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Autore: Francy_remus    16/06/2016    2 recensioni
Remus vede con i suoi occhi la guerra, la paura, la distruzione, i problemi. Ma vede anche l'amore, la felicità, la generosità, la positività dei suoi amici. E si chiede come farebbe senza di loro. [Mary/Sirius] [Remus/Emmeline] [James/Lily]
Dal testo:
Abbiamo questo “vizio” – se così si può chiamare -: ogni mercoledì pomeriggio, quando nessuno di noi lavora, ci incontriamo tutti insieme. Ed è questo che mi – ci – basta. Perché noi stiamo bene solo così. E perché abbiamo paura, paura che la settimana successiva non ci potremmo più incontrare tutti e sette.
Genere: Drammatico, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emmeline Vance, I Malandrini, Lily Evans, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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1. Noi (1979)
 
Che giornata di merda. Oggi siamo in piena estate, fa un caldo dell’accidente e l’unica cosa che può peggiorare questa giornata è una pioggia che alzerà ancora di più quest’afa. E pensare che oggi, come tutti i mercoledì pomeriggio, noi saremmo dovuti andare a Hyde Park a passeggiare, scherzare, giocare, mangiare un gelato … insomma, a vivere. Invece ce ne staremo chiusi in una stanza a sfidarci a carte – o un altro dei tanti giochi Babbani. Il lato positivo è che ci ritroveremo tutti insieme. Abbiamo questo “vizio” – se così si può chiamare -: ogni mercoledì pomeriggio, quando nessuno di noi lavora, ci incontriamo tutti insieme. Ed è questo che mi – ci – basta. Perché noi stiamo bene solo così. E perché abbiamo paura, paura che la settimana successiva non ci potremmo più incontrare tutti e sette. Lo sappiamo che è un pensiero macabro, ma anche la guerra lo è. E noi abbiamo paura, ma andiamo avanti a testa alta, per noi, per i caduti e perché non potremmo fare altrimenti.
Oggi ci dobbiamo incontrare a casa mia, dato che piove. Li sto aspettando da circa cinque minuti, e, facendomi attendere, mi fanno preoccupare.
Crak.
«Emmeline! E gli altri?» domando preoccupato.
«Anche io sono felice di vederti. Gli altri stanno arrivando» mi tranquillizza.
«Scusa, ma con la guerra alle porte, mi preoccupo facilmente» mi scuso, avvicinandomi a lei.
«Ti capisco. Anche io sono sempre sul chi-va-là. Ora, parlando d’altro, …» mi bacia teneramente. Strano, di solito non siamo mai teneri, ma in questo momento credo che entrambi ne abbiamo molto bisogno.
«Ehm ehm» tossicchia qualcuno dal camino «Disturbiamo?» chiede la stessa voce.
«No Sirius, vieni pure» rispondo, facendo un cenno accomodante. È sempre in ritardo, oggi deve arrivare prima per rompere le palle. «Ciao Mary, tutto okay?»
«Sì, grazie Rem» mi sorride lievemente e brevemente. Negli occhi non c’è la solita scintilla felice.
«Ne sei sicura?» tenta Emmeline, ma qualcuno bussa alla porta.
«Chi è?» chiede Sirius, per cambiare argomento.
«James e Lily. Aprite che piove» risponde una voce maschile.
«Avanti. È aperto» rispondo. Entrano anche loro, asciugando le scarpe sullo zerbino d’ingresso e facendo evanescere gli impermeabili, bagnati e sporchi.
«Non potevate Materializzarvi?» domanda Sirius acuto.
