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Autore: noirmoon333    14/06/2016    0 recensioni
Non avevo idea di come tirami fuori da quella situazione, migliaia di persone che urlavano, saltavano, cantavano, piangevano e poi c'ero io, spiaccicata sulla sbarra di sicurezza che divideva il palco dalla folla. Non ho mai sopportato la gente che invade il mio spazio, ho bisogno della mia aria ed essendo quello il mio primo concerto era chiaro che mi stesse per prendere un vero e proprio attacco di panico. Le ragazze dietro di me erano così prese dall'euforia che non si accorsero minimamente del fatto che mi stessero spingendo contro la sbarra così forte da far male. Provai più di una volta ad allontanarle o di andarmene ma invano, mi misi a piangere dalla disperazione mentre la vista mi si appannava e cercando di regolarizzare il respiro, volevo solo tornare da Shey. Proprio quando pensai di stare per svenire vidi una guardia della sicurezza correre verso di me, mi sollevò facendo allontanare le ragazze dietro di me e mi adagiò sotto il palco, dopo avermi ripetutamente chiesto invano come stavo mi prese in braccio e mi portò nel Backstage. Giurai che quello sarebbe stato il primo e l'ultimo concerto degli One Direction a cui avrei assistito.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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CAP-1 
Mi ero svegliata per andare al bagno e mentre cercavo una posizione comoda per riaddormentarmi senti il telefono squillare, lo ignorai per i primi tre minuti dopodiché risposi nella maniera meno cordiale possibile sapendo già chi fosse:
Laira: < Che cazzo vuoi Shey?! Hai idea di che ore sono?>
Shey: < sono le sei e mezza, lo so, scusa Laira, ma sono sotto il palazzo di casa tua da almeno cinque minuti a gelarmi, apri>
Dopo avermi attaccato in faccia, provai ad alzarmi ma ricascai sul letto come un sacco di patate, dopo qualche altro tentativo mi diressi verso il salotto per aprirgli sia la porta che il portone del palazzo e mi diressi dondolante verso la cucina. Mentre versavo i cereali dentro la ciotola Shey sbatté la porta e mi raggiunse:
Shey: < hai la benché minima idea di cosa sia successo?>
Laira: < se non me lo spieghi come faccio a saperlo?!> risposi innervosita per essermi svegliata così presto.
Lei mi guardò e posò due biglietti sul tavolo, mi avvicinai e dopo averli osservati spalancai la bocca:
Laira: < come diavolo te li sei procurati due biglietti per il concerto degli One Direction?>
Shey: < Li ho vinti partecipando a quel concorso delle radio, non so bene cosa sia, ho semplicemente compilato due o tre fogli su internet e ora guarda qua! Non è pazzesco?>
Laira: < questo è poco ma sicuro, ma con chi hai intenzione di andarci?>
Shey: < con te stupida>
Laira: < con me?! No dai vacci con Chris, è da tanto che non fate qualche viaggetto romantico>
Shey: < a lui non piacciono e comunque voglio andarci con te, in fondo sei tu che me li hai fatti conoscere>
Ci guardammo e dopo avergli fatto un cenno di consenso con la testa se ne ritornò a casa saltellando come una pazza, e io potei finire in tranquillità i miei cereali. Ciò che lei non sapeva è che non ero mai stata ad un concerto, e la cosa mi terrorizzava pensando alla quantità di gente che ci sarebbe stata, Shey sapeva bene della mia fobia dell’essere toccata da gente sconosciuta e della paura delle folle ,causata da un trauma infantile che avevo avuto da piccola e quindi sapevo che lei mi aveva invitato anche per aiutarmi con questo problema e apprezzavo il suo sforzo, quindi perché no, alla fine loro sono di certo una delle band che preferisco, potrebbe essere una bellissima esperienza.
Nel mese successivo lavorai il doppio per mettere da parte più soldi possibile così da pagarci hotel e tutto il resto, il che fu arduo visto che il concerto si teneva a Londra e dovevamo quindi attraversare tutta l’Inghilterra per arrivarci, non ero nemmeno sicura se i soldi ci sarebbero bastati per il viaggio e due notti in una delle città più care dell’Inghilterra, ma quando dopo un mese di attesa arrivammo in città ci sembrò di vivere un sogno.
Essendo nata e cresciuta per diciannove anni in una piccola città nel nord dell’Inghilterra vedere Londra per la prima volta fu magnifico, anche Shey era contentissima, stava vivendo un sogno anche lei che non si era mai avventurata così lontano da casa.
