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Autore: nikki_13    14/06/2016    6 recensioni
Kate non è un poliziotto, sua madre non è morta, ma il suo carattere sarà sempre quello determinato che abbiamo conosciuto. Castle è alle prese con sua figlia di sei anni, ribelle per via della futura moglie dello scrittore. Kate entrerà nelle vite della famiglia Castle come rivoluzionerà le loro vite? Che succederà a Castle nell'incontrare la sua anima gemella? Che legame si creerà tra Alexis e Kate? Non vi resta che leggere per scoprirlo...baci...Nikki
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Kate Beckett, Quasi tutti, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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-Alexis…guarda ti sono venuti a prendere- gli fece vedere la maestra. La piccola alzò lo sguardo verso la persona che si stava avvicinando.

-KATE!!- le corse incontro con il sorriso in faccia.

-Scusa il ritardo principessa…tuo padre ha avuto un contrattempo per lavoro e non è potuto venire- si abbassò per baciarla ed abbracciarla.

-Non importa…ora ci sei tu…- sorrise la piccola –vieni…- la tirò, voleva presentarla alla maestra.

-Salve…lei deve essere la signora di cui parla tanto…- si strinsero la mano.

-Kate Beckett…e lei deve essere la maestra di inglese…- sorrise Kate cordiale.

-Kate, posso giocare con loro altri cinque minuti?- chiese Alexis, vedendo le sue amiche che la chiamavano.

-Si…vai…- annuì Kate, seguendola con lo sguardo.

-Sono Jennifer Morrison è un piacere conoscerla…la bambina parla molto di lei e sembra proprio che stiate molto bene insieme- la maestra invitò Kate a sedersi su una panchina.

-Si…beh, è una bambina speciale- sorrise Kate, guardando la piccola rossa giocare con gli altri bambini.

-Lo sa che è la prima donna che viene a prenderla a scuola? Dopo sua nonna…ovviamente- risero –deve essere importante per la famiglia Castle- commentò.

La maestra si congedò qualche minuto dopo e Kate rimase ad osservare la piccola correre felice.

-Andiamo piccola? Che ne dici del nostro locale preferito?- la richiamò Kate, dopo qualche minuto.

-Crepes?!- la bambina si illuminò nel vedere Kate annuire.

Il pomeriggio lo passarono in giro per la città. Si erano fermate anche in qualche negozio e Kate aveva comprato qualche vestitino alla bambina. La serata continuò tranquilla e si concluse con Kate che riaccompagnava Alexis a casa. In una mano teneva alcune buste di negozi e nell’altra degli scatoloni di pizza.

-Siete tornate finalmente, pensavo di dover mandare una squadra di ricerca- scherzò Castle, aprendo la porta…trovandosi davanti una Kate esausta e che a fatica reggeva le pizze.

-Mi aiuti…credo mi si sia addormentato il braccio- confessò, vedendolo subito pronto a soccorrerla.

-Non dovresti portare pesi nelle tue condizioni, lo sai vero?- la ammonì lo scrittore, portando le pizze in cucina, seguendo le due con lo sguardo.

-Lo so, ma che posso farci…sono un po’ testarda- sorrise lei, sedendosi al bancone con Alexis.

-Solo un pochino?- Rick ricevette un’occhiataccia –Ok…è meglio tacere…- capì subito.

-Sarà meglio, anche perché queste due ragazze hanno fame e sono sicura che anche la persona qui dentro- si toccò la pancia divertita.

-Non credo che per il cibo ci sia problema…avete comprato pizze per un esercito intero- constatò lui, guardando gli scatoloni.

-Appunto…che dici Alexis, mangiamo?- la invitò Kate.

Cenarono tutti insieme, tra risate e chiacchiere. Richard seppe di tutto quello che avevano fatto nel pomeriggio e ne rimase sorpreso. Erano veramente tante attività.

Richard era seduto sul divano, con lo sguardo verso un punto indefinito, finché Kate non ricomparve sulle scale.

-Si è addormentata subito…era molto stanca- sorrise Kate, incantando lo sguardo dello scrittore che la guardava da quando era tornata sotto il suo raggio visivo.

-Sembra che anche tu sia stanca Kate…non dovresti affaticarti tanto…- venne fermato.

-Nella mia condizione…lo so, non fai altro che ripetermelo…ma io e questa persona stiamo bene, non preoccuparti…ci stiamo divertendo- lo raggiunse sul divano. Erano seduti l’uno vicina all’atra, anche se a distanza, gli occhi si
guardavano.

-Scusa è che…non posso farci niente se mi preoccupo per voi due- sorrise lo scrittore –Con Meredith è stata una vero incubo…- le disse Rick.

-Lo so…ma io non sono Meredith e sono consapevole di dove arrivano le mie possibilità e le mie forze…tranquillo- gli prese la mano per rassicurarlo –stiamo bene…- le sue labbra si aprirono in un sorriso maestoso.