«Ovviamente no. Lily ha detto che tanto non piove» pessima imitazione della voce della sua ragazza «così siamo andati a passeggiare. Che magnifica idea mettere le bacchette nella borsa di Lily, che poi lei ha dimenticato a casa» risponde James, un pelo isterico, per poi aggiungere «Anche io sono contento di vederti, Pad»
«Tutto okay Mary? Sirius fa il bravo?» chiede ancora, rivolto alla ragazza.
«Sì, tutto okay. Sirius fa il bravo» risponde, sempre come se ci fosse un Dissennatore qui vicino.
«Mary, cos’hai?» domanda James, preoccupato.
«Niente» ribatte.
«Tesoro, parliamone» la implora Lily, allarmata.
«Non so di cosa» mente nuovamente.
«Mary …» ritenta Emmeline.
«Posso andare in bagno?» chiede rivolta a me. Annuisco.
Appena sparisce oltre la porta, assilliamo Sirius.
«Cos’ha?» domanda James all’orecchio dell’amico – come se noi non l’avessimo sentito.
«Non posso dirvelo» commenta, freddo.
«Quindi c’è qualcosa» rilevo.
«No» continua lui.
«Sta arrivando» avvisa Emmeline. E, infatti, due secondi dopo, si affaccia alla porta.
«Qualcosa da proporre?» chiede, rivolta a tutti noi.
«Prima di tutto, sarebbe carino sederci. Possiamo?» mi domanda Lily.
«Certo» annuisco.
«Poi … pensavo ad un gioco Babbano» annuncia ancora, mentre tutti si siedono «Obbligo o Verità»
«Sarebbe?» chiede Emmeline, curiosa.
«Una persona domanda ad un’altra se preferisce un obbligo, che deve svolgere, o una domanda a cui deve rispondere sinceramente» spiega lentamente.
Tutti annuiamo. Il suo piano è incastrare Mary, è ovvio.
«Dunque, chi inizia?»
«Perché non parti tu, Sirius: obbligo o verità?» domanda furbamente James.
«Obbligo»
«Devi dare una Cioccorana a testa» decreta James, allungando una mano pronto a ricevere il dolcetto «Tanto lo so che ne porti sempre un pacchetto con te, non farti perquisire»
«Okay» sfodera il sacchetto e ne offre una a testa. Con le carte giochiamo a basket nel cestino.
«Ora è il turno di Emmeline» sceglie Sirius.
«Verità» risponde prontamente.
«Sei amica di Marlene, no?» chiede retoricamente, anche se aspetta che lei annuisca prima di continuare «lei e Regulus, uscivano insieme?»
«Sì, anche se volevano far credere che fosse solo sesso. Mary»
«Verità» decreta indecisa.
«Cos’hai?»
«Niente» sbuffa.
«Devi dire la verità»
«Sirius, ti prego, diglielo tu, appena sono lontana» si alza e si dirige verso le scale, che portano al bagno e alla mia camera.
«Lunedì hanno trovato il Marchio Nero che aleggiava sulla casa dei suoi genitori. Quando sono entrati, hanno trovato i suoi e la sorellina … ehm … morti» conclude in un soffio.
«Oddio! Mary» strilla Lily, e si precipita a cercare l’amica.
«Salgo con le ragazze» annuncia Emmeline, mentre copiose lacrime iniziano a scendere traditrici dai suoi occhi.
«Sirius, c’è qualcos’altro che ci devi dire?» chiede allora James. Sirius alza di scatto lo sguardo, facendoci capire che abbiamo fatto centro.«È – è così evidente?» balbetta.
«Sì. Ci conosciamo da dieci anni, o quasi, e sappiamo individuare i segnali»
«Lunedì - Regulus - morto» sono le uniche parole che capto tra i singhiozzi di Pad.
«Mary lo sa?» domando. Scuote il capo a destra e a sinistra. Non lo sa.
Ora anche io e James stiamo piangendo. Questa guerra ci ucciderà, se non arrivano prima i Mangiamorte, è ovvio.
 
