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Autore: Black Friday    15/04/2009    2 recensioni
Un guerriero, una sacerdotessa ed un piccolo incidente di percorso.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Stone & Lién'
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La Lieta Novella?

Freddezza e lucidità mentale sono virtù che accompagnano la sua fama tuttavia, in questo momento esatto, perderebbe di buon grado il controllo. Nondimeno, per automatismo, si scopre a dissimulare: indossando la sua maschera enigmatica ritrova in un attimo la sua celeberrima calma.
Tossendo vigorosamente per riprendersi dal liquore andato di traverso, Stone Ligh poggia il calice su di un tavolino in legno grezzo, lì vicino. Nel frattempo non si perde una frase del monologo che l'elfo sedutagli accanto va snocciolando. Con la rivelazione di appena qualche secondo prima mancava un soffio perché rimanesse strozzato... senz'altro una fine poco degna per un guerriero del suo stampo.

- ...Qualsiasi decisione tu prenda – dice serafica l'interlocutrice, pur senza omettere un'allusiva minaccia - io ne sarò felice. E nel caso in cui ti senta contrariato e ti metta strane idee in testa, ti assicuro che voi soldati non siete gli unici a saper infliggere dolorose ferite invalidanti o peggio, mortali. - conclude sfiorando d'istinto un piccolo falcetto appeso alla cintura. Sapeva essere sardonica, la ragazza.

Dubbioso, Stone la scruta con i suoi occhi duri senza fiatare. Lei sostiene il suo sguardo con l'aria interrogativa (e accigliata) di chi si aspetta uno straccio di risposta.

Al termine della tirata il vice comandante non sa scegliere se offendersi per l'illazione o trovare spassosa la minaccia insinuata da quell'essere minuto.

In realtà tutto di quella situazione gli sembra surreale; non ne ha paura, sia chiaro, la fermezza e il coraggio d'altronde sono qualità che hanno fatto di lui l'uomo che è diventato; ma piuttosto è scosso: gli pare impossibile che una cosa del genere stia capitando proprio a lui. Visto il tenore della sua vita, un evento di tale portata non è mai rientrato nei suoi piani e nonostante le nuove mansioni di vice comandante della guardia reale siano, in certa misura, meno rischiose rispetto al suo passato da mercenario, ancora non è in grado di fare progetti a lunga scadenza. Vive alla giornata, fin troppo avvezzo alla presenza della morte e alla precarietà dell'esistenza.

Nel frattempo la donna batte impaziente un piede a terra, ancora in attesa di un commento che al momento il valente Stone non si sente di esprimere. Prende a camminare meditabondo percorrendo la distanza fra il suo scranno ed il camino. Non può fare altro, deve guadagnare tempo, entrare a contatto con le sue sensazioni.

Pensare, soppesare, esaminare.

Situazione delicata, le cose sembrano essere precipitate.
“Già. Complicate, decisamente. D'altronde, se solo l'avessi voluto, avrei potuto dare un taglio alla faccenda tempo fa, non sono un verginello alla prima esperienza, un po' di contegno so darmelo, accidenti!”

Ma il contegno l'aveva proprio cancellato da quando quella tresca aveva avuto inizio. Dentro di lui forse aveva sempre saputo che sarebbe andata a finire così. Era possibile che, in fondo, una parte di lui lo volesse.
“Già, possibile.”
Crearsi una nuova vita, una famiglia, legarsi ad una donna... insomma: tagliare i ponti col passato e superare una nuova paura.
“Perché conoscere la paura significa contrastarla, un guerriero lo sa bene.”

Ormai forse scocciata, la ragazza sbuffa e si alza piantandosi di fronte a lui a braccia conserte, ha l'aria risentita e due iridi grigio-azzurre come un mare in tempesta... in quanto furibonde, si intende.

- Dato che io sono una ragazzina, il grande uomo dovrebbe sapere che divertendosi coi giochetti a letto si va incontro a piccoli, insignificanti inconvenienti come questo. Sì, sarei capace di sbarazzarmene, ma sai cosa ti dico Vice Comandante? Io questo bambino me lo tengo e sarò orgogliosa di portarmelo in grembo! Non ho bisogno di uomini, riti di unione o chissà cos'altro, me la cavo benissimo da sola, io! -

Alza i tacchi, pronta ad andarsene.