-Sei bellissima quando sorridi in questo modo- si fece sfuggire, facendola arrossire.
Kate pensò per qualche secondo, sembrava di aver già vissuto una situazione simile. Poi qualcosa le passò per la testa.

-Ti va di fare due passi?- propose senza preavviso e cogliendo lo scrittore alla sprovvista.

-Certo…si- rispose, dopo giorni che provava a convincerla a passare del tempo insieme e continui rifiuti si era quasi arreso.

Kate sorrise –andiamo allora- lo prese per mano e lo portò fuori da quel palazzo.
Con Alexis c’era Martha, rinchiusa in camera sua a studiare un copione.

I due stavano passeggiando al chiarore di luna da un po’, ma nessuno dei due voleva rompere l’atmosfera, dicendo di tornare a casa.

-Ti porto in un posto…- le disse Kate, prendendolo per mano e tirandolo per la strada. Richard nuovamente sorpreso la seguì silenzioso e con un sorriso sulle labbra.

Lo trascinò per qualche isolato, raggiungendo un piccolo parco nascosto tra gli edifici. Era molto appartato e intimo, c’erano un’altalena e uno scivolo. Davanti a lor una fontana e delle panchine in marmo. Percorsero tutto il parco, per raggiungere un punto affacciato ad un laghetto. Punto illuminato dalla semplice luce della luna e delle stelle. Era un posto perfetto. Kate si era seduta sul prato, accarezzando l’erba leggermente umida, doveva essere stata annaffiata da poco. Richard l’ammirò da lontano, il volto era così bello davanti alla luce della luna…sembrava la stella più bella che avesse mai visto.

-Pensi di raggiungermi o di rimanere impalato li dietro?- lo richiamò Kate, sorridendogli.

Richard si riprese da quella visione e si sedette al suo fianco, a guardare le stelle. –Come conosci questo posto?- chiese alla donna.

-Ci sono finita per caso con Alexis qualche giorno fa e ogni tanto ci torno…è tranquillo, mi piace- rispose spostando lo sguardo su di lui.

Richard sentì qualcosa allo stomaco nel vederla guardarlo in quel modo. Avrebbe voluto baciarla e amarla e abbracciarla e accarezzarla…ma non poteva fare niente di tutto ciò, perché era stato un vero idiota. Ripensandoci abbassò lo sguardo sul prato, colpevole.

-E’ un buon posto per pensare…e ultimamente non faccio altro che farlo…- gli rivelò, spostando lo sguardo da lui –penso al futuro a quello che sarà e a quello che è stato- disse. Richard la stava guardando nuovamente, non voleva interromperla, non sapeva neanche cosa gli avrebbe rivelato. –Ultimamente ho pensato molto alla nostra situazione, a come siamo finiti così…e la mia mente torna a quel giorno…nel tuo loft- gli ricordò anche a lui quel maledetto momento.

–Mi sono resa contro di quanto faccia male quando ami una persona- continuò –ma mi sono resa conto anche di un’altra cosa…- sospirò.

-Cosa?- chiese Richard preoccupato.

-Che adesso sono io a farmi male…tutto quello che è successo è passato e ora…vorrei provare ad andare avanti, a voltare pagina…non so se mi spiego…- lo guardò, notando il suo sguardo attento e interrogativo.

-Credo di capire…- cosa voleva dirgli? Che cambiava vita e che l’avrebbe lasciato? Che sarebbe finita per sempre tra loro?

-Non avevo mai capito veramente cosa volesse dirmi mia madre o cosa significassero veramente le parole delle canzoni…- si alzò raggiungendo il bordo del laghetto, facendo alzare lo scrittore a sua volta –la musica…la magia…quelle sensazioni di benessere…il cuore che scalpita…le mani che tremano…gli occhi che brillano…io non posso farci niente è più forte di me- aveva gli occhi lucidi.

-Cosa stai cercando di dirmi Kate?- non riusciva a ragionare sulle sue parole, voleva solo sapere cosa voleva fare del loro rapporto.

-Ti sto dicendo che ti perdono…- lo colse alla sprovvista, ancora quella sera –ti perdono perché sei un ragazzo fantastico…sei un padre fantastico…sei un amico fantastico e…- lo guardò dritto negli occhi –perché ti amo in un modo che non credevo possibile e non voglio perderti…non voglio passare il resto della mia vita con il rimpianto di essere stata così orgogliosa da non perdonarti…- disse tutto d’un fiato.

-Tu…tu…- Richard non aveva le parole per dire nulla.

-Io Ti amo Richard Castle…e ti sto chiedendo se puoi perdonarmi e se…- venne travolta dallo scrittore che la avvolse in un abbraccio pieno d’amore.

-Io Ti amo Kate…e non hai niente da farti perdonare…è stata tutta colpa mia…se è successo tutto questo è solo colpa mia, non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto…ti prego…dimmelo ancora…- la supplicò, assaporando l’essenza dei suoi capelli.

