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Autore: GanzoBello    15/06/2016    1 recensioni
Il Ganzo racconta al popolo la verità sull'amore.
Le storie del Ganzo sono di pura fantasia è riflettono solamente la mia opinione, spero di non urtare nessuno con le mie opinioni. Se vi piacciono vi prego di lasciare un commento sotto.
Storia inventata che non ha nessun riferimento storico o politico. Ogni riferimento a luoghi o persone è puramente casuale.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un giorno un viandante fermò il Ganzo sulla via della piazza e tra le lacrime esclamò:

-Tu che ti proclami allievo di Zarathustra e nuovo oltreuomo, come mi spieghi l'amore? 

Il Ganzo allora fermò i suoi allievi e disse loro che la lezione si sarebbe tenuta lì.

- Tu uomo mi provochi con una domanda tanto complessa quanto inutile. L'amore non è un concetto, non si spiega. E' ciò che è, punto. L'amore ci rende unici e ci riunisce tutti. In pratica è tutto è niente.

L'uomo fisso il Ganzo perplesso. Allora il Ganzo sedendosi con le gambe incrociate fece calare il sole a tramonto  e le genti con lui. 

- Ripeterò perché come il mio maestro ho vissuto troppo tempo in mezzo ai monti ad ascoltar la natura ed ora parlo come i pastori di capre. Vi illustrerò il tutto con una storia. 

"In una delle mie vite passate, incontrai un uomo, un pirata chiamato il Leone Nero. Egli era il terrore dei mari del Messico. Nessun capitano aveva l'ardir di sfidarlo in mar, egli infatti era inarrestabile in mare e senza pietà nella terra, chiunque incontrava lui o la sua ciurma era destinato a morir per fil di lama.

Viaggiai insieme a lui per 5 lune, abbastanza per vedere uno straordinario evento.

Una notte di chiara luna infatti avvistammo nell'orizzonte perlato sirene e mermeidi. Inutile dir che la nave si gettò alla folle caccia per ottener un ottimo bottino, ma ciò che fu davvero inaspettato fu ciò che avvenne dopo la cattura. 

Capelli legno con sfumature di fuoco, pelle bianco latte e occhi che penetrarono dentro l'anima nera del capitano. La sua visione lo fece impazzire.  Rilasciò tutte le prigioniere sotto un unico compromesso. Poterla rivedere." 

Ganzo alzo gli occhi al cielo e con voce straziata chiese se qualcuno conoscesse la differenza tra sirena e mermeide.

Un vecchio lupo di mare rispose alla sua domanda.

-Aye le mermeidi non sono mostri, non son guidate dall'istinto. Possono trasformarsi sulla terra ed assomigliare a noi tutti. 

Il Ganzo annuì contento, quasi felice che nella folla qualcuno capisse. Ordinò che a quell'uomo fosse offerto del rum e che per quella notte non dovesse soffrir fame e freddo, poi continuo.

"Il  Leone non si era mai comportato così. tutta la sua ciurma rimase stupefatta, qualcuno sospirando disse magia nera, altri pensarono invece a un colpo di sole. 

- Capitano perché mai farlo?- chiese un mozzo quasi stupito.

Il Leone però sembro non udirlo era rimasto fermò a osservare la Mermeide in ogni minimo dettaglio.

-Accetto- disse lei da dietro la teca dov'era stata riposta - ma voglia la tua parola che non ci caccerete più- 

Il Leone esplose in un urlo così forte da far vibrare anche le vele. Tutta la ciurma allora si riunì e promise sulla loro spada, di fronte al capitano e alle prigioniere, che  mai più loro avrebbero cacciato sirena o mermeide. Infine il capitano levo la sua spada al cielo e con un unico fendente spaccò i lucchetti che chiudevano le teche. I salti di gioie delle mermeidi sono ancora una delle cose più belle che abbia visto su questo pianeta. Saltarono tutte via, tutte tranne la Mermeide dagli occhi marroni che aveva stipulato il patto col capitano. 

- Ci vedremo all'isola dalla palma solitaria, vieni solo - 

Il Leone accettò e lei senza indugi si lanciò nel mare." 

Una bambina si avvicinò al Ganzo e gli chiese: -Il brutto e cattivo Leone si fosse innamorato della Merbleide?

Il Ganzo sorrise, la ragazzina era molto arguta, le fece un segno con la testa e la rimando dalla madre con una rosa fatta di nuvole in mano. Prese un sospiro e continuò.

"Che mi ricordi il Leone passo un intera settimana senza acqua e cibo su quell'isola, mentre nel frattempo l'intera ciurma fu in congedo stipendiato. Perfino io ricevetti la proposta di una somma per poter trarre una sorta di svago, ma rifiutai. 