- Lièn! Aspetta! - esclama Stone. Abituato al comando, risulta più autoritario di quanto intendesse - Aspetta – la voce s'abbassa in un'inflessione più mite – Aspetta... - ripete sussurrando a pochi centimetri da lei, sovrastandola con la sua stazza, invitandola alla calma.

Lièn si ferma, stupita dal sentire pronunciargli, una volta tanto, il suo nome in luogo dell'insopportabile “ragazzina”. Inoltre è incuriosita da quell'espressione seria, muore dalla curiosità di sapere cosa le riserva. C'è poco da fare, la curiosità ha sempre placato ogni sua altra emozione, anche la peggiore ira.

- Non spacciare come miei punti di vista le tue supposizioni. Io, ancora, non ho detto nulla. -

- Esattamente, maledizione! - sbotta esasperata.

La lascia rispondere piccata e prosegue, sempre imperturbabile - Siamo realisti... – Stone Ligh si stringe nelle spalle – Pensi davvero che ti abbraccerei festante? Ti reputo abbastanza intelligente da avere capito, ormai, che tipo d'uomo sono. Senza contare che sai benissimo cos'ero prima di venire qui e non lo prendi in considerazione nella tua decisione. In più sei una sacerdotessa del culto di Phlys! Questo non è un problema, in teoria? -

Lièn appare più rilassata ora e torna a sedersi, versandosi un bicchiere d'acqua da una brocca. Beve, sospira e parla con aria ironica.

- Beh, nei fatti è un problema. Nel migliore dei casi mi faranno partorire facendo sparire il neonato, nella peggiore delle ipotesi verrò sbattuta fuori, credo. -
Appare tutt'altro che preoccupata dal possibile scandalo.
- Sai, non mi dispiacerebbe l'idea di fare una sorpresina del genere a quel verme spilorcio di mio padre. Ma di certo non voglio obbligarti a prenderti una qualche responsabilità. -
Una breve pausa e ricomincia.
- Visto che siamo in argomento... per la verità, su di te, so molto meno di quanto desidererei. – asserisce con un ghigno – In ogni caso, questo dannato passato da scavezzacollo... non intendo mancarti di rispetto, ma credo sia ora di liberartene. Hai una nuova vita, un sovrano e un popolo intero che ti ammirano e ti sono grati al punto da considerarti del nostro stesso sangue. Sono ciò che hai fatto per noi, ma soprattutto l'uomo che conosco, ciò che che prendo in considerazione. Quindi, qualsiasi colpa tu abbia, volta pagina. Davvero... è ora. -

Suo malgrado, stavolta Stone è punto sul vivo.

- Ascolta - gesticola, portandosi una mano a circondare le tempie - non credere che non potrei andare fiero di quello che mi hai riferito, della tua determinazione e delle tue parole, ma comprendimi... mi serve un po' di tempo per abituarmi all'idea. -
“Già, e al chiasso che verrà in seguito”.

Ora è a Lièn che il liquido va di traverso con alto rischio di soffocamento.
E' vero, in fondo lei conosce Stone Ligh.
Il suo lato romantico di ragazza sognava baci e dolcezza, ma si ritrova più sorpresa nell'udire quelle parole e nel rendersi conto di sentirsi commossa: è il suo modo burbero di comunicarle che sta elaborando positivamente la notizia.
Infine, sfodera un po' della grazia di sacerdotessa.

- Come vuoi. - senza aggiungere altro lascia la sua casa sorridendogli serena, salutandolo con una carezza sulla guancia ruvida di barba.

Mentre Lièn si allontana per le vie di Darmal, Stone la segue con uno sguardo assorto; lentamente muta nel comico accenno di un sorriso di resa a solcare la faccia.


***

Ringrazio assai Galadwen per il beta-reading! *_* *lovva*
Scritto per la Chiave!Challenge delle MPMP.
Prompt: liquidi di traverso con soffocamento.


  
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