d’identità e tutti mi stanno guardando come se volessero mangiarmi vivo”.

Quando arrivò Sebastian e lo portò dentro con il documento falso su cui era scritto che aveva 34 anni .. ma dai.. Blaine sperò che la serata, nonostante le pessime condizioni del bar e gli altri clienti, poteva comunque andare bene.

Ma non lo fu.

Sebastian lo aveva lasciato solo al tavolo che avevano preso, dopo un paio di minuti per prendere da bere.

Duranti i cinque minuti che ci impiegò, quattro uomini adulti si avvicinarono a Blaine e gli fecero ogni sorta di strana offerta, dal “ vieni con me al bagno, dolcezza” al “ So di cosa hai bisogno , vieni a casa mia , ho una grande cella a casa”**

Li aveva rifiutati tutti gentilmente, ma sentiva ancora i loro occhi su di lui, dall’altra parte della sala.

Sebastian tornò con i loro drink e disse qualcosa che però non riuscì a sentire a causa della brutta ed alta musica.

“Cosa?” urlò.

Sebastian si avvicinò di più e portò un drink, dall’odore strano, sotto il suo naso.

“Ecco, bevi!”

Blaine arricciò il naso.

Non aveva un buon odore ed era certo che fosse troppo forte per lui.

“Grazie ma non bevo”.

“Non ti preoccupare” urlò l’altro ragazzo nel suo orecchio , avvicinandosi ancora di più.

Puzzava già di alcol.

“Non è alcolico. Lo puoi bere!”

Blaine aggrottò la fronte.

“Perché mi sta mentendo? Questo è sicuramente alcol”

“No grazie” disse di nuovo.

Rimasero seduti per un po’ in silenzio, Sebastian bevve il suo ..drink e poi quello di Blaine, e Blaine cercò di non piangere perché davvero.. questa era la peggior serata di sempre.

Quando finì entrambi i drink, Sebastian prese il braccio di Blaine e cercò di tirarlo su.

“Andiamo a ballare” sorrise.

“Uh.. okay” .

Blaine cercò di sembrare entusiasta.

“Almeno posso cercare di trarre il meglio”.

Andarono sulla pista , che sembrava a malapena usata, e Sebastian cominciò a muoversi selvaggiamente al ritmo della musica.

Blaine cercò di imitare i suoi movimenti, ma non si sentì a proprio agio.

Quando partì la successiva canzone, Blaine si rese conto che la pista era più che piena.

Non sapeva da dove venissero tutti questi uomini , ma c’erano corpi che lo pressavano da tutte la parti e davvero non gli piaceva.

Ma non poteva semplicemente andarsene, giusto?

Non erano stati lì nemmeno mezz’ora..

Sebastian prese la sua mano e lo tirò più vicino , fin quando i loro petti non si toccarono e Blaine cercò di fare del suo meglio affinché i loro…beh il resto dei loro corpi non si toccassero.

“Okaay?”

Blaine lo assecondò , perché beh.. Perché no? Era un ragazzo. Doveva fare le sue esperienza, giusto?

E gli avrebbe semplicemente detto, dopo, che non fosse un tipo da bar e che preferirebbe che si incontrassero in una caffetteria, dove Sebastian era carino e flirtuoso e completamente cosciente.

Dopo un po’, poté sentire il ragazzo più alto avvicinarsi ancora di più, così alzò lo sguardo e , okay, aveva visto più che abbastanza film romantici da sapere come fosse l’attimo prima di ricevere un bacio e sentì lo stomaco contrarsi.

Ecco.

Stava finalmente per avere il suo primo bacio!

In uno sporco bar gay, okay, ma Sebastian era sexy.

E gentile, il più delle volte.

Chiuse gli occhi in attesa di sentire le labbra di Sebastian sulle sue ed i fuochi d’artificio e una musica romantica…

E poi sentì una mano afferrargli il culo..

Scioccato, tolse la mani di Sebastian dal suo sedere.. non era.. non voleva questo, era troppo per lui e forse..

“Cosa?” disse Sebastian, non capendo il motivo per cui Blaine aveva smesso di ballare.