Al ritorno, nessuno riuscì a riconoscere il Capitano. Il Leone era cambiato totalmente, infatti la stessa ciurma chiese a me di riconoscerlo. Era Cambiato nell'aspetto e nel comportamento, i suoi occhi erano grigi come il mare in tempesta, le sue cicatrici erano sparite ed la sua pelle risultava più chiara. Il suo solito modo brusco era stato leggermente addolcito e la sua voce sembrava più dolce, ma ancora più strano  era il fatto che fosse affiancato da una splendida fanciulla, la riconobbi subito era la Mermeide del patto. Camminava affianco al Leone con un aspetto reale, sembravano un re e una regina. Le sue uniche parole furono che volle incontrare la sua ciurma. 

Di fronte a loro diede il grande annuncio. 

- Prenderò una pausa per poter passare più tempo col mio vero amore. In mia assenza sarà eletto un nuovo Capitano. Tranquilli non chiederò una  parte di bottini, mi riservo solo il diritto di ritornare nella ciurma a mio piacimento. Tutti d'accordo? 

Ah di certo il mio grande ospite Ganzo dovrà disporre degli stessi privilegi e degli stessi diritti da lui prima posseduti.

La notizia è inutile che ve lo dica sconvolse la ciurma tanto da farle urlare - Strega! Vogliamo la sua pelle! Che è successo al nostro Capitano? 

Ma il mio intervento repentino riportò tutti  allo stato di calma." 

-Quindi è questo per te l'amore? Una puttana che riesce a cambiare la testa ad un omicida è amore? 

Il Ganzo seccato dall'intervento guardo l'uomo con uno sguardo truce, facendogli esplodere la lingua dell' uomo.l Le urla però lo infastidirono di più, così decise di fargli scomparire la bocca. 

- Il Ganzo non si interrompe. Modera i termini e cerca di tener a mente che nessuno della tua razza è adatto al giudizio.- detto questo con nonchalance riprese il discorso.

" Il Leone passo un intera luna con la Mermeide amandola ogni giorno di più capendo che per quanto diversi erano in verità uguali." 

La bambina di prima era diventata rossa e sorrideva come se sapesse che ci sarebbe stato il lieto fine, ma il ma del Ganzo la turbò.

" Ma la vita si sa com'è fatta. Ognuno di noi deve ritornare a ciò che è, nessuno può scappar al suo destino. La povera Mermeide doveva ritornare al suo mondo, infatti ella non era libera e questo si rifletteva nella relazione col Leone.

Un giorno successe la disgrazia, litigarono e lei decise di scappare in mare, lasciando il povero Leone da solo sulla spiaggia. ahi quanti giorni passarono, il Leone fu distrutto, demolito da quell'azione. Sembrava che non riuscisse a sopravvivere senza di lei. 

Io che ero in fondo suo amico un giorno decisi di placare quel dolore, ma appena se ne accorse mi disse: 

- Sommo Ganzo ti ringrazio, ma non farlo. Lasciami soffrire

Io stupefatto gli chiesi il perché. E allora lui mi rispose: 

- Il dolore è l'unica cosa che mi lega a lei. Io ringrazio il dolore di tenermi ancora unito a lei. Esso mi ricorda che io l'ho amata sinceramente, che non era tutto una finzione. Non pensare che il dolore sia perché io provi qualche avversità per lei. La verità è che io non posso provar altro che amor per lei ed ora che so che il mio amor le provoca dolore, non posso che lasciarmi sopraffare da questo dolore. Ti ringrazio per il tuo nobile gesto, ma ti prego lasciami questo dolore." 

Il Ganzo guardo la folla. Fra di loro alcune coppiette si erano stretti a loro quasi per cercarsi di fare forza l'un con l'altro.

" Un giorno non troppe lune più avanti, però il Leone ritrovo la sua vecchia forza e riprese i suoi saccheggi sulla sua nave. Quel giorno mi convocò sulla nave emi disse: 

-Ganzo, ti ringrazio. Tu un giorno mi dicesti che il tempo non è esiste, che è tutta un invenzione per dar senso alle giornate, che non esistono lune e giorni. Avevi ragione. 

Ora lo capisco bene. Capisco che ho passato un intera eternità  in una sola luna. Che ho avuto la possibilità di stare insieme alla persona da me amata per un eternità e non mi importa se è durata una sola luna. Adesso so che era lo stesso un eternità e lo so perché mi hai insegnato bene. Grazie."

Il Ganzo concluse così il racconto. Si alzò e guarì l'uomo completamente, lo guardò negli occhi e disse: 

- Questo per me è amore. Il poter passare l'eternità in una luna.

Così parlo il Ganzo 

   
 
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