Dopo una buona oretta, Mary, Lily ed Emmeline scendono in salotto, dove io sono seduto su una poltrona con le mani attorno alla testa, mentre Sirius e James guardano assenti fuori dalla finestra, con gli occhi rossi.
«Perché?» esala ad un certo punto Mary, attirando la nostra attenzione «Sirius, perché? Perché non me l’hai detto?» inizia ad avanzare «Perché non mi hai detto che Regulus è morto?» domanda, stringendo la maglia di Sirius e stropicciandola «Perché?» chiede un’ultima volta, prima di singhiozzare, stretta al petto del suo ragazzo.
«Non volevo aggiungerti altro dolore» le sussurra lui all’orecchio, carezzandole la testa.
«Sono la tua ragazza … dovevo saperlo, dovevo aiutarti»
«Scusa» mormora ancora.
«Avresti dovuto dirmelo, perché ti sei tenuto tutto dentro, e per di più hai anche dovuto ascoltarmi mentre il dolore per tu – sai – cosa mi divorava?»
«Perché sono egoista»
«No, sei troppo altruista. Ti amo»
«Idem­» risponde, prima di baciarla, lasciando come unico rumore in quel silenzio innaturale solo lo scroscio della pioggia.
Lily si è seduta in braccio a James e se ne stanno accoccolati nella parte di divano non occupata da Sirius e Mary. Emmeline è dietro di me e mi tiene una mano sulla spalla, come a dire “sono qui”.
È incredibile quanto siamo uniti anche nei momenti difficili. Tutti e sette – oggi sei, visto che Peter aveva un appuntamento.
Quando finalmente smettiamo di piangere, il primo commento esce dalla bocca di Emmeline:
«Anche il tempo si prende gioco di noi»
«Il meteo, la guerra, i Mangiamorte, la vita. Ogni tanto mi chiedo perché continuo a vivere, ormai …» commenta Mary, con gli occhi rossi e, ora che il minimo di trucco è sparito dal suo viso, anche delle occhiaie violacee.
«Perché ci sono io» si vanta fintamente Sirius, in un goffo tentativo di farla ridere.
«Sarò la tua rovina» commenta lei.
«Mary, devi essere ottimista» ribatte Lily, rimproverando l’amica.
«Mi viene un tantino difficile, sai com’è» risponde acida, assottigliando gli occhi con astio.
«Qualcuno vuole un po’ di budino?» chiedo improvvisamente, ponendo fine al principio di lite.
Tutti acconsentono, tutti tranne Mary. Appello il budino, sei piatti e sei cucchiai, e distribuisco parti eque di budino a tutti. Mary, controvoglia, ne assaggia un po’, ancora un po’, e alla fine lo mangia tutto. Nessuno apre più bocca, l’unico rumore che si sente è la pioggia sul vetro.
 
«Noi andiamo» avverte improvvisamente Lily, guardando James e alzandosi.
«Non possiamo rimanere uniti per stanotte?» domanda Emmeline, acuta.
«Tutti qui non ci stiamo» osservo.
«Però casa nostra è abbastanza grande» sottolinea Lily «Ci Materializziamo là e … la camera di James, con il letto nostro, quella dei suoi per Sirius e Mary, e quella degli ospiti per Remus e Emmeline, okay?» nessuno risponde, così se ne esce con un detto Babbano: «Chi tace acconsente» e, prendendo la bacchetta di Mary, si attacca a Emmeline e James, Smaterializzandosi.
Anche io allora sfodero la mia, afferro saldamente Mary e Sirius, e mi Materializzo a casa Potter, la casa paterna di James. Dopo che suo padre è morto nel 1977 e sua madre nel 1978, lui e Lily hanno occupato la casa.
Emmeline e Lily hanno cucinato, io e James abbiamo apparecchiato il tavolo – strano ma vero – e Mary e Sirius si sono preparati per andare a dormire. Non vediamo l’ora di andare a dormire e concludere questa giornata che, come annunciato dalla pioggia, era proprio di merda.


NdA: Ciao a tutti. Sono felice che tu abbia letto il mio primo capitolo. Spero che continuerai a seguire, ed ogni tua recensione è graditissima. Saranno tre capitoli, cercherò di aggiornare ogni giorno.
Precisazioni sul primo non ce ne sono, a parte il fatto che Peter manca perché aveva altri impegni -in realtà non volevo descriverlo perché, essendo un personaggio che odio, avrei condizionato troppo la storia.
Al prossimo capitolo -cioé a domani-
Francy_remus
   
 
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