Blaine deglutì.

“ Ti prego non farlo”.

“Cosa? Baciarti? Perché sono sicuro che mi hai lanciato dei segnali che..”

“NO! Non il baciare. Voglio dire.. non così.. non toccarmi o altro soprattutto in pubblico..” cercò di spiegarsi , ma il suo “appuntamento” lo stava fissando con aria assente.

“Cosa?” chiese di nuovo.

“Anzi..” Blaine lasciò andare un sospiro, “Possiamo andarcene? “

Sebastian sembrò annoiato , e , si, questa non era la reazione che Blaine sperava..

Sebastian lo tirò per un braccio e lo portò fuori dal bar.

Si fermò nel parcheggio, vicini all’ingresso, e solo allora Blaine si rese conto di quanto pesante fosse l’aria all’interno.

Prese un profondo respiro, ma prima che potesse dire qualcosa, Sebastian cominciò a parlare.

“ Qual è il problema? Non dirmi che sei solo un provocatore, perché lo odio”, disse portandosi le mani ai fianchi e a Blaine mancò davvero il ragazzo gentile ed educato che aveva incontrato all’inizio.

“Non sono un provocatore! Io solo.. non mi piace quando tu.. non voglio che il mio primo bacio sia in un bar con te ubriaco e che mi tocchi mentre altra gente ubriaca ci guarda”

Sbottò Blaine e si sentì, improvvisamente , molto piccolo ed infantile.

Sebastian ruotò gli occhi.

“Oh Dio! Voglio solo divertirmi.  Torniamo dentro, ti prenderò un drink e ti prometto…”

Sebastian prese la sua mano di nuovo, ma Blaine la tirò via.

“No! Ti ho detto che non voglio bere”.

“Ma se è perché devi guidare.. non ti preoccupare.. avevo comunque pensato di accompagnarti”, scoppiando in una risata ubriaca e Blaine si sentì leggermente disgustato.

“Tu.. cosa? No. Prima di tutto , non è perché devo guidare, potrei comunque prendere un taxi per andare da mia madre e secondo.. nemmeno tu dovresti guidare ubriaco”.

Sebastian si lamentò. “ Non ho mai dormito con qualcuno così nervoso prima. Ma è anche sexy ..quindi se fortunato. Adesso torniamo dentro”.

“Io..io.. Cosa? Cos’è per te questo? I preliminari per una botta e via?” Chiese Blaine , sperando disperatamente che Sebastian dicesse di no, e che si scusasse e che lo portasse a mangiare una pizza o un caffè o.. Qualsiasi cosa in effetti.

Ma Sebastian alzò solo le sopracciglia.

“Cosa pensavi che fosse?”

Blaine si morse il labbro, forte, per non mettersi a piangere li adesso e scosse solo la testa.

Era sicuro che se avesse detto anche solo una parola sarebbe scoppiato a piangere.

Così si voltò velocemente, salì in macchina e guidò fino a casa di sua madre.

Passò il resto della serata con sua madre sul divano, facendosi coccolare e confessandole tutto e piangendo per un qualcosa che ovviamente non esisteva.

Non oltre la sua testa.

E visto che lei era la sua perfetta e amorevole madre, lo aveva abbracciato, sfamato con un bel gelato e gli aveva detto che la mattina dopo tutto sarebbe andato bene.



Domenica:

Le cose non andarono meglio la mattina dopo.

Davvero non lo furono, perché Blaine , in quel momento, stava scappando attraverso Lima, inseguito dai suoi stessi fans..

Era.. imbarazzante..

Quella mattina , quando si era svegliato, aveva trovato un biglietto su cui c’era scritto che la colazione era pronta in cucina e che sua madre era dovuta andare al lavoro presto per qualcosa di importante.

Così era sceso ed aveva mangiato un pancake ai mirtilli , che amava.

Era ancora ferito e arrabbiato con Sebastian, ma avrebbe ignorato le sue chiamate per qualche giorno e poi lo avrebbe affrontato poi.

Quando finì di fare colazione, si rese conto di essersi dimenticato una cosa importante.. non aveva più gel.

Niente di niente.