Appena arrivate posammo le valigie in hotel e ci sistemammo per bene, ma eravamo troppo elettrizzate per il giorno dopo per dormire così dirigemmo a fumare una sigaretta nel balcone dell’hotel:
Shey: < adoro questa città, voglio ritornarci prima o poi>
Laira: < sono d’accordo, a proposito Shey non dovremmo dormire? Sono le tre e mezza del mattino, domani ci aspetta una giornata pazzesca e vorrei essere in forma perlomeno>
Shey: < tu vai io ti raggiungo tra un po> 
Spensi la cicca della sigaretta e andai dritta a letto.
Il giorno dopo fu un urlo isterico a svegliarmi, Shey correva per l’appartamento senza fermarsi e quando le chiesi cosa gli era preso:
Shey: < come che mi è preso Laira?! Oggi vedremo finalmente quei quattro dei!>
Laira: < ammetto che sono dei bei ragazzi e sai bene anche tu che adoro le loro canzoni ma definirli addirittura dei..mh..>
Shey: < non ci capisci niente> disse tirandomi un cuscino in faccia e ridendo.
Il concerto iniziava alle cinque e finiva a mezzanotte, ma arrivammo li alle una sperando di fare meno fila, purtroppo anche le altre cinquecento persone la pensarono allo stesso modo, facemmo la fila per quattro incessanti ore e quando eravamo ormai vicine alla meta:
Shey: < devo andare al bagno>
Laira: < resisti Shey tra una mezz’oretta siamo dentro>
Shey: < non ce la faccio, mi sto sentendo male devo andare al bagno, ci sono dei bagni pubblici qua dietro, tienimi il posto>
Laira: < cosa?! Ci sarà una fila pazzesca, sei impazzita?>
Ma ancor prima di finire la frase era già svanita in mezzo alla folla, così aspettai che ritornasse, ma dopo venti minuti decisi di mandargli un messaggio, mentre glielo invai una voce interruppe il mio pensiero:
< biglietto prego>
Laira: < ah no, sto aspettando un’amica, possono passare davanti gli altri mentre aspetto>
< o entri ora o ti rimetti in fila>
Lo guardai un attimo non sapendo che fare, ma poi pensai che avrei comunque potuto ritrovarla dentro, così passai il biglietto ed entrai. Provai a richiamarla ripetutamente fino a quando mi rispose:
Laira: < Shey dove cazzo sei sparita?>
Shey: < la fila per il bagno era lunghissima, poi sono tornata a cercarti ma eri sparita così mi sono dovuta rimettere in fila per colpa tua, dove cazzo sei tu casomai?!>
Gli spiegai tutto e lei capì, ma il problema non era quello, bensì che lei si era diretta negli spalti superiori mentre io ero poco sotto il palco, eravamo lontanissime tra noi due:
Laira: < e ora?>
Shey: < gustati gli One D. Laira, sei anche in prima fila, poi stasera ne parleremo>
Laira: < va bene, ci risentiamo dopo>
Poco dopo le luci si spensero e loro uscirono fuori, le urla mi perforarono le orecchie, alzai lo sguardo e vidi Niall camminare sul palco davanti a me salutando con una mano e reggendo la chitarra con l’altra, rimasi qualche minuto a fissarlo, fino a quando una ragazza mi tirò una gomitata per sbaglio, mi girai di colpo e lei mi chiese scusa, non ci feci molto caso all’inizio ma poi le ragazze si avvicinarono e mi stringerono sempre di più cercando di avvicinarsi al palco, sentivo mani ovunque, il rumore incominciò a farmi girare la testa, ero letteralmente terrorizzata.
Non avevo idea di come tirami fuori da quella situazione, migliaia di persone che urlavano, saltavano, cantavano, piangevano e poi c'ero io, spiaccicata sulla sbarra di sicurezza che divideva il palco dalla folla. Non ho mai sopportato la gente che invade il mio spazio, ho bisogno della mia aria ed essendo quello il mio primo concerto era chiaro che mi stesse per prendere un vero e proprio attacco di panico. Le ragazze dietro di me erano così prese dall'euforia che non si accorsero minimamente del fatto che mi stessero spingendo contro la sbarra così forte da far male. Provai più di una volta ad allontanarle o di andarmene ma invano, mi misi a piangere dalla disperazione mentre la vista mi si appannava e cercando di regolarizzare il respiro, volevo solo tornare da Shey. Proprio quando pensai di stare per svenire vidi una guardia della sicurezza correre verso di me, mi sollevò facendo allontanare le ragazze dietro di me e mi adagiò sotto il palco, dopo avermi ripetutamente chiesto invano come stavo mi prese in braccio e mi portò nell'infermeria nel Backstage. Giurai che quello sarebbe stato il primo e l'ultimo concerto degli One Direction a cui avrei assistito.
   
 
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