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Autore: Gecko    16/06/2016    5 recensioni
È bello vedere come, seppur lentamente, gli indizi ti conducano inesorabilmente verso una soluzione, ma non lo è altrettanto quando quella soluzione ti travolge in pieno, sparpagliando tutti i tasselli che hai accostato fino ad allora e costringendoti ad agire velocemente.
Una Zootropolis disegnata con tutti i colori della tavolozza, dove paura diventa terrore e cattivo diventa malvagio. Ma anche dove coraggio diviene valore e amicizia chissà... forse fara spazio a qualcosa di più intenso. Dopo la furbata di una folle pecora e l'arrivo in centrale di Judy hopps (avvenuti curiosamente in quest'ordine), una minaccia un po' più "adulta" e drammatica turberà la quiete(si fa per dire) della città.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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4 Novembre 2016,

ore 01:37

 

I vetri sul pavimento scricchiolavano sotto gli anfibi dell'agente Wilde, mentre avanzava lentamente verso il centro del quarantaduesimo piano. Grazie alla torcia e alla sua capacità di vedere al buio riuscì a evitare la voragine causata dall'esplosione di una granata.

Si bloccò di colpo.

Dal soffitto squarciato colavano gocce di sangue.

Paura.

Da tempo Zootropolis non conosceva una minaccia terroristica come quella. Non rimaneva altro che la paura, sia nell'animo di chi poteva solo stare a guardare, sia in quello di chi c'era dentro fino al collo.

Lo zampillo delle gocce che si stavano accumulando sotto il bordo franato del piano di sopra accelerò i battiti di Nick, ma si costrinse a rimanere vigile e pronto all'azione.

La volpe continuò a muoversi, senza avere assolutamente un idea di chi cercare, sperando di capirci qualcosa al momento opportuno.

È bello vedere come, seppur lentamente, gli indizi ti conducano inesorabilmente verso una soluzione, ma non lo è altrettanto quando quella soluzione ti travolge in pieno, sparpagliando tutti i tasselli che hai accostato fino ad allora e costringendoti ad agire velocemente.

Il grattacielo non era ancora stato del tutto evacuato, anche se i piani al di sotto del trentacinquesimo si potevano ritenere sicuri.

Probabilmente una task force era già atterrata da alcuni minuti sul tetto, traendo in salvo i civili dall'ultimo piano fino al quarantasettesimo o giù di lì.

Nessuno sparo da cinque minuti, nessun'altra esplosione, si poteva sentire soltanto il suono delle sirene dei mezzi di soccorso, il rumore degli elicotteri che ronzavano attorno all'enorme edificio, e il vento, che con raffiche dall'intensità variabile penetrava attraverso le vetrate infrante.

Nick raggiunse il quarantatreesimo piano, si avvicinò alla voragine con la torcia e la pistola puntate in avanti.

Tre cadaveri giacevano davanti agli occhi dell'agente.

Un ghepardo maschio, una pecora e qualcuno di indistinguibile. L'esplosione aveva ridotto così male il terzo corpo che nemmeno si poteva capire a quale razza appartenesse.

Le forze lo abbandonarono, per lasciare spazio allo sgomento e allo sconforto, facendolo cadere in ginocchio, con gli occhi fissi su chi quella sera infernale...non ce l'aveva fatta.

I primi tre cadaveri di una lunga serie...sì ma lunga quanto?
- Perché sta accadendo tutto questo? È un incubo, un vero incubo...chi cazzo può fare una cosa così...e perché!? - singhiozzò tremando accovacciato nel buio sul pavimento sporco di calcinacci intrisi di sangue.
D'impeto la volpe si sollevò sulle sue zampe, afferrò la radio e comunicò con Bogo, quasi urlando.
- Signore mi trovo al quarantatreesimo piano davanti a tre civili rimasti uccisi dall'esplosione, ancora nessun contatto! -.
- Wilde, finalmente! - rispose sollevato il capitano. - Ora cerca di calmarti! Prosegui verso l'ultimo piano, dovresti incontrarti fra poco con la squadra speciale, sono già stati informati della tua presenza! Fa attenzione! Sembra non abbiano ancora incontrato resistenza, quindi il difficile probabilmente si trova un paio di piani sopra il tuo! - .
- Ricevuto capitano, proce... - . Uno sparo al piano di sopra fece sussultare Nick.
L'agente spense la torcia, controllò il caricatore della pistola e si assicurò di impugnarla correttamente.
La paura dentro di lui aveva cambiato forma, gli occhi rimanevano spalancati, quasi non battevano ciglio, le pupille dilatate, il tremore invariato, le pulsazioni al massimo della velocità, così come tutti i muscoli del suo corpo. Infine, la voglia di uccidere.
Era l'istinto del predatore.