Sapeva che ne aveva una a casa di sua madre, ma era vuota.

E doveva tornare alla Dalton oggi e non troppo tardi perché aveva le prove con i Warblers quella sera..

Così indossò alcuni abiti di Devon che aveva lasciato a casa ( o meglio qualcosa che suo fratello aveva lasciato a casa) ed uscì per comprarlo.

Ma prima di avere la possibilità di tornare a casa, una bottiglia di gel nella sua sacca, venne riconosciuto.. un gruppo di ragazzi del secondo anno con le maglie del McKinley lo chiamò , due dei quali conoscevano Blaine per il club di scacchi.

“Devon!” urlarono, avvicinandosi già a lui.

Ma sfortunatamente, non aveva le lenti a contatto e nemmeno un paio di occhiali da sole con lui.

Quindi quando lo avrebbero raggiunto , era sicuro che avrebbero potuto realizzare che lui era Blaine.

Così scappò, sperando che lo lasciassero da solo.. ma non ebbe tanta fortuna.

Lo stavano inseguendo, urlavano e lo pregavano.

“Cosa dovrei fare adesso? Non posso andare a casa, ma non posso correre più veloce.. e non posso farmi vedere! Oh Dio..”

Dopo circa tre minuti , Blaine fu certo che sarebbe collassato.

Faceva molto sport, tra la boxe, le lezioni di educazione fisica alla Dalton ed ogni tanto andava a correre con Johnny.

Ma non aveva dormito molto, ed il ritmo che stava tenendo.. beh era veloce e sfiancante.

Così quando una porta alla sua sinistra si aprì e Kurt Hummel gli gridò di entrare e gli promise di vedersela lui con i fans e che li avrebbe mandati via, non pensò ad altro che non fosse un “ finalmente posso fermarmi”.

Ma quando fu in casa e prese un profondo respiro, non poté crederci.

Era in casa di Kurt. La casa di Kurt Hummel.

Il ragazzo per cui aveva avuto una cotte senza speranze da sempre.

Che aveva ancora adesso a dire il vero.

E che conosceva sia Blaine che Devon e lui non aveva gli occhiali da sole per nascondere i suoi occhi nocciola, che non erano per nulla blu e .. dietro di lui le urla si fermarono e sentì il rumore della porta che si chiudeva.

“Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo,”

“Devon?” disse Kurt, sembrando… Non come il solito Kurt.

Sembrava.. timido? E insicuro?

Prese un respiro profondo e si voltò a testa bassa sperando che i ricci coprissero i suoi occhi .

“Hey” rispose , insicuro su cosa fare adesso.

Forse..

 “ Hai per caso un paio di occhiali da sole che non ti servono?”

“Oh, grande Blaine. Chiedergli un paio di occhiali da sole. Si, questa si che è una grande idea... per nulla sospetto..

Ma Kurt lo guardò sorpreso ed iniziò immediatamente a farneticare.

Oh si , giusto.

Quando era Devon aveva tutta la situazione in pugno.

“Si certo, solo, uh. Non so dove ma ce ne dovrebbero essere un paio, aspetta solo che vado in camera mia.. tu puoi , uh, stare qui se .. o ti puoi sedere sul divano forse? Li andrò a prendere.

Blaine fu costretto a sorridere, anche in questa situazione Kurt era curiosamente tenero.

Si sedette sul comodo divano ed aspettò che Kurt tornasse.

Avrebbe potuto semplicemente andarsene e tentare la fortuna, ma sarebbe stato davvero scortese da parte sua.

Kurt gli aveva appena salvato la vita.. in un certo senso.

Prima che potesse pensare a questa eventualità ancora a lungo, Kurt tornò con un vassoio ( ?) in mano.

Lo poggiò sul tavolino davanti al divano e si sedette sulla poltrone li vicino.

Poi, come se si fosse ricordato di loro, prese gli occhiali dal vassoio pieno, c’erano acqua, succhi , snacks e patatine, e li porse a Blaine.

Blaine li prese e li indossò e, finalmente, guardò Kurt  che non stava guardando lui, ma i suoi piedi.

Non sembrava sospettoso.