-Io ti perdono Rick…ti perdono…perché ti amo…e ho bisogno di te- lo strinse di più a se, godendosi quell’abbraccio.
Richard si scostò. Aveva gli occhi lucidi, era commosso. –Posso…- indicò le sue labbra –posso baciarti?- chiese alla fine.

-Se non lo fai ti butto in acqua con le rane…- disse Kate, perdendosi nel blu dei suoi occhi.
Richard si abbassò piano sul suo volto, ancora insicuro e sorpreso. Si fissavano negli occhi. I loro volti si sfiorarono e un brivido attraverso i due corpi come corrente. Poi le labbra di Richard si posarono dolci su quelle di Kate, per poi staccarsi. Era come se avesse fatto una prova, per poi tuffarsi in un nuovo bacio. Questo molto più intenso e profondo del precedente.

Tornarono a casa mano nella mano, vicini come non lo erano mai stati prima. Richard la accompagnò in camera e la stese sul letto, baciandola ovunque.

-Mi sei mancata- sussurrò al suo orecchio prima di baciarlo.

-Vieni qui…- lo avvicinò alle sue labbra, baciandolo con tutta se stessa. Le loro labbra si schiusero ed iniziarono ad assaporarsi .

Continuarono a baciarsi tutta la notte. Avvinghiati l’uno all’altra per evitare che nessuno dei due scappi. Non erano andati oltre…per via del bambino che Kate stava aspettando, del loro bambino. Kate si lasciò tra le braccia di Castle. Aveva indossato la sua camicia, mentre lui si era messo solo i pantaloni della tuta. Entrambi si rifugiarono all’interno del letto, abbracciati e contenti.

Kate si era appoggiata con il viso sul suo petto nudo, lasciandoci prima un dolce bacio e continuando ad accarezzarlo con la sua mano. Richard invece la teneva stretta con un braccio che le accarezzava la schiena coperta dalla sua camicia. L’altra mano le accarezzava il braccio appoggiato sul suo corpo. Si addormentarono in quel vento di emozioni positive che aveva spazzato via quelle più brutte e malinconiche.
 

Il mattino seguente Kate stava osservando i lineamenti rilassai di Richard. Aveva la testa appoggiata sulla sua mano, mentre gli accarezzava il petto e gli addominali con una mano. Lo sguardo finì sulla sveglia dietro la testa dello scrittore. Era ora di svegliarlo. Kate si sporse verso il suo viso, lasciandogli un bacio sulla tempia.

-Rick…è ora di alzarsi…- lo incitò lei, lasciandogli un secondo bacio sul lobo dell’orecchio –hey…- continuò, lasciandogliene un terso sulla guancia. –Amore…è ora di svegliarsi- gli appoggiò una mano sul petto, raggiungendo le sue labbra con un bacio delicato.

Lo scrittore nel sentire quella leggera pressione sul suo petto e le labbra che lo baciavano, si mosse leggermente. Rispose dolcemente al bacio, schiudendo leggermente le sue labbra e quelle di lei.

-Buongiorno- sussurrò Rick, dopo essersi staccati da quel contatto.

-Buongiorno…- sorrise Kate, tornando a baciarlo, mentre lui le avvolgeva la schiena in una abbraccio.

-Mi sono risvegliato in paradiso?- chiese Richard, aprendo finalmente gli occhi, incontrando lo sguardo luminoso della ragazza.

-No…ci siamo risvegliati a casa- lo sorprese Kate, prendendogli la mano e appoggiandola sul suo grembo –a casa nostra…che ne dici…prepariamo la colazione a questa famiglia speciale?- lo invitò ad alzarsi.

-Molto volentieri…- si diressero in cucina sorridenti.

Martha scese con la nipotina per mano. Si fermarono a guardare sorprese la scena che si prospettava davanti a loro. Richard stava accarezzando Kate e le lasciava dei baci sul collo, mentre lei cucinava. Nel percepire la loro presenza alzarono entrambi lo sguardo e regalarono alle due rosse un sorriso felice e sincero.

-Kate…Papà…- corse loro incontro Alexis su di giri.

-Piccola!- la prese in braccio Richard e baciandola.

-Siamo di nuovo una famiglia?- chiese ingenua la piccola, baciando Kate sulla guancia e la pancina che stava crescendo.

-Siete splendidi ragazzi…e devo dirvelo…era proprio ora…- li fece scoppiare tutti in una risata.
 

ECCOMI TORNATA RAGAZZI. SCUSATEMI PER IL RITARDO, MA TRA TUTTI GLI IMPEGNI…NON IMPORTA. SPERO CHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO, DA ORA IN POI LE COSE DOVREBBERO ANDARE MEGLIO…SE NON MIGLIORARE ANCORA DI PIU’. GRAZIE PER AVER LETTO E RECENSITO LA MIA STORIA. BACI. NIKKI.

   
 
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