Pochi metri sopra di lui, c'era qualcuno che meritava di morire, qualcuno che aveva stroncato troppe vite per potersi permettere di passeggiare di nuovo in strada, e non c'era più un solo grammo di pietà in Nicholas Piberius Wilde.

Non era quello il compito di un poliziotto, lui avrebbe dovuto solo assicurare il male alla giustizia, affinché potesse farne ciò che era giusto, ma adesso non sapeva più nemmeno cosa fosse un distintivo.
A velocità folle salì le scale fino al quarantaquattresimo piano. Da quel punto in avanti, ogni porta attraversata avrebbe potuto essere l'ultima.

Si trovava in un corridoio lungo circa dieci metri.

Per un istante, il faro di un elicottero illuminò il locale, permettendo all'agente di vedere un ombra attraversare una porta.

Gli era bastato un attimo per iniziare ad analizzare la sua “preda”: il modo con il quale aveva varcato la soglia era raffinato, si era mosso accovacciato con una pistola spianata dalla canna innaturalmente lunga, dotata probabilmente di silenziatore, mentre la sagoma del corpo sembrava avere degli spigoli di troppo, suggerendo un equipaggiamento sofisticato.

L'agente capì che si trattava di uno specialista, ma l'adrenalina gli vietava di temerlo.

Vide infine...una lunga coda da volpe.

- Un'arma silenziata non fa quel rumore...- dedusse Nick - ...quindi devo aspettarmi ancora qualcuno. -.
Decise immediatamente di seguire l'ombra, muovendosi basso e silenziosamente.

Tunf! Tunf! Tunf!

Quando fece capolino dalla porta incriminata si trovò davanti altri tre cadaveri, questa volta di individui armati e coperti in volto, mentre l'ombra aveva preso per il collo un quarto elemento, puntandogli contro un coltello ricurvo.

Aveva un passamontagna, ma si capiva che nella morsa dell'altra volpe c'era un lupo.

L'animale stava cercando di prendere aria con entrambe le mani attorno all'avambraccio del suo aggressore. Ottenne due boccate d'ossigeno e con voce roca tuonò – Sei arrivato tardi Wilde! -.

Nick ebbe un sussulto, incredulo di essere stato scoperto nonostante i suoi accorti movimenti.

- Non abbastanza da impedirmi di giungere alla verità! - sbraitò l'agente avanzando – Ehi tu, lascia andare il lupo e alza le mani, hai già mietuto abbastanza vittime per stanotte. -.

La volpe per tutta risposta, recise la giugulare del canide che teneva con l'incavo del gomito con un taglio deciso e precisissimo, poi lo gettò addosso all'agente Wilde che non poté fare altro che afferrarlo.

Accompagnò a terra il disgraziato con il collo zampillante di sangue e puntò immediatamente in avanti la sua pistola, inutilmente, perché la volpe assassina era già scomparsa.

Nick era molto confuso a quel punto.

Evidentemente questi tre tizi morti e questo lupo con la giugulare aperta erano responsabili dell'attentato.

Ma la volpe evanescente che ruolo aveva in tutto questo? Che ci faceva lì? Come faceva a conoscermi questo lupo sconosciuto?

La rabbia folle dell'agente scemò, ma non scomparve del tutto.

La volpe si diede da fare a tamponare il collo del terrorista per bloccare la fuoriuscita di sangue, o quantomeno, per rallentarla.

- Argh! Merda morirò di certo! - piagnucolò il lupo.

- Col cazzo! Verrai rimesso in sesto all'ospedale, dopodiché ti torturerò io stesso fino a farti sputare tutto quello che sai! - ringhiò un Nick particolarmente iracondo – a proposito, come sai il mio cognome? - .

Il rumore degli anfibi accompagnato dalle luci di alcune torce, annunciò l'arrivo della squadra speciale proveniente dal piano di sopra.

- Agente Wilde qui! Tre obbiettivi a terra e uno gravemente ferito, nessuna altra minaccia! - gridò sollevato.

- Ricevuto Wilde, non muoverti! - Ordinò una delle teste di cuoio.

- Wilde?!? - domandò a fatica il lupo – sul serio? Voi volpi vi chiamate tutte Wilde?!? -.

Nick sgranò i suoi occhi verdi e fissò quelli sofferenti del terrorista.

   
 
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