“Grazie Kurt “.

Kurt arrossì un po’ .

“ Ricordi il mio nome?”

“Direi di si”.

“Allora.. uhm.. non sapevo se .. forse.. volessi mangiare o bere qualcosa. Ho solo.. Cioè non so se Bl...cioè..”

“Berrò solo qualcosa, grazie” lo interruppe Blaine.

Non voleva che questo fosse imbarazzante , voleva solo godersi il bel Kurt per almeno un momento.

Lui… beh gli era tipo mancato tanto, anche se sapeva quanto questo fosse strano.

E dopo la notte scorsa..

Ugh!

Così rimasero seduti in silenzio per un po’, entrambi mangiarono piccoli pezzi di frutta e qualche snacks di tanto in tanto, guardandosi l’un l’altro con curiosità.

“Posso chiederti il perché volessi degli occhiali da sole?” chiese Kurt , “Voglio dire, non devi parlarmene se è qualcosa.. di personale e..” smise di parlare.

“E’ okay” rispose Blaine, “io.. ci sono dei momenti in cui i miei occhi sono davvero sensibili”.

“Oh” disse Kurt, “ Allora se vuoi , puoi portarteli via. Per tornare a casa”:

Blaine annuì.

“Grazie”.

Dopo un po’, Kurt parlò di nuovo.

“Blaine.. o Wes e Dave.. ti hanno detto cosa è successo.. quando..”

Blaine prese un respiro profondo.

Era davvero pronto a parlare di questo con lui?

Si sentiva.. in colpa.

Per Kurt , lui era qualcuno altro adesso, un idolo anche.

Se gli avesse dato la sua opinione come Devon, non sarebbe stata manipolata? In qualche modo?

“Non credo che ne dovremmo parlare” disse guardando Kurt , che lo fissava implorante, “Forse dovrei andare”.

“Cosa?” disse l’altro ragazzo; ma Blaine si era già alzato e si stava dirigendo verso la porta.

“Perché vai via? Te lo ha detto vero?”

Blaine si voltò di nuovo.

“ Lo ha fatto , e lo hanno fatto anche Wezzy&Dave. Ma .. io.. Non sono affari miei , qualunque problema abbiate avuto”.

Velocemente Kurt lo interruppe.

“No.. Non ho nessun problema con lui. Sono stato solo uno stronzo lo so, ma ora non lo sono più. E mi dispiace per come mi sono comportato, davvero.”

Blaine si fermò all’ingresso e pensò a quello che aveva appena sentito.

Si morse il labbro. “Ok, Kurt. Ti credo. E’ bello da parte tua scusarti, non sono io che devo perdonarti perché non hai fatto nulla a me personalmente.”

Kurt annuì.

“Ok, ben fatto , Blaine. Stai andando alla grande.

“Allora, prima che me ne vada, vuoi… ti dico cosa fare.

Dammi il tuo numero e lo darò a Blaine e forse ti farà una telefonata e così puoi scusarti e smetterla di sentirti così male.”

Kurt lo guardò a bocca aperta.

“Ma.. sono sicuro che è arrabbiato con me! Ha perfino cambiato scuola!”

“Ti perdonerà. Lo conosco, non è un che resta arrabbiato per molto.

Andrà tutto bene, te lo prometto.”

Gli diede il suo cellulare e Kurt registrò il suo numero velocemente.

“Grazie. Davvero tanto!”

Blaine  sorrise , lo salutò con la mano e se ne andò.

“Cosa ci facevi a Lima, comunque” gli urlò poi Kurt.

“Solo una visita alla mia famiglia” disse Blaine, e poi si voltò per andare a casa sperando senza ulteriori problemi .”



NOTE 
  • È una speciale cella per praticare il sadomaso
Eccoci col 7 capitolo..

Finalmente un piccolo riavvicinamento tra Burt e Kurt..

Abbiamo detto quasi addio a questo Sebastian ... molto ..."molesto"...
E un piccolo incontro tra Kurt e "Devon/Blaine"....che ora ha il numero di Kurt... cosa farà??

Lo chiamerà o no?....

A Martedi prossimo...
   
 
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